
«Beati gli ultimi perché saranno i primi. A sorridere della spudoratezza di Dio». È la vecchia storia della maglia nera che c'è stata al Giro d'Italia dal 1946 al 1951: a indossarla, e dunque a vincerla, era colui che si classificava ultimo. Era, chiaramente, l'esatto opposto della maglia rosa, quella indossata dal primo arrivato. Valeva tanto quanto. Uno che se ne intendeva era Luigi Malabrocca, famoso proprio per aver indossato una maglia così epica e strana. Non è mai entusiasmante, nel mondo degli uomini, arrivare ultimi. Quando, però, incontri un ultimo diventato primo, è l'attimo nel quale ti si svela l'evidenza di quell'apparente assurdità architettata dal Cristo: «Chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti» (Mc 10,44). Il Cristo che, quando voleva deteriorare alla base le verità dei presunti santi, insospettiva con creanza e savoir-faire: «Molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi» (10,31). Detto e fatto. Detto e rifatto. Con lo stile dissacrante e profondo che ormai gli è proprio, il parroco del carcere di Padova, vicino da sempre a Papa Francesco, segue il Vangelo di Luca per andare in gita dentro le sue provocanti immagini, in un cammino mai prevedibile come quello di Gesù, per ritornarsene poi nella vita di tutti i giorni con un'evidenza più luminosa. Come se, specchiandosi nelle pagine dei Vangeli, la vita - quella che, sovente, fatichiamo a leggere nei minimi dettagli - si ripresentasse ai suoi occhi in alta definizione. È la magia di parole, quelle evangeliche, che non hanno mai finito di raccontare tutto ciò che sognano di raccontare ai loro innumerevoli lettori.
"IL MIO NOME E' YEHOSHUA - Un amore e un Vangelo nascosti da 200 anni" è un romanzo verità scritto da Michele d'Arcangelo, che narra la scoperta fatta da un coraggioso gruppo di archeologi italiani (partendo dal Convento di Santa Caterina nel Sinai al Monastero di Mar Saba in Israele) del vero Vangelo scritto da Yehoshua in cui il Nazzareno dichiara di essere figlio dell'uomo e solo Profeta di Dio.
Este libro tiene como fin redescubrir el acontecimiento narrado en el Evangelio, volver a encontrarnos con Dios. Para ello, salimos al paso de Jesucristo, el Hijo de Dios hecho hombre, que nos ayuda a conocer al Padre, a descubrir su grandeza y su infinito amor. Para conocer a Jesucristo es necesario meditar el Evangelio.
Se presenta primero una breve biografía de Juan, para comprender mejor su obra. Luego se recorre el texto evangélico, para contemplar cuanto nos narra y saborear las enseñanzas de Jesús, tal como el Discípulo amado las recuerda al final de su vida.
Antonio García-Moreno es Canónigo Lectoral de la Archidiócesis de Mérida-Badajoz. Licenciado en Derecho Civil por la Universidad de Sevilla, doctor en Teología bíblica por la Pontificia Universidad Gregoriana y licenciado en Ciencias Bíblicas por el Pontificio Instituto Bíblico de Roma. Desde hace más de cuarenta años imparte clases en el Seminario de Mérida-Badajoz, y en la Facultad de Teología de la Universidad de Navarra.
Además de numerosos trabajos, ha publicado: El Cuarto Evangelio. Aspectos teológicos; Jesús el Nazareno, el Rey de los judíos. Estudios de cristología joánica, y Temas teológicos del Evangelio de San Juan.
Il racconto di una vertiginosa avvenuta umana e allo stesso tempo una riflessione sulla fede. Renan, in gusto libro, incrocia gli eventi narrati negli Atti degli Apostoli con altre fonti antiche e ricostruisce magistralmente la vita dell’Apostolo Paolo: dalla sua conversione fino ai viaggi e alla predicazione.
L'audiolibro propone un'antologia dei brani più significativi dall'Antico e dal Nuovo Testamento nella classica traduzione di Giovanni Diodati rivista, corretta ed interpretata ad alta voce da Claudio Carini.
