
Questo Diario spirituale quale mezzo di conoscenza di sé e di Dio, che conserva la sua attualità fra i differenti metodi consigliati nell'accompagnamento spirituale, è stato tenuto da padre J.-M. Lagrange lungo tutta la vita. È un testo edito per la prima volta e contribuisce a chiarire il lavoro d'esegeta di padre Lagrange.
Di lui il cardinale Carlo Maria Martini ha detto:
«Ho sempre guardato con gratitudine a questa figura di studioso e di figlio devoto della Chiesa, e sono lieto di sapere che egli era anche un uomo fervente, un uomo la cui preghiera era fuoco. Ritengo che il padre Lagrange sia come l'iniziatore di tutta la rinascita cattolica degli studi biblici. Il pensare che all'inizio ci sia stato un santo ci conforta nel vivere questi studi con l'attitudine di San Girolamo e degli altri esegeti santi, che hanno cercato nella Scrittura il volto di Dio».
Il libro è scritto in memoria del primo centenario del trapasso di Mons. Camillo Carrara (1871-1924), cappuccino Vescovo Missionario, nominato da Pio X, nel 1911, Vicario apostolico dell'Eritrea. In quel paese si industriò per la promozione sociale della popolazione; si affaticò perché i suoi sacerdoti, chierici e catechisti fossero formati ad essere apostoli della predicazione, dell'istruzione e della cura degli infermi; costruì e ristrutturò le chiese, le canoniche e le scuole; si impegnò a creare una numerosa, viva e autosufficiente Comunità. Nonostante i gravosi problemi sociali ed economici, Mons. Camillo non trascurò di svolgere il Ministero Apostolico della predicazione con le escursioni pastorali ai villaggi di cattolici, alle famiglie degli ortodossi, agli anziani dei non cristiani o musulmani e alle tribù di credenze ancestrali; amministrando i Sacramenti dell'iniziazione delle Fede Cristiana. Affaticato dalle lunghe e frequenti escursioni pastorali e logorato dai molteplici e grandiosi progetti realizzati in breve tempo, morì improvvisamente, lasciando un grande vuoto tra i suoi confratelli e nella comunità eritrea.
Lo stile discorsivo e confidenziale del libro fa della storia della ventisettenne spagnola, la Venerabile Suor Filomena di Santa Coloma (1841-1868), un racconto esaustivo, in cui si intersecano i testi autobiografici, gli studi scientifici e l'agiografia, senza dimenticare le Positio che ha portato Filomena ad essere dichiarata Venerabile. L'autrice commenta le esperienze mistiche della consorella alla stregua di quelle di altri mistici, aiutando il lettore alla comprensione dei fenomeni straordinari di cui Filomena è stata protagonista. In un razionalismo che nega oggi l'azione del Divino ed inquadra i mistici come prigionieri di fanatismo narcisistico o patologica schizofrenia, il libro testimonia la radicalità della fede della Ferrer, insieme al sano equilibrio umano e relazionale.
Queste note, scritte a partire dal 1920, «nel corso di una crisi di angoscia religiosa», non erano destinate alla pubblicazione. Fu il suo confessore, l'abbé Mugnier, a convincere Marie a pubblicarle pensando che avrebbero potuto aiutare gli increduli e anche i credenti in crisi. Così si spiega la dedica del volume: «Alle anime turbate, la loro sorella». Inoltrarsi nel mondo poetico di Marie Noël significa trovarsi in un groviglio di strade dove l'uomo si scopre nella sua nudità e nel suo mistero. Traduzione di Adriana Zarri, rivista e curata da Emanuele Borsotti e Francesco Occhetto. Antonella Lumini nella sua splendida prefazione scrive: "Diario intimo. Testo di una bellezza sublime, di una forza che inquieta, ma che insieme nutre le sottili vene del più autentico desiderio di verità. Un linguaggio mistico aderente alla trasparenza di un’esperienza nuda, senza più paraventi né appigli. Cruda, come crudo è il contatto con il vero».
