
Una stretta relazione tra cultura e religione conduce gran parte della riflessione scientifica di M. Douglas e, nell'ampio ventaglio dei temi da lei affrontati, il fenomeno religioso è certamente quello che nel corso del tempo ha acquisito maggiore importanza. Con lo stile stimolante che la contraddistingue, l'autrice propone un grande quadro, di tono storico-etnografico, del mondo israelitico, così come è riflesso nel libro dei Numeri. La sua analisi è attenta a rilevare nei testi le pratiche dei gruppi socio-politici e ancor più le posizioni dialettiche delle parti, il contatto conflittuale e il cambiamento, fattori nei quali si trova la radice di ogni forma culturale, inclusa quella religiosa. Il libro dei Numeri contiene racconti, leggi, resoconti, storie di personaggi, censimenti e molto altro. L'accostamento di narrazioni piene di imprevisti, disgiunzioni, collegamenti e riprese ha impegnato l'autrice in un lavoro di scomposizione e riassemblaggio, entro un quadro socialmente plausibile, del tessuto narrativo e dei diversi livelli etnografici e normativi del testo. Ella arriva quindi a identificare la comunità in cui il libro dei Numeri si forma come una enclave guidata dal ceto sacerdotale, nonché a difendere il testo come "poema" ben costruito, retto da parallelismi e alternanze di due generi letterari - quello narrativo (le storie) e quello normativo (i precetti legali) -, che seguono costumi retorici dell'antichità.
Sommario: La costituzione della comunità credente. La crisi della comunità credente dell'Antico Testamento. La speranza della comunità credente dell'Antico Testamento. Bibliografia.
Descrizione dell'opera
Gesù è nato, vissuto, morto e risorto in Asia, ma viene normalmente percepito come espressione della cultura occidentale. La rapida diffusione del cristianesimo in area greco-romana e il successivo forte ridimensionamento delle Chiese d’Oriente – si pensi ad esempio all’esperienza della Chiesa siriaca – hanno fatto sì che la Buona Novella varcasse nuovamente la soglia del continente asiatico ad opera di missionari occidentali, spesso in tempo di colonizzazione.
Se l’universalità di Gesù non è più messa in discussione a livello teorico, il cammino di inculturazione del suo messaggio non si è certamente concluso. Il volume guarda alla figura del Maestro attraverso gli occhi di un orientale, utilizzando soprattutto la categoria delle immagini, già suggerita dai vescovi asiatici in occasione dell’Assemblea speciale del sinodo per l’Asia (1998).
In un’epoca in cui sempre più persone sono affascinate dalle ricchezze del pensiero dell’Oriente, il volume aiuta a riscoprire il volto orientale di Gesù, che di quella terra è figlio.
Sommario
Da Chennai. Introduzione. 1. Immagini di Gesù nella storia cristiana. 2. Immagine di Gesù proposte da credenti asiatici non cristiani. 3. Gesù, il saggio. 4. Gesù, la via. 5. Gesù, il guru. 6. Gesù, il satyagrahi. 7. Gesù, l’avatar. 8. Gesù, il servo. 9. Gesù, il compassionevole. 10. Gesù, il danzatore. 11. Gesù, il pellegrino. Bibliografia. Ringraziamenti.
Note sull'autore
Michael Amaladoss è sacerdote della Compagnia di Gesù, nato in India, a Tamil Nadu. Ha scritto 22 libri e circa 350 articoli; tra i volumi ricordiamo Making Harmony: Living in a Pluralist World; The Dancing Cosmos: A Way to Harmony; Peace on Earth e We Believe. È stato consigliere generale della Compagnia e al presente è direttore dell’«Istituto di Dialogo con le Culture e le Religioni» a Chennai (India).
La domenica, giorno del Signore in cui viene celebrata la risurrezione di Gesù, ha completamente soppiantato la festività del sabato, istituzione essenziale della Bibbia e del giudaismo. Per i cristiani rimane tuttavia importante non smarrire la ricchezza di significato del giorno che è al cuore dell’alleanza tra Dio e Israele.
