
La Sacra Bibbia - con il testo ufficiale dell'ultima versione della Conferenza Episcopale Italiana (CEI 2008) - ha molti pregi: la stampa su carta bianca pregiata e i caratteri, chiari e ben leggibili, consentono una piacevole esperienza di lettura senza comportare sforzo; le presentazioni dei settantatré libri e il commento-guida di padre Tarcisio Stramare avvicinano il lettore al testo sacro in modo semplice: fanno emergere gli aspetti dottrinali e spirituali, senza usare termini comprensibili solo agli "addetti ai lavori"; per la sua qualità e il prezzo molto conveniente, la Sacra Bibbia è unica e adatta ai credenti di tutte le età.
Fondata su un metodo didattico collaudato e seguendo le più innovative impostazioni linguistiche, questa Grammatica greca del Nuovo Testamento conduce a una conoscenza specifica e approfondita del greco biblico, senza presupporre alcuna conoscenza preliminare e partendo dagli elementi grammaticali di base. La struttura del volume, l'impostazione delle spiegazioni grammaticali e l'approccio didattico riflettono la grande esperienza pratica dell'autore: le declinazioni dei nomi e degli aggettivi, i paradigmi verbali e le spiegazioni sintattiche sono presentate in forma semplice e chiara. Gli esempi sono tratti prevalentemente dal Vangelo di Marco, punto di partenza per chi si accinge allo studio del greco biblico. Gli esercizi sono tutti basati su testi del Nuovo Testamento. In appendice al volume sono riportati: un dizionarietto italiano-greco, un elenco di tutti i termini greci utilizzati con relativi rimandi alle pagine e un indice analitico-grammaticale molto utile per la consultazione. L'edizione italiana è curata da Rosa Calzecchi Onesti: il testo, le spiegazioni grammaticali e gli esercizi sono stati interamente rivisti e rapportati alla lingua italiana. Le soluzioni degli esercizi riportate in fondo al volume sono un ottimo strumento per l'auto valutazione e lo studio personale.
Testo ebraico della Biblia Hebraica Stuttgartensia; Traduzione interlineare italiana di Stefano Mazzoni; Testo greco dei Settanta, a cura di Rahlfs-Hanhart; Testo latino della Vulgata Clementina; Testo italiano della Nuovissima Versione della Bibbia dal testi originali In calce alle pagine pari; Rimando a passi paralleli; Note per un primo confronto critico tra TM LXX VG NVB In calce alle pagine dispari; Analisi grammaticale di tutte le forme verbali presenti.
Al centro di questa introduzione ai quattro vangeli sta Gesù di Nazaret che, pur non avendo scritto nulla di proprio pugno, è il loro protagonista. Quattro ritratti per ricostruire la sua straordinaria personalità. Ma al lettore non si propone una nuova storia o biografi a di Gesù. Gli si offre un vademecum in cui si condensano anni di docenza. Esso è scandito dalle seguenti fasi: questioni preliminari di tipo storico e ambientale, composizione, messaggio e due brani di esegesi, scelti per la rilevanza che assumono in ogni vangelo. Perciò è richiesta la pazienza di partire dalle basi storiche, per salire al pian terreno delle composizioni narrative di ogni vangelo e ai piani superiori della loro diversa visione su Gesù, Dio, lo Spirito, i discepoli, la comunità e gli esseri umani. Una mappa non sostituisce mai le strade urbane, ma aiuta i turisti a orientarsi e a distinguere una via principale da una secondaria, un vicoletto da un vicolo cieco e a immergersi nella vita quotidiana. Se, nonostante il consenso generale, i vangeli non sono comuni biografi e è perché il lector è sempre in fabula: non sta al di fuori della vita di Gesù, ma ne è immerso.
