
DESCRIZIONE
Presentiamo il secondo volume della collana «In Filosofia», nella quale vengono raccolti alcuni studi filosofici del professor Maurizio Malaguti, noto filosofo bolognese morto nel 2018.
AUTORE
MAURIZIO MALAGUTI (1942-2018) Distinto studioso delle scienze filosofiche, in particolare del contributo cristiano alla storia del pensiero, è stato docente di Filosofia della religione, Ermeneutica filosofica e Filosofia teoretica presso l’Università degli studi di Bologna. Al momento della morte era Presidente del Centro Studi Bonaventuriano di Bagnoregio.
«Una società libera è una conquista morale. Negli ultimi cinquant'anni, in Occidente, questa verità è stata dimenticata, ignorata o negata. Ecco perché oggi la democrazia liberale è in pericolo. La libertà della società non può essere sostenuta soltanto dall'economia di mercato e dalla politica democratica liberale. Ha necessità di un terzo elemento: la moralità, un interesse per il benessere degli altri, un impegno attivo nei confronti della giustizia e della compassione, una volontà di chiedere non soltanto ciò che è bene per me ma ciò che è bene per tutti-noi-assieme». Jonathan Sacks, tra i più amati Maestri contemporanei, ci guida in un viaggio salvifico, dalle misere sponde dell'«Io» agli spazi nobili del «Noi», verso una società più prospera e retta. In "Moralità", l'autore si misura con le sfide più ardue del mondo contemporaneo: l'individualismo, l'alienazione dovuta ai social, la crisi della famiglia e della comunità, la mancanza di princìpi nell'economia e nella politica, le minacce alla libertà di espressione. Sacks completa così la lezione iniziata con "Non nel nome di Dio" e ci consegna il suo testamento spirituale. Un messaggio carico di lucidità e speranza, un'esortazione a ripristinare la nostra umanità e a usare il bene comune come bussola per ogni scelta futura.
Cosa ci rivela di noi stessi e del nostro destino la percezione erotica? Ecco la domanda che l'autore, Daniele Donegà, ha tentato di esplorare, confrontandosi con il noto fenomenologo francese Maurice Merleau-Ponty. La pertinenza di una tale domanda si fa più palese in una cultura pansessuale, che ha ridotto la percezione erotica al piacere che riporta, riducendo la portata antropologica che tale percezione comporta.
Questo volume è un'introduzione alla metafisica intesa come scienza dell'essere. Più precisamente, il testo vuole introdurre alla filosofia prima nella forma di un manuale di carattere fondamentale. Come pensare che l'uomo possa sul serio rinunciare ad impegnarsi in un'indagine sul significato complessivo della sua vita? E questo non implica inevitabilmente interrogarsi sul fondamento ultimo della vita, e del mondo in cui la vita è inserita? Questa indagine porta con sé, necessariamente, la riflessione sull'intero, sulla totalità dell'essere, e, con ciò, il pensamento dell'essere in quanto tale.
Un'esposizione della Politica aristotelica secondo canoni moderni, svincolata dal suo contesto storico.
I percorsi della filosofia del lavoro sono complessi, ma anche avvincenti. L'obbiettivo di questo libro è di seguire alcuni filoni ed autori in modo elastico e non esaustivo, per servire da traccia ad un corso di filosofia del lavoro, flessibile e integrabile con ulteriori contributi, sulla falsariga di quella qui proposta. Vi sono contenuti alcuni snodi dilemmatici della storia del lavoro, mantenendo sottotraccia un'indagine antropologica che contrappone un'analisi dualista, del mondo e dell'essere umano (che spesso si risolve in monismo, piatto ed elementare), ad una concezione unitaria, ma complessa e articolata, della realtà e della persona (che taluni definiscono con il termine: duale). In modo però, che sia più il lettore ad analizzare e trarne le conseguenze. Il lettore si deve preparare al fatto che inevitabilmente, dato il tema trattato, l'analisi antropologica ed etica del lavoro si incrocia con altre discipline che lo tematizzano: sociologia, economia, religione, letteratura, storia, teologia, tecnica. Si tratta di un tema interdisciplinare e vario, ma credo che - alla fine - proprio questo agevoli e arricchisca l'interesse di chi vuole addentrarsi in tale composito e articolato paesaggio.
