
Il libro intende offrire una sintesi dell'insegnamento di Gesù, presentato in modo didattico e pratico, al fine di favorirne la memorizzazione. Si tratta di una "professione di amore" da parte di chi ha incontrato il Maestro, una testimonianza di fede vissuta e per questo convincente. Ricco di citazioni tratte dalle Scritture, è indicato a chi fa della Bibbia lo strumento preferito di meditazione e di lettura pregata. Ma, al tempo stesso, si rivela un vero aiuto a far conoscere Dio Padre e la figura di Gesù anche a chi si sente lontano dalla fede.
«La vita è un allenamento per imparare a cantare alleluia su questa terra in modo da riconoscere il volto di Dio nascosto nelle profondità del tempo. Ragionare sul significato dell’alleluia nella vita significa prendere in esame quei momenti che non sembrano per nulla di alleluia. Ma come è possibile dire alleluia a quelle parti dell’esistenza che ci opprimono, che prosciugano le nostre anime, che tutto sembrano meritare tranne che lode?» (dall’Introduzione)
Gli autori affrontano una vasta gamma di situazioni e circostanze che ognuno deve affrontare nella vita e per le quali ci invitano a cantare la nostra gratitudine a Dio, a cantare “alleluia. Ma se per alcune è facile (pace, ricchezza, vita, fede, unità...), per altre (morte, sofferenze, conflitti, oscurità...) bisogna imparare a scoprire la presenza nascosta di Dio che sempre ci offre una possibilità di bene e di crescita.
Ventitré capitoletti in cui siamo guidati a guardare alla vita con positività creativa, in ogni circostanza: gli autori aprono inediti orizzonti anche quando tutto sembra essere oscuro, e noi siamo presi per mano e condotti a condividere in semplicità di cuore il loro inno di gratitudine a Dio per tutto quello che è.
Destinatari
Vasto pubblico, purché sensibile al discorso spirituale.
Anche cristiani di altre confessioni religiose.
Autori
Rowan Williams, arcivescovo di Canterbury, è uno scrittore, studioso e docente di fama internazionale. È stato chiamato a far parte di numerose commissioni teologiche, ecumeniche e pedagogiche. La sua vasta produzione spazia dalla filosofia alla teologia, dalla spiritualità all’estetica religiosa. Da quando è stato nominato arcivescovo, si è occupato in modo particolare di cultura contemporanea e di dialogo interreligioso. Joan Chittister è una suora benedettina e da oltre trent’anni una voce autorevole nel mondo religioso. Tiene conferenze in vari Paesi ed è autrice di molti libri, fra i quali I dieci comandamenti. Leggi del cuore (Queriniana, 2008) e Segnati dalla lotta, trasformati dalla speranza (San Paolo, 2006).
"Nelle pagine seguenti presenterò una conversazione con un santo anziano aghiorita. Non era mia intenzione farne una trascrizione. Ma un giorno, mentre mi apprestavo a leggere un'opera di San Massimo il Confessore, ho sentito una voce interiore che mi esortava a mettere per iscritto il dialogo avuto con il saggio monaco della Santa Montagna, saggio secondo Dio. E ho obbedito a quella voce, prima, lo confesso, non coltivata da me. Ho iniziato a scrivere, così come la conversazione mi tornava in mente. Ecco perché tutto ciò che segue è un lavoro di poche ore: ne chiedo scusa ai lettori". Così inizia il libro. Che ci prende per mano e ci fa penetrare «nella nube della preghiera di Gesù» - il Sinai e il Tabor -, dove incontreremo Dio (la preghiera è il monte dell'incontro...). L'eremita dell'Athos, con la sapienza che ha succhiato dai Padri e con la carne e il sangue della propria esperienza, ci svelerà le molteplici facce della preghiera "del cuore" o "intellettiva" o "di Gesù" o "monologica": «Signore Gesù Cristo, pietà di me peccatore!». Ce ne svelerà il valore. Gli stadi. I modi. La lotta del diavolo per impedirla (e le contromosse dell'orante).
"Una scia di infinite stelle" ripercorre la vita di Raymond Moody, studioso delle esperienze di premorte e della possibilità di entrare in contatto con i defunti. La sua ricerca pionieristica, che ha sfidato i pregiudizi scientifici e sociali nei confronti di un argomento così delicato e fondamentale per l'uomo, è stata d'impulso per tutti gli studi successivi. La depressione che colpì Moody da giovane a causa di una malattia mal diagnosticata lo condusse a dedicarsi interamente alla ricerca di ciò che c'è oltre la vita, in particolare allo studio di quello che avviene in punto di morte e di che cosa succede alle persone che "ritornano" alla vita perché non era ancora giunto il momento del loro passaggio ultraterreno. Moody ha continuato la sua ricerca esplorando anche il mondo delle vite passate e della reincarnazione e ha proseguito la sua indagine sull'Aldilà analizzando l'esperienza delle visioni dei defunti, quelle che consentono di entrare ancora una volta in contatto con le persone a noi più care. Una storia affascinante, ricca di narrazioni dettagliate fatte da coloro che hanno avuto la possibilità di esplorare il mondo ultraterreno e in cui ciascuno di noi può trovare le risposte a una delle domande più sconcertanti che l'uomo deve affrontare: cosa succede quando moriamo?
Per dare una sbirciatina al cielo bisogna sapere da che parte guardare e con quale occhio. Leggendo le pagine di questo libretto, di racconto in racconto, si sente che l'occhio del proprio spirito va purificandosi fino al punto che in ogni situazione descritta e nella quale ci si trova a vivere, è possibile sempre più staccarsi dalla superficie dei fatti e a dare una "sbirciatina al cielo".
