
Il volume pubblica gli atti della cinquantesima Settimana di Studio tenutasi a Parigi nel 2003. Quest'anno si e scelto di trattare come argomento il rinnovamento della liturgia mediante l'apporto dei diversi movimenti liturgici che l'hanno provocato, animato e sostenuto I contributi della prima parte illustrano la natura di tutto cio che viene posto sotto il nome di movimento liturgico. La seconda parte da gli esempi concreti che illustrano come come ciascun movimento si e rinnovato, pur nello spirito della Tradizione. Nella terza parte si trattano le metodologie, i modelli e i principi che hanno impiegato nel tradurre le forme rinnovate. Nella quarta parte si danno le conclusioni della tavola rotonda", ovvero le valutazioni e le ragioni per far fronte a delle nuove questioni. "
Importante saggio sulla prassi, molto diffusa nel passato, di ereditare le sedi vescovili. Nello specifico, l'opera studia la famiglia Campeggi di Bologna, della quale ben nove membri furono vescovi a Feltre tra il 1512 e il 1584. La famiglia Campeggi diede a Feltre, tra il 1512 e il 1584, ben nove Vescovi. I due tomi del presente lavoro offrono uno studio approfondito di tale dinastia episcopale, analizzano gli strumenti della prassi canonica adottati per la trasmissione di sedi vescovili entro la propria cerchia familiare, scandagliano le motivazioni sociopolitiche di tale uso e considerarno le implicazioni ecclesiologiche.
Queste parole saranno nel tuo cuore e le ripeterai ai tuoi figliLa parola scelta per indicare la preghiera che contraddistingue, forse più di ogni altra, la fedeltà del popolo ebraico al suo Signore, è: Shema‘, «Ascolta».
Confrontarsi con lo Shema‘ significa perciò rapportarsi con l’«Ascolto d’Israele», che va compreso come una concreta disposizione da parte del popolo ebraico a udire e a mettere in pratica la parola a lui rivolta dal Signore, ma anche come un invito, indirizzato a chi non fa direttamente parte d’Israele, a porgere l’orecchio a una voce che giunge a lui perché trasmessagli dalla «stirpe di Abramo».
Elia Kopciowski (1921-2002) è nato a Roma, dove ha compiuto gli studi rabbinici completati poi in Israele. Ha insegnato Bibbia, lingua, letteratura e pensiero ebraico nei Licei delle Scuole Ebraiche milanesi, nei quali è stato successivamente designato responsabile del settore ebraico. Ha ricoperto la Cattedra rabbinica a Trieste ed è stato Rabbino capo della comunità ebraica di Milano, è stato inoltre presidente del Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea e presidente dell’Assemblea dei Rabbini d’Italia. Ha collaborato attivamente al dialogo interreligioso e ha partecipato a numerose sessioni di formazione del Segretariato per le Attività Ecumeniche e ai Colloqui ebraico-cristiani di Camaldoli.
C’è, in questa convergenza nei secoli dei piossaschesi attorno a san Vito, qualcosa che è un segno, un destino. Un santo siciliano, martirizzato in Lucania, venerato qui in questo angolo di Piemonte, abbraccia oggi tutti, indigeni, migrati ed emigranti, come nel Medioevo accoglieva viandanti e pellegrini in transito per Piossasco.
Gianfranco Martinatto, nato a Piossasco nel 1956, insegnante di lettere, studioso di storia medievale e moderna locale. Ha pubblicato: Paesaggi e uomini di Piossasco (1996), coautore di Il Baccano (1999), Piossasco, storia e beni artistici (2001). Collaboratore del BSS pinerolese, pubblicista.
Francesco Mottura, nato a Torino nel 1952, architetto, impiegato presso la Società Italiana per il Gas. Grafico, bozzettista, fotografo; in questo settore ha collaborato alla redazione di opere storiche e riviste, coautore di Piossasco, storia e beni artistici (2001).
Epistolario e Testamento, per identità di persone e di ambienti, costituiscono due fonti complementari della vita del Cafasso.
Scritti occasionali, sobri ed essenziali, le 118 lettere, che vanno dal 1836 al 1860, rappresentano un campione significativo della capillare rete di rapporti pastorali costruita dal santo, in particolare con il clero diocesano. Ci informano sulla sua attività e ne confermano l'eccezionale zelo pastorale, oltre che il temperamento sobrio ed essenziale. In esse si incontrano l'uomo di fede profonda e cristallina, il maestro di teologia morale, il pastore d'anime e il consigliere spirituale, dotato in sommo grado di prudenza e di equilibrio.
Forse un senso di pudore trattiene l'autore dal rivelare i sentimenti personali. La reticenza su destinatari e contenuti esalta la delicata discrezione del confessore e del consigliere spirituale e pastorale, per i quali discrezione e segreto sono sacri anche nella corrispondenza epistolare. Le lettere confermano il Cafasso maestro di vita spirituale e pastorale.
Giuseppe Tuninetti è docente di Storia della Chiesa contemporanea presso la Facoltà Teologica dell'Italia Settentrionale, Sezione Parallela di Torino.
Il libro narra la toccante storia di Mario Filippo Bagliani, un giovane stroncato da un melanoma ad appena 19 anni il 14 luglio 2002.
Che cosa significa "fare le orecchie alla Torà"? Fra le molte metafore con cui un noto midrash loda l'opera dell'ermeneuta, c'è quella di un pentolone bollente che non si può maneggiare finché qualcuno non gli fa un paio di maniglie, che in ebraico si dicono oznayim, come le orecchie. Ma il Midrash fa anche qualcosa di più: rende quel Libro non solo leggibile e intelligibile, ma anche intelligente; non solo fruibile (con le maniglie), ma anche capace di ascolto (con le orecchie). E infatti midrash significa innanzitutto interrogazione e domanda, sollecitazione, provocazione e ricerca di un senso che si rinnova e non si esaurisce.
"Forse il miglior modo per farsi un'idea di quest'opera consiste nel considerare che non esiste nessun altro libro come il Talmùd, in nessuna letteratura. Si può affermare che la maggior parte del Talmùd è composta da discussioni sulla legge ebraica. E, dal momento che la legge ebraica abbraccia pressoché ogni aspetto della vita, queste discussioni sono altrettanto sfaccettate. Il Talmùd non pretende di essere un'enciclopedia, tuttavia si occupa di tutto, dall'astrologia alla zoologia, dalla medicina all'economia, così come tratta di demoni e di angeli. Il suo stile è conciso, fino a risultare criptico." (dalla Prefazione di A. Steinsaltz)