
"Il commentario dello Schelkle, giunto ormai alla quinta edizione, offre al lettore un'esegesi accurata, aggiornata e di ampio respiro, in cui i singoli termini biblici più significativi vengono esaminati nel contesto del vasto ambito storico-culturale al quale appartengono... Questo interessante e stimolante commentario è arricchito anche da un'ampia bibliografia... oltre che da molte note, prezioso sussidio, quasi ad ogni pagina. Ben dieci excursus su temi inerenti alla teologia delle tre epistole costituiscono un altro elemento positivo in questo volume" (Protestantesimo).
Sotto il nome di «Libro dell’Emmanuele» sono tradizionalmente raccolti i brani del profeta Isaia relativi agli oracoli sulla «nascita del figlio», tema di straordinaria importanza antropologica e teologica, anche in considerazione dell’interpretazione messianica che nei secoli lo ha contraddistinto in ambito sia giudaico, sia cristiano. La liturgia della Parola ne propone la lettura nel tempo di Avvento e di Natale.
Attraverso lo strumento dell’analisi retorica, lo studio mira a ricercare la struttura di questo testo all’interno del racconto biblico, nello sforzo di coglierne un indirizzo teologico più deciso di quanto consente di fare la considerazione minuziosa, ma isolata, dei frammenti.
Sommario
Introduzione. I. Il Libro dell’Emmanuele (Is 6,1-9,6) nell’ambito del Primo Isaia e questioni interpretative. 1. Questioni introduttive: lo studio di Isaia e l’approccio metodologico. 2. Il Libro dell’Emmanuele (Is 6,1–9,6): identificazione letteraria, ipotesi di strutturazione e linee d’interpretazione. II. Analisi retorica ed interpretazione del «memoriale» isaiano (Is 7,1-8,18 - sequenze D1, D2 e D3). 3. La sequenza D2 (7,1-17), Parola di Dio e discernimento umano: «Adonay stesso vi darà un segno». 4. La sequenza D3 (7,18-25), il compimento del castigo annunciato: «Avverrà in quel giorno». 5. La sequenza D4 (8,1-18), profezia e attestazione: «Si chiuda la testimonianza». 6. Unità, struttura retorica e interpretazione del «memoriale isaiano» (7,1–8,18). III. L’apertura e la chiusura (sequenze D1 e D5) e l’insieme del Libro dell’Emmanuele. 7. La sequenza D1 (6,1-13), vocazione e missione di Isaia: «Eccomi manda me». 8. La sequenza D5 (8,19–9,6), il compimento della profezia: «Ci è stato dato un figlio». 9. Le due sequenze «estreme» del Libro dell’Emmanuele (D1 e D5): rapporti con le sequenze contigue e mutua relazione. 10. Il Libro dell’Emmanuele nel suo insieme, fenomeni retorici e linee interpretative. Conclusione. Bibliografia.
Note sull'autore
Guido Benzi (1964) è presbitero della diocesi di Rimini dal 1990. Ha conseguito la licenza al Pontificio istituto biblico e il dottorato in teologia biblica presso la Pontificia Università Gregoriana. È docente di Sacra Scrittura presso l’Istituto superiore di scienze religiose di Rimini; insegna presso l’Istituto superiore di scienze religiose di Bologna e, come incaricato, presso la Facoltà teologica dell’Emilia-Romagna. Direttore dell’Ufficio catechistico regionale dell’Emilia-Romagna, è membro della Consulta nazionale della catechesi e del Gruppo nazionale per l’apostolato biblico presso la CEI. Nel 2002 è stato eletto membro del Consiglio di presidenza dell’Associazione biblica italiana. Collabora con varie riviste e ha pubblicato Paolo e il suo vangelo (Queriniana, Brescia 2001).
Ogni volume che raccoglie i frutti dell’insegnamento di un docente descrive necessariamente anche un itinerario tematico. Il percorso costruito da p. Prosper Grech nella docenza al Pontificio Istituto Biblico, all’Augustinianum e nella tenace presenza a convegni, conferenze e iniziative bibliche vede al primo posto il vasto e problematico ambito dell’ermeneutica. E proprio all’ermeneutica è dedicata la I parte del volume, con contributi che spesso delineano il quadro di sintesi su temi in movimento.
