
La Bibbia è l'unico libro, completo e autorevole, che sia mai stato scritto con il proposito specifico di fornire delle risposte ai problemi comportamentali dell'uomo e per provvedere i mezzi necessari al cambiamento del suo comportamento.
Questa biografia segue le tracce della drammatica vita di William Tyndale, il primo ad aver tradotto la Bibbia in inglese dagli originali in greco ed ebraico. La magistrale traduzione di Tyndale, che consentì a tutti di accedere alla parola di Dio, costituisce il fondamento di tutte le Bibbie in inglese, a partire dalla "King James Bible", ed ha offerto un contributo considerevole e duraturo allo sviluppo della lingua inglese.
Diversamente da molti altri studi che cercano di riscrivere quasi del tutto la storia del Nuovo Testamento e la teologia di Paolo mettendo in dubbio l'autenticità del libro degli Atti e di almeno alcune delle epistole paoline, questo volume ha un approccio conservatore e ortodosso nei confronti della Scrittura. Oltre a tracciare un profilo di Paolo anzitutto nel suo ruolo di missionario, l'autore si è preoccupato di descrivere nel modo più corretto possibile almeno le tematiche più importanti della sua teologia missionaria. Se la teologia dell'apostolo Paolo fosse errata sarebbero in grave errore non solo la chiesa protestante, ma anche l'intera chiesa cristiana, perché per le loro formulazioni teologiche hanno seguito principalmente la guida di Paolo.
La Bibbia è nella storia dell'umanità il libro più conosciuto del mondo, eppure quanti l'hanno letta veramente? Nonostante il suo indubbio fascino e la sua importanza, questo testo spaventa la maggior parte dei lettori. "Il libro di Dio" nasce proprio per permettere a tutti di godere senza difficoltà della lettura di questo documento di incommensurabile valore nella storia della fede e della civiltà, quasi che si sfogliasse un romanzo dei giorni nostri. L'autore presenta gli avvenimenti della Bibbia come se raccontasse una novella, immaginando che il lettore non sia un teologo erudito ma l'uomo comune, il vero protagonista, in fondo, delle storie bibliche.
Questo saggio esplora il Vangelo secondo Marco come luogo di uno straordinario manifestarsi del linguaggio, individuandone i lineamenti testuali: lingua, sapienza, Regno, salvezza, Buona Novella, Nuova Alleanza, profezia, mistero. La ricerca si apre ad un'ermeneutica in grado di raccogliere il significato esistenziale del simbolo religioso biblico, d'incontro con Gesù Cristo, il quale non solo annuncia la salvezza ma, nel sacrificio della croce, la realizza.
L'autore ritiene che la figura di Gesù illustrata in questo breve saggio sia molto più logica e, dal punto di vista storico, anche più comprensibile delle ricostruzioni con le quali ci siamo dovuti confrontare a partire dall'Illuminismo. Egli ritiene che proprio questo Gesù - quello del Nuovo Testamento - sia una figura intrinsecamente coerente e credibile. Solo se è successo qualcosa di veramente straordinario si spiega come i suoi seguaci abbiano potuto affermare di Gesù qualcosa che va contro le loro peculiari aspettative e la loro formazione religiosa.
Il volume raccoglie parte delle ricerche personali e degli ampliamenti effettuati dall'autore nel corso di trent'anni di insegnamento dell'Introduzione al Nuovo Testamento, con aggiunte e approfondimenti molto utili per l'inquadramento complessivo del NT e anche per rendere più concrete le concezioni generali proprie di tale materia, che ha assunto un'importanza fondamentale, essendo ormai lo studio della Sacra Scrittura disciplina obbligatoria per le Facoltà di teologia.