Sono rari i libri capaci di imporre all'attenzione generale nuovi temi o addirittura nuovi modi di guardare le cose. "La società del rischio", pubblicato in Germania alla metà degli anni ottanta e subito impostosi in rutto il mondo grazie a una fortunata edizione inglese, è senza dubbio uno di questi. Ulrich Beck, uno dei maggiori protagonisti delle scienze sociali contemporanee, vi ripensa in profondità la natura del modello sociale, economico e politico che ha caratterizzato la nostra modernità dal Settecento fino ai nostri giorni. Ma soprattutto mostra come questo modello stia oggi vivendo profonde trasformazioni sotto la spinta di cinque sfide congiunte: la globalizzazione, l'individualizzazione, la disoccupazione, la rivoluzione dei generi e, last but not least, i rischi globali della crisi ecologica e della turbolenza dei mercati finanziari.
E' opinione diffusa che la globalizzazione offra grandi opportunità per il progresso umano. Tuttavia questo processo crea anche nuovi pericoli: per la sicurezza umana nel campo del lavoro e del reddito, per la coesione sociale a causa del progressivo divario tra le nuove, immense ricchezze e le nuove, estreme povertà. E' indispensabile, perciò, che il processo di globalizzazione venga sottoposto a qualche forma di regolazione a livello nazionale e internazionale.
Cosa succede quando la memoria perde il suo valore formativo e si trasforma in sentimentalismo estemporaneo, o quando i bambini vengono investiti dalla violenza di adulti incapaci di rielaborare e dare un senso alle loro sofferenze del passato? E' possibile spezzare il meccanismo della rimozione e offrire alle nuove generazioni spazi di testimonianza e di riflessione sul passato o anche sul presente, soprattutto quando segnato dalla guerra? A questi interrogativi cercano di rispondere, in questo libro, psicologi, pedagogisti, sociologi e scrittori.
Il termine "globalizzazione" si spreca ormai nei giornali e alla TV, nei discorsi dei politici, nelle analisi più fini come pure nella vulgata più superficiale. E tuttavia è da qui che Giddens trae spunto per offrire una lettura originale delle trasformazioni in atto nella nostra esistenza, che mette in relazione il macro con il micro, la dimensione economica e politica con la vita intima dei singoli. Nazione, famiglia, lavoro, natura e tradizione non sono più quello che erano un tempo. Il nuovo mondo ha bisogno di più governo e di una nuova decisionalità, che sappia trasferire dal privato al politico quella che Giddens chiama "democrazia delle emozioni".
Una mappa in 82 schede in ordine alfabetico, che trattano altrettanti problemi da "Accoglienza" a "Xenofobia". Ogni scheda definisce e tratta sinteticamente il problema, offre domande e tracce di ricerca, presenta una breve bibliografia e indirizzi di realtà impegnate a livello locale e internazionale.
IL LIBRO RIPORTA I TESTI COMPLETI DEI VARI DOCUMENTI E DELLE NUMEROSE DICHIARAZIONI RELATIVE AI DIRITTI DEI BAMBINI E DEI RAGAZZI, PRENDENDO IN ESAME IN MODO PRECISO E DOCUMENTATO LE PIU`DIFFUSE SITUAZIONI DI INFANZIA NEGATA ". " II LIBRO DA UN LATO PRESENTA ED ANALIZZA I TESTI COMPLETI DEI VARI DOCUMENTI E DELLE NUMEROSE DICHIARAZIONI RELATIVE AI DIRITTI DEI BAMBINI E DEI RAGAZZI, NON TRALASCIANDO DI APPROFONDIRE ALCUNI DIRITTI PARTICOLARMENTE IMPORTANTI MA DI CUI OGGI CI SI STA SEMPRE PIU`DIMENTICANDO; DALL'ALTRO PRENDE I N ESAME IN MODO PRECISO E DOCUMENTATO LE PIU`DIFFUSE SITUAZIONI DI INFANZIA NEGATA ". VENGONO ANCHE ILLUSTRATE NUMEROSE PROPOSTE DI IMPEGNO CONCRETO PER LE FAMIGLIE, I GRUPPI, LE PARROCCHIE, LE SCUOLE."