
Gianfranco Ravasi ci accompagna in un percorso affascinante e originale alla scoperta dei «sette vizi capitali» - superbia, avarizia, lussuria, ira, gola, invidia e pigrizia -, dimostrandoci come siano tratti permanenti e sempre attuali della realtà umana. Una ricostruzione ricca di citazioni colte e aneddoti sottili, in cui «ogni vizio ha la sua trattazione specifica, secondo le sue tipologie e il diverso rilievo che occupa nella gerarchia dell'immoralità», che può anche risultare «un sano esercizio di autocoscienza: si potrà dire di conoscere bene se stessi quando si scopriranno in sé più difetti di quanti gli altri riescano a vedere».
Secondo il racconto dei Vangeli, Gesú, dopo l’Ultima Cena, si ritira nei pressi di un piccolo campo poco fuori Gerusalemme: è il Getsemani, l’orto degli ulivi. Alla testa di un gruppo di uomini armati, arriva Giuda che indica Gesú ai soldati baciandolo. Questo bacio è divenuto il simbolo dell’esperienza straziante del tradimento e dell’abbandono. Ma anche i suoi discepoli e Pietro stesso, il piú fedele tra loro, tradiscono il Maestro lasciandolo solo. Nella notte del Getsemani non c’è Dio, ma solo l’uomo. È lo scandalo rimproverato a Gesú: aver trascinato Dio verso l’uomo. La notte del Getsemani è la notte dove la vita umana si mostra nella sua piú radicale inermità. In primo piano c’è l’esperienza dell’abbandono assoluto, della caduta, della prossimità irreversibile della morte e della preghiera. La notte del Getsemani è la notte dell’uomo.
Il gesto di Caino è senza pietà: uccide il fratello spargendo il suo sangue sulla terra. Non lascia speranza, non consente il dialogo, non ritarda la violenza efferata dell’odio. È da questo gesto che la storia dell’uomo ha inizio. Sappiamo che l’amore per il prossimo è l’ultima parola e la piú fondamentale a cui approda il logos biblico. Ma non è stata la sua prima parola. Essa viene dopo il gesto di Caino. Potremmo pensare che l’amore per il prossimo sia una risposta a questo gesto tremendo? Potremmo pensare che l’amore per il prossimo si possa raggiungere solo passando necessariamente attraverso il gesto distruttivo di Caino? Quello che è certo è che nella narrazione biblica l’amore per il prossimo viene dopo l’esperienza originaria dell’odio.
San Paolo è stato un pensatore rivoluzionario e dalla filosofia politica del Novecento è stato interpretato come il maestro del rifiuto della legge e dell'ordinamento presente, con tutte le sue ipocrisie. È stato cioè letto attraverso lo spirito gnostico di Marcione, che nel II secolo si richiamava a san Paolo per contrapporre un Dio del presente malvagio, creatore di questo mondo ingiusto e oppressivo, a un Dio del futuro buono e redento. Secondo Luca Bagetto, al contrario, san Paolo si oppone fortemente allo gnosticismo. Nella sua visione il Messia, che pure interrompe la legge, la dispiega in modo più profondo e più autentico di quanto non faccia la garanzia dell'ordine. In corrispondenza dell'annuncio messianico della vita nuova è fondamentale il tema dell'Esodo, simbolo dell'uscita da una situazione oppressiva. Esiste un parallelo tra l'epoca ellenistica e la globalizzazione, che in comune hanno la ricerca di un riparo dalla legge astratta e oppressiva. Bagetto propone una nuova traduzione della Seconda lettera ai Tessalonicesi, centrale per l'individuazione dell'Anticristo e per la definizione del rapporto del cristianesimo con l'ebraismo, e dimostra che san Paolo traccia una nuova strada non moralista per concepire anche oggi il rapporto tra la fede e il potere politico.
