
Kierkegaard ci propone un teatro della fede; e ciò che oppone al movimento logico è il movimento spirituale, il movimento della fede.
Il ''Timeo'', l'opera più influente, almeno fino all'epoca del Rinascimento, nella storia del pensiero filosofico e teologico dell'Occidente, rappresenta la sintesi più densa del pensiero cosmologico greco. Personaggi diretti del ''Timeo'' - uno degli ultimi dialoghi scritti da Platone - sono Socrate, Crizia (uno dei trenta Tiranni), Ermocrate (famoso generale siracusano) e il pitagorico Timeo che espone i temi fondamentali del dialogo. Al prologo costituito dai discorsi di Socrate e di Crizia, segue il ''Grande discorso cosmologico'' diviso in quattro parti che può essere considerato un vero e proprio trattato di scuola di alta maestria didattica. Il Demiurgo, l'artefice divino, attraverso la mediazione operata tra il mondo intelligibile e il Principio della materia, produce tutte le cose. Da questa mirabile opera scaturiscono la bellezza e l'unità del cosmo, la generazione e la struttura dell'anima, il tempo, i pianeti e le stelle, gli animali e l'uomo. Quest'edizione è stata curata da Giovanni Reale, uno dei maggiori esperti di Platone a livello italiano e internazionale. La sua traduzione si distingue per la terminologia moderna adottata e per la novità delle intitolazioni dei vari paragrafi che scandiscono le parti del dialogo. L'''introduzione'' è una guida sintetica ma precisa al dialogo. Le ''note al testo'' rispondono all'esigenza di chiarire i passi più controversi e difficili.<br> Le ''parole chiave'' rappresentano un valido aiuto per entrare nel nucleo filosofico del dialogo. La ''bibliografia'' raccoglie gli studi sul ''Timeo'' degli ultimi cinquant'anni. Il lettore, in una appendice iconografica, ha a disposizione le figure geometriche di cui parla il dialogo con alcuni disegni di Leonardo da Vinci.<br> Il testo greco a fronte riproduce esattamente l'edizione critica oggi di riferimento (J. Burnet, ''Platonis Opera'', ''Scriptorum Classicorum Bibliotheca Oxonensis''), conservandone la struttura di riga e la numerazione.
L'amore è avventura. Parole che diventano baci e morsi feroci. Musica ascoltata in loop, di notte. Ed è filosofia, il genere di filosofia in atto che, da Socrate in poi, insegna l'amore nell'unico modo possibile: trasformandosi in una vera e propria dichiarazione. Ma l'amore inteso in questo modo è in pericolo nella nostra epoca, dominata dal piacere e dal narcisismo dell'io che vuole addomesticare ogni passione eccessiva. Come ritornare alla verità dell'amore nell'epoca della sua fine? E ciò che spiega Simone Regazzoni in questo libro, che è al contempo saggio filosofico e schietto memoir, condividendo la sua esperienza personale e mettendo a frutto le teorie di grandi maestri (da Platone a Eco, da Dante a Lacan), attraverso frammenti autobiografici e suggestioni musicali, con uno stile incalzante come una traccia di Springsteen e meravigliosamente jazz cornea Love Supreme di Coltrane. «E ora di parlare, per dirti, semplicemente, la verità. Quella che leggerai qui è la fedele trascrizione di una lunga, confusa, complicata dichiarazione d'amore: sussurrata una notte, tanto tempo fa. Ci sei tu, nel buio. C'è il tuo silenzio. C'è la filosofia. C'è la musica. E c'è quella notte, che dura ancora, in me.». Con e-book scaricabile fino al 30-06-2017.
Il libro di Bloch analizza i concetti di misticismo, di chiliasmo o millenarismo, la funzione delle sette ereticali nel corpo sociale, la forma teologica della predica di Münzer nella sua “volontà spirituale di rivoluzione” che congiunge il piano dell’azione politica al rovesciamento di quei valori terreni che puntavano al consolidamento della religione di Lutero con il nuovo ordine dello stato dei principi. Münzer diventa espressione di una figura simbolica essenziale della storia: la ribellione dell’uomo all’autorità. “Il Thomas Münzer di Bloch,” si legge nell’introduzione, “eredita la giustizia apocalittica delle profezie e il cammino storico dell’uomo nel suo processo di emancipazione sociale; è storia ed è il sogno più antico, è volontà impaziente e ribelle di stabilire il paradiso: il comunismo diventa per il cristiano un dovere morale, è diritto naturale assoluto, è la giustizia sociale che il cristiano deve saper affermare sulla terra.”
