
La Madre di Dio è colei che contiene tutto il ministero di Cristo così da essere considerata il principio e la fine, “l’alfa e l’omega”, della stessa celebrazione liturgica. Questo riconduce al ruolo fondamentale che Maria occupa nella storia della salvezza e che continua a protrarsi nella liturgia della Chiesa, come vuole il tradizionale “Lex orandi, lex credendi”.
Questo volume può essere annoverato tra gli studi moderni finalizzati al progresso del dialogo ecumenico. Essa, infatti ci permette di conoscere maggiormente quel culto della Chiesa d’Oriente che si trova alle origini della nostra stessa liturgia occidentale. L’amore e la celebrazione della Madre di Dio permane come parte imperitura del patrimonio comune che unisce la Chiesa d’Oriente e Occidente.
Un altro motivo che caratterizza l’importanza di quest’opera è l’autorevolezza dell’autore in quanto voce viva della Chiesa cattolica di rito bizantino in Italia. Si tratta di una presenza millenaria qualche volta dimenticata dai più. Le preghiere che qui si potranno leggere e pregare sono quelle che vengono cantate nelle chiese bizantine italiane, patrimonio nazionale che dovrebbe essere riscoperto e rivalutato.
Rinaldo Iacopino, sacerdote marianista di rito greco-bizantino. Ha compiuto gli studi al Pontificio Istituto Orientale conseguendo il dottorato in Scienze Ecclesiastiche Orientali con specializzazione in Liturgia. Attualmente è docente presso lo stesso Istituto e le Pontificie Università Urbaniana e Marianum. Dal 2015 è Consultore della Congregazione per le Chiese Orientali e nel 2017 è stato nominato Archimandrita.
Presentazione di Mons. Gianfranco Ravasi.
Prefazione di Fabrizio Bisconti.
Il titolo del volume ci orienta immediatamente verso i due poli della ricerca: Maria, la Madre di Dio, e Roma, caput mundi, la cui storia si intreccia, a partire sin dai primi secoli dell’era cristiana, con la riflessione, la liturgia, la devozione che hanno come oggetto la Madonna, la Vergine e Madre che dona al mondo il Salvatore, il Logos Incarnato. ” tra la comunità cristiana di Roma, e dunque i suoi Vescovi, e Maria si esprime, poi, soprattutto nelle tante opere d’arte, straordinariamente belle ed interessanti – dagli affreschi ai mosaici, dai bassorilievi dei sarcofagi alle suppellettili preziose – in cui Maria compare, accanto a Cristo, come la figura più importante, la protagonista, essendo rappresentata e celebrata come Virgo, Mater, Regina.
Questo libro intende accompagnare il lettore in un itinerario di scoperta e di maggiore conoscenza delle numerose e significative testimonianze che attestano ancor oggi, in maniera eloquente ed attraente, il legame forte e vivo tra Maria e la Città eterna.
Il volume contiene 50 tavole a colori
Mons. Pasquale Iacobone è, dal 1997, officiale della Santa Sede presso il Pontificio Consiglio della Cultura, in cui si occupa del settore artistico. Sacerdos della Pontificia Accademia Cultorum Martyrum, dal 1997 è docente presso la Pontificia Università Gregoriana, nella Facoltà di Storia e Beni Culturali della Chiesa, dove si interessa particolarmente all’arte e all’iconografia medievale e alle espressioni artistiche legate all’esperienza del pellegrinaggio.
il rosario e`un antica e potente preghiera a maria, la madre di dio, rosario con i salmi h un rosario meditato con l aiuto di salmi. La storia del rosario inizia con il diffondersi nel medioevo della pratica di pregare centocinquanta volte il padre nostro a imitazione della recita dei centocinquata salmi e di contarli su una cordicella con cinquanta nodi. Per i laici, pregare questa preghiera costituiva un tentativo di partecipare alla spiritualita dei monasteri nei quali si pregavano in coro i salmi. Nel secolo xi la popolarita del piccolo ufficio della beata vergine maria fece diventare l'ave maria una preghiera molto popolare. Le parole: ti saluto, o piena di grazia, il signore e`con te" e "benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo" apparvero come versetto e responsorio. Il popolo inizir cosi`a recitare centocinquanta ave maria a imitazione dei centocinquanta padre nostro."
Il volume raccoglie una serie di studi in onore di P. Barnaba Hechich, frate minore della Provincia Veneta, grande studioso di Duns Scoto, docente presso l'Antonianum di Roma. Contributi originali di: Bernardino Garcia de Armellada, Vincenzo Battaglia, Giuseppe Buffon, Martin Carbajo, Stefano M. Cecchin, Priamo Etzi, Jorge Horta, Jose A. Merino, Marco Nobile, Lluis Oviedo,, Saturnino Ruiz de Loizaga, David Volgger, Antonio Bau.
Traduzione e presentazione di padre Raniero Cantalamessa
Riflessioni sul rosario, interamente tradotte e presentate da padre Raniero Cantalamessa.
«Il rosario è stata la finestra attraverso la quale la spada a doppio taglio della parola di Dio ha potuto penetrare nella mia anima. Scoprii anche che il rosario non riguarda tanto Maria - ella non avrebbe accettato che ci si concentrasse su di lei - ma soprattutto riguarda suo figlio» (dall'introduzione).
L'Autore delle meditazioni qui raccolte era un manager inglese, convertitosi dal protestantesimo. Ha anche scritto una Via Crucis - non ancora tradotta in italiano - che è stata presa in considerazione come possibile testo per la Via Crucis del Papa al Colosseo, il Venerdì Santo.
Il Santo Rosario meditato con le parole di Gesù alla mistica Justine Klotz.
Cosa sono? Avverranno realmente? Molte profezie ce li annunciano. Ecco i fondamenti. Con approvazione ecclesiastica!
Nel periodo successivo al Concilio di Trento San Carlo Borromeo favorì vigorosamente una nuova primavera della fede cattolica. Un fattore importante per questa crescita fu la sua venerazione alla Vergine Maria. Dopo uno sguardo sulle radici della devozione mariana nella Diocesi di Milano e sulle tradizioni familiari del Santo, il presente saggio espone le disposizioni giuridiche e pastorali per la chiesa milanese che concernevano tra l'altro la vita quotidiana delle famiglie, l'arte sacra, le confraternite del Rosario e le processioni per fermare la peste. Il libro illustra poi la dottrina mariana contenuta nelle omelie e si concentra sui santuari mariani valorizzati da San Carlo. L'esposizione si conclude con la recezione della devozione mariana carlina in San Giovanni Paolo II.