
Descrizione
Il volume presenta undici meditazioni sulla vocazione e le Confessioni di Geremia. La figura di Geremia è singolare fra i profeti dell’Antico Testamento, perché è l’unica in cui si può percepire un dissidio tra la chiamata di Dio e le aspettative personali del chiamato. Tale dissidio viene rivelato nelle Confessioni: cinque brani autobiografici disseminati tra i capitoli 11 e 20 del libro biblico. Detti brani, vengono qui situati nel loro contesto canonico e letti in modo prevalentemente sincronico, ma dando attenzione anche ai lati storici, concreti della figura del profeta. Nelle Confessioni il profeta di Anatot (vicino a Gerusalemme) rivela dubbi, angosce e crisi che hanno accompagnato il suo ministero. La figura di Geremia diviene paradigmatica: in primo luogo, per il suo popolo, che ha visto in lui la strada per superare la tragedia dell’esilio; in secondo luogo, per l’uomo del NT, poiché la figura di Geremia è quella che più si avvicina a Gesù di Nazaret e alla sua passione redentrice. Ogni cristiano è un chiamato, e ogni chiamata passa, prima o poi, per qualche crisi. Così la vocazione e le crisi che Geremia ha sperimentato nella sua vita hanno un carattere esemplare non solo per l’uomo dell’Antico Testamento, ma anche per ogni cristiano e soprattutto per le persone con una chiamata particolare nel seno del popolo di Dio.
Punti forti
• Saggio di alta divulgazione biblica.
• Si fonda su uno studio scientifico serio dei testi originali, offrendone una traduzione «originale».
• Il linguaggio è chiaro e accessibile.
Destinatari
• Sacerdoti e seminaristi, religiosi e religiose, laici impegnati, cultori della lectio divina.
Autore
Gianni Barbiero, sacerdote salesiano, è nato nel 1944 a Trebaseleghe (Padova). Dopo aver trascorso un periodo nel Nordest del Brasile come missionario, ha compiuto gli studi biblici al Pontificio Istituto Biblico di Roma, all’École Biblique di Gerusalemme e alla Hochschule St. Georgen di Frankfurt (Germania), dove ha conseguito il dottorato e l’abilitazione in Esegesi dell’Antico Testamento sotto la direzione di Norbert Lohfink sj. Ha insegnato all’Istituto San Tommaso di Messina e alla Hochschule di Benediktbeuern (Germania). Dal 2003 è ordinario di Esegesi dell’Antico Testamento al Pontificio Istituto Biblico di Roma. Ha scritto fra l’altro: L’asino del nemico (1991); Das erste Psalmenbuch als Einheit (1999); Il regno di JHWH e del suo Messia (2009), oltre a numerosi articoli su riviste e collettanee. Con Paoline ha pubblicato: Cantico dei cantici. Nuova versione, introduzione e commento (2004); Non svegliate l’amore. Una lettura del Cantico dei cantici (2007); Il tuo amore è meglio della vita. Salmi commentati per la preghiera (2009).
Questo secondo volume (dopo il primo Sui sentieri del cuore, uscito nel 2011) presenta, riunite, le omelie sul Vangelo di Giovanni che dom Guillaume ha pubblicato in Canada in due diversi testi, seguendo il percorso della fede, incarnato in Gesù,Via,Verità,Vita.
Il Gesù di Giovanni è via perché mi conduce al Padre; è verità perché mi fa conoscere chi sono io e chi è Dio; è vita perché mi guida sui sentieri del cuore. Il Gesù di Giovanni è colui che mi fa entrare nella comunione con Dio e con i fratelli.
Dom Guillaume è nato nel 1957 nel nord della Francia, da una famiglia di origine polacca. Nel 1982 entra nell’abbazia trappista del Mont-des-Cats, dove nel 1997 viene nominato abate, ruolo che riveste per dodici anni. Il suo ministero attuale lo conduce in diversi paesi, dove anima ritiri e sessioni di studio presso monaci e monache del suo Ordine. Con Paoline ha pubblicato nella stessa collana Sui sentieri del cuore. Con l’evangelista Marco (2011).
