
Numeri 1,1 - 10,10 costituisce la conclusione della pericope sinaitica (Es 19,1 - Nm 10,10) e fa da ponte tra il momento teofanico del Dio presente nella tenda di convegno, cuore della vita dell’Israele libero, e le peregrinazioni nel deserto verso la terra promessa. In una visione tipicamente teocratica, il Signore guida un popolo organizzato fin nei minimi dettagli attorno al santuario (censimento, minuziosa disposizione del campo, presentazione delle offerte da parte
dei capitribù, piantare e togliere le tende, trasporto del santuario): israeliti comuni, leviti e leviti sacerdoti della casa di Aronne. È una ecclesia militans invincibile, la cui forza sta nella santità della vita e nell’obbedienza incondizionata alle disposizioni del Signore per mezzo della mediazione di Mosè. Ai discendenti di Aronne, che, secondo una concezione ierocratica, sono intesi come gli unici depositari delle volontà di Dio, sarà affidata la guida del popolo con chiaro riferimento a come dovrà essere la restaurazione di Israele nel secondo tempio.
L’AUTORE
Innocenzo Cardellini, padre scalabriniano, nato nel 1943 a Offagna (AN) si è laureato, allievo dei professori D. Barthélemy e A. Schenker, presso l’Università di Friburgo (CH) e, dopo alcuni anni di studio delle letterature del Vicino Oriente Antico all’Orientalisches Seminar (Bonn) e di specializzazione in ambito biblico sotto la direzione del prof. G.J. Botterweck, ha conseguito il dottorato presso la Friedrich Wilhelms Universität Bonn (D). Ha insegnato nella Pontificia Università Antonianum (Roma), attualmente è docente Ordinario di Esegesi dell’Antico Testamento nella Facoltà di Teologia della Pontificia Universitas Lateranensis (Roma) ed è professore invitato all’Università Urbaniana e presso lo Scalabrini International Migration Institute (SIMI) a Roma. All’impegno di insegnamento unisce un’intensa attività scientifica diricerca, di pubblicazioni e di numerosi saggi storico-filologici.
I Vangeli narrano l'opera della croce, un'opera che attraversa le folle e, di quando in quando, coinvolge singole persone con le loro storie; tra queste troviamo alcune figure femminili: la suocera di Pietro, la peccatrice, la vedova povera, la samaritana, la vedova di Naim ecc., che non contano nulla sul piano sociale, ma acquistano un valore eterno su quello umano. Appaiono inattese sulla scena, quasi interrompendo il racconto, per inserirvi la loro piccola esistenza, così ordinaria e, per questo, così vicina alla nostra. Senza dottrina, insegnano; senza autorità, ispirano; senza nome, sono. I loro incontri con il Figlio di Dio, pur nel dramma, rasserenano e fanno gioire. Quale il loro segreto? Esse, a differenza degli altri, non cercano il Messia, ma nel Messia vedono Gesù. La grande lezione che ci danno è che Dio è umano. "Le piccole donne dei Vangeli sono figure appena tratteggiate, fredde meteore che s'infiammano a contatto con gli occhi vivi dell'uomo di Nazareth." (dalla premessa dell'autore)
Gesù vive all'interno della società giudaica, dalla quale è profondamente influenzato. Grazie alla scoperta dei manoscritti del mar Morto, l'immagine che oggi abbiamo di questa società è molto più precisa. Nonostante le somiglianze di carattere letterario e contenutistico con le visioni del movimento esseno lascino stupiti, Gesù non era un esseno, e non si è formato in una comunità essena. L'originalità del suo messaggio lo fa emergere come una figura di "rottura" all'interno della cultura e della teologia del suo tempo.
L'autore dà corpo alle figure femminili più note del Nuovo Testamento. Esse ci raccontano la loro storia in prima persona, ci narrano delle loro gioie e delle loro sofferenze, attraverso la quotidianità della loro vita semplice e ci introducono al mistero dell'essere donna, attraverso un incontro che ciascuna di loro ha fatto: quello con Gesù di Nazaret. Si tratta di incontri che avvengono nei luoghi e nei contesti più disparati, ma che hanno il potere di mettere a nudo ognuna di esse, come davanti a uno specchio, e di metterle di fronte alla loro verità.
Il noto biblista presenta affinità e divergenze delle due lettere paoline. La comunità cristiana, cerca uno stile di vita coerente con la fede in Gesù Cristo (1Ts). Nella seconda ci si richiama al "giusto giudizio" di Dio, per sostenere la perseveranza dei cristiani (2Ts).
