
La parola «meditazione» si presenta come un termine ambiguo, nell'attuale intreccio di fedi e tradizioni religiose, e viene vissuta e praticata in modi diversi all'interno delle singole culture. La Meditazione Profonda e Autoconoscenza (MPA), è una via offerta a ogni tipo di persone, anche a quelle non vincolate a una determinata confessione religiosa. Presentata come via di sviluppo integrale dell'uomo verso l'amore universale, si adatta di fatto all'approfondimento e alla riscoperta della propria fede, anche nella pratica quotidiana. In questo libro parlano direttamente i partecipanti ai corsi di Meditazione profonda che provengono dal grande mercato o teatro del mondo, la «gente» dai mille volti nelle sue dimensioni sociali e spirituali.
Destinatari
Persone interessate ad approfondire la conoscenza della propria spiritualità e della propria fede.
Autore
MARIANO BALLESTER, gesuita spagnolo, ha studiato psicologia dell'esperienza spirituale presso la pontificia università Gregoriana di Roma e per vari anni ha diretto il Centro internazionale di pastorale della preghiera (CIPO) di Roma. Collabora con molte riviste di spiritualità italiane ed estere ed è autore di varie opere, tra cui, presso le Edizioni Messaggero: Iniziazione alla preghiera profonda (1987), Meditare un sogno (NE 2005), Fratello segno, sorella vita (2003). Da oltre vent'anni guida corsi di meditazione profonda.
La sua cattedrale è la strada, i suoi insegnanti prostitute, barboni, tossici, tutte quelle vite perdute che sono anime salve. Don Andrea Gallo è da cinquant'anni un prete da marciapiede, da trentanove il fondatore della "Comunità di San Benedetto al Porto di Genova", che accoglie chi ha bisogno e chi vuole trovare un punto da cui ripartire a nuova vita. Con "Cosi in terra, come in cielo" don Gallo racconta la sua personale saga accanto agli ultimi, i suoi dissensi da una Chiesa che pure ama e a cui sente di appartenere, sviscera con ironia e preparazione le sue posizioni ribelli su temi quali il testamento biologico, l'immigrazione, la liberalizzazione delle droghe, l'aborto. Nel suo "camminar domandando" fa bizzarri incontri con monsignori, politici, transessuali, giovani inquieti, zelanti fedeli che non credono e atei che invece sperano, artisti come Vasco Rossi e Manu Chao. Lui, ottantaduenne che viaggia in direzione ostinata e contraria e che nonostante i molti meriti resta orgogliosamente un prete semplice, sgrana il rosario laico di Fabrizio De André, raccoglie le storie di bassifondi e vicoli che tanto somigliano a quelle delle Scritture, cerca l'efficacia storica del messaggio evangelico e impasta mani e cuore nelle realtà più dolorose, lavorando senza risparmiarsi affinché questa terra diventi cielo. Un prete "prete", anarchico, discusso, amatissimo.
La sua cattedrale è la strada, i suoi insegnanti prostitute, barboni, tossici, tutte quelle vite perdute che sono anime salve. Don Andrea Gallo è da cinquant'anni un prete da marciapiede, da trentanove il fondatore della "Comunità di San Benedetto al Porto di Genova", che accoglie chi ha bisogno e chi vuole trovare un punto da cui ripartire a nuova vita. Con "Cosi in terra, come in cielo" don Gallo racconta la sua personale saga accanto agli ultimi, i suoi dissensi da una Chiesa che pure ama e a cui sente di appartenere, sviscera con ironia e preparazione le sue posizioni ribelli su temi quali il testamento biologico, l'immigrazione, la liberalizzazione delle droghe, l'aborto. Nel suo "camminar domandando" fa bizzarri incontri con monsignori, politici, transessuali, giovani inquieti, zelanti fedeli che non credono e atei che invece sperano, artisti come Vasco Rossi e Manu Chao. Lui, ottantaduenne che viaggia in direzione ostinata e contraria e che nonostante i molti meriti resta orgogliosamente un prete semplice, sgrana il rosario laico di Fabrizio De André, raccoglie le storie di bassifondi e vicoli che tanto somigliano a quelle delle Scritture, cerca l'efficacia storica del messaggio evangelico e impasta mani e cuore nelle realtà più dolorose, lavorando senza risparmiarsi affinché questa terra diventi cielo. Un prete "prete", anarchico, discusso, amatissimo.
Un prodigio, quello di ''fermare il tempo'', in senso non visionario inteso. Che tutti potremmo - e dovremmo - operare, costituendo l'ancora di salvezza per la nevrotica societa' contemporanea, di cui l'autrice fotografa uno spaccato emblematico.
