
In un mondo che cambia rapidamente, come oggi avviene, ci sono alcune cose che restano e mostrano la loro perenne validità proprio perché, pur nella fedeltà alla tradizione, continuano a manifestarsi in forme sempre nuove ed attuali. Fra di esse occupa un posto particolare la devozione a Maria, che è profondamente radicata nel cuore del popolo di Dio e di ogni credente. Proponiamo una serie di preghiere mariane, alcune di antica origine, altre più recenti, alcune di origine popolare, altre di grandi autori spirituali antichi e moderni, tratte da una raccolta pubblicata nel 1988 dal p. Insolera S.I. per le edizioni CVX, con il titolo Parlare a Maria.
A brevi tocchi, come rapide pennellate sulla storia di Maria, vengono tracciati alcuni essenziali tratti della vita della Madonna, e viene delineato il suo posto" teologico dentro il mistero di Cristo e della Chiesa. "
Il libro presenta il testo per celebrare l'Inno Akathistos aalla Madre di Dio e spiega l'Icona delle Lodi della Madre di Dio con scene dell'Akathistos Questo fascicolo vuole essere come un benefico e profondo respiro fatto a due polmoni, attingendo l'aria sana e pura che da secoli circola nella preghiera liturgica e nelle sacre icone della Chiesa d'Oriente, per offrirla a noi, cristiani della Chiesa d'Occidente, che condividiamo la stessa fede cristiana ma che talvolta veniamo sopraffatti da una cultura e da una mentalita senz'anima e dimenticata da Dio. In queste pagine, facendo nostra la voce della preghiera e scoprendo il significato delle icone, potremo conoscere e gustare la bellezza e la santita dell'unica fede e del medesimo culto che da duemila anni accomuna tutti i fratelli in Cristo, figli dello stesso Padre, discepoli del medesimo Maestro, custodi dello Spirito Santo e per questo devoti alla Madre di tutti, la Beata Vergine Maria.
Il Santo Rosario con Giovanni Paolo II.
Versione inglese. Raccolta completa dei messaggi del Paese dei Balcani, la storia delle apparizioni e dei suoi protagonisti e uno speciale vademecum del pellegrino. Sono passati 17 anni dalla prima apparizione della madonna sul monte crnica a bijakovici nella localita di podbrdo vicino a medjugorje; 17 anni di ininterrotti pellegrinaggi, grazie, conversioni. Le opposizioni politiche e religiose, anche da parte di uomini della chiesa, la guerra civile, e le questioni non ancora risolte non hanno fermato il flusso dei pellegrini. Certamente que sti 17 anni sono parte ormai della storia della chiesa e dell'intero popolo croato, ma me djugorje, come lourdes, fatima e altri luoghi dove sembra sia apparla la madonna, fanno parte anche di un probabile disegno divino. Per compren dere l'importanza delle appar izioni della madonna a medjugorje e`necessario fare un riferimento a fatima. Ll maria, alla vigilia di una notte oscura che si sarebbe abbattuta sul mondo, aveva acceso nei cuori la luce della sua presenza e indicato il cammino di speranza. A medjugoje, di fronte a un mondo smarrito e senza orientamenti religiosi, maria indica il cammio della fede e del ritorno al padre.
Animati da salda speranza, con le parole stesse del Beato Giovanni XXIII diciamo: “O Santo Spirito Paraclito... rendi forte e continua la preghiera che facciamo in nome del mondo intero: accelera per ciascuno di noi i tempi di una profonda vita interiore; dà slancio al nostro apostolato, che vuol raggiungere tutti gli uomini e tutti i popoli... Mortifica in noi la naturale presunzione, e sollevaci nelle regioni della santa umiltà, del vero timor di Dio, del generoso coraggio. Che nessun legame terreno ci impedisca di far onore alla nostra vocazione; nessun interesse, per ignavia nostra, mortifichi le esigenze della giustizia; nessun calcolo riduca gli spazi immensi della carità dentro le angustie dei piccoli egoismi. Tutto sia grande in noi: la ricerca e il culto della verità; la prontezza al sacrificio sino alla croce e alla morte; e tutto, infine, corrisponda all'estrema preghiera del Figlio al Padre celeste; e a quella effusione che di te, o Santo Spirito di amore, il Padre e il Figlio vollero sulla Chiesa e sulle sue istituzioni, sulle singole anime e sui popoli. Amen”
Rosario per le anime dei sacerdoti che soffrono in Purgatorio.
