
Ragione e linguaggio nella filosofia contemporanea.
Secondo un antico mito il filo della vita umana è tessuto, misurato e reciso nell'antro delle Parche, il luogo dell'indisponibile dove persino Zeus, re dell'Olimpo, non esercita alcun potere. Ad esso si richiama questa pubblicazione come all'archetipo di quanto non è alla mercé della volontà umana poiché concorre essenzialmente a costituirla. L'antro delle Parche, buio ed inaccessibile, è quindi una rappresentazione allusiva del limite per eccellenza, che mai dovrebbe essere riduttivamente inteso come ostacolo. Riconoscere ciò che limita senza pensarlo come un ostacolo da superare o da evitare: è questa, infatti, la sfida che l'attuale avanzare delle biotecnologie impone ai biogiuristi che non accettino di farsi confondere dallo strepitio mediatico e di "legittimare" la volontà del più forte. Gli autori di questo volume affrontano i principali temi e problemi (eutanasia, fecondazione assistita, diagnosi preimpianto, eugenetica, sperimentazione, donazione degli organi, integrità fisica, consenso informato) che riguardano il "dominio" delle Parche, ricercando la recta ratio, che sola consente di decidere nel vivere e nel morire, rispettando quanto nel limitarci ci rende autenticamente liberi.
Che rapporti abbiamo con le idee? Non siamo forse capaci di vivere, uccidere o morire per un'idea? Le nostre menti sono totalmente asservite alle idee consolidate? Non possiamo permettere alle idee di ridurci in schiavitù, ma possiamo resistere alle idee solo mediante altre idee. Nel quarto volume del suo Metodo, Morin considera la conoscenza dal punto di vista delle condizioni sociali e culturali che presiedono alla sua formazione, fornendo un'agile introduzione al mondo delle credenze e delle idee.
Il libro
A cento anni dalla nascita di Gregory Bateson, studiosi di ambiti differenti si interrogano sulle molteplici sfaccettature del suo pensiero, affrontandone le varie dimensioni da più punti di vista. Il tema centrale è quanto sia possibile dare un’interpretazione “autentica” dell’opera di Bateson senza cadere nella copia o nella mistificazione.
Un testo di sicuro interesse per i molti appassionati lettori che gli scritti di Gregory Bateson hanno da sempre in Italia.
Contributi di P. Barbetta, M.C. Bateson, P. Bertrando, M. Bianciardi, L. Boscolo, C. Capello, W.F. Fry, G.M. Gilli, P. Harries-Jones, D. Lipset, G.O. Longo, G. Madonna, C. Maffei, S. Manghi, P.A. Rovatti, M. Schinco, B. Stagoll, D. Toffanetti, D. Zoletto
I curatori
Paolo Bertrando, psichiatra e psicoterapeuta sistemico, dirige il centro di psicoterapia sistemica Episteme di Torino. Nelle nostre edizioni ha pubblicato Terapia sistemica individuale (con L. Boscolo, 1996) e Storia della terapia familiare (con D. Toffanetti, 2000).
Marco Bianciardi, psicoterapeuta e formatore sistemico, è responsabile scientifico del centro Episteme di Torino.
Come possono i cittadini intervenire nel dibattito etico intorno a questioni di biomedicina, seguendo l'autorità del pulpito, unendosi al caos della piazza o decidendo diversamente? La democrazia deliberativa offre una risposta. Ma che cos'è?
Con molti esempi relativi a dibattiti su problemi bioetici, l'autore delinea le basi costitutive della deliberazione, che così sintetizza: “Non si ammetta ai dibattiti deliberativi chi non sa nulla su ciò che si delibera né su come si delibera; solo a tale condizione è possibile avere una buona democrazia deliberativa, evitando demagogia e ipocrisia”.
Giovanni Boniolo insegna Logica e Filosofia della scienza nella facoltà di Medicina e chirurgia dell'Università di Milano e collabora con l'Istituto Firc di oncologia molecolare (IFOM) di Milano. Nella collana Scienza e idee ha pubblicato Il limite e il ribelle (2003).
La filosofia in età moderna spesso confonde e rimette in discussione divisioni disciplinari certo non incrollabili, ma sicuramente solide, in particolare nei confronti della teologia. I filosofi elaborano prove dell'esistenza di Dio, meditano sugli attributi divini, si interrogano sull'esistenza dei miracoli e dei demoni, discutono accanitamente di teodicea. È possibile individuare segni di un loro interesse anche a proposito della figura di Cristo? Una figura che, a motivo della relazione tra natura umana e natura divina che costitutivamente comporta, ben si presta a un discorso non esclusivamente teologico, ma filosofico, con risvolti morali ed etico-civili. E la riflessione sul cuore della struttura dogmatica del Cristianesimo (Trinità, Incarnazione, Redenzione), sulle sue articolazioni, sulla vita terrena di Gesù, in che misura interagisce poi con gli sconvolgimenti determinati dalla Riforma protestante? I saggi raccolti in questo volume cercano di recare chiarimenti e contributi interpretativi su un argomento che conferma una volta di più l'ampiezza di prospettiva della filosofia in età moderna.
Ognuno di noi ha una conoscenza della propria mente, una conoscenza dei contenuti delle altre menti e una conoscenza dell'ambiente condiviso. In questo libro Donald Davidson esamina la natura di questi tre tipi di conoscenza e ne esplora le connessioni e le differenze. Raccogliendo - e rovesciando - le eredità di Cartesio, di Hume e di Quine, l'autore affronta il grande problema della natura della conoscenza - sia nel linguaggio comune sia entro l'impresa scientifica - delineando una "società di menti" in cui "soggettivo, intersoggettivo e oggettivo" si sostengono reciprocamente come in un tripoide, ove "se una gamba dovesse cedere, nulla resterebbe più in piedi".
Il volume presenta pagine scelte di: Carnap, Chomsky, Davidson, Dummett, Frege, Grice, Kripke, Putnam, Quine, Russell, Wittgenstein.
La singolare e sfaccettata figura di Edith Stein è fra quelle che meglio incarnano, nel tessuto sociale tedesco fra Otto e Novecento, l’impegno per la rivendicazione della specificità dell’essere femminile e del suo valore peculiare.
Convinta assertrice della necessità di ripensare il significato del femminile in relazione al maschile, e del fatto che nella struttura essenziale dell’essere umano è inscritta una “vocazione” o “chiamata”, affida alla donna l’eccelso compito di portare a pieno sviluppo l’umanità autentica, in sé e negli altri. Madre, sposa, insegnante, educatrice, o qualunque sia la posizione che si trovi ad occupare, la donna è, nel pensiero steiniano, sempre e comunque amore pronto al servizio, nonché riflesso immediato della maternità soprannaturale della Chiesa, e pertanto sua principale collaboratrice nell’opera della Redenzione.
È in questa cornice che si collocano gli scritti del volume: una raccolta di conferenze tenute da Edith Stein tra il 1928 e il 1932, tradotte fedelmente dal tedesco e ritenute tra le più rappresentative del cospicuo bagaglio culturale ed esistenziale dell’autrice.