L'uomo giocherà con cielo e terra, giocherà con il sole e con le creature; esse proveranno anche un piacere, un amore, una gioia lirica e giocheranno con te, o Signore, e tu a tua volta riderai con loro.
Martin Lutero
Il Salterio è sigillato da un potente Gloria finale, il Salmo 150, nel quale all'orchestra degli otto strumenti del Tempio si associano "tutti i viventi" o, come dice l'originale ebraico, "tutto ciò che respira". Molti musicisti, hanno trasformato questa specie di Gloria in un vibrante testo musicale che esalta la libertà dell'adorazione, la gioia della fede, la pace dell'amore.
Gianfranco Ravasi
Il Vangelo di Marco, costruito sulla base di un preciso progetto teologico e cristologico, dimostra la sua autorevolezza non per l’importanza dell’autore, ma per il valore del suo messaggio: riporta il vangelo di Dio manifestatosi in Gesù, il Figlio di Dio.
L’opera marciana è spesso interpretata come un testo in cui il materiale tradizionale è stato accostato senza un vero e proprio principio ordinatore. L’analisi approfondita della narrazione mostra, al contrario, come la costruzione marciana abbia una sua articolazione progressiva anche se non secondo i criteri classici. Si presenta pertanto un testo a composizione simmetrica preceduto da un prologo e chiuso da un epilogo, che contiene due ampie parti dedicate rispettivamente al ministero galilaico e a quello gerosolimitano con al centro una sezione di passaggio che presenta Gesù in cammino dalla Galilea alla Giudea.
Il titolo iniziale costituisce il programma non solo narrativo, ma anche teologico dell’opera.Lo scopo del racconto,infatti,è proprio quello di mostrare come il personaggio Gesù sia da identificare con il messia sulla linea della figliolanza divina (Mc 1,1).
Santi Grasso, nato a Udine il 13 agosto 1961, è presbitero della diocesi di Gorizia. Ha conseguito il dottorato in Scienze Bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico nel 1991 ed è professore di esegesi del Nuovo Testamento nel Seminario interdiocesano di GoriziaTrieste-Udine, nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Gorizia e di Udine e presso la Pontificia Università della Santa Croce a Roma. È autore di diverse pubblicazioni, fra le quali ricordiamo: Gesù e i suoi fratelli (Bologna 1993), Il vangelo di Matteo (Roma 1996), Luca (Roma 1999), La prima lettera ai Corinzi (Roma 2001); Il Vangelo di Giovanni. Commento esegetico teologico (Roma 2008). Con Paoline ha pubblicato: Matteo. Il vangelo narrato (Milano 2000); Il vangelo di Marco. Nuova versione, introduzione e commento (Milano 2003, 20122). Collabora anche a diverse riviste con articoli e contributi scientifici.
L'autore commenta i principali passi dell'AT nei quali si manifestano l'azione e la presenza dello Spirito e li mette in parallelo ai testi del NT, facendo notare che è sempre lo stesso Spirito Santo: quello che anima le Scritture, che agisce in Gesù Cristo e che vive nel Padre, iniziatore della nostra salvezza. Il testo è suddiviso in tre parti:- nella prima parte sono elencati i "titoli" sotto i quali è invocato lo Spirito Santo;. nella seconda parte è presentato Gesù che parla dello Spirito;- nella terza parte, due brani di san Paolo e uno dell'Apocalisse svolgono il tema "A gloria di Dio Padre". Il libro si chiude con una preghiera allo Spirito Santo.
Si tratta di un lavoro che approfondisce il tema del «credere» e di come quest’ultimo viene trattato dall’evangelista Giovanni. L’autrice propone un percorso in sette capitoli che sviscerano il tema della fede secondo Giovanni a partire dalla testimonianza di segni e parole e di alcuni personaggi, figure della fede, attraverso la spiegazione del lessico usato dall’evangelista, soprattutto nelle seguenti dicotomie: credere e ascoltare; credere e vedere; credere e conoscere; credere e amare. L’ultima parte affronta la relazione fra fede e vita, e tra fede e ragione, presentandole come binomi inscindibili per un cammino di fede ricco di frutti. Il libro si chiude con la figura di Nicodemo.
