
Chiara si pone in modo coraggioso di fronte al grido inascoltato di molti giovani: coglie tutta la devastazione della loro disperata fame di amore, della loro solitudine, dei mille illusori messaggi di libertà che li imprigionano nelle peggiori dipendenze. E inizia la sua sfida: annunciare proprio a loro che la felicità è possibile grazie a un percorso di conoscenza di sé e guarigione del cuore alla scuola di Colui che è la Vita! Ora, gli stessi ragazzi di Nuovi Orizzonti continuano l'opera da lei iniziata: dalle loro esperienze di dolore e di rinascita, dall'immersione nella vita di comunità e di famiglia, trovano la gioia di portare a tutti l'unica Parola che può rispondere a quel grido, quello stesso Amore che ha dischiuso loro nuovi meravigliosi orizzonti di Gioia e di Vita. Chiara, alla luce della sua esperienza trentennale accanto a ragazzi in situazioni di grave disagio, sintetizza in questo libro alcune delle nuove povertà, spesso invisibili ma assolutamente drammatiche e dei "veleni" da cui scaturiscono, che caratterizzano oggi il mondo giovanile e che ci interpellano tutti in prima persona.
Il grido di Giobbe - ovvero lo scandalo del dolore innocente - percorre la storia dell'umanità dall'inizio alla fine, e incrocia 'tragicamente' Dio, l'uomo e il cosmo nella questione più importante di tutte: il senso dell'esistenza umana.
"Nel piccolo libro che peresento si raccoglie, insieme alla ricordata Conferenza di mons. dal Covolo su Giobbe, un altro suo scritto, che ne costituisce la II Parte e reca il titolo: La Pasqua di Cristo nel Vangelo di Matteo. Così mons. dal Covolo sviluppa quanto nella chiusa della Conferenza teatina aveva già sufficientemente toccato: oltre al primo Giobbe, c'è un altro Giobbe, il Crocifisso. Egli, […] alla 'nona Ora', in un pomeriggio di odio e di sangue, ha gridato il suo affidamento al Pade, ma anche il suo preoccupato allarme per la sorte di Adamo".
(dall'Introduzione di don Michele Giulio Masciarelli)
La preghiera dei Salmi Penitenziali è stata il conforto nei momenti di lutto, di paura, di scoramento di quanti ci hanno preceduto nel cammino della vita. Anche nel nostro tempo queste preghiere, unitamente alle sette parole di Cristo sulla croce, possono diventare un sostegno per scendere nel proprio cuore fino a imparare a passeggiare serenamente sugli abissi dell'anima come dei funamboli che apprendono l'arte di sostenere il mistero di se stessi. In queste pagine l'autore intende scoprire, di questi testi così antichi ma sempre nuovi per la loro capacità di interpretare l'anelito del cuore umano, sotto la cenere di un linguaggio che forse ci sembra lontano, la brace da cui possiamo attingere la scintilla necessaria per riaccendere la fiamma della speranza. Una speranza che rischiari i luoghi e i momenti in cui dobbiamo misurarci con le nostre tenebre e dichiarare guerra alla paura che ci paralizza e ci rende troppo vulnerabili.
La povertà è un viaggio interiore destinato a destabilizzarci dalle false immagini di noi stessi e a ricomporci in una identità a noi sconosciuta. È una verità inscritta dentro ogni percorso esistenziale che voglia raggiungere la pienezza: accogliere la vita anziché costruirla significa diventare poveri di ogni pretesa. In questo viaggio non facile né immediato, i Salmi ci vengono incontro come un balsamo di sostegno nel cammino, testimonianza universale del viaggio dell'uomo alle sorgenti del suo cuore nascosto.
Sulle ali del titolo «Il grido che tocca il cuore» sono raccolte le preghiere di papa Francesco negli anni del suo pontificato. Sono preghiere composte e pregate da lui durante i suoi viaggi apostolici, per azioni liturgiche e pastorali, visite apostoliche e incontri personali e pubblici. Fanno parte dei suoi discorsi, dei suoi messaggi e dei suoi scritti. Scandiscono la sua visione pastorale mondiale: dare lode a Dio Trinità Padre, Figlio, Spirito Santo e al contempo rimanere connessi alla realtà umana concreta, universale. Diventano suppliche per ciò che ci affligge; richieste di compassione, di pace, di perdono, di suffragio... e si traducono anche in struggenti inviti a umanizzarci, a fraternizzare, a renderci attenti agli altri..., a prendercene cura.
