
Lasciare la casa paterna per vivere la propria avventura, entrare in alleanza con un Signore che affida una benedizione destinata a tutti, accettare l'educazione paziente a una logica di fiducia e di apertura fino alla prova decisiva del dono di un figlio.Le pagine del volume affrontano un tema centrale nella storia di Abramo narrata nel libro della Genesi: la chiamata iniziale, letta sullo sfondo della breve descrizione della famiglia di Térach, padre di Abramo, e la prova di Isacco, ultimo episodio in cui il patriarca ha un contatto diretto con il suo Signore. Nella prima scena, Abramo è invitato a lasciare il padre per vivere la propria esistenza. Nella seconda, è chiamato a lasciare andare il figlio, offrendolo al Dio che vuole la vita. Siamo di fronte a un'avventura di libertà interiore, conquistata sulla bramosia e sulla paura, che riconducono nel seno della «casa paterna», un luogo caro che va però abbandonato se si vuole diventare capaci di assumere pienamente la propria singolarità e quindi anche la propria fragilità.
Quanto è grande la tua bontà, Signore - canta l'orante del Salterio - "La riservi per coloro che ti temono, la dispensi davanti ai figli dell'uomo, a chi in te si rifugia". E continua: "Tu li nascondi al riparo del tuo volto" (sal 31). È Gesù questo volto, il volto della misericordia del Padre. È nell'incontro con questo volto che trovano ristoro coloro che a lui si avvicinano, affaticati e oppressi dalla vita, peccatori perduti e gioiosamente ritrovati, resi capaci di riscoprire la preziosità della propria persona e della propria esistenza perché gratuitamente e gioiosamente cercati da un amore commosso e appassionato. La buona notizia della misericordia annunciata da Gesù con la parola e con la vita, ma soprattutto con il suo amore crocifisso, è cantata e danzata nella poesia dei salmi, preghiere antiche ma gravide di vangelo. Al ritmo di questi canti, anche noi siamo invitati ad accogliere l'invito del Padre: Rallegratevi con me! Misericordia e verità si incontrano: questa è la gioia di Dio.
"Scrittori di Scrittura" è un progetto che presenta al pubblico le opere di alcuni autori che si sono cimentati nella riscrittura di un brano biblico secondo la propria sensibilità. Ogni volume è corredato della breve introduzione esegetica di un biblista e della traduzione del testo originale dall'ebraico o dal greco. L'avventura di un ragazzo che, uscito di casa accompagnato da un servo per rintracciare delle asine che si erano smarrite, quattro giorni dopo fa ritorno consacrato re d'Israele. Senza aver fatto niente per diventarlo, senza sapere bene cosa significasse fare il re e, peggio ancora, tenuto all'oscuro del fatto che al Signore dispiaceva che i figli d'Israele sentissero il bisogno di essere governati da un re, come un qualunque altro popolo non prediletto da Dio.
Il volume indaga la struttura poetica e la ricca simbologia che servono da supporto al salmista per descrivere situazioni di vita, atteggiamenti interiori, esperienze umane drammatiche e altissime tensioni religiose.L'analisi del linguaggio poetico, le parole e le figure, la costruzione dei periodi e i piani prospettici consentono di fare emergere l'organizzazione interna dei poemi e la loro unità, mentre l'approfondimento del ricco repertorio dei simboli religiosi permette di esaminare il vasto patrimonio di ogni comunità orante.I salmi, infatti, sono soprattutto preghiera, espressioni poetiche di intense esperienze religiose.
Sant'Ambrogio raffigurava il respiro della preghiera durante il canto dei Salmi come «il maestoso ondeggiare dei flutti dell'oceano». E un commentatore del Settecento paragonava il salterio a un arazzo carico di colori.
Testo privilegiato della liturgia cristiana, il libro dei Salmi è opera di mistica e di teologia, ma anche impresa di alto qualità poetica, costellato di simboli lampeggianti, costruiti su vigorose e complesse espressioni letterarie. Questo microcosmo simbolico, esuberante «giardino dell'immaginazione», racchiude mirabili tesori che esprimono la dimensione orante attraverso la poesia e il canto.
Considerato tra i massimi interpreti del Cantico dei cantici, a cui dedicò una raccolta di quindici folgoranti omelie, Gregorio di Nissa si rivela seguace di Origene nell'interpretazione allegorica delle Scritture, di cui sostiene tuttavia anche il valore letterale. In questi testi, Gregorio condensa la riflessione teologica dell'età matura e vede nel libro sapienziale l'allegoria dell'iniziazione a Dio. La potenza creatrice della Parola, presenza stessa del Verbo, è attingibile in un processo di purificazione e di sintonizzazione mistica a cui l'interpretazione allegorica facilita il cammino. La scrittura interpretativa è a sua volta una celebrazione del potere della parola, che crea infinite immagini, fantasie di cose, piante, animali e racconti fino a ricoprire il già ricco testo biblico.
