
Vengono proposte in italiano le lettere di Leone Magno piu significative dal punto di vista dogmatico.
L'opera ha lo scopo di svelare e smascherare gli ambienti ostili alla vita monastica, intesa nella sua concretezza.
Scrittore classico per formazione e per stile, Sulpicio - nato verso il 360 in Aquitania da famiglia nobile e ricca, noto per aver scelto, dopo la morte della moglie, una vita ascetica alla sequela di san Martino di Tours - si pone nella tradizione della prosa d'arte latina. Oltre agli scritti dedicati a san Martino (la Vita di Martino, i Dialoghi e le Lettere) che ebbero una straordinaria fortuna nella cultura religiosa e letteraria del Medioevo, Sulpicio scrisse anche le Cronache, che abbracciano la storia sacra dalla creazione del mondo ai suoi tempi. Le Cronache - che si caratterizzano, rispetto alle opere precedenti dello stesso genere, per una più accentuata sensibilità filologica e storica - dopo un sommario della storia di alcuni popoli antichi (caldei, assiri, ebrei, egiziani, greci, romani), presentano tavole sincroniche accompagnate da brevi notizie sui fatti della storia universale, a partire dalla nascita di Abramo (2016-2015 a.C.). Lo scopo dell'opera di Sulpicio è di «istruire gli ignoranti e convincere le persone colte», e dunque introdurre ai libri sacri senza però venir meno alla necessità della lettura della Bibbia. Il passato narrato da Sulpicio deve servire a fornire insegnamenti per il futuro, soprattutto grazie alla testimonianza dei santi e della loro vita ascetica. Nel contempo, le Cronache sono una preziosa miniera di informazioni per la conoscenza della cultura e della mentalità dell'epoca a cavallo tra il IV e il V secolo, in particolare dell'eresia ariana e del movimento priscillianista.
L'esegesi letterale e spirituale del libro biblico, un invito al pentimento. Girolamo compone i commenti a libri biblici di Naum e Sofonia tra il 389 e il 392 dedicando entrambi a Paola, nobile matrona romana, e la figlia Eustochio delle quali era guida spirituale. Il commento a Naum è costituito da un unico libro, introdotto da un breve prologo e privo di conclusione. Com'è abitudine di Girolamo, il libro profetico è analizzato versetto per versetto con una doppia interpretazione, prima secondo un livello storico-letterale e poi spirituale. Quale il messaggio di Girolamo? Ninive è intesa come figura del mondo in cui viviamo e i veri Assiri di cui bisogna avere timore sono i persecutori dei credenti, cioè degli uomini di Chiesa, autentico Israele.Così procede per il commento a Sofonia. Tema dominante del libro è l'annuncio del giorno del Signore, "giorno della collera, giorno del castigo, giorno del giudizio" che si traduce nel testo di Girolamo in un invito al pentimento.
Severo (465 circa-538), patriarca di Antiochia dal 512 al 518, può essere considerato uno dei principali teologi di lingua greca vissuti tra V e il VI secolo. Nel 536 le dottrine di Severo furono dichiarate eretiche dal Sinodo di Costantinopoli, e l’imperatore Giustiniano stabilì che nessuno potesse né possedere né ricopiare le opere di Severo. Questa condanna portò alla perdita pressoché totale degli scritti di Severo in lingua originale. L’Omelia sulla Risurrezione (Omelia 77) riveste un’importanza fondamentale all’interno della produzione del patriarca antiocheno, poiché si tratta dell’unica omelia di Severo a essersi conservata interamente in greco, a fronte di centoventiquattro omelie, oltre a molte lettere ed opere teologiche e polemiche, conservate solo in traduzione siriaca. Sul modello delle Quaestiones ad Marinum di Eusebio di Cesarea, Severo cerca di risolvere alcune apparenti incongruenze contenute nel racconto evangelico della Risurrezione di Gesù (il momento in cui le donne andarono al sepolcro; la questione delle “quattro Marie”) e discute di altre questioni ad esse correlate (i “fratelli di Gesù”; il luogo dell’Ascensione). Vengono qui presentati il primo profilo in lingua italiana sulla vita, la cristologia e le opere di Severo, e l’Omelia 77 in prima traduzione italiana.
Muovendo dall’indagine fenomenologica sull’intersoggettività, la Stein analizza le strutture della vita associata fino a giungere al tema dello Stato, mettendo in evidenza aspetti nuovi e questioni che nella nostra cultura sono terreno proprio di discipline di carattere giuridico, come il diritto pubblico, o anche di tipo storico-politico, come le dottrine politiche. Lo Stato, in quanto entità giuridica, ha sue caratteristiche, ma non è un’entità astratta, al contrario, è una personalità di cui fanno parte i singoli e ciò che accade esistenzialmente fra loro non può essere indifferente per la sua sopravvivenza.
Falsi vangeli, false lettere, false apocalissi, anche fra i libri del Nuovo Testamento, impiegati come armi per affermare alcune convinzioni religiose o per contrastarne altre. In questo nuovo volume Bart D. Ehrman ci conduce in un viaggio nei primi quattro secoli dell'era cristiana, mettendo in luce un altro aspetto di quella "battaglia per le Sacre Scritture" di cui aveva già delineato i contorni nei Cristianesimi perduti: la pratica della contraffazione. Una storia di fede, dunque, ma soprattutto di libri falsi e di falsi apostoli, di imposture patenti e di mezze verità sullo sfondo turbolento e affascinante dei primi secoli cristiani.
