
Qohélet è un libro inesauribile perché è il libro che parla dell'uomo e, finché l'uomo vive, ha qualcosa da dire. Qui non si propone una traduzione ma una parafrasi e un'interpretazione del testo riletto dopo tremila anni da chi ha tutto da invidiare alla persona di Qohélet, vale a dire da chi non ha nulla, neppure una vita da vivere. A parlare, qui, non è più il re di Gerusalemme, l'uomo caro a Dio, ma è l'Aborto o, meglio, il suo spirito che aleggia sulla condizione umana. L'Aborto diventa così colui che, al di là della propria identità, ha coscienza di non vivere il proprio destino e, pertanto, di vivere nella condizione di chi è stato abortito. Qohélet resta il libro in cui si trovano tutte le contraddizioni umane, tutte le incoerenze della vita, tutte le incongruenze della realtà. Qohélet, re e saggio, può comprendersi soltanto se entra in dialogo con il proprio Antiqohélet. Questo è il solo confronto possibile perché egli possa spingersi in una ricerca che lo porti al mistero della propria esistenza e a una riconciliazione con se stesso.
I 18 capitoli dell'Esodo per la lettura comunitaria e la meditazione.
È ricco e suggestivo il percorso proposto in queste pagine che attingono abbondantemente dal quarto Vangelo. La scelta di concentrarsi su talune figure che attraversano il testo consente di approfondire il loro singolare rapporto con Gesù e di scoprire come l'incontro col Signore sia ciò che cambia realmente la vita di ogni persona. L'incontro con Gesù avviene in modi differenti e in genere ha sviluppi imprevisti; sempre, però, accade nella storia delle persone e delle comunità, provocando e interpellando. E le chiama ad un salto di qualità nella fede, nell'amore e nella speranza. Così, in queste pagine, si susseguono le vicende dei personaggi che caratterizzano la scena evangelica - dal Battista ai primi discepoli e a Nicodemo, da Pietro al "discepolo amato", dalla donna samaritana a Pilato, da Lazzaro a Tommaso, per evocarne solo alcuni - ma c'è sempre Qualcuno che rimane l'Unico necessario, ossia il Signore Gesù. [...] Gesù Cristo è sacramento di Dio e la Chiesa è sacramento di Cristo; per questo tutto, nella comunità ecclesiale, si fonda su Gesù e da Lui prende forza, valore e significato. Al di fuori di Lui è smarrita la dimensione sacramentale, tutto si "snatura" e decade a puro funzionalismo, pura psicologia o mera attività sociale. Possano, coloro che si cimenteranno in questo percorso tra le storie e i personaggi del Vangelo secondo Giovanni, crescere nel loro incontro col Signore Gesù e nell'appartenenza alla Chiesa per riuscire a credere, amare e sperare come richiede ogni vocazione cristiana, qualunque essa sia. (dalla Prefazione di Francesco Moraglia)
Il libro mee insieme brevi racconti i cui protagonisti sono Dio, Gesù, Satana, gli angeli e i discepoli che si confrontano e discutono nel tentativo di capire l'operato di Dio, ovvero di far valere le proprie ragioni. Lo scopo del volume è triplice: aiutare il lettore a superare il timore nei riguardi della divinità; suscitare in lui curiosità, motivandolo così a intraprendere la lettura del testo biblico; infine presentare nella conclusione il tema della salvezza. Si può dire che i racconti favolistici siano un espediente per dire di quale "grazia" l'uomo stia, ancora per poco, beneficiando.
"Abbiate sempre un Vangelo tascabile e portatelo nella borsa, nelle tasche". Questa preziosa raccomandazione di Papa Francesco (Udienza generale del 12 giugno 2024) è stata subito raccolta da monsignor Luigi Mistò con la presente pubblicazione. Dopo Sei forse tu, Gesù? Alla scoperta delle dieci pagine più belle del Vangelo (2023) e Ti chiamo amico. Dieci perle del Vangelo (2022), i due volumi di commento alle pagine più belle del Vangelo e ai personaggi che spiccano come gli amici di Gesù, l'Autore torna ad offrire alla lettura e alla meditazione altre pagine dei quattro Vangeli, altre raffinate perle da custodire e contemplare per rendere la vita più bella, luminosa e attraente. Il Vangelo in tasca è l'aiuto più efficace per incontrare e conoscere ogni giorno più da vicino Gesù, sentirsi fasciati dall'Amore della sua amicizia e con la parola viva del suo Vangelo animare, indirizzare e realizzare la vita. Prefazione di Marcello Semeraro.