Chi era Gesù? Per alcuni era un contestatore politico, un rivoluzionario, per altri era il Messia, il figlio di Dio. In lui si riponevano in ogni caso immense speranze, e ancora oggi la sua figura e i suoi insegnamenti hanno un peso enorme nella coscienza collettiva. Com'è possibile? Per arrivare al cuore del segreto di quest'uomo, Alois Prinz accompagna il lettore in un viaggio nella Palestina di oltre duemila anni fa, un paese dominato da una forte inquietudine politica e sociale, per comprendere meglio quali fossero e da cosa nascessero le aspettative del popolo ebraico nei confronti di Gesù. Il viaggio si articola dunque in undici tappe che narrano del potere degli occupanti romani e di governatori spietati come Erode il grande, dei disordini che seguirono la sua morte e della spartizione del suo regno tra i figli, del ritorno a Betlemme di Giuseppe e Maria e della nascita del Salvatore, la cui figura diviene realmente centrale solo dal quarto capitolo in poi, quando si racconta del suo ritrovamento nel tempio di Gerusalemme, dove si era intrattenuto per tre giorni a conversare con i dottori della legge. Età di lettura: da 12 anni.
Redatti verosimilmente negli anni 80-90, il vangelo e gli Atti degli apostoli si inscrivono in un vero progetto letterario e teologico: presentare il dispiegarsi e il compiersi dell'opera della salvezza nella continuità dei due momenti, che sono il tempo di Gesù (Vangelo) e il tempo della Chiesa (Atti degli apostoli). Prima parte di un magnifico racconto, il Vangelo di Luca è quindi inseparabile dagli Atti degli apostoli perché per l'evangelista il tempo di Gesù e il tempo della Chiesa, intesi come «tempi della testimonianza», formano due momenti dell'unica storia di salvezza
«O Dio, spezza loro i denti in bocca!». Nel libro dei Salmi, vetta poetica dell’Antico Testamento, ricorrono talvolta anche espressioni crudeli e violente, imprecazioni contro i nemici e frasi di vendetta. Si tratta di termini e modi di dire molto lontani dalla sensibilità contemporanea e talvolta così aggressivi da aver subito la «censura» della liturgia. In questo volume, Wénin esamina ogni singolo salmo, precisa di chi è la voce violenta e chi sono i suoi avversari o i suoi interlocutori; indaga inoltre la comprensione che l’uomo ha di sé nella sofferenza o nell'impotenza, la sua relazione con Dio, i suoi timori e le sue attese di aiuto. Il primo interesse del commento è dunque capire che cosa dice la voce minacciosa e aggressiva e perché utilizza quelle espressioni. Dalla risposta a queste domande si può procedere con il passo successivo: chi può aver pregato e chi può pregare ora con salmi come quelli?
Descrizione dell'opera
La storia appassionata descritta nel Cantico dei cantici racconta l'amore di Dio verso il suo popolo e il desiderio di questo - impersonato dalla fanciulla - di continuare a essere amato da lui. Sono molti i passi biblici in cui Dio si presenta come lo Sposo innamorato del suo popolo, mentre quest'ultimo appare come una sposa. Nell'interpretazione cristiana si ritiene che, in tali dichiarazioni reciproche d'amore, a parlare siano lo stesso Verbo di Dio e la sua Chiesa.
L'autore propone un commento del Cantico dei cantici e lo costruisce dando voce alla grande tradizione spirituale del cristianesimo e dell'ebraismo. Egli si accosta al testo indagandone il significato letterale, teologico e mistico.
Sommario
Prologo (1,1-2,7). Il dono del bacio. Il profumo dell'amato. Il fascino irresistibile dell'amato. L'ingresso nella camera nuziale. Bruna e bella. Smarrimento. Ritrovamento. Reciproci elogi. Nella cella del vino. Canti dell'amata (2,8-3,5). La corsa del diletto. Intermezzo (3,6-11). La lettiga di Salomone. Canti del diletto (4,1-5,1). Nuovi canti dell'amata (5,2-6,3). Visita notturna. L'incanto dell'amatoo. Nuovi canti del diletto (6,4-7,11). Ultimi canti dell'amata (7,12-8,4). Epilogo (8,5-7). Appendici (8,8-14). Bibliografia.
