
Questo agile libretto, giunto alla sua quarta edizione, è diventato ormai un classico della spiritualità.
Questo breve libro narra la storia di un missionario innamorato di Dio: padre Clemente Vismara. La sua esistenza è stata speciale: "un canto d'amore e di gioia, un inno perenne alla vita". Leggendo il suo racconto, pagina dopo pagina, sentiamo crescere nel nostro cuore il desiderio di spendere la nostra vita per Qualcuno e Qualcosa più importante delle nostre aspirazioni, spesso troppo anguste e rinchiuse nel nostro modo egoistico di vivere. "La vita è bella se donata con gioia". Vivendola con pienezza anche tu puoi diventare beato e perché no, santo.
Il libro di Michele Scaringella presenta i discorsi dei Papi nelle Giornate Mondiali della Comunicazione Sociale insieme ad un’attenta analisi delle relazioni e degli atti dei diversi convegni sulla Comunicazione tenuti dal Episcopato italiano. Un’articolazione di riflessioni e una serie di rimandi che testimonia l’evoluzione del pensiero sui media sempre al passo con gli sviluppi della tecnologia e degli spazi comunicativi. Questo testo è principalmente rivolto a coloro che intendono accostare con serietà l’argomento. È anche un libro di grande giovamento per chi, pur non essendo specialista, vuole farsi un’idea del rapporto tra Vangelo e nuovi media.
Il primo capitolo definisce i mezzi di comunicazione di massa, ed analizza l’evoluzione in new media, fino a considerarne, nello specifico, Internet, con cenni storici, potenzialità e prospettive. La definizione della nuova Evangelizzazione vede nella Chiesa una nuova presa di coscienza, maturata nel tempo fin dal Concilio Vaticano II, che conduce al I Convegno Italiano sulle Comunicazioni Sociali, promosso dalla CEI, avente per tema: Parabole Mediatiche. Fare cultura nel tempo della comunicazione.
Il secondo capitolo, invece, cerca di tracciare il percorso che la Chiesa compie, a partire dalle «Parabole Mediatiche», alla luce delle indicazioni emerse dal Convegno. La Chiesa cammina sempre più nel mondo digitale come testimone della Parola di Vita che è Cristo risorto fino ad arrivare ad un nuovo grande convegno: Testimoni digitali. Se non diventiamo testimoni non possiamo portare la Parola di Dio nel mondo digitale.
Questo libro raccoglie studi sulla missione cristiana e francescana. La Chiesa oggi come ieri si sente inviata da Gesù Cristo per le strade del mondo a far conoscere a tutte le genti il disegno d'amore e di salvezza di Dio Padre nel Suo Figlio. La Famiglia francescana in tutte le sue ramificazioni, memore dello spirito missionario del Fondatore, sente di dover portare il suo contributo a questa grande causa. Il presente volume vuole essere un utile strumento per il conseguimento di tale obiettivo.
Si completa con questo secondo volume l'Historia ecclesiastica gentis Anglorum, scritta in latino e divisa in cinque libri, l'opera più nota di Beda. Fu studiata per l'intero Medioevo e oltre in tutti i Paesi d'Europa, influenzando gli storici successivi. L'Historia ecclesiastica narra le vicende del popolo inglese a partire dallo sbarco di Giulio Cesare in Inghilterra fino al 730 e rappresenta per noi la gran parte di quanto conosciamo della storia inglese antica fino al 700 d.C. Alla narrazione degli eventi si lega strettamente la storia della diffusione del cristianesimo in quelle regioni un tempo pagane. Così, in questo secondo volume, troviamo un moltiplicarsi di storie edificanti, di conversioni, miracoli e guarigioni, e persino - nel libro V - lo straordinario racconto di un uomo pio resuscitato dalla morte: la sua descrizione dell'aldilà, potente e visionaria, sembra già preannunciare quella che ne farà Dante nella Commedia.