L’autore propone un doppio approccio al sabato. Dapprima riassume i risultati cui sono giunte le recenti ricerche sulla storia del sabato in epoca biblica, al fine di rendere disponibili al lettore dati scarsamente accessibili ai non specialisti. In seguito mette in luce alcuni importanti aspetti relativi a ciò che la Bibbia dice del sabato, seguendo passo passo il testo della Torah e concludendo poi col resto della Scrittura, Nuovo Testamento compreso. Dall’indagine emerge come attorno al sabato si condensino in successione diversi temi teologici che, posti uno accanto all’altro, determinano un quadro dalle armonie assai ricche: la signoria di Dio, il rispetto dell’uomo, dello schiavo e della natura, il rimando all’alleanza, al dono di Dio, all’intervento salvifico nella storia, al culto nel tempio.
Sommario
Introduzione. 1. Breve storia del sabato biblico. 2. Racconti che annunciano il precetto del sabato in Genesi ed Esodo. 3. La legge del sabato nell’Esodo. 4. Lo sviluppo delle leggi del sabato (Levitico e Deuteronomio). A mo’ di conclusione... Il sabato, dai profeti a Gesù. Indicazioni bibliografiche.
Note sull'autore
André Wénin, dottore in scienze bibliche, insegna greco, ebraico biblico ed esegesi dell’Antico Testamento all’Università Cattolica di Louvain-la-Neuve. È professore invitato alla Pontificia Università Gregoriana, dove insegna teologia biblica. Presso le EDB ha pubblicato: Entrare nei Salmi (2003); Non di solo pane... Violenza e alleanza nella Bibbia (2004); L’uomo biblico. Letture nel Primo Testamento (2005). Collabora con la rivista Parola Spirito e Vita.
La ricerca è volta a spiegare in che cosa consiste la presenza di Cristo nell’eucaristia. Prende le mosse dal modo in cui, alle origini del cristianesimo, furono definite le prime manifestazioni di quella che venne inizialmente chiamata «cena del Signore» e «frazione del pane». In seguito analizza le due fondamentali tradizioni che riferiscono l’evento dell’ultima cena: quella cultuale e quella testamentaria. Affronta quindi il significato che assumono le parole pronunciate da Gesù sul pane, sul calice e circa l’ordine di fare memoria di lui. Propone dunque una lettura dettagliata dei testi del Vangelo di Giovanni, che annunciano l’eucaristia pur senza fare riferimento alle parole della sua istituzione; infine raccoglie in modo unitario il significato attuale del mistero del pane di vita.
L’intento dell’autore non è quello di un dogmatico, ma di un esegeta: proporre al lettore i testi eucaristici perché possa coglierne meglio il senso e la portata, entrare più a fondo nel mistero dell’atto ecclesiale istituito da Gesù durante l’ultima cena con i suoi discepoli.
Sommario
Premessa. Prefazione. 1. La pratica primitiva dell’eucaristia. 2. Le due tradizioni sull’ultima cena di Gesù. 3. La parola sul pane. 4. La parola sul calice. 5. «Fate questo in memoria di me». 6. Il pane della vita secondo Giovanni. 7. Apertura. Invio. Postfazione.
Note sull'autore
Xavier Léon-Dufour, sacerdote della Compagnia di Gesù, è uno dei più noti esegeti viventi; ha al suo attivo una ventina di volumi, tra i quali vanno segnalati la Lettura dell’Evangelo secondo Giovanni (in 4 voll.) e il notissimo Dizionario di Teologia Biblica. Le EDB hanno pubblicato: Agire secondo il Vangelo (2003); Un biblista cerca Dio (2005).
Descrizione dell'opera
Nell’orizzonte della narrativa biblica, Davide grandeggia e la sua storia rappresenta uno dei documenti più affascinanti della letteratura mondiale antica.
Naturale prosecuzione del volume Con la cetra e con la fionda, che tratta del Primo libro di Samuele (fino a
2Sam 1), lo studio si occupa della storia dell’ascesa di Davide al trono, dei primi anni del suo regno su Israele e del progressivo consolidarsi del suo potere. Davide viene infatti proclamato prima sovrano di Giuda, la tribù meridionale di cui era originario, e poi di Israele, cioè delle tribù del nord, diventando così pastore dell’intero popolo del Signore. La sua vicenda è articolata e complessa e nel corso di una vita conosce la realtà dello scettro spesso affiancata dalla violenza della spada, in un’intricarsi di innocenza e colpevolezza, ricerca della pace e azioni di guerra, nobiltà e infamia, da cui emerge la fatica di coniugare l’esercizio del governo con il servizio della verità e del bene comune.
L’autrice presenta una lettura continua del testo e un commento puntuale e dettagliato di tutti i suoi elementi con particolare attenzione alla dimensione narrativa e antropologica.
