
Una straordinaria presenza ammantata di mistero: così si pone la Sindone sul cammino dell'umanità desiderosa di dare risposta ai quesiti che coinvolgono il senso più profondo della sua esistenza. Quell'antico telo ha avvolto davvero Gesù? L'immagine che vediamo ci parla della sua risurrezione? Com'è arrivato fino a noi quel fragile lenzuolo? Per far luce su questi enigmi sono scese in campo le discipline storiche e quelle scientifiche. Nuovi risultati sono così emersi dagli archivi e dai laboratori, componendo un mosaico avvincente di indizi e di prove. A questo punto il cammino va oltre: davanti alla Sindone «il nostro non è un semplice osservare, ma è un venerare, è uno sguardo di preghiera. Direi di più: è un lasciarsi guardare» (Papa Francesco, 30 marzo 2013). Questo rovesciamento di prospettiva è il punto di arrivo di un itinerario di conoscenza che giunge al significato recondito del prezioso lino. La Sindone in realtà non ha bisogno di luce: è lei che la diffonde. E dunque un percorso di ricerca per illuminarla porta necessariamente a una sola conseguenza: che siamo noi a lasciarci illuminare. Il libro - curato e in parte scritto direttamente da Emanuela Marinelli - aggiorna sulle più importanti indagini storico-scientifiche compiute sul sacro Lino. Offrono qui il loro contributo Pierluigi Baima Bollone, Alfonso Caccese, Andrea Di Genua, Michele Filippi, Stefano Orfei, Alessandro Piana, Bartolomeo Pirone, Ivan Polverari, Laura Provera, Domenico Repice. Nel capitolo conclusivo, le riflessioni di Orazio Petrosillo (1947-2007) aprono alla contemplazione dell'Uomo della Sindone.
Chi è Giobbe? È veramente così paziente come si dice? Come è possibile parlare di un suo viaggio quando sta fermo in mezzo alla polvere e la cenere? E chi sono i suoi amici? Ma soprattutto, chi è quel Dio contro il quale protesta fino a sfidarlo a duello? Le domande che danno spunto all'approccio narrativo proposto da Maspero parlano a ogni uomo, in ogni tempo. La lettura del libro di Giobbe obbliga sempre a passare dalla terza persona alla prima, per ripensare la nostra concezione del mondo e della storia alla luce della possibilità di relazione personale con il Creatore dischiusa dal Cristo.
Da più di 2000 anni il Corpo martoriato e il Volto tumefatto dell'Uomo della Sindone commuovono e interrogano. Davanti al lenzuolo funebre vuoto Giovanni vide e credette. Da allora santi, papi, vescovi, intellettuali, pellegrini si sono accostati al Sacro Lino esprimendo la loro devozione con toccanti riflessioni e pensieri spirituali, che vengono commentati in questo volume da due noti esperti della Sindone, Emanuela Marinelli e Domenico Repice. Il volume contiene anche le insuperate meditazioni del vaticanista Orazio Petrosillo (1947-2007), profondo conoscitore e devoto del Sacro Lino.
Le riflessioni di teoria della religione esposte da Peter Sloterdijk in Il furore di Dio (2007) e Devi cambiare la tua vita (2009) hanno riscosso grande attenzione, ma hanno anche provocato fraintendimenti e critiche. In questo volume, uscito nel 2013, il filosofo e saggista tedesco prende le mosse dall'episodio del Monte Sinai per chiarire le sue dichiarazioni sul monoteismo e sulla violenza, nonché sul ruolo della religione nelle società premoderne. Affronta la questione della funzione etnoplastica delle semantiche unificanti parareligiose e spiega per quale motivo, sulla base di questa eredità storica, reagiamo nervosamente a ogni forma di fondamentalismo - che si tratti di radicalismo islamico, della Fraternità di San Pio o delle sette evangeliche degli Stati Uniti.
