
Meditazioni profonde di un grande teologo.
Testi forti e profondi per il rinnovamento della celebrazione della domenica e dell'anno liturgico.
Pagine ricche di brani antologici tratti da grandi commenti che Padri della Chiesa e Maestri di vita spirituale ci hannotramandato. La Chiesa vive momenti di forte richiamo spirituale e l'ascolto della Parola di Dio nella comunita cristiana e un luogo privilegiato dove si manifesta lo Spirito di Dio. Oggi la formazione spirituale converge verso una realta: conoscere, amare e testimoniare il Cristo, perche il cristianesimo e l'esperienza di una persona viva: di Uno che vuole entrare in dialogo con l'uomo. E le sorgenti vive per la formazione spirituale sono la Bibbia, la Liturgia e gli scritti dei Padri antichi e moderni. Qui lo Spirito rende viva la Parola, ed essa diviene intelligibile e sempre nuova all'interno della Tradizione e della fede della Chiesa. La collana Lectio divina per ogni giorno dell'anno aveva suggerito un percorso di lectio seguendo i testi del Lezionario feiale e festivo. Questa seconda serie, dal titolo Lectio divina per la vita quotidiana, intende suggerire un percorso di lectio a partire dai testi piu letti e pregati dalla comunita cristiana e dalla Tradizione viva della Chiesa.
L AUTORE, IN MODO COMPETENTE E DOCUMENTATO, OFFRE UNA PANORAMICA STORICA ESSENZIALE DEI PROBLEMI ANNESSI AD UNA CELEBRAZIONE INTEGRALE DELLA DOMENICA la domenica e`il giorno del signore, ma oggi e`anche il giorno delle contraddizioni: da un lato e`il primo giorno sacro, e`il giorno della festa, e`il giorno dell'incontro amicale ; dall'altro e`ormai il giorn o della disperazione da vivere anche senza dei. Anche dal punto di vista pastorale la domenica fa problema: persino il papa ha sentito il bisogno di riprendere il discorso allo scopo di ricuperare i molteplici e complementari significati della domenica. L'autore in mod o competente e documentato offre una panoramica storica essenziale dei problemi annessi ad una celebrazione integrale della domenica, focalizza i suoi significa essenziali soprattutto in relazione al suo rapporto con la parola di dio scritta e apre vie di riflessione anche sotto il profilo pastorale
Il primo movimento della preghiera è l'ascolto. Ascolto di una Parola che viene da lontano, ma che è rimasta viva e feconda. Ascolto di una Parola che si è fatta carne in Gesù e ha manifestato l'amore con i gesti e con il dono di sé, fino in fondo. Contenuta nella sacra Scrittura, questa Parola rischia talvolta di rimanere prigioniera del testo stesso. Comprenderla, certo, è importante. Ma non basta. Dietro la Parola, infatti, c'è Uno che parla, che rivela se stesso perché cerca di stabilire con gli uomini un'alleanza fidata e duratura. Ecco perché proviamo il desiderio insopprimibile di rispondergli e azzardiamo un "Tu" che riconosce come Egli sia vivo e raggiungibile. È l'esperienza che può avvenire ad ogni eucaristia ed è in quel contesto che sono nate queste preghiere. Portano in sé la traccia indelebile della fede e della sensibilità di chi le ha scritte, ma anche il gusto, il sapore di una comunità cristiana con la quale per tanto tempo si è celebrata l'eucaristia della domenica e insieme alla quale ci si è trovati attorno alla parola di Dio, portando gli interrogativi e i problemi che sgorgano dalla vita quotidiana.
Di domenica in domenica il Risorto dà appuntamento ai suoi: il suo vangelo li raggiunge nelle loro fatiche, nei loro dubbi e nelle loro speranze. La sua Parola è una realtà viva: domanda di essere accolta e messa in pratica, oggi. È questa la vera fatica del credente: tenere sempre il cuore aperto, lasciarsi interpellare, disposto alla conversione. Le preghiere di questo libro nascono da questo ascolto, ascolto personale e ascolto condiviso con altri cristiani. Le loro reazioni e le loro esperienze sono il terreno fecondo in cui sono nate. Non intendono "coprire" la Parola, cioè sovrapporsi ad essa, ma casomai destare una risposta che parte dalle labbra per investire l'esistenza. Dall'ascolto, dunque, del vangelo della liturgia domenicale sorge il dialogo orante con il Tu che nella Scrittura torna a parlare a noi, per rispondere agli interrogativi e ai problemi che punteggiano la nostra vita quotidiana.