Il libro e' quasi un commentario delle famose Regole per il discernimento" di Sant'Ignazio. " Il libro e' quasi un commentario delle famose Regole per il discernimento" di Sant'Ignazio. Mi piace molto in particolare l'idea centrale dell'Autore, cioe' che il discernimento e' il punto di incontro tra preghiera e azione. Va ribadita con forza questa idea che la meditazione e la contemplazione sulla Scrittura, in altre parole la lectio divina, tendono a generare una vita vissuta secondo le scelte di Gesu' e sfociano quindi nell'azione, non intensa in senso attivistico o agitatorio, ma come vera trasformazione del cuore, della mente e delle mani nel cuore, mente e mani del nostro Salvatore Gesu' che ha dato tutto se' stesso per noi nella sua vita nascosta, nella sua predicazione, nei suoi miracoli e nella sua morte... (dalla Present. Di Carlo Maria Card. Martini). "
Cosa possono insegnarci un seme minuscolo e un arbusto modesto sul Regno di Dio? Forse, molto più di quanto possiamo immaginare. Nel presente volume, don Luca e don Mauro accompagnano il lettore nella rilettura delle pagine evangeliche, esplorando una delle parabole più brevi e più potenti, e rivelandone il messaggio rivoluzionario: quella del granello di senape. Lungi dall'essere una promessa di grandezza futura o di dominio, la parabola rivela la vera natura del Regno: nascosto nelle relazioni di comunione, il Regno di Dio è in mezzo a noi, segno di una grandezza che non opprime ma ispira. In antitesi a ogni logica di prevaricazione imperialista, esso si realizza nella piccolezza, nella debolezza accolta come luogo di incontro con Dio e con gli altri. È presenza discreta che lascia spazio alla libertà umana, ammettendone anche gli errori, ma sempre pronta a offrire il ristoro dell'ombra e il calore del nido. Attraverso il dialogo fraterno tra gli autori, il libro non offre risposte semplici, ma apre domande profonde sul senso della fede e sulla missione della Chiesa, chiamata a essere non una struttura di potere, ma una comunità che testimonia Cristo con il servizio e la fraternità. Un'opera che sfida i lettori a riscoprire i significanti evangelici come spazi di dialogo, il cui senso emerge nelle relazioni umane autentiche. Come i discepoli di Emmaus, siamo chiamati a camminare insieme, accogliendo l'altro e lasciando che la Parola si faccia viva nel nostro incontro.
Dai a Gesù Bambino le tue mani, perché egli possa compiere attraverso di te le sue opere di bene e di pace, e seguilo nel suo grande viaggio per il mondo! Scoprirai in lui un amico impaziente di aiutarti, se solo glielo chiederai, e diventerà per te un compagno di viaggio che riempirà di luce il tuo cammino. Queste meravigliose pagine intendono divulgare la devozione a Gesù Bambino di Praga e diffondere la conoscenza dei suoi messaggi. Si potrebbe dire: ma è solo una statua! È ben per quello che lo stupore ci sorprende nell'ammirare la singolarità delle sue vie. Dio non lascia nulla di intentato per ricordarci che siamo amati. Comprendiamo, perciò, che le parole pronunciate dal Bambino Gesù a Praga sono attuali: sussurro dello Spirito che porta il sigillo dell'eternità, capace di penetrare il cuore dell'uomo di tutti i tempi e di tutti i luoghi. Ci auguriamo che il piccolo Re possa trovare nei cuori dei lettori gli amici di cui egli va in cerca, mai stanco di percorrere in lungo e in largo il mondo, con le mani colme di grazie e il cuore traboccante d'amore da donare.
“Non aspettiamoci miracoli da Dio, il silenzio di Dio significa che dobbiamo essere noi artefici del cambiamento” scrive Alex Zanotelli in questo intenso e prezioso libro che è un forte invito a liberare la nostra vita dalle catene di un modello economico che ci sta conducendo all’autodistruzione.
Ci attende una grande sfida, la costruzione di un nuovo paradigma che consenta a tutti di vivere meglio rispettando la nostra Madre Terra, la Pacha Mama. In questo momento particolarmente delicato ancor di più ognuno di noi è chiamato in causa impegnandosi per far vincere la vita sulla morte e realizzare il Gran Sogno di un mondo dove regni la pace e la giustizia distributiva.
La sintesi di questo testo dell'amico Alex si può compendiare in queste poche parole: “Dio ha impiegato miliardi e milioni di anni per consegnarci questo splendido pianeta che si chiama terra, e noi in un tempo minore stiamo distruggendolo”.
Per appoggiare questo grido di allarme ricorro a una metafora del filosofo Bauman che ci descrive il mondo come un aereo che sta per esaurire il combustibile e continua a cercare una pista di atterraggio senza riuscirci e presto si schianterà su un qualche frammento di terra e si distruggerà definitivamente.
(Dall’introduzione di Arturo Paoli)
La parola ascesi deriva dal greco askesis, e significa semplicemente "esercizio": si riferisce, infatti, in origine, all'allenamento dell'atleta per superare una prova. Di fatto, anche nel suo significato attuale, niente altro è l'ascesi che una serie di attività, di esercizi appunto, tesi ad allenare corpo e spirito (non l'uno senza l'altro) per uno scopo preciso: il governo di sé; in vista di uno scopo altrettanto preciso: il bene. L'ascesi è allenamento, rinuncia, fatica. Ma non senza scopo: essa vuole renderci capaci di governare noi stessi in vista del bene, farci funzionare in vista del bene comune, di un bene più alto.
Pregare senza stancarsi è infondo il segreto della vita cristiana, un atteggiamento interiore che risponde ad una fiducia piena in colui che è sempre pronto ad accoglierci. Nel rapporto con Dio riscopriamo la vera paternità di cui siamo destinatari; contro una dilagante cultura del sospetto e dell'illazione, in lui ricopriamo di essere figli amati ed ascoltati, accolti nel profondo in un abbraccio che tutto comprende e che dispone alla missione.
Il Giubileo è spesso interpretato come un momento che riguarda soltanto l'ambito religioso, ma i temi che lo guidano, in realtà, sono gli stessi che la società mette al centro del proprio progetto di civiltà. Ecologia, pace, libertà, rispetto dello straniero, sostenibilità economica, giustizia sociale: tutto questo, che fonda la nostra convivenza, ha le sue radici nel senso stesso dell'anno giubilare, uno dei grandi momenti rituali dell'ebraismo antico e, poi, del cristianesimo. Rendere il senso originario all'Anno Santo significa celebrare un tempo che non appartiene solo ai cristiani o a Israele ma a tutta l'umanità. Andrea Sarto restituisce in questo volume (dove anche un certo sorriso disincantato ha il suo spazio) un modo diverso per comprendere un tempo che cambia le nostre esistenze.