
Questo volume, il n. 75 delle opere complete di Heidegger, ha un doppio titolo: "Hölderlin"-"Viaggi in Grecia", legato ai suoi due temi fondamentali. Si tratta di testi di varia lunghezza, quasi tutti alla loro prima pubblicazione, in cui trovano spazio riflessioni sui versi del grande poeta conterraneo e sul suo ruolo di interlocutore privilegiato (insieme a tre autori "autoctoni": Eraclito, Eschilo, Pindaro) nel momento in cui l'esperienza heideggeriana della grecità indugiava nell'abbeverarsi presso luoghi concreti, con l'intima convinzione di rinvenirvi le lontane sorgenti della moderna società scientifico-industriale. Non mancano neppure annotazioni in forma diaristica di pensieri, visite e incontri, il che conferisce ad alcuni testi un delicato tratto personalissimo.
"Il tema 'esperienza religiosa e questione di Dio' ha fatto da filo conduttore del seminario di studi di 'Hermeneutica', promosso dall'Istituto superiore di scienze religiose di Urbino "Italo Mancini", che ha ospitato nel settembre 2016 il convegno annuale dell'Associazione italiana di filosofia della religione (AIFR). Gli scritti che qui presentiamo raccolgono gli atti del convegno, assieme a un nutrito numero di interventi che restituiscono una parte del dibattito che durante esso si è registrato. La rilevanza di un tema così ampio e complesso è indubbiamente interdisciplinare: non solo la filosofia della religione, ma anche la teologia e le scienze della religione hanno interesse a mettere a fuoco il nesso tra esperienza religiosa e questione di Dio. Tuttavia, tale nesso appare oggi assai meno evidente di quanto poteva essere un tempo: il termine 'religione', sia dentro che fuori dell'ambito accademico, è spesso usato senza implicare un esplicito riferimento all'esistenza di Dio o a un determinato concetto di Dio, e sono frequenti nel panorama filosofico contemporaneo i tentativi di pensare l'esperienza religiosa entro un contesto che non è teistico o che non lo è più (si parla in questo caso di post-teismo). In un certo senso sembra che l'attenzione sul tema dell'esperienza religiosa, che è stata costante in epoca moderna e si rinnova e trasforma continuamente in quella post-moderna, sia stata guadagnata proprio a spese di quello di Dio." (Dall'introduzione di Marco Cangiotti e Andrea Aguti)
Marco Cangiotti, La complessità dell'esperienza umana e l'ideologia naturalistica; Mario De Caro, Natura e naturalismi; Armin Kreiner, Teismo e naturalismo. Un naturalista può credere in Dio?; Andrea Lavazza, Natura, senso comune, scienza; Francesco Viola, Diritto e naturalismo; Giacomo Canobbio, Naturalismo vs teologia; Massimo Giuliani, Teva': la natura nel pensiero rabbinico; Federico Laudisa, Naturalismo. La teoria della conoscenza tra filosofia e scienza; Antonio Pieretti, Tra umano e postumano. Un'identità fragile, eppure preziosa; Damiano Bondi, La natura come esperienza; Giovanni Bombelli, Diritti umani, natura e orizzonti dell'"umano comune"; Antonio Allegra, Il fantasma della libertà. Sulle conseguenze politiche del naturalismo; Alessandro Di Caro, Intelligenza artificiale e naturalismo Stefano Calboli - Vincenzo Fano, Re Salomone e il naturalismo metodologico; Gerardo Cunico, Etica e natura nel pensiero di Habermas; Holm Tetens, Naturalismo (a cura di A. Aguti); Pierre Aubenque, Physis (a cura di I. Bertoletti).