Il volume - frutto del IV corso intensivo sui delitti riservati alla Congregazione per la Dottrina della Fede organizzato dalla Facoltà di diritto canonico della Pontificia Università Urbaniana - approfondisce, sotto il profilo storico, teologico e canonistico il tema dei delitti contro il sacramento dell'Eucaristia. I contributi, affidati a studiosi di riconosciuta competenza nel tema, ricostruiscono il background storico-teologico dell'attuale disciplina ed approfondiscono singole fattispecie delittuose disciplinate nell'art. 3 del m.p. Sacramentorum sanctitatis tutela.
Il libro si pone essenzialmente tre domande. Quanto è cambiata la componente più importante della partecipazione religiosa in Italia tra il 1993 ed il 2019? (Si dirà anche qualcosa sugli anni della sindemia da Covid e del lockdown, e si vedrà che non hanno prodotto inversioni di tendenza.) Come è cambiata l'influenza di altri fattori sociali su questa forma di partecipazione religiosa? Come è cambiata l'influenza di questa forma di partecipazione su altri aspetti della vita sociale? Non si tratta solo di documentare un calo, ma di provare a guardare cosa avviene dentro una porzione più piccola, ma pur sempre molto importante, della società italiana. Quanto e come pesa il sesso, la generazione di appartenenza, l'età e quanto ha pesato essere nati o essere cresciuti in certi periodi storici invece che in altri? Tra i tanti segni "meno" si vede però emergere anche un segno "più": quello della influenza di questa forma di partecipazione religiosa sulla disponibilità a gesti di solidarietà, accoglienza ed aiuto nei confronti di altre persone. I "praticanti" sono oggi un gruppo sociale molto diverso da quello che erano un quarto di secolo fa. E si avviano a diventare presto qualcosa di ancora diverso da ciò che sono oggi: alcune dinamiche di quella trasformazione vengono qui evidenziate e discusse.
Si tratta di un commento al Vangelo della domenica per l’anno liturgico 2003/2004. Il brano viene riproposto per intero per poi essere analizzato nei suoi passaggi principali con una lettura esegetica concreta e mai banale.
Uno strumento caratterizzato da agilità e facilità di comprensione; pensato e realizzato dall’autore (uno tra i pochi laici che eserciti professionalmente l’attività di docente di esegesi) per essere usato dai parroci come traccia per le omelie domenicali, ma soprattutto dai fedeli come preparazione e approfondimento della Parola.
La celebrazione domenicale dell’eucaristia non è una delle tante cerimonie liturgiche: è una parte costitutiva ed essenziale, se non il centro, della vita del cristiano. Questa affermazione teorica sembra però contraddetta dalla scarsa partecipazione, ripetività e formalismo che spesso trasformano l’incontro della comunità dei credenti con la parola di Dio e l’eucaristia in un momento poco significativo e incisivo. Questo libro vuole essere uno strumento che aiuta a riscoprire il significato dello “spezzare del pane” domenicale, suggerendo indicazioni pratiche per una celebrazione della messa rinnovata nello spirito e nella forma.
Si tratta di un commento al Vangelo della domenica per l’anno liturgico 2004/2005. Il brano viene riproposto per intero per poi essere analizzato nei suoi passaggi principali con una lettura esegetica concreta e mai banale. Uno strumento caratterizzato da agilità e facilità di comprensione; pensato e realizzato dall’autore (uno tra i pochi laici che eserciti professionalmente l’attività di docente di esegesi) per essere usato dai parroci come traccia per le omelie domenicali, ma soprattutto dai fedeli come preparazione e approfondimento della Parola.
L’autore utilizza un linguaggio comprensibile e quotidiano per commentare i Vangeli del ciclo liturgico A. Non per niente gli “editoriali evangelici” raccolti nel testo sono stati pubblicati settimanalmente su un quotidiano laico come “L’Adige”, il principale quotidiano del Trentino. E hanno riscosso un grande successo. Perché – come sottolinea il direttore, Paolo Ghezzi – Marcello Farina ha trovato il registro giusto per inserire e collegare le sue riflessioni sulla Parola alle altre “parole” che quotidianamente riempiono un giornale.