
Il libro, scritto a quattro mani da un gesuita e da una clarissa, va al cuore della vita cristiana a partire dalla vocazione monastica, «punto di riferimento per tutti i battezzati», come ha affermato Giovanni Paolo II nell'«Orientale lumen», e «sintesi emblematica del cristianesimo».
Nei monasteri del XII secolo una delle occupazioni fondamentali era la lectio divina secondo il metodo dell'antica tradizione. Poiché si riteneva che la semplice lettura del testo non fosse sufficiente per coglierne il senso profondo, l'unità interiore e il messaggio trascendente, si praticava una "lettura spirituale" di quella che veniva definita "Sacra Pagina" e, alla scuola dei Padri della Chiesa, la Bibbia veniva interpretata in modo allegorico. Se una tradizione culturale ispirata ai canoni dell'illuminismo aveva rigettato come insignificanti molti scritti di spiritualità monastica, gli studi più recenti ne hanno, al contrario, messo in luce il rilievo sapienziale e, come ha più volte ribadito Benedetto XVI, l'attualità e l'importanza nella vita della Chiesa. Raccordandosi con l'epoca patristica, la teologia monastica ne accoglie e sviluppa il metodo, i contenuti e lo stile, che si arricchiscono e si perfezionano nel corso dei secoli. Essa si differenzia dalle altre teologie, in particolare da quelle speculative, che sorgeranno più tardi, come la Scolastica, pur avendo in comune il riferimento alla Sacra Scrittura. La teologia monastica, infatti, non si propone primariamente l'elaborazione speculativa e razionale del dato biblico, ma la sua "comprensione spirituale" mediante una lettura "sapienziale" al fine di portare l'anima all'intimità con Dio.
Quante volte si è sentito ripetere: «La morte è una sconfitta. Se Dio c’è, è una sconfitta anche per lui». Dialogare con l’uomo di oggi partendo dal suo dolore significa confrontarsi con le contraddizioni che nascono da una vita imbellettata e non vera, della quale fa parte anche un’idea ambigua della religione.
Il dolore non è solo il risultato di una malattia, di una tragedia, di una solitudine; è nostalgia di una visione diversa della vita, è domanda di una vita nuova che può essere comunicata attraverso la compagnia nella prova e la compassione nella sofferenza, più che con una lezione di teologia.
Cristiana Dobner ci fa riscoprire temi molto cari alla tradizione ebraico-cristiana con una lettura trasversale, che parte dalla Bibbia e arriva fino all'insegnamento dei Maestri d'Israele e dei padri della Chiesa. La tenda diviene la metafora di un mistico luogo dove ebrei e cristiani sono chiamati a riunirsi per condividere l'amore del Padre che è nei cieli e cammina con loro. Queste pagine rilanciano l'urgenza di un confronto rispettoso delle diverse spiritualità, perché emerga il vero volto di Dio la cui Shekinah ama risiedere nel santuario della storia di salvezza.
Nel saggio vengono presentate le caratteristiche più importanti della superbia, dal punto di vista spirituale, morale e psicologico, cercando in particolare di mostrare perchè, tra tutti i vizi, esso è stato riconosciuto non solo come il più grave, ma come la radice di ogni atteggiamento malvagio. La superbia è il vizio dei perfetti", o piuttosto di coloro che si credono tali, e presumono di essere autosufficienti, chiudendosi in tal modo a Dio e alla salvezza. In questo confronto interdisciplinare, oltre a ritrovare molte cose in comune, viene ricordata l'importanza del limite e di una relazione sana e affettuosa con le figure educative caratteristiche della crescita e dello sviluppo, in particolare i genitori. "
"Maria Madre di misericordia, la dolcezza del tuo sguardo
ci accompagni in questo Anno Santo, perché tutti possiamo riscoprire la gioia della tenerezza di Dio.
Nessuno come te, Maria, ha conosciuto la profondità del mistero di Dio fatto uomo.
Tutto nella tua vita è stato plasmato dalla presenza della misericordia fatta carne".