A cura di Gilles Routhier, Luca Bressan e Luciano Vaccaro
DESCRIZIONE: Negli anni del post-concilio la Chiesa si è costantemente occupata in modo diretto della catechesi con numerosi documenti e iniziative di Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, che ha convocato l’Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi del 2012 proprio sul tema della Nuova evangelizzazione e trasmissione della fede cristiana. La stessa Chiesa italiana, dopo l’intenso lavoro per la realizzazione del Catechismo per la vita cristiana, negli orientamenti pastorali per il decennio in corso ha rilanciato il tema della catechesi, inserendolo nel più generale tema dell’educazione.
In questa prospettiva, il Colloquio promosso nell’ottobre 2011 dalla Fondazione Ambrosiana Paolo VI in collaborazione con la Conferenza Episcopale Italiana - Ufficio Catechistico Nazionale, partendo da una rilettura dei cammini delle diverse Chiese nel campo della catechesi, ha inteso individuare e approfondire alcuni snodi fondamentali dell’annuncio della fede oggi, insieme con le sfide con le quali la Chiesa è chiamata a misurarsi nel suo compito di annuncio e di trasmissione del Vangelo alle nuove generazioni, in un contesto di profondi cambiamenti culturali e sociali, soprattutto in Europa.
Il presente volume, con Presentazione di S.E. Mons. Mariano Crociata, Segretario Generale della CEI, e testi introduttivi di S.E. Mons. Adriano Caprioli e Don Guido Benzi, ne presenta i risultati con i saggi di: C.M. Eipers, A. Fossion SJ, L. Meddi, S. Leimgruber, L. Santedi Kinkupu, E. García Ahumada FÉC, E. Biemmi FSF, G. Routhier, J. Molinario, L. Bressan, A.-M. Boulongne, U. Montisci, U. Lorenzi, P. Rubens SJ, V. Elizondo, S. Currò, H. Derroitte.
COMMENTO: Una rilettura dei cammini delle diverse Chiese nel campo della catechesi, per individuare e approfondire gli snodi fondamentali dell'annuncio della fede oggi.
Con il termine Riduzioni ci si riferisce a quelle missioni che, tra l'inizio del XVII secolo e la seconda metà del successivo, i gesuiti avviarono in America latina, in un territorio impervio, incerto e lontano, oggi diviso tra Paraguay, Argentina e Brasile: un esperimento sostenuto dall'Impero spagnolo, il «cristianesimo felice» descritto dallo storico Ludovico A. Muratori, che si protrasse fino all'espulsione della Compagnia di Gesù nel 1767. Lo "Stato gesuita dei Guaraní", nato presso la popolazione indigena del Paraguay, ebbe valenza culturale, religiosa e politica: oltre alla civilizzazione e all'evangelizzazione del "buon selvaggio", le Riduzioni sorsero nella zona di maggior frizione tra Impero spagnolo e portoghese, con l'obiettivo di arginare l'espansione del secondo e ispanizzare un territorio tanto esteso. Seppur le più studiate siano quelle paraguaiane, altre sorsero in Bolivia e Perù, determinando la creazione dei confini degli Stati moderni e la diffusione delle lingue come la conosciamo oggi. In questo volume, l'autore prima ricostruisce la storia delle Riduzioni dalla loro fondazione fino alla disfatta, poi raccoglie e presenta al lettore le testimonianze di coloro che vissero tale esperienza, a partire dal tormentato viaggio per mare, dal continente europeo all'America, fino all'incontro/scontro con civiltà tanto lontane, geograficamente e culturalmente: protagonisti di questa storia i figli di Ignazio di Loyola, l'élite intellettuale del tempo, senza i quali le Riduzioni non sarebbero mai nate, e quegli indios "semi-primitivi", senza i quali non sarebbero mai divenute ciò che sono state
Nello Stato Pontificio la schiavitù fu non solo tollerata ma ebbe una lunga vita, almeno fino alla metà dell'Ottocento. Questo volume esplora la vicenda dei musulmani a Roma, poco analizzata a livello storiografico, delineando un nuovo approccio alla storia delle relazioni tra cristiani e islamici nella città alla luce della sua fisionomia plurietnica e multiculturale, che ne fa un autentico laboratorio europeo di gestione della diversità culturale e religiosa. Fondamentale in questa operazione è una fonte inedita: un piccolo quadernetto, il Libro dei turchi (riportato integralmente e commentato in appendice da Micol Ferrara), che annota gli arrivi presso la Casa dei catecumeni degli schiavi che intendevano convertirsi proprio nell'Urbe, probabilmente con la speranza, vana, di essere liberati. Emergono persone reali, vite che sarebbero restate ignote, voci che raccontano di sé: le peregrinazioni per tutta Europa, e perfino nel Nuovo Mondo o in Oriente, la fatica quotidiana (al remo nelle galere di Civitavecchia, la milizia a Castel S. Angelo o il servizio nelle case private), la costruzione di nuove identità dopo il battesimo. Restituire alla contemporaneità le loro storie rimosse e sepolte nel passato più lontano offre anche l'occasione per mettere in discussione l'idea che gli italiani siano, e siano sempre stati, europei, cattolici e bianchi: la popolazione è il risultato dei costanti mescolamenti etnici avvenuti nel corso dei secoli, e che continuano anche oggi.