"Minima moralia" è un libro fondamentale per la ricostruzione del dibattito filosofico e culturale del Novecento. I suoi aforismi hanno alimentato appassionate discussioni nel mondo accademico, politico e sociale. Adorno li scrisse prevalentemente durante gli anni del suo esilio americano condensando in costellazioni concettuali i principali nuclei tematici del suo pensiero: la messa in discussione della razionalità moderna e occidentale, la critica del fascismo e della personalità autoritaria, lo smascheramento della cultura di massa e delle sue fascinazioni, la possibilità di pensare filosoficamente e teologicamente l'utopia. "Minima moralia" parla con sorprendente freschezza alla teologia contemporanea e può essere giustamente considerato un grande libro della tradizione cristiana. I "classici" infatti prospettano all'interno di una tradizione culturale o religiosa nuovi stili di riflessione e inediti orizzonti di ricerca, hanno inoltre il potere di avvicinare e convocare persone diverse per formazione, sensibilità e cultura. Nei singoli aforismi è all'opera un pensiero "in uscita" che non teme di riconoscere i propri limiti e non ha paura della propria incompletezza, un pensiero che rimanda costantemente ad "altro da sé" scegliendo la via dell'abbassamento, mostrando la rilevanza degli scarti e dei frammenti.
Posidonio può essere considerato il più importante pensatore del I sec. a.C. I suoi interessi spaziarono ben oltre l'ambito filosofico in senso stretto, tanto che si guadagnò da Strabone l'epiteto di "polymathés", cioè uomo di vasta cultura. Questa edizione cerca di attribuire al filosofo le idee che gli possono essere ascritte con maggior sicurezza, introducendo poi una serie di passi che potrebbero a buon diritto essere posidoniani. I suoi interessi spaziano dalla filosofia, in cui si conformò alla tradizione stoica antica, introducendo innovazioni derivate dalla tradizione platonico-aristotelica, alla geografia, dalla meteorologia all'astronomia, dalla linguistica alla storia.
Senofane di Colofone (575-470 a.C.) e' una figura solitaria del pensiero presocratico,talora ritenuto (a torto) maestro di Parmenide e fondatore della Scuola di Elea. Con testo greco a fronte.
Sin dal suo inizio storico la filosofia è stata la volontà di incarnare il sapere assolutamente innegabile. Ma come è possibile «la stabile conoscenza della verità», si chiede Emanuele Severino, «in un clima come quello del nostro tempo, dove non solo la scienza, ma la filosofia stessa ha quasi ovunque voltato le spalle a ciò che essa ritiene il "sogno" di un sapere siffatto». In realtà, già nel modo in cui la «scienza della verità» compie i primi passi è presente l'errare più radicale in cui l'uomo possa trovarsi, quello che per Severino è la Follia estrema: «la fede nella quale si crede che le cose diventano altro da ciò che esse sono ... affermando che l'evidenza suprema è che le cose escono dal nulla (dal loro non essere) e vi ritornano». Tutta l'opera di Severino, sin dal suo primo libro ("La struttura originaria", 1958), è volta dichiaratamente allo «smascheramento della Follia di questa fede», per «consentire al linguaggio di testimoniare l'assoluta innegabilità del destino della verità». E in queste pagine l'intero percorso viene ripresentato nell'insieme dei suoi tratti fondativi, con l'approfondimento di alcuni temi centrali quali l'interpretazione, il rapporto tra destino e scienza, l'essenza linguistica del sapere originario, il senso ultimo dell'esser uomo e la storia infinita dell'uomo, il senso della salvezza. Un percorso, dunque, attraverso l'intero 'terreno' di Severino, da cui il lettore potrà spaziare con lo sguardo: «Non basta possedere un campo: bisogna coltivarlo. Il campo di cui qui si tratta è l'insieme dei 'miei scritti'. Un linguaggio, dunque. E anche questo libro intende indicare l'autentica "pianura della verità"».