
Testo ampio che si compone di 41 riflessioni su personaggi ed episodi biblici, suddivisi in 2 parti: 24 tratti dall'Antico e 17 dal Nuovo Testamento. In ogni riflessione, si riporta di volta in volta un passo biblico, da leggere in forma individuale o collettiva. Il commento-riflessione, che fa seguito, invita alla meditazione, individuando gli elementi che meglio rinviano ai temi dell'attività pastorale, orientata specificamente al campo della mobilità umana. Una o più citazioni dei Padri della Chiesa chiudono la meditazione, quale invito alla preghiera, alla contemplazione e alla conseguente traduzione pratica nel campo vasto e complesso della mobilità umana. Il libro propone alcuni tra i tantissimi passi biblici che in qualche misura si soffermano sui temi dell'itineranza, dell'accoglienza, dell'ospitalità, della via e del cammino, della casa e del pellegrinaggio, dell'essere forestieri e viandanti lungo le strade della vita. 883722255 È divertente giocare agli anagrammi, soprattutto se si tratta di esprimere il carattere di una persona. Che fortuna allora se è l'eroe stesso del gioco a incaricarsi della trasposizione del suo nome: c'è da scommettere che l'anagramma servirà a rivelarlo nell'intimo! È ciò che è successo a Francesco di Sales. Si divertì, un giorno, a creare il suo anagramma ed eccone il risultato: "foi sans descaler", cioè fede integrale. Si sarebbe potuto scrivere questa frase come sottotitolo a questa opera.
Nell'epoca del terrorismo globale le credenze religiose sembrano particolarmente legate a forme di violenza. La stagione del nuovo ateismo ha infatti sostenuto che la religione avvelena ogni cosa. Sul banco degli imputati è finito il monoteismo con tutti i suoi difensori che è considerato una sorta di premessa alla violenza religiosa di cui c'è traccia abbondante anche nella Bibbia. Il cristianesimo, come fede monoteistica non sfugge a questa serie di accuse, al punto che sono state proposte molte strategie apologetiche tra cui spicca il tentativo di rintracciare una cesura tra Bibbia ebraica e Nuovo Testamento. Ma la domanda torna sorgere sempre prepotentemente: Il Dio della Bibbia è un Dio violento? L'autore di questo volume, già docente di Antico Testamento affronta il tema in tre capitoli: 1. Dio è coerente? 2. Monoteismo e violenza 3. La Bibbia: una risposta alla violenza?
Il valore politico e (inter)religioso del primo viaggio apostolico del papa in un Paese a maggioranza sciita: l'Iraq.
Molti storici stanno mettendo in discussione l'affidabilità delle fonti bibliche sulla vita, la morte e la risurrezione di Gesù. Ha vissuto davvero nella Galilea e nella Giudea del primo secolo o è una figura leggendaria? In questo libro molto attuale, lo storico John Dickson spiega come funziona l'indagine storica, dando ai lettori gli strumenti per valutare da soli ciò che possiamo dire con certezza su figure come l'Imperatore Tiberio, Alessandro Magno, Ponzio Pilato e, naturalmente, Gesù di Nazaret. L'autore presenta le prove, i metodi e le conclusioni dei principali studiosi (cristiani e non) ponendo alcune domande pertinenti, senza offrire risposte preconfezionate: se quello che è scritto nei Vangeli è vero, quali implicazioni avrebbero le affermazioni di Gesù per la nostra vita?
Questo lavoro, maturato in lezioni destinate agli studenti dell'Università ebraica di Gerusalemme, costituisce un'introduzione alla letteratura profetica, vale a dire un'esposizione che compendia la problematica critica riguardante i libri profetici a partire dai problemi che il lettore medio incontra nella lettura del testo biblico. I libri profetici vengono presentati in una selezione di esempi che illustrano i vari aspetti del lungo e sovente oscuro processo in cui essi presero gradualmente forma, e di fronte ai quali l'autore si pone come davanti a un corpo vivo che è in crescita e che si rinnova sotto la pressione e le sollecitazioni di circostanze storiche mutate.
Come conciliare la mansuetudine e la passività esaltate dal discorso della montagna con gli imperativi della coscienza cristiana contemporanea? È ancora possibile «porgere l’altra guancia»? L’accusa di utopia, persino di nocività, rivolta talvolta a queste esortazioni, richiede qualche chiarificazione. Il breve saggio di Simon Légasse cerca di soddisfare questa esigenza con un nuovo esame dei testi e con la proposta di una serie di riflessioni che tengono conto dei problemi del nostro tempo. Benché il discorso della montagna non si collochi sul terreno della vita politica, c’è un modo peculiare del discepolo di Cristo di comportarsi in tutti questi ambiti in modo tale da restare fedele allo spirito del vangelo.