Quasi a fianco di don Gnocchi e dei suoi giovani alpini, l'Autore ricostruisce la "storia alpina" di don Carlo e ripercorre idealmente il doloroso cammino che dopo la campagna d'Albania con gli alpini della "Julia", li avrebbe condotti in Russia, sul fronte del Don, con la "Tridentina" e infine in patria. Attraverso queste pagine si va alle radici della santità di don Gnocchi che risiedono nella sofferenza vissuta e assunta quasi per osmosi dai suoi alpini. Attraverso testi e testimonianze dirette, viene presentata l'attività svolta da don Gnocchi al rientro in Italia a favore delle famiglie dei caduti e dei partigiani, attività che continua tuttora grazie alla Fondazione che porta il nome del cappellano alpino e che è testimonianza attiva e continua della santità che non ha fine.
Questo testo è il tentativo di condensare la pluriennale esperienza dell'autore nel campo della evangelizzazione per presentare il suo itinerario forgiato da successi, battaglie e sconfitte ed aiutare chi transita per questo sentiero vergine che inizia ad aprirsi nella chiesa. La pedagogia della fede inizia con il Primo Annuncio o Kerigma, il quale presenta un chiaro ed inconfutabile contenuto che non necessita di migliorie o tagli; esso possiede un proprio obiettivo, una prospettiva e una intenzionalità proprie e si attende una risposta concreta da parte di chi lo ascolta. Per costruire una casa bisogna innanzitutto gettare le fondamenta; analogamente per evangelizzare bisogna essere stati prima evangelizzati, aver riconosciuto, accolto e proclamato Gesù come unico Salvatore e Signore; solo così il Vangelo può compiere la sua efficace azione di trasformazione.
In questi anni di esperienza nell'evangelizzazione abbiamo individuato l'urgenza di far sorgere numerosi Centri di formazione all'evangelizzazione che possano contribuire a riaccendere nei cuori dei cristiani il fuoco missionario. L'esperienza vissuta è stata davvero entusiasmante perché ci ha dato la gioia di contemplare le meraviglie che ancora oggi Gesù opera percorrendo i 'deserti' delle nostre città se solo ci decidiamo ad aprirgli il cuore e a vivere il vangelo con grande radicalità. Non è possibile parlare di nuova evangelizzazione senza nuovi evangelizzatori, vale a dire senza cristiani rinnovati dal vangelo ogni giorno perché siano testimoni efficaci nella quotidianità e nei luoghi informali. Per essere nuovi evangelizzatori bisogna "rinascere dall'alto", con la consapevolezza che i propri doni personali devono essere al servizio del comune dono della fede, perché si rinasce in un corpo comune: la chiesa! In fondo si tratta di formarsi alla scuola dell'unico maestro per esserne discepoli nell'oggi storico in cui siamo chiamati. Non si può separare mai la santità dalla missione.