Note sull'autore
Vincenzo Bonato è monaco camaldolese. Insegna patrologia alla Facoltà teologica dell'Italia Settentrionale (Milano). Presso le EDB ha curato le Omelie sul Cantico dei cantici di Gregorio di Nissa (1995) e ha pubblicato i 3 volumi de I Salmi nell'esperienza cristiana (2008).
Descrizione dell'opera
In quanto religioso cappuccino, da cinquant'anni l'autore prega quotidianamente i salmi, trovandovi sempre sostanzioso pane per la propria vita spirituale. Nel volume egli ne commenta e medita quaranta, distribuiti in quatto sezioni di dieci capitoli l'una, che si ispirano a grandi linee all'antica logica descritta da Ignazio di Loyola nel suo libro degli esercizi spirituali. La prima sezione cerca di scoprire le condizioni di fondo dell'umanità: io chi sono? Su cosa poggia il mio essere? In quale mondo vivo? La seconda interpella fortemente Dio: egli deve aiutare, togliere la miseria, attuare una rivoluzione divina nel mondo. La terza mostra come il Signore davvero intervenga nella storia e, nella persona di Gesù, si renda soggetto che agisce. La quarta descrive il mistero pasquale di Dio, la sua unione irrevocabile con l'essere umano.
Sommario
Introduzione. Prima arpa. Vicino a Dio. Seconda arpa. Il grande risveglio. Terza arpa. L'unto di Dio. Quarta arpa. La nuova Alleanza. Bibliografia italiana sui Salmi.
Note sull'autore
Anton Rotzetter è frate cappuccino e vive nel convento di Altdorf nel cantone svizzero di Uri. Ha scritto diversi libri di spiritualità sulla Bibbia e sul francescanesimo.
Dio perdona sempre? No, Dio non perdona sempre. Poche volte ce lo dicono, ma è così. Non può che essere così. Laddove infatti non c'è riconoscimento del male e apertura al pentimento Dio non può accettare di abbandonare l'uomo alla menzogna che lo abita, diventandone connivente. Per quanto il perdono sia accordato (e non poche volte manifestato) come un dato previo, assoluto e immeritato, nella rivelazione biblica è ampiamente attestata un'espressione paradossale della misericordia di Dio che assume anche l'atto dell'accusa, la minaccia della punizione, l'attuazione del castigo come mezzi estremi affinché possa realizzarsi l'evento mirabile della riconciliazione e di una vita nuova trasfigurata dallo Spirito per una Nuova Alleanza. Anche quando nella propria vita non si scoprono altro che macerie e fallimento. È un corpo a corpo con Dio. Ma qui si vince o si perde insieme. Presentazione di Daniele Libanori.
Nel corso della sua esistenza Maria avrà certamente parlato tante volte, ma i vangeli canonici riferiscono solo sei circostanze in cui ha preso la parola. Il dato non è senza significato. È nota la tradizione cristiana cresciuta attorno alle «sette parole» che Gesù ha pronunciato sulla croce. Sono infatti numerosi gli scrittori ecclesiastici che lungo i secoli le hanno meditate, elaborando una ricchissima dottrina teologica e spirituale, mistica e ascetica. Le «parole di Maria», invece, non pare abbiano ricevuto alcuna specifica attenzione. E ciò sorprende, tanto più se si considera il fatto che esse risultano essere proprio sei, un numero simbolico, e pertanto, come tale, da «scavare» nel suo significato più profondo.
Bible Journaling è una Bibbia da scrivere, sottolineare, appuntare, disegnare, colorare. La parola di Dio si mette nelle nostre mani perché possiamo renderla materia della nuova creazione che siamo chiamati a costruire. La colonna riservata agli appunti è il campo bianco del nostro cuore nel quale sempre il seme della Parola darà frutto.