Percorrendo il dramma della vita di Gesù e le sue profezie connesse con la sua resurrezione, siamo in cammino, per dir così, per inoltrarci nella "casa" del Padre e nel suo regno, nel quale siamo invitati a giungere. Dopo quella antica con i Padri, ritorna sempre l'assicurazione di "una nuova alleanza", ricordata nella Lettera agli Ebrei. Per chi si trova ad affrontare l'ultimo viaggio verso tale meta è quanto mai importante riflettere su tale obiettivo.
Con l'attenuarsi dell'egemonia degli schieramenti confessionali nel campo degli studi sul "Gesù storico", altri punti di vista, ai quali pure non erano mancati sostenitori nel passato, hanno gradualmente guadagnato spazio e visibilità. Tra questi il miticismo, che sostiene una posizione radicalmente agnostica sull'esistenza storica di Gesù (se non addirittura la sua inesistenza), e quello che vede in Gesù un personaggio realmente esistito e in qualche modo coinvolto con la resistenza degli Ebrei contro i Romani (e quindi inconciliabile con qualsiasi immagine di derivazione teologica). Questo libro propone in maniera chiara ed efficace il dibattito tra le due visioni a riguardo della storicità di Gesù: i saggi di Robert Price e di Richard Carrier introducono alle tesi del miticismo e i testi di Fernando Bermejo-Rubio e Franco Tommasi espongono alcuni elementi fondamentali di quelle del "Gesù resistente".
«Scrivo non per i miei, ma per le estreme generazioni future, per voi esseri umani che verrete...».
Così parlava Enoch, il settimo della discendenza di Adamo che, dopo una vita durata 365 anni, è salito al Cielo ancora vivente. Dalla notte dei tempi egli ha indicato all’umanità una strada luminosa da percorrere. Enoch è risalito alle cause del male e grandi sono state le sue sofferenze per la malvagità umana e le sue esortazioni a coltivare il bene e la saggezza.
Tutti i suoi scritti, che sono stati qui riportati affiancati dall’'interpretazione di Pincherle, furono ritrovati e raccolti nel tempo precedente la nascita di Cristo. Non riconosciuti dalla Chiesa e ignorati nella raccolta del Vecchio Testamento, oggi sono pubblicati in tutto il mondo. Oltre a darci una illuminante panoramica della straordinaria civiltà che in quei tempi fioriva sulla Terra, questi scritti offrono chiare spiegazioni sull'’inizio del peccato, sulla caduta degli angeli, sull’'intervento degli arcangeli sul futuro dell'’umanità, sull’'apocalisse e sull'’arrivo del Messia e del regno di Dio in Terra.
«In ogni periodo di crisi della storia umana, quando la morale è disprezzata e la malvagità impera dovunque, si invoca un aiuto divino che farà prevalere la sua suprema giustizia contro tutte le opposizioni diaboliche e materialistiche della giustizia terrena».
Il secondo libro di Enoch. "Scrivo non per i miei, ma per le estreme generazioni future, per voi esseri umani che verrete". Così parlava Enoch, il settimo della discendenza di Adamo che, dopo una vita durata 365 anni, salì al Cielo ancora vivente. Dalla notte dei tempi egli ha indicato all'umanità una strada luminosa da percorrere. Enoch risale alle cause del male e grandi sono le sue sofferenze per la malvagità umana e le sue esortazioni a coltivare il bene e la saggezza. Tutti i suoi scritti, che sono riportati affiancati dall'interpretazione di Pincherle, furono ritrovati e raccolti nel tempo precedente la nascita di Cristo. Non riconosciuti dalla Chiesa e ignorati nella raccolta del Vecchio Testamento, oggi sono pubblicati in tutto il mondo. Oltre a darci una chiara panoramica della straordinaria civiltà che in quei tempi fioriva sulla Terra, offrono chiare spiegazioni sull'inizio del peccato, sulla caduta degli angeli, sull'intervento degli arcangeli sul futuro dell'umanità, sull'apocalisse e sull'arrivo del Messia e del regno di Dio in Terra.