
IL LIBRO
L’opinione comune vuole che il cristianesimo sia stato in origine un movimento clandestino diffuso soprattutto fra i più poveri. Ma questa idea, storicamente poco fondata, non riesce a spiegare come un movimento messianico, oscuro e marginale, sia diventato la principale religione dell’Occidente.
In questo saggio appassionante, che si occupa tanto di religione quanto di storia, Rodney Stark indaga sul mistero del successo del cristianesimo, assumendo un punto di vista inedito. Attraverso la rigorosa applicazione di metodi e strumenti sociologici, analizza le ragioni che conducono le persone ad abbracciare una religione e i modi in cui i nuovi gruppi religiosi raccolgono adepti.
Scavando nelle testimonianze storiche, Stark affronta diversi problemi – l’ambiente sociale dei primi convertiti, la cristianizzazione degli ebrei, lo status delle donne nelle comunità cristiane, il ruolo del martirio – e offre al lettore un’immagine viva e anticonformista del cristianesimo delle origini.
L’autore traccia una curva che mostra l’aumento del numero dei cristiani dall’anno 40 al 300. All’epoca di Costantino il cristianesimo costituiva già una forza notevole e si era affermato secondo schemi molto simili ai movimenti religiosi di successo della nostra epoca. Un numero considerevole di cristiani proveniva ad esempio dalle classi istruite e cosmopolite. Il cristianesimo primitivo presentava un nuovo concetto di famiglia e non era legato all’etnicità, per cui esercitò un forte richiamo su chi cercava di assimilarsi alla cultura dominante, principalmente gli ebrei del mondo ellenistico. La prevalenza numerica delle donne nelle prime comunità cristiane, dovuta in parte al rispetto e alla protezione che esse ricevevano, portò spesso a matrimoni misti con pagani da cui risultarono nuove conversioni, e garantì un alto tasso di fecondità.
Stark sottolinea l’importanza dell’aspetto dottrinale e il ruolo cruciale svolto dall’altruismo e dalla fede. Nelle realtà urbane dell’antichità classica devastate da epidemie, incendi e altri disastri naturali, le comunità cristiane fornivano una rete di solidarietà che consentì tassi di sopravvivenza maggiori rispetto ai pagani. Il martirio volontario, in particolare nella generazione successiva alla morte di Cristo, rafforzò poi l’impegno e la coesione del popolo dei fedeli cristiani.
Il complesso e suggestivo quadro che emerge dall’analisi di Stark, lontano da qualsiasi riduzionismo superficiale, ci permette insomma di individuare molti degli elementi che hanno costituito la forza della predicazione cristiana.
L'AUTORE
RODNEY STARK è sociologo della religione e docente di Scienze Sociali presso la Baylor University. Tra le opere più importanti ricordiamo: The Churching of America 1776-2005, scritta insieme a Roger Finke, A Theory of Religion, con William Sims Bainbridge, e La vittoria della ragione (Lindau, 2006).
Studi e ricerche nel VII centenario della sua morte. Opera in 2 volumi.
Il cardie di questo libro è la persona umana alla quale la moda non può non subordinare i suoi interessi e le sue esibizioni. Il libro va valutato e accolto quale contributo teso ad analizzare le principali manifestazioni di costume e di vita.
"Il futuro della Chiesa in Italia, e non solo, ha bisogno della parrocchia. È una certezza basata sulla convinzione che la parrocchia è un bene prezioso per la vitalità dell'annuncio e della trasmissione del Vangelo, per una Chiesa radicata in un luogo, diffusa tra la gente e dal carattere popolare. Essa è l'immagine concreta del desiderio di Dio di prendere dimora tra gli uomini. Un desiderio che si è fatto realtà: il Figlio di Dio ha posto la sua tenda fra noi (cf Gv 1, 14). Per questo, Gesù è l'Emmanuele, che significa Dio con noi (Mt 1, 23)". (CEI, Il volto missionario delle parrocchie in un mondo che cambia 5)
Il libro affronta il problema del linguaggio e della comunicazione religiosa che oggi è molto attuale. L'autore si interroga su come la nuova cultura mediatica possa favorire il dialogo tra mass-media e Vangelo.
Biografia di Mario Pesce, padre gesuita. P. Pesce era un gesuita in cui non c'era falsita, un uomo schietto, rude e dolce, che coniugava senza avvedersene il dolce e l'amaro con immediatezza, anzi con impulsivita... Uno col cuore sulle labbra, nel quale i difetti si vedevano tutti, ne lui faceva molto per nasconderli. Ma proprio quelle asprezze di carattere che avrebbero potuto farne una persona scostante e impossibile sono divenute la sua risorsa.