
Consegnare al pubblico un’edizione integrale di Platone – in un unico volume e con testo a fronte – è una risposta nuova e di grande rilievo a una sfida intellettuale che dura da oltre venti secoli. Il contatto diretto con gli scritti platonici è un’esperienza di straordinaria ricchezza. Nei dialoghi di Platone vengono a fondersi tutte le precedenti tendenze del pensiero greco ma soprattutto si afferma il primato di un’inesausta ricerca della verità su ogni facile e presunta “affermazione della verità”.
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L'autore fornisce un quadro del complesso rapporto tra rivelazione e filosofia politica che muove dai pensatori e dai problemi classici della tradizione dottrinale cattolica per confrontarsi in maniera originale e feconda con le tesi di alcuni dei più importanti filosofi contemporanei. Una prospettiva nuova su un problema perenne.
Interrogata da filosofi e scrittori su ciò che in essa testimonia dell’uomo, del suo desiderio, della sua verità, l’avventura astronautica esibisce la densità delle proprie implicazioni antropologiche, etiche, estetiche, politiche. L’avvento della possibilità di inoltrarsi nello spazio extra-atmosferico si rivela ancorato a presupposti lontani e latore di effetti enigmatici. Rivolgendosi alle parole che Heidegger, Arendt, Lévinas, Blanchot hanno dedicato alla conquista dello spazio, La verità errante vaglia i temi della trasformazione della relazione umana con la Terra, dell’ambiguità dell’agire tecnico, della sospensione di ogni miraggio “cosmico”.
Un denso studio nato da un convegno sul tema della relazione con l'altro, con la differenza, con il diverso.
La prospettiva pedagogico didattica ermeneutica esistenziale si è andata progressivamente affermando negli ultimi decenni fino ad occupare oggi un posto significativo tra le visioni educative e i
modelli didattici utilizzati nella prassi educativa. Il testo costituisce la decima e conclusiva pubblicazione della collana “Educare oggi”, nata nel 2017, in memoria di Zelindo Trenti, primo teorizzatore della visione ermeneutica esistenziale e docente di pedagogia religiosa all’Università Salesiana di Roma. Si intende con esso offrire, a conclusione del percorso di studio e sperimentazione pluriennale,
una sintesi dei più quotati studiosi della materia, sui diversi aspetti: filosofico, teologico, psicologico, pedagogico e didattico.
Riuscire a stare al passo con l'evoluzione delle tecnologie digitali sembra essere diventata una corsa contro il tempo. Molte idee che solo quindici anni fa sembravano fantascienza sono ormai una realtà: le macchine eseguono mansioni complesse in tempi sempre più rapidi, flotte di droni sono impiegate per le consegne a domicilio, e le automobili a guida autonoma stanno per fare il loro ingresso sul mercato. Le ricerche sull'intelligenza artificiale lavorano alla messa a punto di software in grado di sfuggire al controllo umano, e la realizzazione di una «superintelligenza» completamente autonoma non è lontana, tanto che sono in molti a essersi pronunciati sugli eventuali rischi legati all'utilizzo di dispositivi dotati di una qualche forma di consapevolezza, una delle qualità più sofisticate ed esclusive della mente umana. Da sempre interessato all'impatto della tecnologia digitale sulla società e sulla vita di tutti noi, Philip Larrey, docente di filosofia presso la Pontificia Università Lateranense, ha avuto la possibilità di conversare con alcuni dei protagonisti della «quarta rivoluzione industriale» per approfondire il ricco e controverso dibattito sull'era digitale. Big data, privacy, sicurezza, etica e lavoro sono solo alcune delle questioni affrontate dai quindici intervistati, tra cui figurano Eric Schmidt, amministratore delegato di Alphabet, Carlo D'Asaro Biondo, presidente delle relazioni di Google per l'Europa, il Medio Oriente e l'Africa, e Maurice Lévy, direttore di Publicis Groupe. I filosofi, ingegneri, giornalisti, pubblicitari e piloti presenti in questo libro offrono considerazioni complesse e articolate, provocatorie, a tratti inconciliabili, ottimistiche o sfiduciate sulla tecnologia digitale e i suoi utilizzi. Il filo rosso che unisce i singoli interventi sembra però suggerirci che la direzione verso cui scegliamo di procedere dipende esclusivamente dalla nostra volontà. Più che offrirci delle risposte, dunque, "Dove inizia il futuro" ci consegna gli strumenti per porre le giuste domande a un mondo in costante cambiamento e riuscire a comprendere l'epoca in cui viviamo.
Che gli esseri umani siano animali, siamo tutti d'accordo. Che siano animali un po' speciali, anche. Quando però cerchiamo di precisare la natura e la misura di tale specificità, emergono le differenze filosofiche. Alcuni arrivano a riconoscere un soggetto separato da quanto vi è di specificamente umano nell'animale uomo: un soggetto che una volta si chiamava anima, e oggi più spesso si chiama mente. Per il filosofo americano gli esseri umani non sono solo capaci di prestazioni cognitive di cui altri animali sono incapaci, ma si muovono entro il cosiddetto "spazio delle ragioni".