Sommario
Introduzione. I. Davide re. 1. Un popolo e due re (2Sam 2,1-3,5). 2. Verso l’unificazione (2Sam 3,6-39). 3. Il pastore re (2Sam 4,1-5,5). II. Un regno e una città. 4. Gerusalemme capitale (2Sam 5,6-6,23). 5. Un regno per sempre (2Sam 7-9). III. Il lato oscuro del potere. 6. Una regalità tradita (2Sam 10-11). 7. «Quell’uomo sei tu» (2Sam 12). Bibliografia scelta.
Note sull'autrice
Bruna Costacurta (1946) ha studiato filosofia e teologia alla Pontificia Università Gregoriana e ha poi conseguito il dottorato in scienze bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma. È docente di Antico Testamento alla Pontificia Università Gregoriana di Roma. Ha pubblicato: La vita minacciata. Il tema della paura nella Bibbia ebraica, Analecta biblica 119, Editrice Pontificio Istituto Biblico, Roma 1988; Con la cetra e con la fionda. L’ascesa di Davide verso il trono, EDB, Bologna 32003; Il laccio spezzato. Studio del Salmo 124, EDB, Bologna 2002.
Descrizione dell'opera
Il testo mira ad alimentare una riflessione sulla sofferenza a partire dalla Bibbia, attraverso un percorso circolare, che parte e si conclude nei salmi: nel primo caso con parole che esprimono il lamento di un corpo sofferente, che vuole scongiurare la sventura, e nel secondo con sentimenti di grande fiducia.
Tra i due momenti è disegnato un percorso biblico che prende avvio dal libro della Genesi, con la bontà della creazione, poi corrotta dal male, attraversa la vicenda di Giobbe e le pene d’amore del Cantico dei cantici, per arrivare infine al Nuovo Testamento, alla croce di Cristo e alla sua risurrezione.
A partire dalla sua specifica prospettiva, il volume costituisce una guida mirata alla lettura della Sacra Scrittura, i cui testi vengono offerti in una traduzione molto vicina agli originali ebraici e greci.
Sommario
Prefazione. 1. La scuola dei salmi. 2. Il Servo e la Sposa. 3. L’avvento della libertà creata. 4. Una felice prova. 5. La desolazione omicida. 6. Il diluvio o la constatazione del male da parte di Dio. 7. Le acque e il prosciugamento della terra. 8. Giobbe, il giusto sofferente. 9. Il Cantico dei cantici o soffrire d’amore. 10. La guarigione del cieco nato e le sue implicazioni sociali. 11. La sofferenza e la croce. 12. Risurrezione e vita in Cristo. Fiducia. Salmo di fiducia. Bibliografia scelta.
Note sull'autore
Yves Simoens, nato nel 1942 a Kinshasa (Congo), sacerdote gesuita, insegna Sacra Scrittura al Centre Sèvres di Parigi e al Pontificio Istituto Biblico di Roma. La sua attività pastorale (ritiri ignaziani e accompagnamento spirituale) lo conduce soprattutto in Belgio, in Francia, nell’Africa centrale e ad Haiti. Nella sua attività, sia accademica sia pastorale, e nelle sue pubblicazioni traspare un’attenzione costante al rapporto tra l’Antico e il Nuovo Testamento, visto come atto di nascita del Cristo in ogni lettore o lettrice della Bibbia, e come fondamento di ogni relazione autentica. Presso le EDB ha pubblicato Secondo Giovanni. Una traduzione e un’interpretazione (2000 22002), Entrare nell’alleanza. Un’introduzione al Nuovo Testamento (2003) e Il libro della pienezza. Il Cantico dei Cantici (2005).
Descrizione dell'opera
È possibile dare un senso alla sofferenza? Due passi della Lettera agli Ebrei sono di fondamentale importanza per intraprendere un tentativo di risposta a tale domanda. Essi dichiarano che Cristo «imparò l’obbedienza dalle cose che patì» (Eb 5,8) e, poco più avanti, che la sofferenza è utile alla «correzione», al fine di poter partecipare della santità di Dio (cf. Eb 12,7.10).