Il Cantico dei Cantici, cioè il Cantico per eccellenza, celebra l'amore reciproco di un amato e di un'amata, che si raggiungono e si perdono, si cercano e si trovano. L'amato è chiamato «re» e «Salomone», cioè «il Pacifico»; l'amata è chiamata «la sulammita», «la pacificata», «colei che ha trovato pace». Le ammirate descrizioni fisiche, non lontane dalle consuetudini della poesia egizia, hanno indotto a considerare l'opera una raccolta di canti d'amore o un repertorio di circostanza per i matrimoni. Lo stupore creato dal linguaggio passionale, le interpretazioni più divergenti e i dubbi sulla sua canonicità non hanno impedito al Cantico di essere celebrato come uno dei testi più poetici della Bibbia.Del Cantico dei cantici il volume propone: il testo della Bibbia CEI 2008 con introduzione e note dalla Bibbia di Gerusalemme; per l'ebraico il testo masoretico della Biblia Hebraica Stuttgartensia che riporta il Codex Leningradensis B19A(L), datato circa 1008; la versione interlineare in lingua italiana eseguita a calco, che cerca di privilegiare il più possibile gli aspetti morfologico-sintattici del testo ebraico, anche a scapito, in alcuni casi, della semantica. Va letta da destra a sinistra seguendo la direzione dell'ebraico. Diversi i neologismi creati per rendere meglio il senso originario.Lo strumento consente anche a chi non conosce o conosce solo parzialmente le lingue antiche di cogliere le specificità e il ritmo del libro biblico, per una fruizione più piena di un contenuto che non è solo testo sacro ma anche opera letteraria. Questo testo, come gli altri della stessa collana, è adatto anche a un pubblico laico.
L'edizione quadriforme del libro dell'Esodo, utile per recepire il testo biblico in lingua originale e affrontare le difficoltà delle lingue antiche, propone: ? il testo ebraico masoretico (TM) della Biblia Hebraica Stuttgartensia, basata prevalentemente sul Codex Leningradensis B19A, datato circa 1008;? il testo greco nella versione dei Settanta (LXX) di Rahlfs, basata prevalentemente sul Codex Vaticanus (B) risalente al IV secolo dopo Cristo;? il testo latino della Nova Vulgata, redatta nel post-concilio e normativa per la liturgia cattolica;? il testo della Bibbia CEI 2008, normativa per la liturgia italiana, con paralleli essenziali a margine e segnalazione dei termini difformi dall'ebraico;? la traduzione interlineare italiana di ebraico e greco, eseguita a calco e orientata a privilegiare gli aspetti morfologico-sintattici del testo originale.
Terzo volume della collana Graphé, che si propone come corso completo di studi biblici di base. Ogni volume presenta in modo chiaro il quadro complessivo di riferimento per le singole sezioni bibliche, proponendo lo stato attuale della ricerca. Questo volume tratta i libri che vanno da Giosuè a 2 Re, i due libri delle Cronache, quelli di Esdra, Neemia, Rut, Ester, Tobia, Giuditta e i due libri dei Maccabei.
Il volume contiene una antologia di tutti i libri dell'Antico Testamento che presenta per la prima volta in ordine cronologico la Storia Sacra dalla Genesi ai Patriarchi, da Abramo a Mosè fino a tutta la storia di Israele e ai tempi vicini alla venuta di Gesù. Ogni pericope del testo biblico è preceduta da una "presentazione" che ne facilita la comprensione ed è seguita da una breve "riflessione catechetica" sempre ricavate dal Catechismo della Chiesa Cattolica citate con la sigla CCC seguita dal numero del paragrafo. Fotografie e disegni ci restituiscono la geografia e l'iconografia dei luoghi in cui visse Gesù.
La Bibbia non è nata già fatta. Né l'Antico né il Nuovo Testamento hanno avuto una storia anche solo vagamente lineare. In effetti, tutta la vicenda di come la Bibbia è giunta a essere il testo che noi oggi conosciamo - fissato nel canone ebraico e in quello cristiano - è molto più affascinante di quanto ci si potrebbe aspettare. Quella che narra Michael Satlow è dunque la storia altamente romanzesca di un certo numero di testi, scritti in periodi storici differenti, da persone differenti, in lingue differenti e per scopi differenti, che per una serie di contingenze storiche alla fine sono diventati il primo libro dell'umanità. In maniera inaspettata e unica, questi testi dopo secoli di dibattiti e di intricate vicende, e dopo essere rimasti dormienti e impolverati negli archivi di un tempio periferico del Medio Oriente - sono stati infine riconosciuti come vera "parola di Dio" da ebrei e cristiani. Ma questo è avvenuto solo molto tempo dopo: almeno mille anni dopo le prime composizioni. I protagonisti di questa epopea sono molti e spesso oscuri e anonimi; ci sono gli scribi, i traduttori, gli stranieri e le guerre, i sacerdoti, i re e i profeti, i babilonesi, gli assiri, gli egizi, i greci e i romani. Finché, per motivi sostanzialmente politici, il partito dei sadducei decise di dare alle parole rinvenute nel Tempio di Gerusalemme un valore di legge, coinvolgendo in questo anche il neonato movimento cristiano, fino ad allora pressoché inconsapevole dell'esistenza delle Scritture.