
Una lettura ermeneutica completa, l'approccio storico critico al Vangelo di Matteo.
Il tema del presente volume è quello del rapporto tra Gesù e la verità a partire dall'identificazione tra i due che troviamo espressa, sulla bocca di Gesùstesso, nel Quarto Vangelo: «lo sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me» (Gv 14,6). La ricerca di Ferri invita a scavare e fornisce gli strumenti per illuminare tale relazione da due punti di vista distinti e convergenti: quello, da un lato, di carattere storiografico, dell'interpretazione che ne hanno dato Agostino d'Ippona e, più ancora - ma non senza la lezione di Agostino -, Tommaso d'Aquino; e quello, dall'altro, di carattere teoretico, dell'impatto che tale affermazione di fatto e progressivamente ha conosciuto nella professione e nella declinazione da parte del pensiero cristiano, della ricerca della verità. «Il saggio di Riccardo Ferri si raccomanda per la qualità della ricerca, della scrittura e dello stile teoretico. [...] Un' opera dalla quale non si potrà prescindere». (dalla Prefazione)
L'uomo e il suo modo di reagire alla Rivelazione di Dio, l'impatto antropologico della Rivelazione.
Il volume Il rapporto tra la ragione e la fede è stato sempre oggetto di ampia discussione all’interno del mondo teologico, tra la teologia e la filosofia e tra la teologia e la scienza. Il presente studio si propone di fornire un contributo alla riflessione teologica esaminando tale rapporto all’interno della Lettera ai Romani. La riflessione paolina ha un’angolazione particolare: guarda all’uomo e al suo modo di reagire davanti alla rivelazione di Dio con attenzione perciò all’impatto antropologico, per rendere gli interlocutori romani consapevoli delle conseguenze ontologiche ed etiche che derivano dalla fede in Gesù: se è vero che la ragione può sussistere anche senza la fede, non può essere che la fede esista senza la ragione cosicché tra le due viene a darsi una mutua necessità.
L’autore Giancarlo Corvino ha conseguito il Dottorato in Teologia presso la Pontificia Università Lateranense (PUL), dopo essersi specializzato in Cristologia presso la stessa Università. Attualmente è docente di Teologia Biblica presso PIANUM, l’Istituto Teologico Abruzzese-Molisano di Chieti, affiliato alla PUL. Laico dell’Arcidiocesi di Chieti-Vasto, Salesiano Cooperatore, collabora con la Scuola Diocesana di Formazione Teologica per Catechisti, dove insegna materie bibliche.
Secondo la Bibbia - una panoramica esegetica e antropologica
Il terzo Vangelo ha sempre esercitato un fascino particolare, fascino che si ripercuote sull'autore del Vangelo stesso e degli Atti degli Apostoli, identificato dalla tradizione con Luca, il "caro medico" del quale Paolo trasmette i saluti. L'immagine familiare lo rappresenta come compagno fedele dell'Apostolo, e la pietà popolare lo identifica con uno dei discepoli di Emmausce lo presenta come il pittore della Madonna. Luca è presente ovunque, in questo testo, con il suo stile e il suo vocabolario, con la disposizione data al materiale, con la capacità di attualizzare le tradizioni ricevute e di presentarle secondo la propria visione tologica. Egli si rivela, così, servitore della Parola e vero autore. Questo commento al Vangelo di Luca è proposto ai lettori che hanno una certa pratica della questione biblica, senza essere specialisti in materia, con l'intento di offrirne una spiegazione abbastanza dettagliata, che tiene presenti i dati della ricerca esegetica attuale.
Commento esegetico teologico
tradizione, redazione, teologia
Il volume analizza esegeticamente le dieci istruzioni padre-figlio di Proverbi 1-9. La metodologia esegetica seguita (diacronica e sincronica) segue le istanze del metodo storico-critico e si avvale della ricchezza ermeneutica delle scienze umane (la sociolinguistica e la psicologia dello sviluppo). L'attenta esegesi dei testi, che muove dal lato sociolinguistico secondo il quale l'organizzazione sociale e relazionale avvengono attraverso il medium dell'attività linguistica, getta nuova luce sul concetto di autorità e delinea la portata e la forza dll'insegnamento del padre-maestro, recuperando la visione dell'uomo che soggiage all'insegnamento offerto dal maestro (obiettivi, valori, visione del mondo, paure, certezze). Si approfondisce così la dimensione personalistica delle istruzioni mediante l'analisi del "saggio in relazione". L'interazionismo simbolico costituisce un valido supporto per cogliere la costruzione sociale della persona. Questa prospettiva ermeneutica disegna un volto inedito della figura del padre-maestro e definisce i tratti della nuova identità educativa dl padre: egli abilita il figlio ad un approccio "olistico" alla realtà, alieno da duelismi antropologici che vorrebbero contrapporre e separare ambiti differenti dell'esistenza umana.
Malgrado il consistente sviluppo degli studi sul Vangelo di Giovanni in questi ultimi anni, le pubblicazioni dedicate ai "Discorsi di Gesù" (Gv 5-12) come blocco unitario, sia dal punto di vista diacronico sia da quello sincronico, sono rare, nonostante la rilevanza che tali discorsi possono fornire alla comprensione del rapporto tra Gesù e i Giudei del suo tempo. I problemi che pone il testo sono di varia natura: letteraria, storica e teologica, oltre che metodologica, e continuano, ancora oggi, ad animare il dibattito tra gli studiosi. L'Autrice, nel comprendere la preziosità del contributo che j citati Discorsi sono in grado di fornire alla comprensione del rapporto istauratosi tra Gesù e i Giudei del suo tempo, valorizza nella sua lettura la dimensione storica e narrativa del testo. Il testo giovanneo, indagato con cura, non tarda a manifestare nuove e considerevoli ricchezze.
Il quarto dei Vangeli canonici si presenta come un'opera estremamente complessa dal punto di vista letterario e contenutistico. Nella lettura e comprensione del testo, gli studiosi si sono soffermati, in particolare, sull'identificazione dell'Autore - è Giovanni, il figlio di Zebedeo e il fratello di Giacomo? -; sull'analisi dello stile (il frequente ricorso al simbolismo, l'attenzione conferita dal narratore alla parola, soprattutto a quella di Gesù, il carattere “intrusivo” del narratore con la funzione di orientare il lettore verso una migliore comprensione, ecc.); sulla relazione del Quarto vangelo con quelli sinottici e con l'Antico Testamento; sulla datazione del testo e suo scopo. Nell'affrontare tutti i più importanti interrogativi sul testo, oltre ad una lettura esegetica l'Autore propone una lettura teologica del Vangelo di Giovanni.
salmi scelti dal primo libro del Salterio