La diversificazione laico-sacerdote, diventata corrente per designare i membri del nuovo movimento sorto nel nome di Gesù di Nazaret, non compare nei testi del Nuovo Testamento, che sono gli scritti cristiani più antichi e anche normativi. Là invece si dà una paritaria convergenza nel costituire tutti insieme una nuova realtà ecclesiale, cioè comunitaria, i cui membri comprendono indistintamente i ministri ecclesiali (mai chiamati sacerdoti) insieme a tutti gli altri membri della comunità (mai chiamati laici). Importa allora scandagliare quelle scritture, comparando la struttura ecclesiale ivi attestata con la compagine religiosa dell'ambiente greco ed ebraico, per prendere atto di quale sia la novità e l'autentico DNA del fenomeno "cristianesimo".
Il "Poema dei Vangeli" è il titolo che si è ritenuto opportuno attribuire (con relativo arbitrio) al testo scritto da Giovenco, "Evangeliorum libri IV". La scelta di questo nuovo titolo è motivata dall'opportunità di adeguarsi all'intenzione, da parte dell'autore stesso, di gareggiare con un poema esametrico con il modello ispiratore, Virgilio, mentre il titolo originale potrebbe far pensare a un'opera in prosa. La nascita, i miracoli, il costante, rigoroso e deciso proselitismo, l'energia, che può persino apparire non adatta all'errata immagine tutta dolcezza della predicazione del Cristo che circola fra i seguaci antichi e moderni di questa religione, il tradimento e il suicidio di Giuda, la rinnegazione di Pietro atterrito dall'arresto dell'umano e divino Maestro, il problematico processo e l'esecuzione di Gesù sulla croce, tutto è narrato con straordinaria partecipazione e notevole pregio stilistico in questo testo che solo l'insipienza o la miopia della critica e dell'editoria hanno tenuto lontano dalla conoscenza del grande pubblico. È per colmare questa grave lacuna letteraria, culturale e religiosa, che abbiamo deciso di interrompere tale di congiura del silenzio compensata soltanto dal lavoro di benemeriti filologi e studiosi. Introduzione, commento e apparati di Paola Santorelli. Postfazione di Elena Malaspina. Collaborazione di Giulia Canali e Maria Pellegrini.
Il volume è un dizionario sintetico di circa 500 voci che consente una conoscenza divulgativa e sintetica dei concetti chiave e delle figure più significative della mistica cristiana. Il linguaggio delle voci è semplice ed essenziale, destinato ai non addetti ai lavori, a tutti coloro cioè che sempre più numerosi si avvicinano al mondo della mistica e cercano uno strumento di comprensione e consultazione. Le voci riguardano per lo più concetti tipici del linguaggio e dell'esperienza dei mistici, figure storiche, informazioni sintetiche su tradizioni diverse da quella cristiana.
Quale volto di Gesù emerge dagli scritti cosiddetti 'apocrifi'? Si tratta di un altro Gesù rispetto a quello che la memoria cristiana ha conservato fondandosi sui quattro vangeli canonizzati? O dagli apocrifi non emerge piuttosto una molteplicità di volti di Gesù, e un quadro più ampio e differenziato del cristianesimo delle origini? Questa diversità di immagini ha conseguenze per la ricerca sulla figura storica di Gesù? Come maturava la riflessione cristologica nelle diverse comunità prima che si cristallizzasse la distinzione tra canonico e apocrifo? La ricerca degli ultimi decenni sulle tradizioni extrabibliche ha aperto squarci di estremo interesse sulle domande e le tensioni che animavano le comunità cristiane delle origini e sulla pluralità di prospettive ermeneutiche circa l'esperienza di Gesù di Nazareth che in esse esisteva. Di tale pluralità traccia un ampio quadro il presente volume, che raccoglie i contributi della "IV Giornata di studio sulla storia del Cristianesimo" organizzata dalla Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale (sez. San Luigi) in collaborazione con l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici e con il Dipartimento di Discipline Storiche dell'Università "Federico II". Gli interventi in esso contenuti recano la firma di alcuni dei più autorevoli studiosi italiani ed europei dei testi apocrifi e del cristianesimo antico e mettono in feconda sinergia le domande proprie della ricerca storica su Gesù e sulle origini del cristianesimo.
Una indispensabile ricostruzione storica e geografica per comprendere le origini del cristianesimo. Viene magistralmente ricostruita, per i primi due secoli dell'era cristiana, la vita di Antiochia, terza città dell'Impero e capitale della provincia di Siria, e di Efeso, sede del celebre tempio di Artemide e capitale della provincia d'Asia. Si tratta di due città di primaria importanza nel Mediterraneo orientale, entrambe determinanti per lo sviluppo e la diffusione del cristianesimo. Attraverso l'analisi del loro sviluppo e delle loro trasformazioni sarà possibile osservare i processi che portarono all'affermazione del cristianesimo e cogliere le dinamiche politiche, sociali, economiche e culturali entro cui i seguaci di Gesù costruirono e definirono la propria identità cristiana.