
Il volume raccoglie, oltre al Vangelo e le Lettere di Giovanni, La Grande Passione di Albrecht Dürer, l'opera con cui l'artista si riprometteva di replicare il grande successo della prima serie di stampe apocalittiche pubblicata nel 1498.
«Allora tutti mi vedranno venire sopra una nube eterna nel suo splendore, e gli angeli di Dio che mi accompagneranno prenderanno posto sul trono della mia gloria a destra del mio Padre celeste. Ed egli mi porrà una corona sul capo. E quando le nazioni vedranno queste cose, piangeranno, ciascuna a parte. Poi egli ordinerà loro di entrare nel fiume di fuoco, e giudicherà ogni uomo secondo le opere che avrà compiuto. Quanto agli eletti che hanno operato giustamente, essi si presenteranno al mio cospetto e non conosceranno la morte attraverso il fuoco divorante. Ma gli ingiusti, i peccatori e gli ipocriti resteranno negli abissi di tenebre che mai svaniranno, e il loro castigo sarà il fuoco, e gli angeli presenteranno loro i peccati compiuti e prepareranno un luogo di eterna punizione, per ciascuno secondo le trasgressioni consumate. Uriel, l'angelo di Dio, condurrà le anime di quei peccatori che perirono nel diluvio, e di quanti dimorarono in ogni specie di idolo, in ogni immagine fusa, in ogni oggetto di amore impuro, in ogni pittura, e le anime di coloro che abitarono in luoghi alti e nelle pietre e ai crocicchi delle strade, ossia quelle anime che gli uomini chiamarono dèi. Ed esse saranno arse in un fuoco eterno. E dopo, tutte saranno bruciate con i luoghi in cui presero dimora e saranno punite eternamente».
La Prima lettera ai Corinzi, così chiamata perché destinata «alla Chiesa di Dio che è a Corinto» (1Cor 1,1), è uno dei sette scritti epistolari di sicura paternità paolina insieme alla Prima lettera ai Tessalonicesi, alla Seconda lettera ai Corinzi e alle lettere ai Filippesi, a Filemone, ai Galati e ai Romani. Ciò nonostante, non sviluppa alcuni temi tipici di altre lettere paoline, come quelli che caratterizzano le lettere ai Galati e ai Romani. Questo perché i problemi sorti all'interno della Chiesa corinzia erano diversi da quelli che Paolo dovette affrontare scrivendo ad altre comunità cristiane. Seguendo i criteri della Collana (Nuova versione della Bibbia dai testi antichi), il volume offre un'ampia introduzione, il testo antico, la nuova versione italiana, le note filologiche e il commento teologico al libro. La Prima lettera ai Corinzi in una nuova traduzione, con testo antico a fronte, introduzione, annotazioni e commenti.
"I maestri cristiani del deserto fiorirono, esplosero in un attimo che durò tre secoli, dal III al VI dopo Cristo. Da poco Costantino aveva restituito ai cristiani il diritto di esistere, spezzando il dogma di Commodo, e sottratto con dolcezza la giovane religione al terreno meravigliosamente umido del martirio, alla stagionatura incomparabile delle catacombe. Questo significava, evidentemente, consegnarla a quel mortale pericolo che rimase tale per diciotto secoli: l'accordo col mondo. Mentre i cristiani di Alessandria, di Costantinopoli, di Roma, rientravano nella normalità dei giorni e dei diritti, alcuni asceti, atterriti da quel possibile accordo, ne uscivano correndo, affondavano nei deserti di Scete e di Nitria, di Palestina e di Siria. Affondavano nel radicale silenzio che solo alcuni loro detti avrebbero solcato, bolidi infuocati in un cielo insondabile. In realtà, la maggior parte di quei detti fu pronunciata per non rivelar nulla, così come la vita di quegli uomini volle essere tutta quanta la vita di «un uomo che non esiste». I detti e i fatti dei Padri furono raccolti in ogni tempo con estrema pietà perché, appunto, erano quasi sempre noci durissime, inscalfibili, da portare su di sé tutta la vita, da schiacciare tra i denti, come nelle fiabe, nell'attimo dell'estremo pericolo, e inoltre i Padri rifiutavano, per lo più, recisamente di scrivere. Furono raccolti in pergamene: greche, copte, armene, siriache. In quelle pergamene non furono perpetuati soltanto gli oracoli e i portenti dei Padri e dei loro discepoli, ma anche quelli di certi incogniti secolari che praticavano segretamente i loro precetti e, nascosti in quelle metropoli che i Padri abominavano, furono qualche volta maestri ai loro maestri." (dallo scritto di Cristina Campo)
"Rispondendo a Dio, disse Giobbe: "So che puoi tutto, e che nessun pensiero ti è nascosto. Chi v'è, che privo di sapienza trascura il tuo consiglio? E certo io ho parlato malamente, e di cose troppo più grandi del mio sapere. Ascoltami, e parlerò; ti interrogherò, rispondimi. Ti udii già con l'orecchio, ora ti ho visto con gli occhi; per questo mi riprendo, e fo penitenza sulla brace e sulla cenere"".
