
Il frutto del melograno si caratterizza per i suoi numerosi chicchi e se ne può apprezzare appieno il gusto solo se mangiati insieme. Per la sua conformazione esso ha colpito la fantasia umana e subito si è trasformato in un potente simbolo di pluralità e ricchezza ermeneutica per culture e religioni. Alla sua carica evocativa si ispira la presente serie di volumi che si articolano secondo una struttura costante: dopo aver inquadrato il personaggio in una dimensione teologica, si fornisce una descrizione generale del modo in cui esso è stato recepito nella letteratura esegetica ebraica e in quella cristiana, e si offre un'antologia commentata di testi scelti per la loro bellezza e la loro dimensione dialogica. La serie ha un duplice scopo: da un lato quello di offrire un'idea della ricchezza ermeneutica delle due tradizioni interpretative, mostrandone aspetti poco noti ma suggestivi; dall'altro far comprendere come tra di esse vi sia stato un lungo e fecondo rapporto osmotico più che una precoce e netta divisione.
Dal 1982 fino alla sua morte, madre Anna Maria Cànopi ha tenuto quotidianamente una lectio divina per le sue suore, trasformandola in un commento completo alla Bibbia contestualizzato all'oggi. Queste lezioni, inizialmente scritte e poi registrate, sono state per anni accessibili solo all'interno del monastero. Oggi, grazie alle suore, il materiale è reso pubblico. Primo volume di una serie di tre profeti, dedicato a Geremia, esplora il suo ruolo di annunciatore di tragedia e speranza, offrendo una voce profetica potente, in particolare nel contesto del Giubileo.
Uscito in prima edizione nel 1984, questo libro è - nelle parole dell'Autore stesso - una «semplice testimonianza della fede cristiana», riproposta proprio per il suo sguardo al Dio che possiamo ancora riconoscere, al Dio insieme onnipotente e crocifisso. Con voce profetica, Sergio Quinzio riflette sul cuore del cristianesimo (la spiritualità, il ritorno del sacro, lo spazio della fede, l'interrogativo sulla vita dopo la morte, il mistero pasquale) e sulle prove alle quali la fede cristiana è sottoposta (solo per citarne alcune: la tecnica, il terremoto, l'aborto, la pace, la guerra giusta...). Di fronte al dolore e alla sofferenza, l'autore rimane scandalizzato, ma questo scandalizzarsi prende qui la forma di un'invocazione a Dio, perché ce ne liberi. Al Dio che si è reso impotente sulla croce viene affidata, infatti, la speranza nell'Apocalisse, quando chi ha sofferto nella carne verrà anche glorificato nella carne. Con una presentazione di Fratel Carlo Carretto.
Il Vangelo di Marco è sempre stato inteso come il più diretto, semplice, essenziale. Non propone molti insegnamenti di Gesù, ma prende il lettore per mano e lo conduce in un cammino teso a incontrare la persona di Colui che salva. Questo libro è, a sua volta, un viaggio dentro quel racconto: tra miracoli, silenzi, domande scomode e incontri che cambiano la vita, Luigi Maria Epicoco ci conduce, attraverso Marco, a scoprire un Gesù vero, umano, che si commuove, si arrabbia, ama; un Gesù che non cerca il successo ma cuori disposti a seguirlo davvero. In questo modo, il vangelo si mostra per quello che è: un percorso di conversione profondo ma concreto, con personaggi reali, vivi, che cadono e sono però in grado di rialzarsi; di lotta contro il nostro egoismo e scoperta della gioia nel lasciarsi amare. Con lo stile fresco e accessibile, ma ricco di riferimenti ed evocativo, che i suoi lettori gli riconoscono, Epicoco in queste pagine ci invita a leggere Marco come una vera mappa liberatrice per la nostra vita di oggi. Perché dietro ogni parola c'è un invito: vuoi davvero seguire il Signore, o solo l'idea che ti sei fatto di Lui?
La gioia del cristiano, che è "un riflesso dell'infinita iosa di Dio per la redenzione della sua creatura in Cristo", viene considerata nei suoi diversi aspetti: la gioia come dono, la gioia come precetto, la gioia nella Chiesa, la gioia nella liturgia, la gioia nell'afflizione e nella morte.