Il libro contiene alcune riflessioni sulle parabole di Gesù. Non hanno la pretesa di essere esaustive, ma sono semplicemente una introduzione pratica che accompagnerà il lettore a gustare sempre meglio questo materiale letterario che troviamo nei primi tre Vangeli. Vogliono anche essere una riflessione spirituale che, basata sulla parola di Dio aiuta a meglio entrare nella mentalità di Gesù. Sono dunque parte di ciò che normalmente viene chiamata spiritualità biblica. Al termine del commento a ogni parabola, l'autore propone una breve preghiera.
L'Esodo è un testo difficile, sia per la convergenza di tradizioni e riletture plurisecolari, sia per la presenza di una massiccia legislazione liturgica (si tratta di ben tredici capitoli: 25-31; 35-40), apparentemente arida e inattuale. Il commentario si propone come strumento di comprensione di un testo difficile, ma per raggiungere tale scopo viene anzitutto offerta una traduzione estremamente fedele, che cerca di rendere l'asprezza e la ripetitività, ma anche la bellezza dello stile semitico.
Le pagine che presentiamo vogliono essere solo riflessioni di vita, perplessità ed esultanze per alcune suggestioni che ci giungono da quell'agente delle tasse divenuto apostolo di Cristo che fu Matteo, uno dei tanti ebrei sconvolti da Gesù perché in attesa di una umanità ben diversa da quella in cui viveva. Gente che aspettava il regno di Dio.
Questo libro è una raccolta di citazioni bibliche sulla vera pace, che ci viene da Dio. Leggendo e meditando queste pagine, sperimenterai la pace che trascende la ragione. Ti sentirai portato a ricercare la pace di Gesù nella frenesia della vita e a trasmetterla al mondo. Il libro ha in allegato una busta regalo e un biglietto.
Il testo narra il martirio dell'apostolo Paolo e si dispiega nell'intreccio di due fili: uno storico-narrativo e l'altro teologico-meditativo. La narrazione avvicina con l'immaginazione e l'affetto alla concretezza semplice, ma coinvolgente, ai luoghi, alle persone, alle storie che Paolo incontra nel suo viaggio e dà colore e sapore alla sua biografia e quindi a ciò che il Signore ha voluto operare attraverso l'apostolo. La meditazione teologica che egli stesso ci fornisce nel suo epistolario e che ricaviamo dagli scritti di Luca dà un senso e un ordine a ogni dettaglio concreto. Per far ciò ci si avvale di una base di studi specialistici recenti e di fonti, ma la resa è tendenzialmente lineare e accessibile a tutti.
Il testo offre una serie di meditazioni come percorso di formazione attraverso la Lettera ai Galati. Paolo, affrontando i problemi concreti che vive al suo interno la comunità e per questo "divisa", pone una domanda chiave. In quale rapporto devono stare la legge e la fede? Quale valore dare alla circoncisione e all'osservanza della legge ebraica per divenire cristiani? E, ancor: Qual è il ruolo della croce di Cristo per essere iniziati nella vita nuova? Paolo, nella Lettera ai Galati mira a ristabilire la comunione tra sé e la comunità, adoperandosi per rinnovare la loro piena adesione a Cristo. Non possono ricomporre i loro vincoli di comunione se l'adesione alla croce di Cristo non è prioritaria e fondante.
Cosa è la Sindone? Quale è la sua storia? Perché la scienza vi si appassiona? Perché affascina credenti e agnostici, scienziati e curiosi? È verità o inganno? Il libro risponde a queste e altre domande. L'autore si è imbattuto nella Sindone da studente quasi cinquant'anni fa e ha scritto migliaia di articoli e testi: lo incuriosiscono tutte le posizioni favorevoli e contrarie ma conclude che la Sindone è autentica, anche se nei primi dieci secoli non ci sono documenti e anche se è un giallo scientifico. Il volume cerca il filo conduttore di vicende sempre appassionanti, e racconta la storia, la scienza, la passione del santi subalpini, l'interesse dei papi, la cura degli arcivescovi "custodi". La Sindone, don Bosco, Papa Francesco. Nel bicentenario della nascita di Giovanni Bosco (1815-16 agosto-2015), nella Cattedrale di Torino si svolge un'ostensione straordinaria della Sindone (19 aprile-24 giugno 2015). L'arcivescovo Cesare Nosiglia, custode pontificio, confida che Papa Francesco "possa venire a pregare davanti al Sacro Lino e a onorare san Giovanni Bosco" insieme a migliaia e migliaia di giovani, i protagonisti dell'ostensione.