
DESCRIZIONE: Il Cantico dei Cantici di Salomone è forse il libro più bello della Bibbia, il Canto per eccellenza. È il canto dell’amore, ma quale amore? Amore terreno o amore tra uomo e Dio? Sul crinale di tale ambiguità si è acceso il dibattito ermeneutico. Se da una parte l’interpretazione del canto come amore di Dio e verso Dio ha alimentato la tradizione allegorica – la quale, leggendo il testo oltre la lettera, ne intende svelare un senso trascendente –, dall’altro, la comprensione alla lettera, riaffiorata e prevalsa nella modernità, riscatta il valore dell’amore umano e profano delle creature: corpi e desideri, delineando la fisionomia naturale degli uomini in quanto creature sessuate, non sarebbero più allusioni ad altro, ma espressioni di poesia. La traduzione di Giovanna Bemporad porta alla luce il Cantico come fu scritto, fedele alla naturalità del contenuto profano: il sentimento dell’amore, nel suo apparire fisico, è qui difeso e cantato dalla sensibilità di una poetessa che ne custodisce senso, segreto e musicalità.
Appellarsi ai valori cristiani come motivi ispiratori per operare nelle società alimenta opzioni contrapposte, specie quando il tema in questione è l'accoglienza dell'"altro": inoltrandosi che nelle pagine bibliche meno note, si trovano testimonianze in direzioni contrarie. La società giudaica si forma chiudendosi ai "diversi", ma nel corso della storia che dai patriarchi giunge alla generazione dell'esodo, l'esperienza di essere minoranza, a volte anche vessata e perseguitata, diventa tratto comune dell'intro popolo di Israele. Fino ai più celebri passi evangelici sull'ospitalità, l'estraneità nella Bibbia si intende n termini relativi: ognuno può essere "straniero" rispetto a qualcun altro.
Per cercare di comprendere rettamente le parabole evangeliche è necessario rispondere a tre domande: di che cosa parlano? A chi sono dirette? Come ottengono il loro scopo? Le parabole di Gesù s'interessano dell'agire più che delle idee: si propongono di inculcare negli ascoltatori una condotta da seguire o da non seguire, oppure vogliono render conto di un comportamento di Gesù o di Dio. Le parabole si rivolgono ad ascoltatori con i quali il parabolista, pur trovandosi in disaccordo, vuole evitare una discussione diretta: esse si presentano così come mezzo di dialogo. La forza di persuasione delle parabole è dovuta anzitutto all'esperienza vissuta sulla quale si fondano: esperienza degli ascoltatori, ma anche esperienza personale di Gesù. Per quest'ultima caratteristica, restano una via d'accesso privilegiata alla coscienza che Gesù aveva di se stesso e della sua missione.
Una riscoperta dei Profeti mediante una lettura attualizzata
Il mistero del Natale come chiave di comprensione dell'essere umano nella sua totalita.
In cinque capitoli viene interpretata e attualizzata una delle storie" piu conosciute della Genesi. "