
L'autore con il metodo della lectio divina conduce il lettore passo dopo passo ad allinearsi al punto di vista di Gesù e ad assumere la logica paradossale delle sue parabole e dei suoi insegnamenti. Matteo Crimella rilegge il Vangelo di Luca con la scrupolosa adesione di un esegeta moderno e la interpreta convinto che la Scrittura riceva il suo vero senso in una lettura simbolica e spirituale.
Secondo Nietzsche «nella Storia c'è stato un solo vero cristiano. E purtroppo si è spento sulla croce». Per Ernesto Borghi gli Atti degli Apostoli dimostrano il contrario. Pietro fa le stesse guarigioni di Gesù. Stefano muore pronunciando le stesse parole del Nazareno. I temi della cura e della guarigione, sono presenti sin dalle origini del cristianesimo e così quelli della persecuzione e della comunione fraterna fra i discepoli. Gli Atti degli Apostoli sono lo specchio in cui la Chiesa di oggi dovrebbe costantemente guardarsi per orientare il suo cammino evangelico.
Questo libro è una guida preziosa per inquadrare il racconto biblico nelle sue coordinate storico-geografiche, alla scoperta delle origini di Israele: dal patto di Alleanza con Dio, attraverso episodi salienti come la schiavitù in Egitto, l'insediamento in Canaan, l'epoca dei grandi re, la distruzione di Gerusalemme e l'esilio a Babilonia, fino alla dominazione romana e al suo epilogo, alle radici della diaspora che ha segnato la storia del "Popolo eletto" fino al Novecento. Una sintesi utile anche a quanti si avvicinano per la prima volta all'Antico Testamento, e desiderano uno strumento che li aiuti a superare le prime difficoltà poste dalla datazione e dalla natura dei testi biblici. Il volume non si limita a una semplice successione dei fatti: ogni capitolo inizia con l'esposizione dei libri del Testo Sacro in cui sono narrati, proponendo poi un confronto con le fonti extra-bibliche e i risultati delle ricerche storico-archeologiche. Prefazione di Massimo Pazzini.
Il titolo di questo libro è volutamente provocatorio. Nello studio sulle relazioni di dipendenza tra i vangeli di Matteo, Marco e Luca, alcuni autori preferiscono definire l’oggetto della ricerca “questione sinottica”, altri invece “problema sinottico”. In teoria, non c’è una sostanziale differenza tra le due diciture. In pratica, tuttavia, coloro che preferiscono la definizione “problema sinottico” sono spesso convinti di non poter trovare una soluzione o che quanto si poteva dire è già stato detto. Nonostante le difficoltà, in ogni caso, la teoria tuttora più insegnata è quella basata sulla dipendenza di Mt e Lc da Mc e dalla fonte dei detti chiamata comunemente “Q”. Lo stesso autore, da giovane studente di Scrittura, riteneva che ciò fosse un dato acquisito. Gli anni vissuti a contatto con l’ambiente biblico in Terra Santa e più ancora le molte ore passate davanti a una sinossi lo hanno profondamente convinto, tuttavia, del diverso periodo di composizione dei due vangeli e della conoscenza di Mt da parte di Lc. Se in passato tale ipotesi era per lui un “problema”, ora è semplicemente la soluzione; la questione sinottica trova infatti la sua risposta nell’ordine Mc – Mt – Lc: Mt ha utilizzato Mc come fonte e Lc ha utilizzato Mc e Mt. Una volta eliminato il dogma di Q, la questione sinottica non è più un problema.
Si stagliano in questo romanzo i giorni più intensi e drammatici della vita del Maestro attraverso gli occhi di coloro che gli furono più vicini: amici e nemici, credenti e traditori. Giuda, lacerato dai dubbi, è delatore per denaro in seguito a un ideale infranto. Pietro, uomo semplice e fedele, lotta contro la paura, pur volendo compiere la missione ricevuta. Pilato, il governatore romano, si trova a decidere il destino di un uomo che non comprende, mentre il Sommo Sacerdote Caifa vede in Gesù una minaccia per la stabilità della nazione. E poi Maria, con tante altre donne, icone memorabili di forza e compassione. Ognuno affronta il proprio conflitto interiore in una narrazione che mescola eventi evangelici e approfondimenti psicologici, gettando nuova luce sul mistero insondabile della Passione di Cristo. Con uno stile coinvolgente e poetico, Stefano Segreto rende attuali riflessioni eterne su giustizia, fede e sacrificio. La capacità di alternare descrizioni vivide a dialoghi intensi dona al testo una straordinaria forza visiva e drammatica. L'autore sa scavare nell'animo dei personaggi con delicatezza e precisione, facendo emergere le fragilità, i tentennamenti e le contraddizioni di un'umanità fatta di carne e spirito. Non solo una narrazione potente, ma un viaggio emotivo e spirituale attraverso il mistero del dolore e della redenzione. Prefazione di Romano Penna. Post-fazione di Nicola Ciola.
Dopo aver illustrato il cammino geografico-teologico dei patriarchi della Genesi, in questo nuovo studio Michelangelo Priotto offre il profilo del cammino geografico-teologico di Mosè, l’ultimo grande patriarca del Pentateuco. L’attenzione primaria sarà sulla sua persona e in particolare sul suo dialogo con Yhwh. Vengono perciò selezionati e commentati i passi più significativi che delineano il cammino interiore dell’incontro di Mosè con Dio, a cominciare dai prodromi connessi con la sua nascita miracolosa sulle rive del Nilo fino alla sua morte ai piedi del monte Nebo.
L’oggetto di questo studio è il Mosè letterario, quello cioè che appare dalle pagine del racconto biblico. Non si tratta però di una semplice figura creata dal narratore, bensì del ritratto teologico delineato dalla generazione dell’esilio, che sulla scia di una lunga tradizione voleva non solo celebrare il personaggio, ma proporlo come modello della rinnovata fede in Yhwh. Quello che ci descrive la pagina biblica è un Mosè vivo, profondamente legato al suo popolo e allo stesso tempo testimone di un’intensa ricerca e comunione con l’Altissimo.
In concreto, verranno descritti i tratti essenziali del rapporto di Mosè con Dio che emergono dalla narrazione dei libri dell’Esodo, dei Numeri e del Deuteronomio; non si tratta di tre personaggi diversi, ma di un’unica figura plasmata dall’articolazione di una storia ricca e appassionante.