Questo testo, che pubblichiamo per la prima volta in lingua italiana, è stato definito da alcuni come il più importante trattato sull'azione dopo Aristotele. Rappresenta uno dei capolavori della filosofia anglosassone del ventesimo secolo e ha ormai acquisito lo statuto di un classico del pensiero filosofico. Le conclusioni a cui perviene G.E.M. Anscombe in questo libro hanno schiuso un intero panorama di indagine filosofica, oggi comunemente noto come "teoria dell'azione".
Il lavoro è un aspetto costante nella vita di ogni uomo. Fonte di soddisfazione e di gioia per alcuni, di fatica per tutti. Milioni di persone ogni giorno sono affannosamente alla ricerca di lavoro. Molti, però, lo considerano soltanto uno strumento per ottenere altri beni. Spesso, il lavoro in sé non è percepito come un bene fondamentale per lo sviluppo della persona e della società.
In un discorso del 2008 al Collège de Bernardins, Benedetto XVI ha mostrato che nella tradizione cristiana si può trovare la chiave per comprendere il vero senso del lavoro. Uomini e donne sono chiamati a partecipare all’opera creatrice di Dio mediante il lavoro, assumendo il compito di perfezionare la creazione, guidati dalla sapienza e dall’amore. Lo stesso Figlio di Dio fatto uomo ha lavorato per lunghi anni a Nazareth. «Ha santificato il lavoro e gli ha conferito un peculiare valore per la nostra maturazione» (Papa Francesco, Laudato si’, 98).
In occasione del 500º anniversario della Riforma protestante, il Convegno The Heart of Work (Roma, 19-20 ottobre 2017), organizzato dalla Facoltà di Teologia della Pontificia Università della Santa Croce e dal centro di ricerca Markets, Culture and Ethics, ha cercato di approfondire l’idea cristiana del lavoro professionale. La teologia cattolica recente, d’accordo con i riformatori del XVI secolo, riconosce il lavoro professionale come vocazione dell’uomo, ma lo considera anche come un cammino per la crescita della santità del cristiano (Gaudium et spes, 34) e lo propone ai laici come mezzo di santificazione (Catechismo della Chiesa Cattolica, 2427).
Con gli scritti raccolti in questo I volume degli Atti del Convegno The Heart of Work si vuole offrire un contributo allo sviluppo di un’anima del lavoro professionale: una spiritualità del lavoro inteso come attività che perfeziona l’uomo, cooperando alla sua felicità e al progresso della società, e che diventa per il cristiano luogo e materia di santificazione e di compimento della missione della Chiesa nel mondo.
Prospettive sul lavoro. Percorsi interdisciplinari è una raccolta di studi che si concentrano su un aspetto trasversale della storia, della cultura e dell’esistenza di ciascun uomo: il lavoro nella sua inesauribilità di significato e mutamento che incide sulla quotidianità e sulle trasformazioni epocali.
Esistenza e Persona riporta degli articoli su argomenti come trascendenza, libertà, amore, amicizia, religiosità, che l’Autrice ha approfondito seguendo la traccia dell’essere. Proprio da qui è nato il confronto tra i principali filosofi contemporanei presi in considerazione: Martin Heidegger e, d’ispirazione tomista, Cornelio Fabro e Carlos Cardona.
L’essere è, infatti, il punto di riferimento ulteriore dell’“esistente” heideggeriano — il Dasein — e della “persona” nella tradizione metafisica tomista.
L’ineludibile confronto viene tematizzato già nel primo capitolo, che delinea l’itinerario speculativo di Heidegger; i due successivi capitoli, s’incentrano sul gran tema della libertà. Il quarto mette in luce il silenzio heideggeriano sull’amicizia. Su questa base si sviluppa l’analisi critica presente nei capitoli cinque e sei. Infine, nell’ultimo capitolo si tratteggiano alcuni suggerimenti che mirano al superamento di uno dei componenti più caratteristici della cultura odierna: il nichilismo.
Cristina Reyes (Cile) è Laureata in Psicologia presso l’Università del Cile (Santiago del Cile) ed è Professore Incaricato di Metafisica presso la Facoltà di Filosofia della Pontificia Università della Santa Croce (Roma).
Pubblicato la prima volta in Francia nel 1962 "Lo spirito del tempo" è stato il primo studio apparso in Europa sulla cultura di massa. Nelle due parti in cui si articola l'opera Morin analizza forme, contenuti, meccanismi ed effetti della cultura di massa riuscendo a dimostrare come questa non sia solo un nuovo strumento per fughe immaginarie dal mondo, ma anche produzione di precise modalità di partecipazione alla realtà del XX secolo.