Dedicato al Sermone della montagna, il più lungo dei discorsi di Cristo riportati nei Vangeli sinottici, il volume propone un'analisi puntuale dei capitoli 5-7 del vangelo di Matteo. Il Discorso della montagna, che racchiude la quintessenza dell'insegnamento di Gesù, viene esaminato nell'ampio contesto della tradizione della Chiesa - l'Antico e il Nuovo Testamento, gli storici antichi, le opere dei Padri - e della bibliografia scientifica più recente. L'Autore vuole ripristinare davanti agli occhi dei lettori la figura viva di Gesù, la sua contemporaneità all'uomo di ogni tempo e luogo. Come afferma il metropolita Ilarion stesso: «Gesù Cristo ha insegnato agli uomini un'arte: quella di convertire i beni terreni in una ricchezza che non rimanga sulla terra, ma che si possa portare con sé nella vita eterna. Egli ci ricorda che nella vita esistono valori impossibili da comperare o da vendere, ai quali non si può in alcun modo rinunciare».
Il fuoco della Parola infiamma il cuore dei discepoli di Gesù e li fonde in un cuore solo e un'anima sola: mistero della Chiesa, sottotraccia del mondo. Il dono pasquale della vita del Figlio si spande sull'umanità, che finalmente può vivere del respiro stesso di Dio. Dopo il saggio La Bibbia si apre a Pasqua, Scrittura, liturgia e teologia tornano a unire diciassette studiosi alla ricerca del filo rosso della Pentecoste, tra Antico e Nuovo Testamento. Nell'ambito della lettura liturgica della Bibbia, i vari contributi vogliono offrire un commento alle letture proclamate nella solennità, seguendo il percorso delle celebrazioni, dove ogni elemento trova il suo senso in rapporto con gli altri. Passo per passo viene seguito il lezionario della Vigilia e della Messa del giorno, mentre due contributi sintetici danno una chiave ermeneutica all'intero percorso. Se la Bibbia è «anima della teologia», quest'anima trova casa nella liturgia. Qui la Parola viene proclamata e ascoltata, qui prende fuoco e si realizza: il corpo delle Scritture si rivela essere corpo di Cristo, vero cibo. È nella liturgia che avviene in pienezza, benché ancora velata, quella prima parola di Dio: «"Sia luce!". E fu luce».
Faville di Favella! Una sinestesia suggestiva per presentare questo lavoro. Se la Scrittura è paragonabile al roveto ardente, la figura retorica fa all'uopo. La Parola sfavilla a chi la "percuote" nella lettura, nello studio, nella preghiera e il bagliore che ne scaturisce rivela l'invisibile forma (temûnâh) di Dio a nessuno concessa se non a Mosè (Nm 12,8). E se Mosè è l'altro modo - nobile, solenne, ipostatico - di dire la Tôrâh, significa che grazie ad essa, nei cui precetti s'impara a camminare, non è negata a nessuno l'immagine di Dio, perché nella Tôrâh Dio si rivela quale fiamma di fuoco (labbat-'ës?). Pur brulicando di scintille, non si consuma e, nella notte dell'esistenza, lascia intravedere il Misericordioso ('Ël-rah?ûm). Mosè ne ha fatto esperienza all'inizio della sua parabola di vita (Es 3) e anche dopo l'apostasia di Israele, quando il Signore scese nella nube e gli manifestò in un privilegio senza pari la sua essenza (Es 34,6). Riconsiderare le faville misericordiose dell'eterna Favella non può che far bene, favorendo la maturazione di una testimonianza ancor più generosa e incisiva in tempi complicati e difficili quali quelli che stiamo vivendo.
Questo secondo volume, a completamento dell'esegesi sul Vangelo di Marco, rende il lavoro di Mateos e Camacho uno strumento insostituibile per tutti coloro che intendono avvicinarsi e approfondire l'opera marciana.
Questo secondo volume, a completamento dell'esegesi sul Vangelo di Marco, rende il lavoro di Mateos e Camacho uno strumento insostituibile per tutti coloro che intendono avvicinarsi e approfondire l'opera marciana.