L'AUTRICE
Patrizia Girolami è una monaca dell’ordine cistercense della Stretta Osservanza del monastero di N.S. di Valserena (Guardistallo, Pisa). È laureata in Lettere e ha conseguito il Baccalaureato in Scienze Religiose. Collabora alla rivista Vita Nostra e al Bulletin de Spiritualité.
È sul Vangelo di Matteo il percorso di questo terzo volume dell’autore, tradotto come i due precedenti dal francese. Percorso che si presenta come un’avventura spirituale del discepolo sulle orme del Maestro. Dom Guillaume ci propone in queste meditazioni di andare alle nostre radici, entrando nel nostro cuore e purificando il nostro sguardo, e di scoprire il dono che Dio ci ha fatto: entrare in un rapporto
di conoscenza e di verità con Lui, perché la sua parola trovi posto in noi. L’itinerario che l’evangelista Matteo ci indica può delinearsi in cinque tappe, corrispondenti alle cinque parti in cui è suddiviso il volume:
• pellegrinaggio nella fede, fondamento della vita spirituale;
• cammino di conversione continua di tutto il nostro essere: mente, cuore,
volontà;
• rinascita interiore che ci fa passare dalla paura alla pace;
• apertura alla nuova vita donata da Dio;
• vocazione a essere testimoni del Maestro nel cuore della Chiesa e del mondo.
L’AUTORE
Dom Guillaume è nato nel 1957 nel nord della Francia, da una famiglia di origine polacca. Nel 1982 entra nell’abbazia trappista del Mont-des- Cats, dove nel 1997 viene nominato abate, ruolo che riveste per dodici anni. Il suo ministero attuale lo conduce in diversi paesi, dove anima ritiri e sessioni di studio presso monaci e monache del suo Ordine. Con Paoline ha pubblicato nella stessa collana Sui sentieri del cuore. Con l’evangelista Marco (2011) e Toccati dall’amore. Meditazioni sul Vangelo di Giovanni (2013).
Il testo ripercorre le tappe principali della storia di Giuseppe (37,1 ss.), che fu venduto come schiavo dai fratelli a motivo della gelosia che costoro covavano verso di lui. Attraverso la pagina biblica si rivivono le vicende drammatiche di un’esistenza gravata da una serie di ostacoli di non poco conto, che tuttavia non perde mai il contatto con Dio e la fiducia in lui. Quello che rende grande Giuseppe, però, è soprattutto il fatto che egli ha saputo riconciliarsi con la sua storia di sofferenza e di dolore: finché non si riconcilia con se stesso e con la propria storia, accettando ciò che Dio gli dà da vivere e imparando ad amarsi per quello che è e non per ciò vorrebbe che fosse. L’uomo sarà sempre inquieto, insoddisfatto, pronto a esplodere;
solo se ha compiuto quel percorso di riconciliazione egli potrà fare esperienza di pace e trasmettere pace, rendendo così più bella la propria vita e quella di chi gli sta intorno.
Felice Accrocca (Cori [LA], 1959), sacerdote della diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno, è vicario episcopale per la pastorale e parroco a Latina. Studioso di storia medievale, docente nella Facoltà di Storia e Beni culturali della Chiesa nella Pontificia Università Gregoriana di Roma, è autore di numerosi volumi e saggi
su Francesco e Chiara d’Assisi e sul francescanesimo medievale. Fra i più recenti ricordiamo: Un ribelle tranquillo. Angelo Clareno e gli spirituali francescani fra Due e Trecento (2009); La conversione di Chiara d’Assisi (2012); Un santo di carta. Le fonti biografiche di san Francesco d’Assisi (2013). Inoltre, ha curato, insieme con Aleksander Horowski, la nuova edizione critica del Memoriale di Tommaso da Celano (Thomas de Celano, Memoriale. Editio critico-synoptica durarum redactionum ad fidem codicum manuscriptorum, 2011) e ha coordinato la sezione delle biografie nella terza edizione delle Fonti Francescane (2011).