Questo libro nasce e si sviluppa attraverso un dialogo per e-mail con un giovane interlocutore riguardo che cosa si può credere al giorno d’oggi, sebbene ci sia una gran differenza tra credere e aver fede: il credere riguarda immagini e descrizioni legate al razionale, mentre aver fede è un’attrattiva che si avverte nell’intimo.
Partendo dal fatto che le abbondantissime violenze che infestano il pianeta dipendono in gran parte dal persistere di tante, troppe immagini divine violente, che dividono anziché pacificare, il testo approfondisce il senso del valore d’insieme (richiamandosi anche alle tesi di Teilhard de Chardin e di Panikkar) per scoprirne via via i riscontri pratici nella vita quotidiana.
Ne scaturisce un quadro organico e originale che scopre molti punti comuni tra panteismo e Dio personale, e anche tra temi di attualità come evoluzionismo e creazione. Il risultato è sorprendente: tutta la realtà assume nuovi significati, che secondo l’autore sono perfettamente compatibili con Vangeli e Tradizione, recuperando i simboli essenziali della fede e consentendo una piena adesione a Cristo.
Sintesi di una vita dedicata alla ricerca di senso, l’argomentazione si sviluppa in forma semplice, anche se affronta e tenta di descrivere una realtà assai complessa.
Punti forti
Un tempo apocalittico come il nostro, con un futuro denso di minacce, anziché spaventare potrebbe anche essere un’opportunità straordinaria per liberarsi da ammuffiti luoghi comuni, e per rinnovare i significati autentici della fede. Oggi non si può più credere a certe immagini teologiche obsolete; e tuttavia l’ateismo non appare meno assurdo.
Destinatari
Quanti avvertono il richiamo della fede, o s’interrogano sull’esistenza, ma non possono più credere a immagini contraddittorie o stereotipate, e neppure a un semplicistico nichilismo.
Autore
Antonio Thellung, nato nel 1931, felicemente sposato, padre, nonno e pluribisnonno, vive a Roma. Ha svolto diversi lavori: fondatore di comunità, ricercatore, pilota d’auto, pittore, scrittore, per molti anni si è dedicato all’assistenza di malati terminali. Per saperne di più: www.antoniothellung.it. Principali volumi pubblicati: Il vangelo secondo mio nonno (Gabrielli, 1997), Accanto al malato... sino alla fine (Ancora, 1998), La morale coniugale scompaginata (Cittadella, 1999), Un po’ meno della verità (Borla, 2001), Il sapore dell’amore compiuto (Gribaudi, 2002), Con la Chiesa oltre la Chiesa (Cittadella, 2002), Quel che resta del Mattino (Paoline, 2003), La conversione dei buoni (con Alberto Maggi, Cittadella, 2004), Nel nome di un Cristo clonato (Gribaudi, 2005), Elogio del dissenso (La Meridiana, 2007). Nella stessa collana L’inquieta felicità di un cristiano (Paoline, 2009).
Il dono della sapienza non ha nulla a che vedere con il pallido conformismo di cui talvolta è circondata la fede cristiana. La sapienza di Dio è audace, creativa e persino un po' "folle". Ci conduce nell'emozionante avventura del vangelo, che non consiste nel proclamare certezze né dare risposte preconfezionate, ma nel correre il rischio di amare, di credere e di sperare.
Durante i suoi vent'anni come abate del monastero Yorkshire di Rievaulx, Aelredo ha predicato molti sermoni. In questo volume ne sono pubblicati ventiquattro per l'anno liturgico. Essi sono stati tradotti dalla edizione critica del Corpus Christianorum. Continuatio mediaevalis.
Giuliana di Norwich (1342-1416) ebbe all’età di trent’anni, nel momento più grave di una malattia, una serie di ‘visionì centrate attorno alla passione di Cristo. Fissò il ricordo delle rivelazioni in scritti successivi. Ne è risultato un libro che non è un semplice resoconto di esperienze mistiche, ma una pacata meditazione che raccoglie attorno alla verità fondamentale - l’amore di Dio - tutti i punti più importanti e vitali della teologia cristiana. Ne deriva una spiritualità del quotidiano fatta di serenità e di equilibrio, radicata sul costante ricordo dell’amore di Dio. J. Leclercq ha ottimamente definito le Rivelazioni un ‘manuale di pazienza’, e T. Merton ha scritto: ‘Ho pregato molto per avere un cuore saggio: credo che la riscoperta di Giuliana di Norwich mi aiuterà’.
Il 5 dicembre 2017, nel tardo pomeriggio, Jean d'Ormesson detta alla sua segretaria le ultime righe del suo ultimo libro. Poi cena, tranquillamente, beve il suo cognac e va a dormire. Non si sveglierà più. Cosciente di aver concluso la sua trentottesima e ultima opera, "Una preghiera infinita", può alla fine allontanarsi da questo mondo che tanto gli ha dato. La sua ultima opera, il suo testamento filosofico e letterario, mette il punto finale a una riflessione che per anni questo autore gentile e discreto ha generosamente e sapientemente offerto ai lettori, che tanto lo hanno amato, e che ha offerto una serie di possibili risposte alle domande più fondamentali dell'essere umano: chi siamo? da dove veniamo? che cosa ci facciamo qui?
Una testimonianza di fede e comunità. Con ironia e sincerità don Giorgio Ronzoni racconta la sua esperienza attraverso il tremendo incidente d'auto, la paralisi quasi totale e il ritorno, nonostante tutto, alla sua parrocchia.