Questo libro contiene preghiere e riflessioni per meditare il Rosario dei sette dolori della Vergine Maria. La Madonna disse a Marie Claire, veggente di Kibeho prescelta per propagandare la diffusione di questa coroncina: «Ciò che vi chiedo è il pentimento. Se reciterete questa coroncina meditando, allora avrete la forza di pentirvi. Oggigiorno molti non sanno più chiedere perdono. Essi mettono di nuovo il Figlio di Dio sulla croce... Ti chiedo di insegnarla al mondo intero... pur restando qui, perché la mia grazia è onnipotente».
“Qual è la scuola che ci aiuta ad aprirci più efficacemente ad una conoscenza profonda e coinvolgente di Gesù? È Maria! Questo libro aiuterà certamente i lettori a riscoprire Maria e accenderà nel loro cuore il desiderio di farsi prendere per mano da Colei, che più di tutti, conosce la strada del Vangelo”.
Card. Angelo Comastri
La vera forza di questo libro sta nel fatto che l’autore colloca l'imitazione di Maria nel contesto di oggi, spiegando come ci si dovrebbe comportare in tante situazioni della vita quotidiana, alla luce della vita e delle virtù di Maria. Il libro ha la struttura di un dialogo tra un catechista, lo scrittore appunto, ed un giovane che vive in un mondo lontano da Dio. Il giovane è desideroso di seguire Dio nella vita e interroga il saggio frate benedettino per ricevere insegnamenti da lui. Questi impartisce i suoi insegnamenti in modo semplice e immediato dando pratici consigli per la vita di ogni giorno per imitare le virtù di Maria. È un ottimo libro anche per “animare” la recita del Rosario meditando la santità di Maria in ogni mistero contemplato.
Questo manuale di pietà vuole essere un sussidio ai devoti di santa Rosalia, un aiuto per intensificare i rapporti personali con Dio.
Secondo alcuni studi di agiografi locali, Rosalia, figlia del duca Sinibaldo di Quisquina delle Rose, nipote per parte di madre di re Ruggero d’Altavilla, crebbe nel XII secolo alla corte dello zio, a Palermo. Era molto bella e suscitava interessi terreni, fra i tanti quello del principe Baldovino, all’epoca ospite di riguardo alla corte di Ruggero. La leggenda narra che, durante una battuta di caccia grossa, sul monte Pellegrino, la montagna sopra Palermo, un leone stava per uccidere re Ruggero; Baldovino, coraggiosamente, lo salvò uccidendo il leone. Re Ruggero chiese a Baldovino di indicare egli stesso un premio per la sua eroica azione, e quest’ultimo chiese la mano di Rosalia, che, in seguito alla proposta di matrimonio, fuggirà gettando nello sconforto la madre, lo zio e l’intera guarnigione di stanza a Palazzo Reale (o dei Normanni).
Vissuta per poco tempo alla corte di Ruggero II, in seguito alla morte del re, chiese ed ottenne il permesso di vivere da eremita in una grotta sul monte Quisquina, dove trascorse dodici anni della sua vita. Successivamente, si trasferì in una grotta sul monte Pellegrino, dove visse “a vita di contemplazione” fino alla morte.
Il suo culto si collega ad un evento particolare accaduto a Palermo in occasione di un’epidemia di peste. Il 7 maggio del 1624, infatti, attraccò nel porto della città un vascello proveniente da Tunisi, che in precedenza era approdato a Trapani e lì era stato sequestrato perché l’equipaggio era stato sospettato di essere stato contagiato dal morbo. Ben presto era stato dato l’allarme ma il viceré, mal consigliato, si lasciò convincere e fece scaricare dal vascello il carico, mentre il comandante, Maometto Cavalà, insieme con il guardiano del porto, si recò a Palazzo Reale per portare i doni a Sua Altezza Serenissima: cammelli, leoni, gioielli e pelli conciate, inviate dal re di Tunisi. “E si vedeva per tutta la città per tutto il mese di maggio e quasi il 15 giugno morire un gran numero di persone”. Palermo si trasformò in un lazzaretto sotto il cielo. Il resto è leggenda, mito e prodigio.
Nonostante le infinite preghiere della cittadinanza e le processioni, le quattro co-patrone della città - Santa Cristina, Santa Ninfa, Sant’Oliva e Sant’Agata - non erano riuscite a fermare la peste. Il miracolo, invece, fu attribuito alle reliquie di Santa Rosalia, le quali, portate in processione, impedirono l’ulteriore diffondersi dell’epidemia.
La stessa cura e lo stesso amore che entrambi ebbero del Figlio di Dio incarnato durante la sua vita terrena, sono ora rivolti verso la Chiesa. Perciò, se facciamo questa novena con viva fede e una ferma speranza, attendiamoci con certezza di ottenere tutte quelle grazie che chiederemo, a condizione, però, che le nostre richieste siano conformi alla volontà di Dio e per il nostro progresso spirituale.