
Nel presente volume viene pubblicato per la prima volta il corso di lezioni - dal titolo La struttura della persona umana - tenute da Edith Stein presso l’Istituto Tedesco di Pedagogia scientifica di Münster, in Westfalia, durante il semestre invernale 1932-1933. Le questioni di antropologia filosofica - che ruotano attorno alla domanda: chi è l’uomo - sono di un’importanza centrale nel pensiero della Stein, ben consapevole delle conseguenze pedagogiche che implica tale ricerca: Sapere cosa siamo e cosa dobbiamo essere e come possiamo arrivare ad esserlo è la questione più urgente per l’uomo. Ha, tuttavia, una rilevanza ancora maggiore per l’educatore e il pedagogista. Educare significa condurre altre persone a diventare ciò che devono essere, sostiene la Stein nel volume. Ricorrendo al metodo fenomenologico di Husserl, l’Autrice sviluppa con sistematicità e coerenza il suo personalissimo pensiero circa la consistenza personale dell’essere umano e la sua natura.
Tra il 1928 e il 1932 la Stein, filosofa, psicologa, educatrice interviene nel dibattito contemporaneo sulla condizione femminile con una serie di conferenze che confluirà nel volume "La donna". Con un ricchissimo bagaglio teoretico, unito ad una esperienza didattica vissuta quotidianamente e con un'attenzione straordinaria ai temi sociali e politici del suo tempo la Stein esamina tale questione con una completezza e lucidità che rappresenta un caso forse unico nella storia della riflessione antropologica cristiana sulla donna. Questa nuova edizione presenta una nuova cura dei testi e delle note; la disposizione cronologica degli scritti; una nota introduttiva premessa ad ogni testo che ne spiega la genesi e la natura.
Se guardiamo la realtà con gli occhi delle scienze naturali, l’universo ci appare costituito esclusivamente di particelle fisiche che interagiscono tra loro entro campi di forza. Ma come possono trovare posto in questa descrizione della realtà cose come le menti, la coscienza, il linguaggio, il denaro, gli Stati? In che rapporto stanno questi elementi della realtà umana con la realtà di base delle particelle elementari? Sono queste le domande fondamentali della filosofia contemporanea alle quali John Searle risponde in questo volume. L’autore rivisita i principali risultati delle proprie ricerche e delinea, in un serrato dialogo critico con le più recenti teorie della mente, un’originale concezione unificata della realtà che si pone come alternativa tanto al dualismo cartesiano quanto al materialismo scientifico.
Edizione italiana a cura di Paolo Di Lucia e Lorenzo Passerini Glazel
Istruzione, commercio, industria, viaggi, divertimento, sanità, politica, relazioni sociali, in breve la vita stessa sta diventando inconcepibile senza le tecnologie, i servizi, i prodotti digitali. Questa trasformazione epocale implica dubbi e preoccupazioni, ma anche straordinarie opportunità. Proprio perché la rivoluzione digitale è iniziata da poco abbiamo la possibilità di modellarla in senso positivo, a vantaggio dell'umanità e del pianeta. Ma a condizione di capire meglio di cosa stiamo parlando. È cruciale comprendere le trasformazioni tecnologiche in atto e uno dei passaggi oggi fondamentali è quello dell'intelligenza artificiale, della sua natura e delle sue sfide etiche, che Luciano Floridi affronta in questo libro, offrendo il suo contributo di idee a un quanto mai necessario sforzo collettivo di intelligenza.
I termini «crociata» e «jihad» sono spesso usati per indicare due facce della stessa medaglia: la strenua opposizione religiosa, e anche politica e militare, tra cristianesimo e islam. Non sempre però è stato così, e questa semplificazione nasconde differenze cruciali. Se da un lato oggi possono essere sinonimi di ambizione per il potere e per il saccheggio e di lotta per l'imposizione del proprio credo religioso, dall'altro entrambi - nel corso della storia - hanno ispirato atti di cavalleria ed eroismo. Malcolm Lambert, tra i più preparati medievalisti europei, indaga in modo equilibrato la storia del cristianesimo e dell'islam e rintraccia le origini e lo sviluppo dei concetti di crociata e jihad in un grande affresco che abbraccia mezzo millennio e racconta le gesta eroiche e tragiche dei grandi personaggi del passato. Riccardo Cuor di Leone, Nur al-Din, Saladino, Baybars e Gengis Khan sono solo alcuni dei protagonisti degli scontri, anche ideologici, ferocemente combattuti per il controllo dei luoghi sacri del Medio Oriente tra il VII e il XIII secolo. Con rigore scientifico Lambert dipana questa epica e terribile avventura fatta di battaglie cruente e sacrifici esemplari e giunge fino alle più attuali ed estreme conseguenze di quello che oggi ha assunto le sembianze di uno «scontro di civiltà».
In questo volume, Carla Danani raccoglie la sfida gadameriana di tornare alle riflessioni dei Greci per rilanciare l'interrogazione filosofica, intrecciando questioni teoretiche e temi di storia della filosofia antica. Il suo studio non si propone tanto di confrontare le interpretazioni gadameriane con i testi degli antichi, né con altre loro interpretazioni, quanto, piuttosto, di raccoglierne le cospicue provocazioni teoretiche. Da ciò deriva non solo una luce nuova alle parole antiche, ma la riproposizione in chiave ermeneutica di temi decisivi della riflessione filosofica.
