
"Andate dicendo: la nostra speranza è svanita, noi siamo perduti. Ma io apro i vostri sepolcri, vi risuscito dalle vostre tombe, o popolo mio. Farò entrare dentro di voi il mio spirito e rivivrete. L'ho detto e lo farò"
(Ezechiele 37)
A cura della Fraternità San Carlo
Catalogo della mostra realizzata in occasione della XXXII edizione del Meeting per l'amicizia fra i popoli (Rimini)
GLI AUTORI
JONAH LYNCH (1978) è sacerdote dal 2006. Dopo essersi laureato in Astrofisica alla McGill University a Montreal, è entrato in seminario. Ha studiato filosofia e teologia all’Università Lateranense, e ha ottenuto un Masters in Education presso la George Washington University. Ora vive a Roma ed è vicerettore del seminario della Fraternità Sacerdotale dei Missionari di San Carlo Borromeo.
Nata in Francia più di sessant'anni fa, laica, sposata con tre figli, lascia tutto - casa comodità lavoro - per trasferirsi a Spello, in Umbria, con il marito e la figlia minore. Qui apre una comunità, la Casa della Povera Gente, dove tutti sono accolti nel più schietto spirito evangelico francescano.Maddalena è continuamente richiesta da ogni parte d'Italia per parlare di Dio e di come è avvenuto il suo folgorante incontro con lui. Dopo anni e anni di ricerche e sbandamenti, è un incontro davvero clamoroso e per noi contagioso. Ascoltiamo così la voce di una donna che unisce in sé cultura, umiltà, pienezza di vita, obbedienza alla Chiesa e allo Spirito.Ricordiamo le sue precedenti pubblicazioni: Il canto dell'allodola (Gribaudi 1991), Passava beneficando (Marietti 1999).
Questo volume è un estratto di due capitoli da Israele e l'umanità e spiega l'essenza e il significato del "noachismo". Un biblista di grande spessore ci commenta le vicende che precedettero e seguirono il diluvio, analizzando il grande dialogo fra Dio e Noè. «L’uomo sarebbe stato cancellato, e con lui anche gli animali, anche loro colpevoli, se Noè non avesse trovato grazia agli occhi del Signore (Gn 6,7-8). Egli era giusto e integro, e camminava con il Signore (Gn 6,9). Allora Dio disse a Noè di costruirsi una tevàh, un’arca. [...] dopo il mabùl, quando uscirà all’aperto e vedrà le immense rovine, Noè piangerà amaramente e dirà: "Signore del mondo, perché non hai avuto misericordia delle tue creature, Tu che sei chiamato il Misericordioso?" Il Signore lo rimprovererà per non averlo implorato prima: "Così ti ho parlato e ti ho detto quanto sarebbe accaduto, affinché tu potessi chiedere pietà per la terra; ma tu, appena hai udito che avresti trovato scampo sull’arca, non ti sei curato della rovina che stava per colpire la terra e hai pensato soltanto a costruire l’arca sulla quale ti sei salvato. Ora che la terra è devastata apri bocca per supplicare e pregare"» Dall'introduzione di Marco Morselli
GLI AUTORI
Elia Benamozegh (Livorno 1823-1900), biblista, talmudista, cabbalista, filosofo della religione, è stato il più importante rabbino italiano dell'Ottocento. Nato da una famiglia originaria di Fez (Marocco), trascorse per intero la sua vita a Livorno, esercitando l’ufficio di rabbino. Gran parte della sua opera, scritta in ebraico, italiano e francese, è ancora inedita e forse, almeno in parte, è andata smarrita. Marietti ha già pubblicato: Israele e l’umanità (1990), Morale ebraica e morale cristiana (1997), L'origine dei dogmi cristiani (2002), e Il Noachismo (2006).
I saggi raccolti in questo volume esemplificano i risultati dell’esegesi figurativa che gli artisti hanno effettuato sui testi della Bibbia, e potrebbero aprire un nuovo capitolo nel settore dell’ermeneutica della Sacra Scrittura. A differenza di quella letteraria, l’esegesi figurativa si sviluppa attraverso una affascinante interazione di parole e di figure che permette di accostarsi per sentieri inconsueti alla Parola di Dio e di rinnovarne l’intelligenza. Sono soprattutto i testi in ebraico che fanno capolino nelle immagini dei secoli XVI e XVII a segnare un percorso che si snoda attraverso i protagonisti (Tiziano, Caravaggio, Rubens, Poussin) e i comprimari (Jacopo de’ Barbari, Alessandro Allori) della pittura europea, i quali rivelano un temperamento ermeneutico paragonabile a quello dei grandi nomi della tradizione occidentale. E, in contrasto con la pedanteria che affligge talvolta i teologi e gli esegeti di ieri e di oggi, per evocare la verità questi artisti hanno adoperato solo le armi della bellezza.
GLI AUTORI
FRANCESCO SARACINO, biblista e teologo, si occupa dell'interpretazione della tradizione figurativa occidentale all'interno di un progetto ermeneutico inteso a rivendicare un accesso "figurativo" alla dimensione dello Spirito.
Per secoli la Bibbia ha costituito lo sterminato repertorio iconografico, ideologico e poetico a cui la cultura occidentale ha attinto. Nel flusso ininterrotto e variegato di immagini prodotte per narrare la storia sacra una vetta è rappresentata dalla Bibbia commissionata a Doré nel 1864. A quest'opera il disegnatore francese si consacrò con una passione e un entusiasmo straordinari, affidandosi alla fantasia, ma senza ignorare le prime fotografie che a quel tempo giungevano dalla Palestina. Il risultato è una fitta e stupenda sequenza di 241 immagini che spaziano dalla Genesi all'Apocalisse attraversando i 73 libri biblici.
Questo volume contiene la trascrizione di nove "lectiones divinae" dedicate alla lettura del "Libro dei giudici". Lo scritto biblico viene letto per intero e commentato passo passo, cercando di reperire nella teologia della redazione testuale alcuni elementi dell'inesauribile fecondità della parola di Dio. Le diverse figure dei giudici emergono in un tempo oscuro della storia del popolo di Dio, tra l'ingresso nella terra di Canaan e l'istituzione della monarchia (sec. XIII-XI a. C.). Nel corso di vicende che ripropongono le molteplici caratteristiche di una crisi, compaiono personaggi dotati di una loro singolare irruenza carismatica. La storia dei giudici viene raccontata come straordinaria epifania dello Spirito di Dio.