
"Il Signore mi ha mandato per annunciare ai poveri un lieto messaggio". Secondo Luca, da cui sono tratti la maggior parte dei Vangeli festivi dell'anno C, sono queste le parole con cui Gesù presenta la sua identità e la sua missione. Luca, inoltre, descrive il ministero di Gesù come un lungo cammino, durante il quale Gesù rivolge a tutti il suo insegnamento, dedicato in particolare alla preghiera, alla misericordia, al rapporto povertà-ricchezza, alla gioia. Con questa chiave di lettura, il biblista Pasquale Pezzoli si è accostato al Vangelo di Luca. I suoi commenti, nati come sussidi per l'omelia del sacerdote, si rivolgono ora a tutti i cristiani, chiamati ad essere gioiosi testimoni di Cristo.
Traduzione dall'inglese di Maria Campatelli
Schmemann non ha dubbi nell’affermare che la tragedia della Chiesa, la radice di ogni suo male, è il divorzio tra le dimensioni in cui si articola la sua vita. Liturgia, teologia, spiritualità, esistenza personale dei fedeli – ogni cosa procede per conto suo, incapace non solo di trovare i criteri per integrarsi in un tutto coerente, ma soprattutto per manifestarsi come espressione della vita ecclesiale. Il risultato è la frantumazione, l’inincidenza pastorale e anche l’ideologizzazione: c’è chi considera lo scopo della Chiesa l’azione sociale, chi un supporto a dei valori, chi la celebrazione di cerimonie antiche e suggestive…
Come uscire da questa situazione? Tornando alla centralità della liturgia tipica della Chiesa antica, dove però la liturgia non era compresa come culto fine a se stesso, ma come espressione, manifestazione e compimento di ciò in cui la Chiesa crede, che costituisce la sua fede, il luogo in cui essa attinge alla vita nuova, e perciò alla sua identità. In questo senso, in quanto atto della Chiesa in cui essa diviene Corpo di Cristo, la liturgia è la condizione ontologica perché ogni espressione della vita ecclesiale porti il sigillo della vita nuova e costituisca un anticipo del regno. Solo in questo modo la vita ecclesiale nelle sue varie dimensioni, così come la vita dei singoli credenti, diventa atto di testimonianza e di partecipazione al mistero stesso e alla epifania di vita, di luce e di conoscenza che da esso promana.
Indice: Introduzione * Teologia e tradizione liturgica * Il ruolo della teologia liturgica * La riforma liturgica * Liturgia e teologia * Teologia ed eucaristia * Liturgia ed escatologia * Il revival liturgico e la Chiesa ortodossa * Simboli e simbolismo nella liturgia bizantina * Sacrificio e liturgia * Teologia liturgica: osservazioni di metodo
Nel contesto liturgico, il silenzio è quel luogo dell'anima dove ognuno resta solo col suo Signore. Il silenzio liturgico rinvia immancabilmente a quell'interiorità, mia, ma più grande di me, dove Dio mi invita. Il silenzio liturgico è dunque come un incrocio spirituale. A partire dalla riforma liturgica voluta dal Concilio, si è cercato di dare un posto al silenzio perché lo si considera, come vedremo, una delle modalità di partecipazione attiva, perché permette ai fedeli di associarsi intimamente al mistero celebrato. Questo libro ha l'intenzione rispondere alle domande sull'essenza, i tempi, i modi e le ragioni del silenzio liturgico.
Per la celebrazione della preghiera quotidiana in famiglia nel tempo dell'Avvento e del Natale, durante la gioiosa attesa della nascita di Gesù.
Anima mia benedici il Signore aiuta le famiglie a vivere in pienezza il dono battesimale. È un libro adatto alla vita odierna, dove i ritmi rendono difficile la fedeltà all'invito del Signore a pregare sempre, senza stancarsi. Il volume consente alla coppia, così come a genitori e figli, di trovarsi insieme nel «piccolo santuario» che è la casa, luogo del silenzio e della conoscenza, per esprimere, ciascuno nella propria condizione, la tipica esperienza dell'amore sponsale di Cristo, che trova la sua fonte nell'Eucaristia domenicale. Un testo indispensabile per aiutare la famiglia a compiere progressivamente la ricchezza e la fecondità della preghiera della Chiesa.
