
La potenza interpretativa della dottrina sociale della Chiesa rispetto alle novità che connotano il presente momento storico. Una raccolta di interventi del Card. Martino che fanno emergere come la dottrina sociale della Chiesa sia in grado di intercettare con grande acutezza i cambiamenti e le tendenze che si stanno delineando nella società moderna, ponendo al centro dell'attenzione i suoi principi fondamentali quali la persona umana, il bene comune e la solidarietà.
Con lucidita e decisione il card. Martino chiarisce la posizione della Chiesa su alcuni grandi temi della nostra epoca: terrorismo, pacifismo, guerra e pace. L'autorevolezza del card. Martino su argomenti quali il terrorismo, il pacifismo, la guerra e la pace, la confusione che c'e sulla posizine della Chiesa su questi temi, fanno del volume uno strumento straordinario che mancava nel panorama editoriale internazionale.
L'economia di mercato - osserva il card. Marx - porta gradualmente a un miglioramento economico per tutti, ma solo in assenza di guerre e rivoluzioni politiche, cioè in condizioni tipiche ideali. Nel breve termine, invece, la sua "distruzione creatrice" colpisce con tutta forza, in determinati contesti, sotto forma di disoccupazione e di fallimenti per singoli individui e per interi gruppi. C'è quindi bisogno non solo di regole del gioco, ma anche di istituzioni forti, senza le quali non può esserci alcuna economia di mercato eticamente responsabile. "Abbiamo a che fare con varie persone che seguono ciascuna i propri interessi e, quando i loro interessi e il loro vantaggio sono predominanti, questo non porta al bene comune, ma solamente all'arricchimento di pochi". La tesi dell'autore è che nel processo di globalizzazione la morale non solo è una possibilità, ma è indispensabile per la sopravvivenza del mondo. Ed è un comandamento della ragione a suggerircelo.
Perché dovrebbe essere strano che un uomo di Chiesa si occupi di economia? In fondo, è almeno dalla Rerum novarum di Leone XIII - se non dalla cacciata dei mercanti dal Tempio - che la Chiesa interviene su questi temi: ancor prima del pensiero marxista avanzava dubbi sulla liceità di un sistema fondato su un capitalismo sfrenato in cui l'unico dio fosse il denaro e l'unica autorità il libero mercato. Partendo da una lettera al suo omonimo Karl, l'arcivescovo Marx attacca tutto quel che non va nella deregulation economica che sta devastando il pianeta: un capitale sempre più globale, una borghesia che si arricchisce sempre più a spese dei lavoratori, società multinazionali sempre più estese e produttivamente delocalizzate. Chiamando in causa le politiche della Nokia e il Wto, il turbo-sviluppo e l'etica no global, l'arcivescovo spiega perché è impellente riformare il capitalismo sulla base della dottrina sociale (non socialista) cristiana.
La «sinodalità» - antica e profetica parola che riguarda l'intero popolo di Dio e contrassegna il pontificato di Francesco - viene esaminata in questo libro dal punto di osservazione della sua giustificazione teologica. La «teologia della sinodalità» è infatti necessaria sia per aiutare la missione e la pastorale a fronteggiare le «croci dell'ora» (don Primo Mazzolari), sia per vivere in modo gioioso e fervido le «grazie dell'ora» che lo Spirito sta procurando a questo tempo di storia cristiana. Accettare e vivere la grazia sinodale significa dunque ritornare alle radici del concilio Vaticano II per assaporarne uno dei frutti migliori.
Un commento organico all'Enciclica 'Spe Salvi' di Benedetto XVI. Con prefazione del Card. Achille Silvestrini.
A dieci anni dalla pubblicazione dell'enciclica Fides et ratio il volume si propone di mostrare il darsi di un vero e proprio incontro tra fede e ragione, incontro dal quale scaturisce un cammino comune che può rivelarsi estremamente fecondo ed innovativo, per un'epoca così assetata di verità come quella attuale. Infatti, a cosa servono le ali senza un cielo da solcare? Cosa si può capire della fede e della ragione senza il comune riferimento alla verità? Solo nella tensione verso di essa, fede e ragione possono scoprire la propria identità nella loro mutua relazione.