Colui che ammirasse le Storie di Gioacchino e Anna magistralmente affrescate da Giotto nella Cappella degli Scrovegni o che allestisse un presepe nel quale trovassero posto una grotta, un bue e un asinello, in cui i Magi fossero tre e i loro nomi quelli di Gaspare, Melchiorre e Baldassare, o che fosse certo che le mani di Gesù siano state trafitte da chiodi, a meno che non sia un cultore di scienze bibliche, quasi certamente crederà di trovarsi dinnanzi a vicende tramandate dal Nuovo Testamento e non a episodi provenienti da testi giudicati eretici, quelli che siamo soliti definire Vangeli Apocrifi. Nati come espressione della fede di alcuni tra i numerosi gruppi di credenti che nei primi due secoli dell'era volgare andavano a comporre il movimento cristiano, essi furono banditi allorquando la Grande Chiesa, in processo di tempo, finì per condannare tutte le visioni di Cristianesimo divergenti da quella "ortodossa" costituitasi attraverso sinodi, concilî, scritti di uomini di fede particolarmente autorevoli (vescovi, eresiologi). In questo volume si ripercorrono le vicende e le "storie" di questi singolari documenti del Cristianesimo delle origini.
Richard Valantasis offre un commento del Vangelo di Tommaso, basato sulla lettura di testi copti e greci. Comprende un'introduzione generale che sintetizza il dibattito sorto tra gli studiosi precedenti e situa il Vangelo nel suo ambito storico e teologico, fornendo informazioni sulla cultura letteraria della tradizione giudaico-cristiana.
Maria Maddalena è stata un'invenzione delle più emancipate della storia evangelica. Compare in tutte le svolte cruciali della vita di Gesù. Si mostra e rivela; perfino troppo e troppo spesso, secondo i gusti degli evangelisti e dei primi apostoli, a cominciare da san Paolo, che cercherà incessantemente di farla dimenticare. Innalzata a figura della Chiesa, Maria Maddalena non perde nulla dei suoi "equivoci" e della sua "felice polisemia". È pietra di paragone di una certa pratica della fede, un modello. È un piccolo compendio di vita spirituale, un vademecum della conversione che ricorda che "le questioni relative alle origini e ai fini ultimi passano per la donna."
Chi è Giuda Iscariota? Uno Zelota, un uomo "pieno di zelo" per la casa di Dio, che vorrebbe alla fine veder instaurare il Suo regno sulla Terra promessa? Un uomo che si sente tradito da Gesù nelle sue speranze politiche? Alla luce dei Vangeli, dei testi apocrifi e in particolare di un codice copto che si dice essere il Vangelo di Giuda, il filosofo e teologo Jean-Yves Leloup ripercorre l'appassionante itinerario di quest'uomo disperato, dai primi slanci della sua conversione fino agli eventi che lo condussero al suo misfatto. Gesù e Giuda non rappresentano forse le due facce di un'unica Rivelazione? Con il personaggio di Giuda si pone la questione del male, del "male in persona" e del perché della sua esistenza. Non è forse egli come un'"ombra" che da maggiore risalto alla "luce del Bellissimo"? Al di là dei fatti storici, questo libro illustra il crudele dilemma che ogni uomo si trova ad affrontare quando è costretto a scegliere tra le esigenze della realtà e gli slanci del proprio cuore.
Venti secoli dopo, viene annunciato il ritorno di Giuda, e si sarebbe perfino scoperto il suo vangelo al Cairo, un papiro di sessantadue logli in dialetto copto. Ma Giuda era davvero scomparso? Sembrerebbe che, al contrario, sia continuamente tornato. Che si tratti del fantasma del nostro odio, o anche del nostro senso di colpa? Pierre-Emmanuel Danzai ci conduce in una straordinaria inchiesta storiografica, teologica e letteraria, alle origini del Cristianesimo e attraverso tutta l'Europa. Dai rari riferimenti del Nuovo Testamento, passando per la nutrita letteratura patristica o apocrifa, fino ai Giuda russi, orientali o yiddish. Non è possibile dimenticare Giuda. Leggende e miti di ogni sorta hanno inscritto il suicida traditore del Cristo nel nucleo più oscuro della nostra cultura, eroe, malgrado se stesso, del nostro odio più tenace. Egli appare in ogni colpevole, ma anche in tutti gli innocenti condannati, gli esclusi o i capri espiatori.