L’autore scorre ed enuclea in modo particolareggiato le diverse sfumature che la sofferenza educatrice assume nelle varie tradizioni dell’Antico Testamento per approdare ad alcuni testi significativi del Nuovo Testamento e, quindi, ai passi-chiave della Lettera agli Ebrei. L’analisi letteraria ed esegetica di questi ultimi porta a comprendere in che senso è possibile parlare di valore educativo della sofferenza di Gesù, che ha scelto di condividere in tutto – fino alla morte – la vita dell’uomo, e di valore educativo della sofferenza dei cristiani, i quali possono attraverso di essa fare esperienza della salvezza.
«La lettura di questo bel volume richiede certamente un notevole sforzo, perché si tratta di uno studio approfondito, ma, per la stessa ragione, questo sforzo viene ampiamente ricompensato dai risultati ottenuti» (dalla Prefazione).
Sommario
Prefazione (card. A. Vanhoye). Introduzione. 1. La sofferenza educatrice nell’Antico Testamento. 2. La sofferenza educatrice nelle tradizioni neotestamentarie. 3. «Imparò l’obbedienza dalle cose che patì» (Eb 5,8). Il valore educativo della sofferenza in Gesù. 4. È per la vostra formazione che soffrite (cf. Eb 12,7). Il valore educativo della sofferenza nei cristiani. Conclusione. Bibliografia.
Note sull'autore
Filippo Urso, sacerdote dell’arcidiocesi di Taranto, insegna scienze bibliche all’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Romano Guardini” della Facoltà teologica pugliese (Taranto), è direttore degli uffici per la pastorale della salute della diocesi di Taranto e della regione ecclesiastica Puglia ed è membro della Consulta nazionale della CEI per la pastorale sanitaria. Ha pubblicato Fragilità psichica e mondo giovanile, CVS, Roma 2006.
I tre termini del titolo - Paolo Scrittura Legge - costituiscono il 'campo minato' dell'esegesi paolina, in riferimento sia all'interpretazione dei testi sia al ritratto dell'Apostolo.
Dagli anni '70 questo campo ha iniziato a mutare contorni, ad opera degli studi sviluppati nel mondo anglo-americano e definiti come New Perspective. Gli ambiti principali di tali ricerche riguardano: il giudaismo come religione non del legalismo e settaria, bensì del nomismo del patto e universale; il Common Judaism e i giudaismi; il movimento cristiano e i cristianismi; la separazione delle vie tra giudaismo e cristianesimo; il contesto storico-sociale delle comunità paoline; il rhetorical criticism, che dà la priorità alla disposizione originale scelta da Paolo nelle sue lettere; i diversi gradi di intertestualità tra le citazioni bibliche, i contesti di partenza (l'Antico Testamento) e quelli di approdo (Paolo e le sue comunità); la detronizzazione della giustificazione per la sola fide e il partecipazionismo dell'essere in Cristo; il tentativo di 'deluteranizzare' Paolo; la decostruzione e la ricostruzione della teologia degli avversari; la rilevanza e l'irrilevanza della Legge nell'etica paolina…
Il saggio sulle complesse relazioni tra Paolo, la Scrittura e la Legge prende come riferimento principale alcune delle "grandi lettere" paoline (1 e 2 Corinzi, Galati e Romani, Filippesi), giacché è in questo ambito che maggiormente risalta tale rapporto triangolare.
Come ha sviluppato Marco l'intreccio tra il cammino di Gesù a Gerusalemme - cioè il suo destino di morte-risurrezione - e il tema del cammino del discepolo? In che senso la strada del discepolato è segnata dalla croce?
Le domande da cui l'autore muove sollevano una questione di teologia biblica di ampia portata che, da una sezione unitaria e centrale del Vangelo, si riverbera su tutto il racconto marciano.
L'approccio utilizzato nel suo studio parte dal presupposto che la lettura di un testo - e soprattutto di un testo biblico - costituisca un evento comunicativo. Egli quindi propone tre momenti di analisi: un reticolo testuale, che fa emergere l'unità complessiva della trama del testo; la configurazione semantica, ovvero l'attenzione alle forme verbali e alla struttura armonica delle sequenze narrative che aiutano il lettore ad avvicinarsi al testo; lo snodo pragmatico, affinché chi legge sia condotto a identificarsi con le domande e le provocazioni del testo.