Un testo agile e completo per scoprire l'importanza del canto e della musica nella celebrazione eucaristica: due elementi costitutivi della liturgia che nell'azione rituale hanno la forza di accomunare gli animi, introdurre nel mistero celebrato, amplifi care e far risuonare con singolare espressività la parola di Dio. Queste pagine, con una presentazione storica dei canti dell'Ordinario e del Proprio della Messa, aiutano a riflettere sulla natura del canto e della musica quale manifestazione della «unione spirituale e della gioia del cuore» (Ordinamento Generale del Messale Romano 86), segni sensibili e distintivi della fede celebrata insieme. Numerosi suggerimenti pastorali arricchiscono il testo, rendendolo uno strumento di studio e di verifica.
Opera Mariana e Trinitaria, il presente volume - secondo l'auspicio dell'autore - è un'opera di meditazione dei messaggi di Maria a Medjugorje, attraverso la quale «si sono ottenute bellissime preghiere con le stesse parole e sentimenti della Gospa, in linea con le parole di papa Francesco, che in una catechesi ha detto: "La Parola divina si è fatta carne e nella carne dell'uomo la Parola torna a Dio nella preghiera!-». A partire da questo spunto e dalla consapevolezza che le parole che possiamo rivolgere a Dio ci vengono esse stesse suggerite dallo Spirito, per poter essere parole di verità, Aldo Ottomanelli ci accompagna in un originale viaggio orante che attraversa i quarant'anni delle apparizioni medjugorjane. Ne viene un libro che accompagna i devoti a Maria (e non solo) in una riflessione sempre attenta e profonda e in una preghiera che tende alla contemplazione.
I Santuari sono luoghi in cui la pietà popolare viene custodita e alimentata. In questi spazi si fa esperienza della fede semplice di tanti pellegrini che vi si recano per il ristoro dello spirito e del corpo. Papa Francesco in diverse occasioni ha felicemente ribadito che la pietà popolare è un patrimonio da non trascurare, da rivitalizzare e difendere. Proprio per questo il Santuario è il luogo naturale in cui evangelizzazione e cultura possono essere rese feconde dalla pietà popolare per il bene di coloro che visitano, frequentano e vivono queste realtà. Il presente volume, frutto di alcune giornate di studio organizzate dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione in occasione del I Convegno Internazionale per i Rettori e gli Operatori dei Santuari, vuole offrire un contributo determinante alfine di rilanciare la pastorale dei Santuari, luoghi in cui si può crescere nella fede attraverso la conoscenza che proviene dal messaggio, dalla storia e dalla bellezza che essi custodiscono.
Don Anas, così veniva chiamato don Antonio Anastasio da tutti coloro che lo conoscevano, è scomparso poco più di un anno fa a causa del Covid. Il suo ricordo è però ancora vivido nella memoria di molti perché in molti gli sono riconoscenti per la sua capacità di toccare il loro cuore e cambiare le loro vite. In questo volume sono raccolte 20 delle sue più belle omelie di matrimonio, durante le quali commentava i passi evangelici più significativi per le coppie riflettendo insieme agli sposi sui valori della loro scelta. Le omelie sono seguite dai commenti di Marina Corradi, giornalista e amica di don Anas, che firma anche l'introduzione.
Don Fabio, in queste pagine, si pone accanto al lettore, sostando sui brani del Vangelo che il Lezionario propone nel ciclo dell’anno A, centrato su Matteo. Le singole riflessioni sono precedute da un inquadramento ai vari tempi liturgici che permette di coglierne il significato più profondo e i tratti caratteristici. Con un linguaggio sempre schietto e profondo, don Fabio permette ad ogni domenica e solennità dell’anno di sprigionare quella forza luminosa che essa racchiude in sé.