Personaggio cruciale e misterioso al contempo, uomo di intelligenza, forza e volontà fuori dal comune, Saulo di Tarso, meglio conosciuto come Paolo, fu colui che raccolse l'irripetibile magistero di Gesù di Nazareth e lo canonizzò, forgiando il Cristianesimo per come lo conosciamo oggi. Fine mediatore da un lato, ma decisionista politico dall'altro, Paolo seppe traghettare un'esperienza spirituale in un'istituzione storica giunta più o meno immutata fino ai nostri giorni, assurgendo così a figura fondamentale di tutto il mondo cristiano. In questo suo nuovo libro, al contempo saggio e narrazione, quindi sicuramente ascrivibile al genere della narrative non fiction, Corrado Augias ci offre una cronaca meravigliosamente raccontata: con la sua capacità di ricostruire e analizzare la Storia e la sua attitudine divulgativa, Augias ripercorre la vicenda di Paolo, nei momenti topici della sua vita pubblica e religiosa che ce lo hanno fatto conoscere come l'uomo che "inventò il Cristianesimo".
Sette brevi riflessioni su temi estratti dai Vangeli aprono accessi inusuali ad una letteratura ormai convenzionale. Si può dire infatti che la miriade di studi teologici e storici sulla figura di Gesù e sui Vangeli ha causato la perdita del potere affabulatorio dei racconti che gli evangelisti hanno in varia misura e diversa sensibilità fatto propri. L'autore parte da qui per rimettere in scena il dramma che la figura di Gesù ha determinato nell'esistenza di quanti furono coinvolti nella sua vita. I Vangeli, in questo senso, fanno rivivere ai credenti questa esperienza sconvolgente attraverso la concretezza dei racconti.
Racconta la Bibbia che Aman, primo ministro persiano, una volta appreso che il suo antagonista Mardocheo è ebreo, si adopera affinché, insieme a lui, siano sterminati tutti gli ebrei del regno. Le sorti però si rovesciano e Aman finisce sulla forca che lui stesso aveva fatto predisporre per Mardocheo. La vicenda, narrata nel Libro di Ester, è al centro della festa carnevalesca di Purim, in cui si ricorda la salvezza degli ebrei e la morte di Aman, il ministro che ne aveva progettato lo sterminio. Nella sua congettura, che si basa su un'originale quanto controversa interpretazione del Libro di Ester, Frazer ipotizza che Cristo sia stato ucciso nel corso di una sacra rappresentazione di Purim. Scartare l'ipotesi frazeriana come un esercizio di immaginazione sarebbe facile. Più interessante è seguire Frazer nella convinzione che all'interno della sua congettura su Cristo siano presenti, e possano quindi ricercarsi, "grani di verità". Questo volume introduce un nucleo problematico nello studio dell'intreccio-scontro tra cristianesimo ed ebraismo. Il testo di Frazer è pressoché ignoto, perché non incluso nella versione ridotta del "Ramo d'oro" preparata dall'autore, tradotta in tutte le lingue). Alla "Crocifissione di Cristo" seguono alcune pagine di Edgar Wind, che studia, in relazione con la tesi di Frazer, la raffigurazione di Aman proposta da Michelangelo nella Cappella Sistina, dove Aman è rappresentato crocifisso.
Il "Compendio della vita di Gesù Cristo" di Blaise Pascal è un capolavoro quasi sconosciuto. Scoperto e pubblicato verso la metà del secolo scorso, è una vita di Gesù tratta esclusivamente da una lettura attenta e partecipe dei quattro vangeli, riesposti secondo un'accuratissima, puntigliosa cronologia, per costituire un'"armonia" che ne esclude le incongruenze e ne esalta la mirabile semplicità. Pascal interviene raramente nella narrazione, introducendo brevi elementi dottrinali esplicativi, e preferisce affidare l'intelligenza dei fatti e delle parole di Cristo ad una loro più precisa scansione temporale. Ad ogni elemento della vita di Gesù, corrisponde così un fatto, un detto, e ad ogni unità temporale corrisponde un'unità dottrinale. Nessun particolare è puramente esortativo, ogni momento rientra in una economia di salvezza. Scritto per essere pubblicato, probabilmente verso il 1650, di poco anteriore ai "Pensieri" in cui confluiranno alcune delle rare osservazioni aggiuntive, il "Compendio" riflette un'esperienza umana e religiosa, quella di Pascal, che ha come carattere primario, così come la vita esemplare di Cristo, la certezza del significato di ogni esistenza.
I sentimenti allo scoperto: gestione del potere e affettività
Che importanza hanno la gestione delle emozioni, il legame tra rabbia e perdita di status e la capacità di interpretare la leadership come sintesi virtuosa di tratti umani e religiosi? Considerare la vicenda di Saul e Davide aiuta molto anche la riflessione sul potere in generale e nella chiesa.

