
Ottavo e ultimo volume del Cantico dei Cantici. Ogni volume è suddiviso in due sezioni: 1)introduzione; 2) catechesi, commenti e omelie dei Padri e dottori della Chiesa.
Il desiderio primo e ultimo di Dio è portare a termine il suo disegno di salvezza degli uomini: "Dio, nostro salvatore, vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità". Paolo esulta davanti a questo disegno di Dio che va dalla creazione fino alla consumazione nella vita eterna: "Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo. In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà. E questo a lode e gloria della sua grazia, che ci ha dato nel suo Figlio diletto; nel quale abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, la remissione dei peccati secondo la ricchezza della sua grazia. Egli l'ha abbondantemente riversata su di noi con ogni sapienza e intelligenza, poiché egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà, secondo quanto nella sua benevolenza aveva in lui prestabilito per realizzarlo nella pienezza dei tempi."
Il Siracide – scritto verso il 180 – è l’unico libro dell’Antico Testamento con la firma del suo autore: Gesù Ben Sira (51,30). Il suo scritto, che fa parte dei libri sapienziali dell’epoca postesilica, si compone di istruzioni relative alla vita, trasmesse dal maestro al discepolo, come insegnamenti di un padre a suo figlio.
Il Cantico dei cantici è un sublime canto all'amore dell'uomo e della donna quale riflesso, immagine e segno dell'amore di Dio agli uomini. È un canzoniere di nozze, che canta la bellezza della sposa e dello sposo, e la gioia del loro amore. Certamente non canta l'amore erotico di un incontro occasionale, ma l'amore permanente, "più forte della morte".
Viaggiando con Giuseppe, ho incontrato il Signore. A 44 anni, con limitatissima preparazione scolastica, ho imparato molto, dopo essermi innamorato della Parola di Dio. In Giappone, dove sono in missione con mia moglie e 8 figli, il Signore mi ha donato luoghi e tempi in cui potermi avvicinare con calma al figlio di Giacobbe, che mi ha affascinato da sempre. Accompagnato dai padri della sapienza ebraica, dai padri della Chiesa e da alcuni moderni esegeti, ho seguito le tracce di colui che ha incarnato il “tipos” di Gesù Cristo. Ogni aspetto della vita di Giuseppe è “tipo” della vita del Signore. Nelle pagine di questo libro, semplicemente e senza pretese “scientifiche”, ho cercato di far emergere quanto il testo biblico mi ha ispirato. Esso è frutto di preghiera, soprattutto, e di un’esperienza di vita.
"Questo Volto ha gli occhi chiusi, è il volto di un defunto, eppure misteriosamente ci guarda, e nel silenzio ci parla. Come è possibile?? Attraverso la sacra Sindone ci giunge la Parola unica ed ultima di Dio: l'Amore fatto uomo, incarnato nella nostra storia; l'Amore misericordioso di Dio che ha preso su di sé tutto il male del mondo per liberarci dal suo dominio." (papa Francesco)
Elia oggi è vivo. Si rende presente nella nostra storia. Ognuno degli déi della mitologia è forse un simbolo, ma è morto senza aver vissuto. Elia, come Isaia o qualunque profeta della Scrittura, è una voce, vive per sempre, le sue parole risuonano dentro di noi oggi. Elia è una persona viva e non una semplice immagine. È "un uomo come noi" (Gc 5,17). Perciò ha una parola che trasmettiamo infondendola nell'intimo del nostro essere. Quando Dio decise di chiamare a sé il suo profeta, lo rapì in un turbine di fuoco. Eliseo e anche i giovani discepoli dei profeti sapevano che era giunto il giorno della dipartita di Elia. Ne parlavano tra loro con sussurri. Ma accadde improvvisamente; mentre Elia e il suo servo e discepolo camminavano, scambiando qualche parola tra una pausa di silenzio e l'altra, un carro di fuoco, con cavalli di fuoco, si interpose tra loro ed Elia scomparve. Era successo tutto in un batter d?occhi. Eliseo guardava e guardava e d'improvviso si vide solo. Il suo maestro lo aveva abbandonato, salendo in cielo tra fiamme. Dalla sua gola sgorgò, incontrollabile, un grido di dolore: "Padre mio! Padre mio!"...