Sommario
Introduzione. Il tema e il metodo. 1. Il tema. 2. L'approccio. 3. Organizzazione del lavoro. I. La costruzione del lettore in Mc 1,1-8,26. 1. Prologo. Il mistero di Gesù-Messia: Mc 1,1-13. 2. Prima sezione. Il mistero del Messia e il rifiuto dei nemici: Mc 1,14-3,6. 3. Seconda sezione. Il mistero del Messia e lo scetticismo dei vicini: Mc 3,7-6,6a.. 4. Terza sezione. Il mistero del Messia e l'incomprensione dei discepoli: Mc 6,6b-8,26. 5. Conclusione. II. Mc 8,27-10,52 come unità comunicativa. 1. Architettura d'insieme. 2. Delimitazione della sezione. 3. Elementi coesivi. 4. Conclusione. III. Sulla strada, in Galilea: Mc 8,21-9,29. 1. La confessione messianica: Mc 8,27-30. 2. Primo annuncio della Passione. Reazione, istruzione: Mc 8,31-9,1. 3. 'Aggadah la trasfigurazione: Mc 9,2-13. 4. 'Aggadah la guarigione di un epilettico: Mc 9,14-29. IV. Dalla Galilea alla Giudea: Mc 9,30-10,31. 1. Secondo annuncio della Passione. Reazione, istruzione: Mc 9,30-50. 2. Halakah la catechesi comunitaria: Mc 10,1-31. V. Per strada, verso Gerusalemme: Mc 10,32-52. 1. Terzo annuncio della Passione. Reazione, istruzione: Mc 10,32-45. 2. 'Aggadah la guarigione del cieco di Gerico: Mc 10,46-52. VI. L'impotenza che salva. 1. L'ultima tappa del cammino: Mc 11,1-16,8. 2. La croce come vangelo. Bibliografia.
Note sull' autore
Massimo Grilli si è laureato in scienze bibliche al Pontificio Istituto Biblico ed è docente di Nuovo Testamento presso la Pontificia Università Gregoriana. Tra le sue ultime pubblicazioni: Gottes Wort in menschlicher Sprache. Die Lektüre von Mt 18 und Apg 1-3 als Kommunikationsprozess (SBS 201), Stuttgart 2004 (in collaborazione con D. Dormeyer) e Riqueza y solidaridad en la obra de Lucas, Estella (Navarra) 2005 (in collaborazione con D. Landgrave Gándara e C. Langner). Presso le EDB ha pubblicato Quale rapporto tra i due Testamenti? Riflessione critica sui modelli ermeneutici classici concernenti l'unità delle Scritture, 2007.
Descrizione dell'opera
La 'Fonte Q' - da Quelle, fonte in tedesco - è un ipotetico documento, probabilmente il più antico testo cristiano, che si suppone sia stato utilizzato nella composizione dei Vangeli sinottici e la cui esistenza è ancora oggetto di studio e dibattito tra gli studiosi, essendo sostenibile solo per deduzione.
Se confermata, la Fonte Q può essere considerata una delle maggiori scoperte letterarie del cristianesimo antico, capace di proiettare una nuova luce sulle origini del movimento cristiano. La sua importanza consiste nel fatto che, ambientabile nella Galilea degli anni 40-50, essa sarebbe anteriore a qualsiasi altro vangelo giunto fino a noi e ciò ne fa il testo di riferimento dei primissimi discepoli di Gesù.
Dallo stile lineare e chiaro, lo studio risponde a numerose questioni relative alla Fonte Q, del cui testo propone, in appendice, un'ipotesi di ricostruzione, e costituisce anche per i non specialisti un valido strumento di introduzione alle problematiche del cristianesimo primitivo.
Sommario
Introduzione. 1. L'ipotesi dell'esistenza di un documento perduto: la "Fonte Q". 2. La natura apocalittica di Q. 3. Il dibattito sull'interpretazione della Legge: la questione centrale di Q. 4. La cristologia di Q: Gesù, il grande segno. 5. La comunità di Q: ricostruzione storica e sociale. Conclusione. La Fonte Q e la tradizione del Cristianesimo palestinese. Bibliografia. Appendice. Il testo ricostruito della Fonte Q.
Note sull'autore
Luigi Schiavo, presbitero della diocesi di Vicenza, è stato per 20 anni missionario fidei donum in Brasile. Dottore in scienze della religione e biblista, è stato professore e preside della Facoltà di teologia dell'Università cattolica di Goiás. Nel 2008 è stato Visiting Researcher all'Università di Oxford. È autore di libri e articoli sui temi della letteratura apocalittica, del Gesù storico e del movimento di Gesù. Attualmente è parroco in diocesi di Vicenza. In italiano ha pubblicato «Tra di voi non sia così...». Il Vangelo di Marco, EMI, Bologna 2009.