Fede/fiducia:- Andrea Aguti, Introduzione- Massimo Cacciari, La radice del credere- Eugenio Mazzarella, Fede e sfiducia- Klaus Müller, Atene Gerusalemme, via Jena. Ragione e fede nella modernità- Stefano Zamagni, Fiducia, reciprocità, mercato- Pierpaolo Donati, Fede, fiducia. L'enigma di una relazione vitale- Massimo Giuliani, Emunà u-bitachòn. Concezioni della fede e della fiducia nelle teologie rabbiniche- Romano Penna, Fede-fiducia. Alle radici dell'identità cristiana- Carmelo Dotolo, La grammatica della fede e lo specifico cristiano- Ezio Prato, Fiducia esistenziale e fede cristianaMario Florio, Corporeità della fede- Antonio Pieretti, La fiducia come scommessa- Luca Alici, La fiducia nella società dell'esposizione- Giuliano Sansonetti, Fede: variazioni sul tema tra filosofia e religione- Silvano Zucal, Romano Guardini. Nascita e fiducia- Marco Cangiotti, Elementi della struttura antropologica della fede- Mario Micheletti, La razionalità della fede. Garanzia epistemica, teologia naturale, evidenzialismo- Paul Ricoeur, Fede e filosofia oggi (a cura di I. Bertoletti)
Jcques Derrida trova nell'opera di Hélène Cixous nuove possibilità di lettura che nessun altro aveva saputo ancora individuare. Mette così continuamente in relazione una pratica di scrittura femminile con la propria, in un confronto che si snoda intorno al rapporto con la vita e con la morte e giunge da lì a delineare le diverse relazioni possibili con il lutto e con il segreto di ogni singolarità vivente
Questo libro costituisce una delle ricerche più originali sulla natura e la storia dell'età preromantica e romantica, intesa come epoca che si conclude a Novecento inoltrato, dopo la "frattura" operata da Nietzsche. Prendendo in esame gli scritti e le posizioni teoriche di Hamann, Herder, Friedrich Schlegel, Novalis, Hölderlin, Schelling, Creuzer, Görres, i fratelli Grimm, Bachofen, Nietzsche, Spengler, Klages e Baeumler, l'autore ricostruisce le vicende degli intricati rapporti tra lo Sturm und Drang, il Romanticismo di Jena e quello di Heidelberg, tra idealismo e romanticismo, facendo emergere l'immagine duplice di un secolo, l'Ottocento, attraversato tanto da sistemi di filosofia della storia quanto da una concezione della storia di tipo simbolico. Una dialettica, mito/storia, infranta dal pensiero di Nietzsche e divenuta tema centrale nel Novecento, in particolare nel cosiddetto Mythos Debatte degli anni Ottanta. Ad emergere, dalla storia e dalla poesia del romanticismo tedesco qui scandagliati, è un concetto di natura radicalmente diverso rispetto a quello settecentesco, quale orizzonte enigmatico e alternativo al pensiero nichilistico affermatosi in Europa.
I rapporti di Heidegger con il nazionalsocialismo non sono riconducibili al temporaneo disorientamento di un uomo la cui opera filosofica continuerebbe a meritare ammirazione e rispetto -come molti ancora sostengono. Emmanuel Faye, senza mai separare riflessione filosofica e indagine storica, propone una lettura degli scritti di Heidegger che rivela quanto egli si sia impegnato per introdurre i fondamenti del nazismo nella filosofia e nell'insegnamento. Nel suo seminario hitleriano dell'inverno 1933-34, Heidegger identifica il popolo con la comunità di razza e sostiene che sia necessaria per il III Reich una nuova nobiltà, esaltando l'"eros" del popolo per il Führer. Successivamente, dopo il 1935, il suo nazismo invece di affievolirsi si radicalizza: nel giugno 1940 presenta la motorizzazione della Wehrmacht come "atto metafisico"; nel 1941 definisce la selezione razziale come "metafisicamente necessaria"; infine, dopo la disfatta del nazismo, le sue prese di posizione sul nazionalsocialismo e i campi di sterminio andranno a nutrire i discorsi dei movimenti revisionisti e negazionisti. Con questa opera, già pubblicata in molti paesi e finalmente anche in Italia, Faye rende evidente il fatto che Heidegger, partecipando all'elaborazione della dottrina hitleriana e ponendosi egli stesso come "guida spirituale" del nazismo, invece che arricchire la filosofia ha distrutto, attraverso essa, ogni forma di pensiero e di umanità.
Physis, Aletheia, Khreon, Moira, Logos. Sono queste le parole fondamentali che inaugurano il destino dell'Occidente e di cui Heidegger svela il duplice statuto: esse indicano e dischiudono il cominciamento, ma nascondono I'origine. Conferiscono movimento alla storia manifesta del pensiero e però nel contempo sorreggono il suo versante segreto, sempre obliato. Questo libro esplora proprio questo versante segreto diventando così la paziente ricostituzione del testo dell'origine. Si tratta di un testo essenziale poiché intende riportare alla sua forma originaria la nostra storia: solo così questa, una volta ricondotta alle sue radici, può giungere alla fine, e il "problema dell'essere", pensato finalmente come problema, può essere lasciato a se stesso.
Uno dei filosofi piu importanti ed influenti del XX secolo, viene, nel presente volume, analizzato tenendo conto della profondita del suo pensiero e dell'apporto dato alla storia della filosofia contemporanea. Il libro suddiviso in tre parti, si dedica ad una profonda meditazione sul pensiero di Martin Heidegger, soffermandosi sulle aperture e chiusure della sua ermeneutica. Il filosofo tedesco e considerato, oggigiorno, uno dei pilastri della storia della filosofia contemporanea, e l'autore del presente saggio, suo profondo conoscitore, l'offre ai suoi lettori studiandone sia l'essenzialita del suo pensiero sia le tappe fondamentali della filosofia moderna.
Il testo è un saggio filosofico che riflette su un aspetto poco studiato di Martin Heidegger: i rapporti tra esperienza filosofica e fede religiosa. Coniugando sguardo biografico e punto di vista teologico, questo lavoro interpreta la possibilità di una filosofia cristiana e di una teologia che, dopo Heidegger, sia capace di andare oltre la crisi della postmodernità.

