
"Lo studio dei tre testi 'strategici', fondamentali nello sviluppo di questa Lettera pastorale (Tt 1,1-4; 2,11-14; 3,3-7), rappresenta un'illustrazione ben ragionata degli interessi soteriologici ed escatologici che sottostanno allo scritto. L'autrice mostra che il dinamismo della fede cristiana è compreso tra la grazia dell'incarnazione e la gloria della vita eterna. Questo dinamismo diviene esso stesso epifania divina sotto forma di un'etica "estetica", contrassegnata dalle belle opere, espressione di uno stile di vita che custodisce l'insegnamento apostolico, testimonia ai lontani l'appartenenza alla compagine ecclesiale, e li attrae verso il Signore".
«La follia di Dio è più sapiente degli uomini e la debolezza di Dio è più forte degli uomini» (1 Cor 1,25). Rifiutato dalla famiglia, al punto che «neppure i suoi fratelli credevano in lui» (Gv 7,5), e abbandonato da gran parte dei suoi seguaci («molti dei suoi discepoli si allontanarono e non andavano più con lui», Gv 6,66), per le autorità giudaiche Gesù è solo un pazzo, un ossesso (Gv 8,44). Solo un matto, un samaritano indemoniato, poteva infatti denunciare i capi religiosi quali figli del diavolo e assassini (Gv 8,44) e auspicare la fine dell’istituzione religiosa che si credeva voluta da Dio stesso.
Informazioni sull'autore
Alberto Maggi, frate dell’Ordine dei Servi di Maria, ha studiato nelle Pontificie Facoltà Teologiche «Marianum» e «Gregoriana» (Roma) e all’«École Biblique et Archéologique française» di Gerusalemme. Direttore del Centro Studi Biblici «G. Vannucci» (www.studibiblici.it) a Montefano (Mc), cura la divulgazione, a livello popolare, della ricerca scientifica nel settore biblico.
Nell'imponente mole di studi riguardano gli scritti giovannei, manca una specifica monografica sul "dono". L'Autore, con cura ed esemplare chiarezza, prende in esame il Vangelo e la Prima Lettera di Giovanni. In realtà, per Giovanni, "tutto è dono" perché Gesù Cristo è il dono di Dio al mondo, dalla cui "pienezza abbiamo ricevuto dono su dono". Poiché ogni dono nasce dall'amore, allo sguardo stupito e acuto di Giovanni si pare un orizzonte di relazioni tutte intessute d'amore.
Scriba della misericordia di Dio, Luca è tutt’altro che sdolcinato; anzi, tra i quattro evangelisti è forse il più esigente. A chi legge il suo Vangelo, egli non concede il lusso di essere subito sazio. Luca ha un messaggio che è sempre “oltre” rispetto a quello che sappiamo già, perché così è stato Gesù: un salvatore più grande rispetto alle attese e alle capacità di chi lo incontrava. È questo il filo rosso che emerge dalla lettura del Vangelo, di cui vengono qui presentati sei brani particolarmente significativi.
Carlo Broccardo, prete della Diocesi di Padova, ha conseguito il dottorato in Scienze bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma. Attual- mente insegna Sacra Scrittura alla Facoltà Teologica del Triveneto ed è coordinatore dell’Apostolato Biblico diocesano. Con Cittadella Editrice ha pubblicato La fede emarginata. Analisi narrativa di Luca 4–9 (2006).
Alleanza, tempo, notte, fuoco, acqua, banchetto, festa, pellegrinaggio, tempio, appartenenza: le categorie di un itinerario biblico che racconta l'incontro vivo tra Dio e l'uomo.
Nota Breve : Sulla scia dell'anno sacerdotale, all'alba di un decennio sulla educazione, il tema del pastore tra Antico e Nuovo Testamento. Al centro, il "prendersi cura" e la gioia del ritrovamento.
Il presente lavoro offre una dettagliata analisi esegetica e teologica del Salmo 136, alla ricerca dell'autentico volto di Dio.
Che cosa sappiamo dei vangeli apocrifi e del loro rapporto con la conoscenza del Gesù storico? Il testo offre un'agile presentazione degli apocrifi per rispondere alle domande principali sulla loro composizione, natura, datazione e ritrovamento.
Scena dopo scena, i racconti della passione e della risurrezione di Gesù di Nazareth nel vangelo di Matteo.
Dentro le pagine bibliche vi è una continua oscillazione tra la sete di libertà e la legittimazione dell'autorità, tra la necessità del potere e la denuncia dei mali da esso prodotti. Attraverso un'indagine incentrata sia sulla scrittura sia sulla storia, il testo esamina queste irrisolte tensioni.
Apocalisse: non minaccia della fine del mondo, ma incoraggiamento a vivere in questo.
In questo studio vengono messe a fuoco cinque tematiche giovannee essenziali: la figura di Cristo-agnello, la dinamica dello Spirito, la venuta di Cristo, la maternità di Maria come modello della maternità della Chiesa e il concetto di santità. Ne scaturisce un percorso trasversale lungo l’intero «corpo giovanneo» nel quale si legge, quasi in trasparenza, la portata della crescita e dello sviluppo della comunità. Ed è proprio questo l’insegnamento più bello, quasi commovente, raccolto nella testimonianza di Giovanni e attraverso la mediazione materna di Maria: la comunità si lascia formare gradualmente nella fede, nel contatto vivo con il Risorto, scandito dalle celebrazioni domenicali della Pasqua. Essa cresce alla scuola dello Spirito: lo stesso Spirito che permea le pagine giovannee, lasciandovi impresse le orme di un’esperienza spirituale e di fede condotta autenticamente, in prima persona.
Ugo Vanni ha dedicato tutta la vita allo studio e all’insegnamento della Scrittura, in particolare presso la Pontificia Università Gregoriana e il Pontificio Istituto Biblico. È uno dei massimi esperti dell’Apocalisse e dal 2000 è membro della Pontificia Commissione Biblica.