Un libro, tante storie di amici che, partendo da Torino, al cui orizzonte si staglia la cerchia evocativa delle Alpi, rispondono all'attrattiva della montagna spingendosi in quattro continenti. Attraverso l'esperienza di compagni di escursione, di cordata, la loro amicizia si è consolidata e li ha spinti a porsi al "servizio" degli altri. Racconti brevi di chi ha vissuto esperienze di montagna come escursionisti, alpinisti, guide e accademici del CAI, che li ha portati a fare un cammino che va oltre l'avventura, oltre la passione per la montagna. Un libro ricco di fotografie che aiutano ad immergersi nel viaggio della Compagnia, nelle loro scalate.
"Le Lettere ai Rocchigiani costituiscono un diario di bordo della navigazione della Pro Civitate Christiana. Scegliendo tra di esse secondo sapienti percorsi tematici e all'interno degli appuntamenti storici della Cittadella, si mette a disposizione dei lettori una chiave per comprendere il cammino di fede di una comunità sotto la guida attenta e responsabilizzante del suo fondatore. Rocca fu uno dei primi strumenti pensati e creati da don Giovanni. E poi la Casa Editrice, L'Osservatorio cristiano con la grande Biblioteca, la Fonoteca, la Galleria d'arte, insieme al Corso di studi di agosto, a quello per i giovani di dicembre e agli appuntamenti teatrali, cinematografici e musicali per annunciare Cristo con gli strumenti messi a disposizione dalla comunicazione contemporanea" (Dalla Prefazione di Mariano Borgognoni).
"L'antologia di passi di articoli di don Giovanni Rossi su "La Rocca" edita in questo volume aiuta senz'altro a cogliere, dietro le condizioni dell'occasionalità degli scritti, la linea di sviluppo di un'iniziativa religiosa intonata alla diffusione dell'esperienza del cristianesimo. Con peculiarità proprie questo percorso si avvicina e per gli aspetti fondamentali coincide largamente con il ministero e l'opera di Angelo Giuseppe Roncalli. Le pagine che seguono sono un piccolo contributo alla comprensione dell'impegno per il rinnovamento della vita religiosa nel corso del Novecento, osservato attraverso la prospettiva di una profonda amicizia sacerdotale." (Dall'Introduzione di Giovanni Vian).
Giovanni Rossi (Parigi 1887 Assisi 1975), sacerdote milanese, già segretario del cardinale Andrea Carlo Ferrari, arcivescovo di Milano, fonda prima la Compagnia di San Paolo e poi un novo centro spirituale ad Assisi, la Pro Civitate Christiana che ha come sede la Cittadella. La nascita dell' Associazione affonda le sue radici nella riscoperta dell'impegno laicale, nel dialogo con le varie componenti della cultura, con chi è lontano 0 ai margini della vita della Chiesa, con le altre fedi.
h una biografia documentata di san raimondo, che fu padre del diritto canonico e autore del primo manuale di teologia pastorale. E`patrono dei canonisti e compatrono di barcellona. In occasione del quarto centenario della canonizzazione di san raimondo di penyafort (2001), presentiamo una ricostruzione documentata della vicenda terrena e spirituale del padre del diritto canonico. C on l'attenzione propria dello storico e con l'affetto che si nutre per un concittadino illustre e santo, l'autore pre senta e documenta la vita di san raimondo; soprattutto sottolinea il significativo contributo da lui dato alla nascita del diritto canonico (con la compilazione delle decretali) e alla configurazione e formulazione della teologia morale (con il suo manuale per i confessori). Sono evidenziati anche alcuni aspetti salienti della vita religiosa del santo, come il suo ingresso nell'ordine d omenicano e la sua prudenza nel governo dell'ordine, quando ricoprl la carica di maestro generale e in tutti gli altri compiti diplomatici che gli furono assegnati. Il libr o si apre con un introduzione del card. Giacomo biffi che sottolinea il legame che unisce san raimondo con la citta di bologna dove il santo dimorr per circa dieci anni, prima come studente e poi come insegnante di diritto.