Papa Francesco, Misericordiae Vultus, 24
"Cristo non ci ha redenti perché è morto in croce! Egli ci ha redenti perché ci ha amati e perché ci ha amati è morto in croce". In questo ottavo ed ultimo libro della collana di spiritualità Vivere in Gesù, ci si addentra nel mistero dell'espiazione, un tema diventato via via sempre più presente nelle meditazioni di don Oreste Benzi. Espiazione: una parola scomoda e fastidiosa talvolta anche per i credenti, che in queste pagine viene ricollocata al centro dell'esperienza cristiana, nella sua funzione più piena di partecipazione alla vita di Gesù, che ci chiama alla gioia di un amore infinito.
Chi cerca nella Bibbia una storia di consolazione nelle ore di smarrimento, può trovarla nel libro di Rut, ricco di riferimenti alla solidarietà, alla giustizia, alla scoperta dell'opera di Dio nella vita quotidiana. Noemi, originaria di Betlemme, è sposa di Elimelech, da cui ha avuto due figli, Maclon e Chilion. In seguito a una carestia, si trasferisce con la famiglia nelle campagne di Moab, dove rimane presto vedova. I figli sposano due donne moabite, Orpa e Rut, ma dopo circa dieci anni anch'essi muoiono. Noemi si ritrova dunque sola, in terra straniera, con le nuore. Finita la carestia, decide di tornare a Betlemme e congeda le due donne affinché non si sentano costrette a seguirla: Orpa resta in Moab, mentre Rut decide di non abbandonare la suocera. Noemi scopre così nella propria vita un'altra vedova e con lei condivide un tratto di strada e il resto degli anni. Presentazione di Paola Bignardi.
La Chiesa è diventata una sconosciuta per l'uomo contemporaneo, una straniera, come ha scritto il poeta T. S. Eliot più di ottant'anni fa nei Cori da "La Rocca". Si parla poco di lei, o meglio, se ne parla in termini politici o scandalistici, perdendo il senso della Chiesa come corpo di Cristo, indissolubile dalla sua persona. E allora come comprendere oggi chi è la Chiesa? Come cercare e amare il suo volto nella storia? Massimo Camisasca risponde a queste domande puntando al cuore dell'esperienza cristiana: la bellezza dell'amicizia con Cristo. Lo fa ripercorrendo la nascita della comunità ecclesiale al tempo di Gesù, a partire dai primi che lo incontrarono: Maria, i discepoli, le donne, gli apostoli. «Lo scopo di questo piccolo libro è di far amare il corpo di Cristo. Non si può amare Cristo se non si ama la Chiesa».
Nella società attuale l'uomo sembra travolto dal ritmo sempre più frenetico della vita, dagli obiettivi che ognuno vuole raggiungere e da una esasperata conflittualità figlia dell'individualismo. Avendo spesso abbandonato la vita religiosa al confessionale si è sostituito lo psicanalista ma nel cuore di ogni uomo rimane intatta una profonda sete di felicità che cerca una via di realizzazione. Con esempi concreti di vita il vescovo Fulton Sheen affronta questa essenziale tematica rimettendo al centro l'esperienza cristiana.
Pietro, Giovanni, Paolo, Maria e i discepoli che non l’hanno seguito: a partire da questi cinque modelli di incontro con Gesù, l’autore descrive altrettanti itinerari di fede, cinque modalità diverse di approccio al Mistero, per dimorare nello spazio umano e divino del Cristo. Nella seconda parte siamo invitati a rileggere nei Vangeli l’esperienza di Gesù alla luce di questi modelli.
Un libro di meditazione per tutti, che attinge dalla antica tradizione benedettina della “lectio divina”.
P. Bosmans, noto in tutto il mondo (oltre 4 milioni di copie vendute, tradotto in 17 lingue), mette a disposizione la sua esperienza e offre stimoli per la riflessione, con un linguaggio semplice e concreto, utilizzando stili espressivi diversi: poesia, prosa, aforismi, proverbi. Queste pagine, nella loro semplicità e concretezza, indicano percorsi di riflessione per individuare alcune strade, obbligatorie se si cerca la felicità: credere negli altri, vivere con ottimismo, sentirsi corresponsabili del destino di tutti, capacità di interiorizzare le esperienze, capacità di condivisione?