
Il testo completo dei salmi, commentato da mons. Vincenzo Paglia con una lettura sapiente e profonda. Un libro che accompagnerà la preghiera e la meditazioni di quanti trovano nei salmi biblici una fonte inesauribile di nutrimento spirituale. Libro di Dio perché collocato nelle Sacre Scritture, ma anche libro dell'uomo perché fatto di preghiere. Il Salterio è stato il costante libro di preghiera della Chiesa, lo spartito dei suoi canti, la sostanza della sua devozione. E il vescovo Vincenzo Paglia ci conduce per mano lungo l'itinerario di queste invocazioni poetiche che vogliono, però, approdare a un incontro, anzi a un abbraccio con Dio: "Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma il Signore mi ha raccolto... Io sono tuo... Come un bimbo svezzato in braccio a sua madre è l'anima mia" (Sal 27; 119; 131).
Il primo libro dei Maccabei nella Nuova versione della Bibbia dai testi antichi, con testo a fronte e un ricco apparato di introduzione, note e commento realizzato da Marco Rossetti. Curata da noti biblisti italiani, la collana riprende ex-novo e amplia il coraggioso progetto della Nuovissima versione della Bibbia dai testi originali. I singoli libri biblici vengono riproposti in una nuova versione che, oltre ad avere i testi antichi a fronte, è accompagnata da un accurato apparato testuale-filologico e da un ampio commento esegetico-teologico. La serie è diretta da Massimo Grilli, Giacomo Perego e Filippo Serafini.
100 passi biblici imprescindibili per un primo approccio alla Scrittura. Di ciascun brano è fornito il testo biblico, per evitare scomodi rimandi, una introduzione e un commento che permetteranno al lettore di qualsiasi provenienza di cogliere il testo in tutta la sua profondità e ricchezza. La prima antologia biblica che aiuta a seguire e comprendere la pluralità di voci della Bibbia: vita e morte, universalismo e particolarismo, fede e incredulità, speranza e disperazione, erotismo e ascetismo, fedeltà e trasgressione, pace e guerra, senso del limite e orizzonti aperti sull'infinito. Non esiste tema biblico estraneo alla condizione umana. Entrando nei testi biblici si acquisisce la consapevolezza della problematicità del vivere; si apprende una vera e propria grammatica dell'esistenza.
Il racconto della Passione nei Vangeli colpisce per la sua grande coesione rispetto alla frammentarietà del materiale che lo precede. Inoltre, come qualsiasi altro testo narrativo, i Vangeli si rivolgono al lettore soprattutto attraverso i personaggi che li popolano, favorendo l'identificazione e il confronto con ciascuno di loro. Tramite i personaggi presenti sulla scena le domande più vere e profonde giungono al cuore del lettore. Dopo il fortunato volume su Il discepolato nel Nuovo Testamento, Mascilongo offre una stimolante analisi narrativa dei racconti della Passione concentrandosi in modo particolare sui personaggi, dai principali (Gesù, Dio Padre, il profeta Elia) a quelli secondari, perché ognuno di loro aiuta a comprendere meglio l'avvenimento unico della morte di Gesù. Ciascuno di loro è offerto come specchio al lettore di ogni tempo, perché possa scoprire i tratti più autentici del proprio volto di cristiano. Un invito dunque a rileggere da angolature diverse e nuove testi ai quali ogni cristiano deve continuamente tornare per non lasciar inaridire la propria fede.
Nella sequenza fissa delle otto letture della Veglia Pasquale si inserisce, secondo un ritmo triennale, ora l'annuncio di risurrezione di Matteo, ora di Marco, ora di Luca. Lo scopo del volume è quello di indagare come questi tre "ovali" evangelici si inseriscano nella struttura che li sostiene, e mostrare come i significati sprigionati dai testi sacri siano causati dalla relazione dei tre annunci con il loro ambito di proclamazione o dal fondamentale rapporto che intercorre tra testo biblico e contesto liturgico. Grazie a questo denso contributo il lettore riscoprirà il contesto in cui i testi biblici sono nati, saprà cogliere risonanze e consonanze tra i diversi testi biblici della Veglia pasquale, ma soprattutto sarà in grado di fare esperienza di come la Scrittura proclamata nel Rito sia sempre più l'evento di un Dio che continua a consegnarsi all'uomo nella fragilità della parola umana.