Ogni volume che raccoglie i frutti dell’insegnamento di un docente descrive necessariamente anche un itinerario tematico. Il percorso costruito da p. Prosper Grech nella docenza al Pontificio Istituto Biblico, all’Augustinianum e nella tenace presenza a convegni, conferenze e iniziative bibliche vede al primo posto il vasto e problematico ambito dell’ermeneutica. E proprio all’ermeneutica è dedicata la I parte del volume, con contributi che spesso delineano il quadro di sintesi su temi in movimento.
Che il passaggio dal Nuovo Testamento alla storia del cristianesimo delle origini sia quasi obbligato da certe pagine delle lettere paoline è esperienza che tutti i docenti conoscono. Il segno di questa necessità di indagare anche oltre la pagina biblica è rappresentato nel volume dalla II parte, dedicata a Teologia e storia. Vanno segnalate in particolare alcune ricerche a sfondo liturgico.
Infine la Esegesi di testi, proposta nella III parte, indica la centralità che il Vangelo di Giovanni ha assunto per padre Grech rispetto ad altri scritti del Nuovo Testamento.
Sommario
Prefazione. I. Saggi di ermeneutica. 1. Ermeneutica biblica: breve prospetto storico. 2. Agli inizi della teologia cristiana. 3. La reinterpretazione intrabiblica e l’ermeneutica moderna. 4. Le tradizioni neotestamentarie e la traditio christiana. 5. Problemi di interpretazione dell’AT nei primi secoli.
6. Interpretazioni patristiche del Nuovo Testamento. 7. La tradizione nei padri della Chiesa. 8. The regula fidei: Hermeneutical Principles Yesterday and Today. 9. L’ermeneutica agostiniana: il terzo libro del De doctrina christiana. 10. La filologia neotestamentaria nel XX secolo. 11. L’ermeneutica biblica nel XX secolo.
II. Teologia e storia. 12. Le limitazioni del metodo storico-critico di fronte a Gesù. 13. La speranza del Regno di Dio e le sue forme diverse al tempo di Gesù. 14. La pratica del battesimo ai tempi di Gesù. 15. Il Simone della storia e il Pietro della fede. 16. Il giudeocristianesimo: lo stato della questione. 17. Aspetti eucaristici nella Prima lettera ai Corinzi. 18. Justification by Faith in Origen’s Commentary on Romans. 19. “Quid est veritas?” Rivelazione e ispirazione: nuove prospettive. 20. Che significa ‘ispirazione’? Una visione globale.
III. Esegesi di testi. 21. La comunità giovannea nei cc. 7 e 8 di Giovanni. 22. Ebrei e cristiani ad Efeso: riflessi nel Vangelo di Giovanni. 23. L’escatologia giovannea. 24. Le confessioni di fede in Giovanni. 25. Il significato della citazione del Sal 82,6 in Gv 10,34. 26. Formule trinitarie in s. Paolo. 27. Il retroscena di Rm 10,5-13.
Note sull'autore
Prosper Grech è nato a Malta ove è entrato nell’ordine degli agostiniani; dopo gli studi istituzionali, ha completato la formazione accademica a Roma (Pontificia Università Gregoriana, Pontificio Istituto Biblico) e Friburgo (CH). Ha insegnato teologia a Malta ed è stato professore invitato a Cambridge; chiamato a Roma, nel 1970 fonda con p. A. Trapè l’istituto patristico Augustinianum, del quale è eletto primo preside. Per oltre trent’anni ha tenuto il corso di ermeneutica al Pontificio Istituto Biblico e ha insegnato per diciott’anni alla Pontificia Università Lateranense. Le sue pubblicazioni sono dedicate soprattutto a Bibbia e patristica. Tra queste ricordiamo: Le idee fondamentali del Nuovo Testamento, Modena 21970; con G. Segalla, Metodologia per uno studio della teologia del NT, Torino 1978; Ermeneutica e teologia biblica, Roma 1986, che è una prima raccolta dei suoi numerosissimi contributi scientifici, pubblicati in riviste scientifiche o in opere di collaborazione.

