
"Musica- e "spiritualità- sono due realtà fortemente connesse. In queste pagine l'Autore si preoccupa del loro accadere e divenire all'interno del percorso interiore caratterizzato dall'esperienza del mondo dello spirito. La spiritualità della musica dà modo di poter comprendere il linguaggio artistico in relazione alla forza spirituale in esso contenuta ed espressa. Un'agevole presentazione dell'esperienza spirituale di autori e repertori musicali lungo i secoli.
La Riforma protestante, secondo gli autori, non grava sul cristianesimo italiano grazie ai fermenti rinnovatori vivi e operanti nei santi e nelle sante pretridentine. Il concilio ridà alla spiritualità un robusto ancoraggio teologico, sacramentale e disciplinare. Nell'elaborazione delle dottrine e nella comunicazione delle proprie esperienze spirituali gli autori italiani non elaborano trattati ma danno una visione d'insieme sia della precedente letteratura ascetico-mistica, sia degli aspetti esperienziali. L'equilibrio latino caratterizza l'ascesi italiana. Caratteri tipici di questa spiritualità sono l'apertura alla catechesi e l'attenzione alla povertà. Gli autori rivisitano questo periodo portando alla luce con i classici, autori marginali.
Il volume offre autorevoli contributi che invitano a riflettere sulla speranza, quale valore assolutamente indispensabile nel cammino spirituale delle persone e delle comunita. Contributi di: S.J. Baez, J.C. Cervera, F.M. Lethel, C. Militello, G. Moro, V. Pasquetto, M. Perroni, I. Sanna, B. Secondin, M. Spolnik.
Il libro risponde al problema di come possa essere accettato il fatto di invecchiare.
I flussi migratori, nel loro procedere inarrestabile, continuano a ridisegnare la geografa sociale del globo, facendo sembrare il mondo sempre più piccolo, sempre più villaggio globale. Chi emigra porta sempre più piccolo, sempre più villaggio globale. Chi emigra porta uno stile di vita, una lingua, un suo modo di essere: tutti aspetti che affondano le radici nella cultura dei popoli e anche nelle loro religiosi, parti integranti e imprenscindibili delle culture stesse.
Santa Veronica Giuliani, vissuta tra il Sei e il Settecento a Città di Castello, in Umbria, è probabilmente l'esponente più rilevante della mistica barocca in Italia. La sua vita spirituale è stata contrassegnata dalla contemplazione amorosa e dall'esperienza della passione di Cristo, dal mistero della croce, dal desiderio incoercibile dell'immolazione e della sofferenza espiatrice. Fenomeni straordinari, eroicamente chiesti e vissuti nel triplice aspetto compassivo, espiativo e redentivo sono solo il segno esteriore di ciò che la santa visse interiormente. La fedeltà nello stare in croce, l'offrirsi vittima, la sua missione diretta e personale, rappresentano le scelte concrete di una donna totalmente dedicata alla sua vocazione. Le pagine del volume rendono ragione di questo singolare compito, vissuto nella più radicale povertà e umiltà, attraverso la presentazione della sua missione espiatrice ("essere mezzana", stare in mezzo). Nella prima parte, la ricerca tratta della vita e della spiritualità di Veronica Giuliani alla luce dei suoi scritti, considerando il contesto spirituale del XVII e XVIII secolo. La seconda parte studia il Diario della santa e propone una rigorosa indagine lessicale proprio sul significato del termine "mezzana".
Il pensiero del Novecento ha portato fino in fondo l'opposizione tra spirituale e materiale. La religione è stata studiata come prodotto socioeconomico o come istinto. Ma questa penetrazione del materialismo nella sfera irrazionale del credere ha lasciato qualcosa d'incompreso. Questo libro indaga la portata di ciò che non abbiamo ancora capito del nostro sentimento religioso a partire dalla smaterializzazione delle relazioni umane, formata e incentivata dalla comunicazione informatica, telematica e via web. Semiologo, Massimo Leone mette in gioco le teorie dei linguaggi nel campo del credere. La progressiva digitalizzazione del significante lo ha trasformato in un simulacro portatile ma freddo. Esso non rappresenta il suo oggetto nel senso di una incarnazione materiale ma in quello di una ricostituzione aritmetica.
Il libro è il primo di una serie che avrà cadenza annuale. È sviluppato in due parti: una contenutistica e una tecnica.
La parte contenutistica offre una breve esposizione di come sviluppare una spiritualità cristiana e soprattutto “diocesana” (rivolta prevalentemente a ministri ordinati). In appendice una scheda per verificare sul territorio la vita spirituale della comunità parrocchiale.
Erio Castellucci, presbitero della diocesi di Forlì, è professore di teologia sistematica nella Facoltà teologica dell’Emilia- Romagna e membro del Centro Studi dell’Unione Apostolica del Clero. Per la stesura del presente studio l’Autore ha ricevuto la collaborazione del Presidente dell’UAC mons. Vittorio Peri.