I Vangeli, con il supporto della Santa Sindone, ci guidano in una ricostruzione logica degli eventi che condussero alla crocifissione, chiarendo le modalità della sua esecuzione e della successiva sepoltura di Nostro Signore Gesù Cristo.
La vita di Gesù è stata intessuta di sofferenza, umiliazioni, disprezzo, e sempre abbiamo ricevuto esempio di umiltà, confidenza, abbandono al Padre e accettazione nel compimento della volontà di Dio. Gesù ha affermato in diverse circostanze che quello che è importante nella vita è rendere Gloria a Dio. L’autore, con linguaggio semplice, ci presenta i vari momenti della vita di Cristo, dalla nascita alla morte suggerendo delle riflessioni per la nostra vita. Questo libretto è come un amico che ci prende per mano e ci conduce a contemplare questi quadretti della vita di Cristo, ci aiuta a meditare e ci offre anche delle riflessioni che possiamo applicare alle situazioni personali della nostra vita quotidiana e conformarci al comportamento di Cristo ed essere in cammino verso la santità.
Dopo il test radiocarbonico del 1988, gli scienziati si fecero fotografare con la data medievale scritta alla lavagna e seguita da un punto esclamativo; ora il punto esclamativo deve essere riferito a una data del I secolo dopo Cristo...
Questa storia non mai è stata raccontata prima: è la vita di Gesù attraverso gli occhi di suo fratello Tommaso. "Gesù mi parlò della sua sofferenza e del modo in cui poteva essere alleviata. Disse che ciascuno di noi poteva scegliere di porre fine alla nostra sofferenza e abbracciare l'amore, e quando noi facevamo questo, il suo fardello di sofferenza gli veniva tolto, il che avrebbe poi alleviato il suo dolore sulla croce. Quello che noi facciamo adesso, e per sempre, cambierà ciò che gli successe allora" (Tommaso).
Dopo quasi vent'anni di studi approfonditi sulla sacra sindone, l'autore ha raggiunto una ragionevole certezza: la reliquia è l'unica "fotografia" che Gesù Cristo ci ha voluto lasciare in suo ricordo, "fotografia" che riporta i segni della sua dolorosissima passione. Sarà lo stesso Gesù a confermare ad una mistica il valore della reliquia più importante per la Chiesa. "Auguro che la lettura del libro aiuti ad una meditazione profonda del mistero della passione e croce di Gesù" (mons. Antonio Mattiazzo, Vescovo di Padova).
In questo testo l’autore fornisce un’interpretazione dell’intero libro dell’Apocalisse, suddivisa in trenta brani che sono stati maturati nel corso della lectio divina svolta nella sua comunità parrocchiale. Per ogni brano vengono anche suggeriti degli spunti di riflessione e alcune preghiere per la condivisione in gruppo.