Che il passaggio dal Nuovo Testamento alla storia del cristianesimo delle origini sia quasi obbligato da certe pagine delle lettere paoline è esperienza che tutti i docenti conoscono. Il segno di questa necessità di indagare anche oltre la pagina biblica è rappresentato nel volume dalla II parte, dedicata a Teologia e storia. Vanno segnalate in particolare alcune ricerche a sfondo liturgico.
Infine la Esegesi di testi, proposta nella III parte, indica la centralità che il Vangelo di Giovanni ha assunto per padre Grech rispetto ad altri scritti del Nuovo Testamento.
Sommario
Prefazione. I. Saggi di ermeneutica. 1. Ermeneutica biblica: breve prospetto storico. 2. Agli inizi della teologia cristiana. 3. La reinterpretazione intrabiblica e l’ermeneutica moderna. 4. Le tradizioni neotestamentarie e la traditio christiana. 5. Problemi di interpretazione dell’AT nei primi secoli.
6. Interpretazioni patristiche del Nuovo Testamento. 7. La tradizione nei padri della Chiesa. 8. The regula fidei: Hermeneutical Principles Yesterday and Today. 9. L’ermeneutica agostiniana: il terzo libro del De doctrina christiana. 10. La filologia neotestamentaria nel XX secolo. 11. L’ermeneutica biblica nel XX secolo.
II. Teologia e storia. 12. Le limitazioni del metodo storico-critico di fronte a Gesù. 13. La speranza del Regno di Dio e le sue forme diverse al tempo di Gesù. 14. La pratica del battesimo ai tempi di Gesù. 15. Il Simone della storia e il Pietro della fede. 16. Il giudeocristianesimo: lo stato della questione. 17. Aspetti eucaristici nella Prima lettera ai Corinzi. 18. Justification by Faith in Origen’s Commentary on Romans. 19. “Quid est veritas?” Rivelazione e ispirazione: nuove prospettive. 20. Che significa ‘ispirazione’? Una visione globale.
III. Esegesi di testi. 21. La comunità giovannea nei cc. 7 e 8 di Giovanni. 22. Ebrei e cristiani ad Efeso: riflessi nel Vangelo di Giovanni. 23. L’escatologia giovannea. 24. Le confessioni di fede in Giovanni. 25. Il significato della citazione del Sal 82,6 in Gv 10,34. 26. Formule trinitarie in s. Paolo. 27. Il retroscena di Rm 10,5-13.
Note sull'autore
Prosper Grech è nato a Malta ove è entrato nell’ordine degli agostiniani; dopo gli studi istituzionali, ha completato la formazione accademica a Roma (Pontificia Università Gregoriana, Pontificio Istituto Biblico) e Friburgo (CH). Ha insegnato teologia a Malta ed è stato professore invitato a Cambridge; chiamato a Roma, nel 1970 fonda con p. A. Trapè l’istituto patristico Augustinianum, del quale è eletto primo preside. Per oltre trent’anni ha tenuto il corso di ermeneutica al Pontificio Istituto Biblico e ha insegnato per diciott’anni alla Pontificia Università Lateranense. Le sue pubblicazioni sono dedicate soprattutto a Bibbia e patristica. Tra queste ricordiamo: Le idee fondamentali del Nuovo Testamento, Modena 21970; con G. Segalla, Metodologia per uno studio della teologia del NT, Torino 1978; Ermeneutica e teologia biblica, Roma 1986, che è una prima raccolta dei suoi numerosissimi contributi scientifici, pubblicati in riviste scientifiche o in opere di collaborazione.
«Il Vangelo di Giovanni, una piscina in cui i principianti nuotano e un oceano in cui gli esperti annegano, ha affascinato a lungo e continua ad attirare sia i lettori pii sia gli studiosi», dice Attridge nella prefazione al libro. A partire dal versetto di Gv 17,21, Valentina Marchetto studia ed esplora accuratamente le diverse affermazioni giovannee sull'unità guidandoci attraverso le complessità del testo, ma anche fra i diversi commenti dei lettori nei primi cinque secoli. Tra questi i padri della chiesa che, da Origene ad Agostino, citano o interpretano il testo evangelico, con sfumature che riflettono le controversie teologiche del loro tempo. Dall'Alessandria origeniana all'Africa ciprinianea, passando per l'aspra diatriba fra Girolamo e Gioviniano e per le battaglie dottrinali del IV secolo, si tocca con mano il peso e la valenza di un versetto che sta al cuore della speranza cristiana di unità.
Un'indagine accurata sulle origine cristiane.

