
Il libro di Patterson è una presentazione, in termini accessibili ma rigorosi, degli studi sulla ricerca del Gesù storico e di come tale ricerca sia da sempre collegata a quella su Dio: ignorare il Gesù storico significa infatti non comprendere la specificità della fede cristiana per l'esperienza umana. Patterson presenta così anche una "teologia di Gesù", fondata su quegli aspetti della sua vita e dei suoi insegnamenti che proclamano un Regno e un Dio diversi da quelli attesi da molti.
Maestro di spiritualità, leader degli oppressi, profeta della fine del mondo o rabbino ispirato? Insomma, chi era l'uomo chiamato Gesù? Attendeva la venuta immediata del Regno? Aveva previsto la propria morte? Sapeva che cosa sarebbe divenuta la chiesa? Queste e altre domande che hanno attraversato i secoli conservano una sorprendente attualità: emblema di ogni ideologia, la figura di Gesù non sfugge infatti ad alcuna interpretazione. Alla luce delle fonti disponibili e delle più recenti ricerche, Marguerat ci propone un ritratto inedito, una ricostruzione affidabile e rispettosa nel contesto della Palestina degli anni 30, che restituisce alla figura di Cristo consistenza storica, spirito e verità. Ne emerge un Gesù in tutta la Sua irriducibile singolarità, senza confusioni tra ciò che concerne la fede e ciò che riguarda la storia, avvicinandoci alla comprensione del Suo enigma.
"A mio giudizio, il punto d'incontro tra il canonico e l'immaginativo è esattamente il luogo in cui avviene l'interpretazione più fedele e responsabile. Mi aspetto che questo sia l'approccio interpretativo di quanti considerano la Bibbia come norma e parola viva di Dio". Questa la filosofia dietro all'opera in cui Brueggemann - uno dei massimi esperti di esegesi veterotestamentaria - introduce i lettori all'ampio contesto teologico e cronologico dell'Antico Testamento. Brueggemann illustra, senza inutili tecnicismi, le principali tematiche e metodi dell'esegesi veterotestamentaria contemporanea offrendo indicazioni per una lettura responsabile sul piano teologico e documentata dal punto di vista critico.
Un'epistola in grado di confortare i cuori afflitti
Un prezioso ritratto di Cristo
Ambiguità, oscurità e non detto dietro un linguaggio e uno stile semplici
Lutero commentò la Prima lettera di Giovanni con l'eloquente, e veritiera, affermazione: "Questa è un'epistola straordinaria, in grado di risollevare i cuori afflitti. Inoltre ha lo stile e il modo di esprimersi di Giovanni: ci dipinge Cristo in maniera davvero splendida e delicata".
Dal canto suo la critica moderna presenta spesso le lettere dell'apostolo, e il suo Vangelo, come il punto più alto del pensiero teologico ed etico del Nuovo Testamento.
Nonostante il linguaggio e lo stile semplice, per i lettori odierni le epistole giovannee non sono tuttavia prive di oscurità.
Il viaggio all’interno dei tre testi condotto da Dwight Moody Smith contribuisce nondimeno a svelarne molti preziosi tesori.
La vocazione profetica: dire la verità a prescindere dalle conseguenze
I temi dei "profeti minori": pace e giustizia, Messia e missione, amore e perdono
Il messaggio dei profeti nel loro e nel nostro mondo
Un commentario ai primi sei libri dei cosiddetti "profeti minori" che ne evidenzia le tematiche principali - pace e giustizia, Messia e missione del credente, amore e perdono - e sottolinea l'attualità e la portata della Parola di Dio per il mondo contemporaneo.
La credibilità di Dio oltre una fede cieca
Cristianesimo umanista e umanesimo cristiano
Dio come il Vivente per eccellenza, in rapporto costante con noi e con il mondo
Una riflessione intellettuale ed esistenziale su Dio e su quello che se ne è detto, per pensarlo e viverlo al meglio, perché parlare di Dio - il Vivente per eccellenza - è per Gounelle l'autentico dialogo interiore: un appello a una fede intelligente.
"Tutte le enunciazioni su Dio rischiano di mascherare o travestire la sua verità invece di darne testimonianza. Le definizioni cui giungiamo sono infatti ipotesi che occorre riformare o riformulare. La Bibbia assume qui una funzione critica decisiva: lungi dall'imporci una dottrina di Dio, interroga, limita e trasforma le nostre".
Indagando con rigore sui principali attributi di Dio e sui linguaggi usati per dirlo, Gounelle cerca di rispondere a domande quali: Dio esiste? Dove possiamo trovarlo?
Il fine è mostrare, all'interno della realtà che cambia, la dinamicità di Dio e il suo senso, ricco e sempre nuovo, collocandolo nella ricerca dei credenti e degli esseri umani, non nelle loro conclusioni.
La potente metafora del "deserto"
Le leggi, il rituale, le feste e la purità nell'Antico Testamento
La crescente importanza teologica del quarto libro del Pentateuco
Un'interpretazione fortemente contemporanea della storia del popolo di Israele nel suo viaggio attraverso il deserto - dalla schiavitù in Egitto verso la speranza e la libertà della terra promessa - rivolta in particolare alla chiesa moderna nel suo complesso viaggio in un secolo di esilio e deserto.
Paolo Ricca ci conduce lungo un sentiero, un itinerario, all'interno della Bibbia toccando tappe fondamentali che riguardano la fede e la vita cristiana.
Il senso dell'immenso mistero di Dio che, nella sua libertà, si abbassa e si svuota della sua divinità per raggiungere l'essere umano e rendere possibile la realtà del suo Regno pervade e sostiene queste meditazioni del teologo valdese.
Perché e per chi il Regno è un "evangelo"? Lo è per i peccatori, ai quali è annunciato e donato il perdono. Lo è per i malati, molti dei quali vengono guariti. Lo è per i poveri, che vengono evangelizzati e dichiarati "beati". Lo è per gli affamati, che vengono saziati perché il pane non solo è moltiplicato, ma viene distribuito, cioè condiviso [...]. Il Regno è un "evangelo" per le donne, che finalmente vengono accolte nella compagnia dei discepoli di Gesù. Lo è per gli ultimi, che diventano primi, lo è per gli esclusi, che vengono inclusi. Il regno di Dio è il nostro mondo capovolto. Ecco perché i potenti della terra ne hanno tanta paura.
Paolo Ricca
La predestinazione nella Bibbia
La predestinazione nella storia e nella teologia
Agostino e Pelagio, Erasmo e Lutero...
La dottrina della predestinazione, o elezione dell'essere umano da parte di Dio, ha suscitato accesi dibattiti in quanto coglie il problema fondamentale della fede: se di fronte all'assoluto, l'uomo sia un essere che decide e dispone, oppure una creatura che risponde.
Ossia, la salvezza si attua e realizza oppure si accetta come un dono?
Dalla quarta di copertina:
Nella storia della nostra civiltà pochi temi della teologia cristiana hanno suscitato dibattiti accesi e prolungati quanto quello della "predestinazione".
Questa dottrina coglie infatti il problema fondamentale della fede: l'uomo si colloca di fronte all'assoluto nella posizione di un essere che decide e dispone o di una creatura che risponde? La salvezza si realizza, si attua oppure si accetta come un dono?
Tourn conduce la sua analisi attraverso i testi biblici e la storia della teologia, con particolare riferimento ai teologi "predestinatari", e, con grande limpidezza di linguaggio, illustra il significato della dottrina della fede come dono della grazia nel quadro della riflessione moderna.