
Questo studio sull'estetica di ispirazione tomista, animato dall'intento di riattualizzarla, ebbe una irradiazione considerevole nell'ambiente degli artisti, dei filosofi e dei teologi, in quella temperie spiritualmente e culturalmente fecondissima e fermentante della Parigi degli anni Venti, tra le "sperimentazioni" di Jean Cocteau, l'arte di Henri Ghéon, di Francis Jammes e di Max Jacob, la pittura di Georges Rouault, quella di Gino Severini e l'avanguardia musicale di Erik Satie, di Arthur Lourié, di Francis Poulenc, di Georges Auric, di Darius Milhaud, di Igor Stravinskij. In un mondo così caleidoscopicamente "anarchico", le chiare distinzioni concettuali e il senso del mistero del soggetto umano nel suo "fare" artistico, propri dell'estetica che si riallaccia a san Tommaso - attraverso l'intelligenza vigorosa e la sensibilità artistica di Jacques Maritain, affinata dalla consuetudine con la delicata poesia religiosa di Raissa - stabiliscono un ordine profondo e organico, al di là delle artificiose "sistemazioni" ideologiche.
L'opera prende in esame le radici dell'ateismo nel pensiero occidentale, completando l'itinerario di studio avviato della "Storia dell'ateismo moderno" di C. Fabro. Nel pensiero presocratico si evince, accanto ad una presenza del teismo, un prevalente orientamento agnostico, con suggestioni ateistiche. L'opera è un autorevole contributo agli studi di filosofia antica e offre una valutazione di questa alla luce di una tensione etico-politica, che ha sullo sfondo il problema religioso.
Il volume presenta il dibattito tra due indirizzi filosofici diversi: da una parte l'indirizzo ermeneutico e, dall'altra, la teoria critica.
Attraverso una accurata selezione di testi classici, introdotti e discussi, la ricostruzione di un tema che corre lungo tutto l'arco della riflessione in filosofia, politica e morale.
In questo libro Harvey offre una panoramica della crisi della modernità vista attraverso l'analisi degli anni Ottanta, del "rampantismo" diffuso. È una indagine serrata, che accosta e attraversa il dibattito culturale, la mutata esperienza dello spazio e del tempo, l'arte e l'architettura postmoderna, le trasformazioni del modello fordista, l'internalizzazione delle attività finanziarie e la nuova stratificazione sociale.
"Il fondamento vero e proprio della distinzione sta qui: si crede in qualcosa di veramente primo e originale nell'uomo stesso, nella libertà, nella migliorabilità infinita, nell'eterno progredire della nostra specie; oppure, se non si crede a nulla di tutto ciò, anzi erroneamente si ritiene d'intendere e di capire che è vero il contrario di tutto questo." (Johann Gottlieb Fichte)
È lo scritto capitale di Fiche (1762-1814), che sta alla base di tutte le sue successive (ben 11) rielaborazioni e anche delle altre opere fichtiane. Esso vuole dare una fondazione teoretica di tutto il sapere, dedotto da un unico principio assoluto: l'Io. Questo Io non è però una semplice astrazione, ma raccoglie in sé anche l'ideale del dovere e si pone, quindi, come la sintesi della teoria e della prassi, come punto d'orientamento del pensare e dell'agire. In questa edizione, curata da Guido Boffi, il saggio introduttivo ricostruisce il contesto problematico e storico-concettuale della genesi dell'opera e le sue premesse nelle precedenti indagini fichtiane.
Nessun libro finora aveva riunito i differenti sguardi dei filosofi sull’amore. Intermediario tra l’umano e il divino per Platone, in Lucrezio l’amore è una lusinga mortale. Sfida di tutta una vita per Kierkegaard, in Schopenhauer è una semplice astuzia dell’istinto sessuale.
Ma Aude Lancelin e Marie Lemonnier svelano anche alcuni aspetti poco noti della vita amorosa dei grandi pensatori. Il dongiovannismo frenetico di Sartre, la leggendaria assenza di ogni pulsione erotica in Kant, i fiaschi di Nietzsche con le ragazzine, episodi tragici o divertenti da cui ciascuno potrà trarre lezioni per la propria vita.
Postfazione di Umberto Galimberti
Con un commento di Pietro Chiodi
Il libro
Karl Jaspers, tra i grandi protagonisti della cultura del Novecento, descrive qui le origini della filosofia, la posizione dei filosofi nei confronti della libertà, del mondo, della storia, della scienza e della fede.
L’impronta del pensiero personale di Jaspers, così come il coraggio della semplicità, unito alla chiarezza nell’affrontare le grandi questioni filosofiche, rendono questo testo un’eccellente introduzione all’intera storia della filosofia.
L'autore
Karl Jaspers è con Martin Heidegger la figura più rappresentativa dell’esistenzialismo tedesco. Nelle nostre edizioni ha pubblicato, tra gli altri, Genio e follia (2001) e La fede filosofica (2005)
Interrogato da un teologo su quale fosse la caratteristica più spiccata di Dio creatore, il biologo inglese J.B.S.Haldane rispose: "Una smodata predilezione per i coleotteri". All'epoca se ne consideravano circa quattrocentomila specie contro... una sola del genere Homo. E forse i coleotteri popoleranno il pianeta quando Homo sapiens non sarà nemmeno più un ricordo. Frutto di cosmica contingenza, uno dei tanti arbusti del "cespuglio della vita" sopravvissuti alla lotta per l'esistenza, l'essere umano si è fatto strada in una natura che non perde occasione di schiacciarlo, facendogli provare il senso della solitudine nell'Universo. In questo libro Telmo Pievani ci rammenta che la comparsa degli organismi viventi è stata un fenomeno inatteso, e ne ricostruisce la storia evolutiva come un intrico di biforcazioni privo di direzioni privilegiate, sicché anche l'animale uomo si rivela tutt'altro che l'eccezione animata dalla scintilla divina. Proprio in questo modo si conquista una rinnovata solidarietà con tutta la "rete del vivente", come la chiamava Charles Darwin, senza nessuna concessione a fondamentalismi e superstizioni.
Alle origini della civiltà occidentale, i Greci svilupparono una vera e propria cultura del sogno. Per loro la vita notturna non era marginale e poco significativa, ma un messaggio capace di proiettarsi con forza sulla vita cosciente; a loro si chiedevano indicazioni su scelte da compiere, oracoli, persino miracolose guarigioni. Questo libro parla delle varie funzioni dei sogni nella civiltà greca, sino alla tarda antichità: dai sogni di Omero a quelli che progressivamente vennero studiati e descritti da filosofi , scienziati, poeti, interpreti professionisti di sogni.
L'autore
Giulio Guidorizzi insegna Teatro e drammaturgia dell’antichità all’Università di Torino. Nella collana Scienza e Idee ha pubblicato Ai confini dell’anima (2010).