Sono numerose in Italia le trattazioni di storia del pensiero morale e, più rare, le introduzioni di carattere sistematico all’etica, ma non si assiste spesso al tentativo – quanto mai necessario – di proporre l’etica generale avendo discusso per ogni aspetto speculativamente rilevante, come in una medioevale quaestio disputata, tutte le posizioni più significative, anche se concettualmente e temporalmente distanti fra loro. Anche in etica una posizione, per essere giustificata, deve fare criticamente i conti con le altre e rispondere alle principali obiezioni. Così accade che la risoluzione di un’aporia possa essere favorita dalla riscoperta di concezioni e soluzioni contenutisticamente e temporalmente lontane da quelle in voga. Anche se implicitamente, o talora esplicitamente, qualcuno sembra negarlo, non pare possibile in filosofia, e in particolare in etica, un progresso lineare come nelle scienze ‘dure’. Di qui l’importanza della conoscenza approfondita delle diverse tradizioni che sono state variamente riprese fino ai giorni nostri e delle teorie etiche classiche. Nella discussione intrapresa da Ricken sono in gioco le principali prospettive dell’etica contemporanea: quella di derivazione kantiana con le sue riprese, in particolare da parte di John Rawls e di Jurgen Habermas; quella di ascendenza empirista e utilitarista; quella di derivazione aristotelica e tomista. In questo senso il volume rappresenta una novità nel panorama italiano, particolarmente utile per gli studenti universitari di Filosofia morale.
Friedo Ricken (1934) è stato per lunghi anni professore di Etica presso la Hochschule für Philosophie di Monaco di Baviera. Profondo conoscitore della filosofia antica e della contemporanea etica analitica ha pubblicato numerose opere, tra cui la presente, per la prima volta tradotta in italiano, è la più nota.
Ripercorrendo le tendenze fondamentali dell'epoca presente nell'ambito della filosofia prima, i saggi contenuti in questo volume mettono a fuoco i modi in cui la filosofia, a partire dall'esperienza dell'uomo nel mondo, può elaborare una riproposizione della metafisica capace di confrontarsi criticamente con importanti luoghi di riflessione, individuabili soprattutto nei riferimenti implicati dal trinomio "esperienza, fede, razionalità", sia sul piano concettuale, sia sul piano dell'analisi della situazione storica del pensiero contemporaneo. Tale obiettivo si traduce nella scelta convinta di ampliare gli orizzonti della speculazione e della produzione filosofica, oggi quasi esclusivamente incentrati o sull'immanenza relativistica, oppure sull'attualità e sulla misurabilità degli eventi. La struttura delle ricerche è andata così orientandosi in direzione della formulazione di una proposta metafisica in grado di garantire la duplice istanza filosofica fondamentale, della trascendenza e dell'esibizione storica del suo senso.
I saggi giovanili di Hegel sono il documento del periodo in cui si va lentamente formando la sua visione storico-filosofica del mondo. Gli abbozzi, le carte private, gli appunti più distesi, i testi più elaborati che egli compone ma non pubblica dagli anni del ginnasio (1793) fino al suo trasferimento a Jena (1800) sono la testimonianza dei "principi" del suo pensiero. L'intento fondamentale di questo libro è quello di far risaltare il carattere fondativo, e non meramente cronologico, di questi inizi in rapporto ai temi maggiori della sua filosofia della religione e della storia, mostrando l'influsso fungente e per lo più implicito della teologia delle "Lettere" di Paolo sugli scritti giovanili di Hegel. Tale influenza si manifesta in modo rilevante proprio in rapporto alle categorie cruciali che muovono la riflessione delle "Jugendschriften": la dialettica fra la legge e l'amore, il contrasto fra spirito e lettera, il concetto di destino e il senso dell'esperienza religiosa. Sia Paolo sia Hegel vivono e pensano in un tempo di passaggio e di "ricapitolazione" della storia che proprio il cristianesimo sembra destinato a interpretare. In rapporto a tale comprensione, la categoria politica e insieme escatologica di agape (o della liebe) assume un valore essenziale. Come già l'apostolo Paolo aveva capito, il destino della religione appare indissociabile dal destino dell'amore.
Nel ventesimo secolo la scienza ha iniziato a trovarsi nella necessità di giustificare non soltanto i propri campi di indagine, ma anche la sua stessa esistenza, vincolata sempre più da scelte etiche politiche ed economiche. Una riflessione filosofica sulla scienza è sempre più un bisogno obbiettivo della nostra cultura, dal momento che il sapere scientifico è uno dei fattori che più influenza la realtà naturale e la vita sociale e culturale. Questo lavoro, soffermandosi sui concetti epistemologici fondamentali e adottando il metodo di esposizione storico-critico, vuole mettere a disposizione del lettore gli strumenti concettuali di base necessari per affrontare i dibattiti culturali che fervono intorno a questa attuale tematica.
Una introduzione storica e concettuale alle principali tematiche della filosofia della religione. La religione è una risposta a un bisogno dell'uomo, un'esperienza del sacro, una visione del mondo o tutto questo insieme? Quale plausibilità razionale presenta la credenza religiosa e quale senso assume il termine "Dio" al di fuori di essa? Come conciliare l'esistenza di un Dio buono e onnipotente con la presenza del male e della sofferenza? La pretesa di verità delle religioni è portatrice di conflitti o un'aspirazione legittima? Qual è il senso del "ritorno alla religione" in società sempre più secolarizzate? I grandi interrogativi dell'esperienza religiosa, presentati con una lettura chiara, rispettosa della complessità dei problemi affrontati e aggiornata rispetto alle nuove ricerche europee e americane.