Sebbene la fragilità sia costitutiva dell'esperienza umana, la nostra società, segnata da un'estrema preoccupazione di performance e di successo, fatica a prenderla in considerazione. Si tratti di fragilità individuali (problemi di salute, difficoltà relazionali?) o del mondo (spaccatura Nord-Sud, disuguaglianze sociali?), parlarne significa evocare senso di fallimento e vulnerabilità. Tuttavia, fuggire la fragilità è impossibile. Quando si riesce a integrarla, essa permette addirittura di aprire una breccia in mezzo alla sofferenza. Com'è possibile vivere la fragilità? Si può credere alla vicinanza di Dio quando la prova occupa tutto lo spazio vitale? Come accompagnare le persone ferite, rispettandole? Prendendo spunto dalle molteplici situazioni di fragilità di oggi, l'autore mette in evidenza la parola positiva che la fede cristiana pronuncia sulla fragilità umana. Tenta di chiarire certe rappresentazioni di Dio colpevolizzanti e contrarie al messaggio del Vangelo, e si interroga sul senso delle guarigioni di Gesù. Questo libro non è un trattato sull'accompagnamento, ma piuttosto una riflessione - accessibile a tutti - sulle domande esistenziali, spirituali e teologiche con le quali si devono confrontare sia le persone che soffrono sia quelle che le accompagnano.
Contenuto
Mai come oggi la società cerca di sfuggire la fragilità, e mai come oggi la alimenta. Gli autori in questo libro hanno raccontato le loro testimonianze, le loro diagnosi, le loro esperienze intime di fragilità. Affrontando di volta in volta temi come la malattia, l’handicap, il lavoro, la povertà o la gioventù in difficoltà, esprimono la necessità di cambiare il punto di vista, l’approccio al problema. Il testo invita ad accogliere la fragilità umana nella sua interezza e a coglierne gli aspetti positivi e fecondi. È una sfida da affrontare sia a livello sociale che individuale, una sfida capace di speranza. Interventi di Marie-Hélène Boucand, Jean-Paul Delevoye, Guillaume de Fonclare, Bruno Frappat, Julia Kristeva, Michela Marzano, Jean-Marie Petitclerc, Bruno Tardieu, Jean Vanier.
Destinatari
Tutti.
Autore
Érik Pillet ha svolto gran parte della sua attività professionale in grandi imprese come direttore del personale e consulente di gestione aziendale. È impegnato nell’Arca di Jean Vanier da più di trent’anni. Si è occupato delle comunità africane e in seguito dell’Arca in Francia, di cui è stato presidente dal 2004 al 2011. È anche il fondatore della comunità dell’Arca di Tolosa, di cui oggi è direttore. È coautore di Guide pratique de l'entreprise sociale et solidaire (Eyrolles-Les Échos, 2011).
Nella nostra vita spirituale spesso ignoriamo quali siano le strategie più concrete per seguire Gesù. Sappiamo ciò a cui dobbiamo aspirare, ma quasi mai ci viene detto come agire nella vita quotidiana. In pratica: come lasciare che l'amore di Dio sia più forte delle nostre fragilità? Come pregare? Come lasciarsi accompagnare? Come arrivare ad amare come Gesù ci ama? Il percorso qui proposto si articola in tre passaggi: esplorare il proprio mondo interiore; prendere coscienza dell'amore incondizionato di Dio e delle resistenze che spesso vi opponiamo; lasciarsi trasformare e liberare dall'amore. Si tratta quindi di una pedagogia per la libertà, in parte ispirata alla spiritualità di sant'Ignazio di Loyola.
«Così è la vita e la ritrovo nella Parola che mi consola e mi divora, perfino nelle righe arcigne e scontrose che ho provato a ripercorrere, parole che a volte sembrano abbaiate e gridate, ma ci sbagliamo a pensarle così, dietro c’è dell’affetto, ne sono sicuro, perfino un po’ di preoccupazione materna, il desiderio di vedere gli amici dispersi tenersi insieme, e camminare nella fede, nell’amore, nella speranza.
Anche l’apostolo Giacomo ha pensato che così è la vita, e allora si tiene il lusso di rimbrottare i pigri e di scuotere gli indecisi, di minacciare i ricchi e spronare gli oziosi, e disegna senza tanto ordine, che a volte non serve, la sua mappa della felicità e del bene, e chi vuole mi venga dietro, sembra dirci, ci sto provando anch’io.
Così è la vita, lo so, ma non so bene con quale futuro; e non posso far altro che fidarmi di Dio; mi basta, lo capisco poco ma non mi ha mai deluso; è vivo – ne sono certo – nella fatica dei giorni, nel perdono di cui ho bisogno, nello sguardo che mi regala quando decido di ripartire, di cominciare da capo».
Il volume ricorda le circostanze in cui i libri dell'Antico e del Nuovo Testamento sono stati scritti, e riassume il contenuto e i principali intenti religiosi di ciascuno di essi.