Perché i primi cristiani hanno cominciato a ripetere settimanalmente l'Ultima cena di Gesù? Che valore davano a questo incontro? Come e perché si cominciò a chiamare Eucaristia quella che inizialmente era la "Cena del Signore"? Perché la "liturgia eucaristica" precedeva la "liturgia della Parola"? Che rapporto esisteva tra Battesimo ed Eucaristia? Sulla base di un'impegnativa ma analisi dei testi religiosi e dei contesti sociali, Romano Penna, noto studioso delle origini cristiane, in questo saggio enuclea le sue risposte. Ricostruisce con cura il composito panorama delle prassi "celebrative" delle primitive comunità cristiane valorizzando le diversità di ambienti, di testimonianze e di riflessioni teologiche, tutte caratterizzate dalla totale assenza di categorie sacrali. Per i credenti in Cristo l'importante non è soltanto il momento di una prassi cultuale quanto ancor più il dato di una vita comunionale, condotta all'insegna della fede e di un solido legame con Gesù Cristo, nato con il Battesimo. Quella prima "immersione" in Lui si rinnova e si nutre grazie all'Eucaristia, tale da diventare fonte di una comunione fraterna altrettanto salda, vissuta nella concretezza, "finché egli venga".
Il Cantico dei Cantici, cantico degli sposi e inno d'amore, in un'edizione regalo con la traduzione e il commento di Gianfranco Ravasi.
Testo ebraico della Biblia Hebraica Stuttgartensia. Traduzione interlineare italiana di Stefano Mazzoni. Testo greco dei Settanta a cura di Rahlfs-Hanhart. Testo latino della Vulgata Clementina. Testo italiano del card. Gianfranco Ravasi. In calce alle pagine pari: Rimando a passi con episodi richiamati nei "titoli". Rimando a salmi o testi sinottici. Note per un primo confronto critico fra TM LXX VG NVB. In calce alle pagine dispari: Analisi grammaticale di tutte le forme verbali presenti.
Nella nuova traduzione CEI, il testo completo dei quattro Vangeli e degli Atti degli Apostoli in una edizione economica.
Perché, al pari di antichi e moderni esempi, il racconto biblico non adotta la narrazione in disordine? È capace di farlo, ne dà prova all'interno degli episodi. Al livello della macro-narrazione, tuttavia, la Bibbia sceglie di narrare la storia seguendo l'ordine cronologico. La narrazione è costruita sul passaggio ordinato dai tempi primordiali ai tempi dei patriarchi, da questi alla nascita del popolo e alla sua prima storia sulla terra di Israele; si passa da una nascita a una morte, da un padre a un figlio, da una promessa a un compimento. Sullo sfondo di questa opzione di base, lo stesso racconto riesce inoltre a scavalcare i tempi grazie a ingegnosi bianchi o lacune narrative, a intrecciare la simultaneità di storie parallele, a farci esitare fra successione e simultaneità delle cose. Questa è la grande cronologia su cui si interroga Meir Sternberg, teorico della letteratura israeliano. Con impareggiabile maestria e rispetto del testo fa scoprire come la storiografia biblica sia al tempo stesso arte e teologia narrativa. Finalmente, anche in ambito italiano si può cominciare a conoscere l'opera di uno dei più importanti esponenti della Scuola di Tel Aviv.
"Ma è possibile che io riconosca nella Scrittura il senso della mia storia qui e ora?" si chiede l'autore. Questo libro è un'occasione per provare a farlo, seguendo un filo rosso di personaggi dell'Antico Testamento, che sono stati scelti dal Signore. Adamo, Caino e Abele, Abramo e Sara, Giacobbe ed Esaù, Giuseppe, il popolo d'Israele, Geremia. La libera iniziativa di Dio è evidenziata in diverso modo in ogni testo di elezione. A volte è un fatto puntuale, immediato, altre una progressiva rivelazione che si serve di mediazioni umane. Così avviene anche oggi nella vita di ogni consacrato. Un testo per ricordare che, da sempre, le chiamate di Dio scaraventano nell'arena e sbaragliano gli incerti. Ma promettono vittoria: la sua, e a modo suo. Ed è così che si forma un profeta.
"La comunità che di fatto si raduna attorno a Gesù ha funzione di segno nei confronti dell'insieme di Israele, deve rappresentare ciò che Israele è chiamato a diventare? Gesù esige una società alternativa, dove si viva diversamente dal mondo ambiente e i rapporti vicendevoli contrastino con quelli comunemente recepiti? E la chiesa di oggi dovrebbe configurarsi come una controsocietà di Dio nel mondo, come popolo di Dio nel quale il Regno e la presenza del Risorto esercitino un fascino sconfinato. Siamo dunque lontani dall'ideologia, che è penetrata in alcuni ambienti in tempi recenti, di una chiesa quasi del tutto invisibile, immersa nella società da rinunciare alla propria identità. Il pericolo che oggi, nel tentativo di reagire ai trionfalismi passati, corre la chiesa, è di adattarsi acriticamente alla società, finendo col non essere più la città sul monte, la lampada sul moggio, il sale della terra? Questo volume ha riscosso un notevole successo nei paesi di lingua tedesca; è un testo dal quale si apprendono molte cose e si ricevono decisivi impulsi per un rilancio ecclesiale." (Franco Ardusso)