Il volume raccoglie gli interventi offerti durante il corso di alta formazione promosso dalla Facoltà Teologica Pugliese, nell'anno accademico 2021/2022, sui temi di Amoris laetitia. Frutto di un percorso sinodale articolato, il documento di papa Francesco ha avviato riflessioni confluite in libri, articoli e lettere pastorali, non sempre di supporto. Cinque anni dopo ci si interroga ancora su svolte, traguardi e prospettive che Amoris laetitia pone alla teologia e alla Chiesa. Non solo all'etica teologica, chiamata a un cambio di rotta per divenire la casa paterna in cui c'è posto per tutti, ma anche a tutte le altre discipline teologiche, invitate a un sostanziale rinnovamento nel solco dell'esortazione apostolica. Il testo non offre risposte esaustive, ma prova ad aprire nuovi sentieri mostrando le svolte, esaltando i traguardi e indicando le prospettive che papa Francesco ha tracciato con Amoris laetitia. Nel libro contributi di A. Autiero, N. Becquart, V. Bulgarelli, E. Castellucci, P. Contini, C. Corbella, M. Cruciani, G. Del Missier, A. Fumagalli, G. Lacerenza, R. Massaro, V. Mignozzi, S. Pinto, A. Pitta, M. Sardella, S. Segoloni Ruta, M. Semeraro, E. Tupputi, F. Zaccaria.
Si tratta di una riflessione sull'identità dei laici cristiani. L'autore, E. Masseroni, a partire dalla Parola di Dio e da alcune icone bibliche, quali le beatitudini matteane e la parabola giovannea del vignaiolo, della vite e dei tralci (e altre), dipana la sua riflessione iniziando, nell'Introduzione, col radicare l'identità del laico cristiano nell'identità stessa di Gesù Cristo: sacerdote, profeta e re, inviato del Padre. Successivamente, articola l'argomentazione in tre grandi fasi:1. L'indole "secolare" della missione laicale. 2. La ministerialità dei laici nella comunità cristiana. 3. Per incidere nella storia: la formazione permanente. L'ora dei laici è scoccata per la Chiesa, mater et magistra, con il Vaticano II: "Venite anche voi nella mia vigna" (Mt 20,7). Qual è il segreto per portare frutto da parte della vigna? Lasciarsi plasmare da Dio o, meglio, collaborare con l'azione misteriosa ma reale di Dio, che è il primo educatore della persona umana. Addentrasi nell'ambito della dottrina sociale della Chiesa, senza rischiare di arrivare a ricette prestabilite in risposta alla vastità e complessità dei problemi odierni, è un'impresa molto ardua. Ma l'autore pare ci sia riuscito e bene.
Raccoglie le omelie alla città di Vercelli ogni 1° agosto, nella festa di Sant’Eusebio, patrono della città, dell’arcidiocesi e – per volontà del beato Giovanni XXIII – della Regione conciliare piemontese. L’omelia è caratterizzata dalla riflessione pastorale in duplice modo: da una parte, essa ha come destinataria la città, la comunità dei credenti, fedeli al dies Domini e i cristiani saltuari, e in particolare i rappresentanti delle Istituzioni civili; dall’altra, la proposta, attesa e ascoltata con palese interesse, è attenta ai problemi della città e del contesto culturale odierno, con un evidente sviluppo del rapporto tra fede e storia, Chiesa e mondo.
Il libro offre la possibilità di un intelligente approfondimento dei fenomeni culturali nei quali viviamo la gioiosa fatica della fede. E in particolare richiede attenzione agli uomini e alle donne impegnati sulle frontiere della politica e della vita sociale; propone una lettura dei fenomeni delle giovani generazioni per incoraggiare e motivare un rinnovato impegno educativo. Sottintende la tesi secondo cui la fede di oggi deve ripartire e calarsi nei contesti complessi e problematici che abitano la città; non è più la parrocchia di campagna con il suo rarefatto tessuto omogeneo.
Come uscire dal grigiore della nostra epoca, per far ringiovanire la Chiesa d’oggi e rinnovare anche la società?
«Questo volume, che scandisce i venticinque anni di episcopato, vuole disegnare proprio l’itinerario comune che vescovo e fedeli hanno insieme percorso a partire da quel giorno, un itinerario emblematico che può essere un programma di indole generale per altre Chiese e altre esperienze pastorali». (Gianfranco Ravasi)
Autore
Enrico Masseroni, nato a Borgomanero (NO) nel 1939, ordinato sacerdote nel 1963, è licenziato in teologia e laureato in filosofia. Già vescovo di Mondovì dal 1987 al 1995, è attualmente nella sede arcivescovile di Vercelli. È stato presidente della Commissione esecutiva del Congresso europeo sulle vocazioni (1997) e presidente della Commissione episcopale per il clero. Collabora a riviste di carattere pastorale. Fra le sue opere, con Paoline ha pubblicato: Insegnaci a pregare. Un cammino alla scuola del vangelo (1988, 19903); Agape. Un cammino sulla carità alla scuola del Nuovo Testamento (1991); Le frontiere della profezia (1994); Laici cristiani. Tra identità e nuove sfide (2004); Vi ho dato l’esempio. Lectio divina sulla «giornata del prete» (2006, 2007); Capire e vivere la Messa. Un percorso biblico-liturgico (2009); Ti benedico, Signore. Preghiere alla scuola della Parola (20102); Osare la missione. Spiritualità e profezia in padre Francesco Pianzola (2011).