Numeri 1,1 - 10,10 costituisce la conclusione della pericope sinaitica (Es 19,1 - Nm 10,10) e fa da ponte tra il momento teofanico del Dio presente nella tenda di convegno, cuore della vita dell’Israele libero, e le peregrinazioni nel deserto verso la terra promessa. In una visione tipicamente teocratica, il Signore guida un popolo organizzato fin nei minimi dettagli attorno al santuario (censimento, minuziosa disposizione del campo, presentazione delle offerte da parte
dei capitribù, piantare e togliere le tende, trasporto del santuario): israeliti comuni, leviti e leviti sacerdoti della casa di Aronne. È una ecclesia militans invincibile, la cui forza sta nella santità della vita e nell’obbedienza incondizionata alle disposizioni del Signore per mezzo della mediazione di Mosè. Ai discendenti di Aronne, che, secondo una concezione ierocratica, sono intesi come gli unici depositari delle volontà di Dio, sarà affidata la guida del popolo con chiaro riferimento a come dovrà essere la restaurazione di Israele nel secondo tempio.
L’AUTORE
Innocenzo Cardellini, padre scalabriniano, nato nel 1943 a Offagna (AN) si è laureato, allievo dei professori D. Barthélemy e A. Schenker, presso l’Università di Friburgo (CH) e, dopo alcuni anni di studio delle letterature del Vicino Oriente Antico all’Orientalisches Seminar (Bonn) e di specializzazione in ambito biblico sotto la direzione del prof. G.J. Botterweck, ha conseguito il dottorato presso la Friedrich Wilhelms Universität Bonn (D). Ha insegnato nella Pontificia Università Antonianum (Roma), attualmente è docente Ordinario di Esegesi dell’Antico Testamento nella Facoltà di Teologia della Pontificia Universitas Lateranensis (Roma) ed è professore invitato all’Università Urbaniana e presso lo Scalabrini International Migration Institute (SIMI) a Roma. All’impegno di insegnamento unisce un’intensa attività scientifica diricerca, di pubblicazioni e di numerosi saggi storico-filologici.
I Vangeli narrano l'opera della croce, un'opera che attraversa le folle e, di quando in quando, coinvolge singole persone con le loro storie; tra queste troviamo alcune figure femminili: la suocera di Pietro, la peccatrice, la vedova povera, la samaritana, la vedova di Naim ecc., che non contano nulla sul piano sociale, ma acquistano un valore eterno su quello umano. Appaiono inattese sulla scena, quasi interrompendo il racconto, per inserirvi la loro piccola esistenza, così ordinaria e, per questo, così vicina alla nostra. Senza dottrina, insegnano; senza autorità, ispirano; senza nome, sono. I loro incontri con il Figlio di Dio, pur nel dramma, rasserenano e fanno gioire. Quale il loro segreto? Esse, a differenza degli altri, non cercano il Messia, ma nel Messia vedono Gesù. La grande lezione che ci danno è che Dio è umano. "Le piccole donne dei Vangeli sono figure appena tratteggiate, fredde meteore che s'infiammano a contatto con gli occhi vivi dell'uomo di Nazareth." (dalla premessa dell'autore)
Gesù vive all'interno della società giudaica, dalla quale è profondamente influenzato. Grazie alla scoperta dei manoscritti del mar Morto, l'immagine che oggi abbiamo di questa società è molto più precisa. Nonostante le somiglianze di carattere letterario e contenutistico con le visioni del movimento esseno lascino stupiti, Gesù non era un esseno, e non si è formato in una comunità essena. L'originalità del suo messaggio lo fa emergere come una figura di "rottura" all'interno della cultura e della teologia del suo tempo.
L'autore dà corpo alle figure femminili più note del Nuovo Testamento. Esse ci raccontano la loro storia in prima persona, ci narrano delle loro gioie e delle loro sofferenze, attraverso la quotidianità della loro vita semplice e ci introducono al mistero dell'essere donna, attraverso un incontro che ciascuna di loro ha fatto: quello con Gesù di Nazaret. Si tratta di incontri che avvengono nei luoghi e nei contesti più disparati, ma che hanno il potere di mettere a nudo ognuna di esse, come davanti a uno specchio, e di metterle di fronte alla loro verità.