C'è una ragazza, un po' noir, che viene presentata nell'atto di salire al piano di sopra per impiccarsi; c'è un demonio geloso che uccide tutti gli aspiranti mariti fin dalla prima notte, solo che tentino di unirsi a lei; c'è un angelo in incognito, che accompagna un giovanotto, partito per una missione finanziaria, ma condotto alla fine a fare ben altro e ben di più; c'è un pesce prodigioso che contiene virtù terapeutiche che si riveleranno cruciali. Insomma parrebbe una favola, il libro di Tobia, ma una favola non è, anzi si può dire che è un piccolo manuale di vita cristiana, con quel suo pesce misterioso (ichthùs), che ha in sé il potere di guarire "ogni malattia ed infermità tra il popolo" (Mt 9,35). Un pesce che guarisce persino il matrimonio! Certamente la cosa più inguaribile che ci sia...un po' "come il cuore" (Ger 17,9), del resto.
Beato colui che ascolta la parola del Discorso della montagna e crede in essa. Beato chi la accoglie e la riceve nel suo cuore come un seme. Beato chi la lascia germinare dentro di sé. La parola accolta con fede dà frutto: il regno dei cieli, il possesso della terra, la consolazione di Dio, la misericordia divina, la filiazione divina, la vita eterna.
Per rispondere a questo clamore della nostra società, bisognosa di Dio e di valori morali, offro questo libro sul Decalogo, come parola di vita e libertà per l'uomo. Come teologo - scriba diventato discepolo del Regno - ho voluto "estrarre dal tesoro cose nuove e cose antiche" (Mt 13,52). Nell'arca dell'alleanza si custodiva il Decalogo. "Mia eredità per sempre sono i tuoi insegnamenti, sono essi la gioia del mio cuore" (Sal 119,105.111). Ho cercato, scrutando la Scrittura, il senso originale del Decalogo nell'alleanza di Dio con gli uomini. E l'antico si è illuminato con la novità di Cristo e della sua nuova alleanza, sigillata nel suo sangue e vissuta nella Chiesa, dalla quale ho raccolto soprattutto il magistero di Giovanni Paolo II e del nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica. Questo libro è diviso in due parti: il Prologo e il Decalogo. Il prologo inquadra e dà senso ai dieci comandamenti che, nella seconda parte, sono commentati uno per uno. Auspico solo che, come ci raccomanda Giovanni Paolo II nell'omelia con la quale inizio questo prologo, ascoltiamo Maria, la Chiesa, che ci dice: "Fate quello che vi dirà" (Gv 2,5). Facendo ciò che Egli ci dirà sperimenteremo la gioia del "vino nuovo e migliore" del Vangelo, che ci manca e col quale sarà saziata la nostra sete di Dio, di Verità, di Luce, di Libertà, di Vita.
Sacro Cuore di Gesù, grazie per aver così abbracciato per noi, fin dalla culla, fin dalla nascita, croci, fughe, fatica, un lungo viaggio, persecuzione, esilio, freddo, fame, sete, pericoli, spogliamento, abbandono, tutte le pene dei tuoi santi genitori che il tuo tenero Cuore soffre per essi, divide con essi, ed infligge ad essi per noi... Grazie, perché Tu trasformi con ciò, per l'avvenire, queste spine in rose, per i cuori che ti amano: perché dividendo questi dolori con Te, essi saranno una voluttà. Soffrire insieme a Te, rassomigliare a Te, condividere le tue pene, è gioia delle gioie per il cuore che ti ama. Rassomigliare, imitare è una violenta necessità dell'amore, è uno dei gradi di quella unificazione verso cui tende naturalmente e necessariamente l'amore. La rassomiglianza è la natura dell'amore... (Charles de Foucauld, Méditations sur les saints Évangiles a Mt 2,13-14).
Un testo sui simboli nella Bibbia. Un simbolo vale diecimila parole... I simboli battesimali ricordano una volta di più la centralità del sacramento dell'Iniziazione Cristiana... La veste nuova data al battezzato evoca la vita nuova che inizia". "