“L’unico vero cammino della Chiesa cattolica che tutti i battezzati condividono è il percorso dell’anno liturgico. Il Signore del tempo e della storia è colui che ci fa uscire dalla storia mentre ci siamo ancora dentro”.
Don Fabio Rosini è Direttore del Servizio per leVocazioni della Diocesi di Roma. Con e per i giovani che la Provvidenza gli ha messo sul cammino, ha iniziato nel 1993 il percorso sul Decalogo e sui Sette Segni del Vangelo di Giovanni, che ha poi condiviso con tanti sacerdoti in Italia e all’estero. Commenta regolarmente il Vangelo domenicale per la Radio Vaticana e «Famiglia Cristiana». Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato i bestseller: Solo l’amore crea (2016), L’arte di Ricominciare (2018), L’arte di guarire (2020), San Giuseppe (2021).
Don Fabio, in queste pagine, si pone accanto al lettore, sostando sui brani del Vangelo che il Lezionario propone nel ciclo liturgico dell'anno B, fondamentalmente centrato sul Vangelo secondo Marco. Leggere il Vangelo richiede la giusta prospettiva: non lo leggiamo come una cronaca; dopo centinaia di anni di metabolizzazione culturale e spirituale, dopo che la croce e la risurrezione di Cristo hanno inondato la vita umana di mille prospettive diverse, e dopo una raffinata e distruttiva reazione culturale umana, noi stiamo di fronte ai testi evangelici con una serie di bias cognitivi composti di sovraletture di tutti i tipi: psicologiche, filosofiche, teologiche e perfino politiche, fuor-vianti e mistificanti. Come fare dunque? I testi vanno riportati nel loro alveo di lettura originario. E il nido originario dei testi della Bibbia è la proclamazione liturgica! Con un linguaggio schietto e profondo, don Fabio permette a ogni domenica e solennità di sprigionare quella forza luminosa che essa racchiude in sé.
Questo volume vuole porsi in ascolto di ciò che l'insegnamento della Chiesa afferma a proposito della validità della celebrazione dei sacramenti. L'autore ripercorre le tappe più recenti della riflessione del Magistero in materia: il Concilio Vaticano II, alcuni documenti della Commissione Teologica Internazionale, le risposte ai dubia sollevati relativamente al tema della validità e la Nota pubblicata dal Dicastero per la Dottrina della Fede Gestis verbisque. In quest'ultimo scritto si chiarisce che non può esserci validità senza un'azione rituale, perché è proprio l'azione rituale a mediare l'incontro personale e comunitario con Dio. È necessario, dunque, approfondire questo incontro non solo a livello teorico, ma soprattutto nella sua declinazione nella prassi ecclesiale come azione pastorale e celebrazione liturgica.
Don Fabio, in queste pagine, si pone accanto al lettore, sostando sui brani del Vangelo che il Lezionario propone nel ciclo liturgico dell'anno C, fondamentalmente centrato sul Vangelo secondo Luca. Come è noto, Luca indirizza il suo Vangelo e gli Atti degli Apostoli ad un certo Teòfilo, un greco in via di conversione. Questo Vangelo, quindi, ha una prospettiva di iniziazione per i pagani, e così deve esser letto e accolto: un Vangelo che ci vuole aiutare ad accedere all'eredità di Israele e del suo Messia, resa praticabile dall'annunzio della Chiesa e dei suoi Sacramenti. In questi commenti domenicali don Fabio si rivolge ai "Teòfilo" di oggi, per aiutarli a scoprire la forza e la solidità della Parola di Dio, Parola che, come egli ama ripetere, non va solo capita, ma soprattutto accolta. Solo così possiamo ritrovare il filo di noi stessi, del nostro passato e del nostro presente; e chi si perde questa Parola, perde il segreto dell'oggi. Con un linguaggio schietto e profondo, l'autore permette a ogni domenica e solennità di sprigionare quella forza luminosa che essa racchiude in sé.