Biografia del Servo di Dio P. Ireneo Mazzotti dell'Ordine dei frati minori, fondatore dell'Istituto secolare di vita consacrata Piccola Famiglia Francescana". " questa biografia di p. Ireneo mazzotti vuole essere rigorosamente storica: vuole cogliere il servo di dio come realmente fu con le sue virty, le sue fragilita, i suoi limiti e le sue grandezze, con fedelta ai fatti e alle testimonianze, e lasciando largo campo alla riflessione e alla valutazione di questa personalita. P. Ireneo nacque a colonge (brescia) nel 1887. I primi studi per divenire francescano li svolse a ornavasso (novara) ma per licenziarsi in teologia segul corsi di studio in molti conventi sino al 1912. Vissuta l' esperienza tragica della prima guerra, in seguito p. Ireneo vive una intensa vita pastorale tra brescia, milano e monza e poi in tutta italia. Nel settembre del 1988 e`stata inoltrata la causa di beatificazione conclusasi nella prima
«Questa pubblicazione nasce da un debito di gratitudine. Non solo personale, ma ecclesiale e comunitario. Chi ha avuto il dono di incontrare don Sergio nella preghiera, nel consiglio, nell’educazione ricevuta da lui, o anche solo nello scambio di qualche sguardo e poche battute, conserva nel cuore la sensazione viva di aver incontrato un uomo abitato da Dio. Non un uomo perfetto e, forse, proprio per questo, tanto più vero» (dalla Prefazione).
«Il riferimento a don Sergio di tantissimi ragazzi e giovani di allora e uomini e donne maturi di oggi fa della testimonianza di questo prete un pezzo di storia della diocesi aretina che non solo rimane negli annali e nella memoria ma vive ancora oggi nei sentieri che stiamo attraversando come Chiesa» (dalla Postfazione).
Don Roberto Sardelli ( 1935-2019) è stato un sacerdote che ha saputo interpretare alla lettera il Vangelo. Nel 1968 scelse di lasciare la parrocchia e di andare a vivere nel borghetto dell'Acquedotto Felice, condividendo sofferenze e marginalità. Fondò la Scuola 725 che divenne famosa per il metodo educativo utilizzato. Risalgono a quella fase della sua vita Non tacere (1971) e la Lettera al sindaco di Roma.
Dopo la conquista della casa per le famiglie dei baraccati (1973), scelse di continuare a vivere nelle pieghe delle periferie fisiche ed esistenziali della società. Si interessò alla condizione dei Rom, dei malati di Aids, delle periferie romane. Testimonianza di questa profonda riflessione umana e sociale sono i libri Il danzatore (1997), Le margherite sono nuvole nel prato (1998), Vita di Borgata (2013).
Negli ultimi anni di vita don Sardelli ha avuto importanti riconoscimenti. Nel 2018 l'Università Roma Tre gli conferisce la laurea honoris causa in Scienze pedagogiche. Nel 2024 nasce per iniziativa della Caritas il Fondo don Roberto Sardelli per aiutare le persone in difficoltà abitative. All'inizio del 2025 papa Francesco finanzia con un milione di euro il il Fondo Sardelli; nello stesso anno l'Istituto comprensivo di via Giorgio Del Vecchio, zona Boccea, ha intitolato a don Roberto Sardelli il plesso scolastico.
Odoardo Focherini (Carpi 1907 - Hersbruck 1944), beatificato il 15 giugno 2013 e in precedenza insignito della medaglia di Giusto fra le nazioni dallo Stato d'Israele e della medaglia d'oro al merito civile dalla Repubblica italiana, morì in un campo di lavoro nazista. Giornalista, amministratore del giornale L'Avvenire d'Italia, impegnato nell'Azione cattolica, padre di sette figli, si prodigò per aiutare gli ebrei perseguitati. Arrestato l'11 marzo 1944, fu condotto nel carcere di San Giovanni in Monte di Bologna, sotto la diretta giurisdizione delle SS, poi al campo di concentramento di Fossoli. Attraverso il campo di smistamento di Gries-Bolzano e il campo di concentramento di Flossenbürg raggiunse quello di Hersbruck, dove morì pochi mesi dopo. Le sue lettere, scritte nelle diverse stazioni della sua via crucis, sono la testimonianza più eloquente e commovente di una fede profonda che non si rassegna di fronte alla sofferenza e alle persecuzioni.

