
Emanuele Basile e Mario D’Aleo erano alla guida della compagnia carabinieri di Monreale quando, nel 1980 e nel 1983, furono assassinati dalla mafia. Avevano rispettivamente 30 e 29 anni. Basile passeggiava con la moglie e la figlia. La piccola, quattro anni, era tra le sue braccia quando i killer entrarono in azione.
D’Aleo si trovava sotto la casa della fidanzata. Con lui perirono anche due carabinieri: Giuseppe Bommarito, marito e padre di due figli piccoli, e Pietro Morici.
È una storia di mafia che si svolge nella Sicilia degli anni Ottanta, nella località di Monreale, ma è soltanto un frammento localizzato di una storia che invade da sempre l’intera Isola siciliana.
Ed è una storia di coraggio nel compiere il proprio dovere anche nel pericolo, di impegno e, purtroppo, di solitudine invece di essere affiancati da parte di chi avrebbe dovuto.
Infatti, questi uomini perirono quando furono lasciati soli, senza difese.
La giornalista Michela Giordano, grazie ai ricordi delle famiglie D’Aleo e Basile che persero i loro congiunti, e attraverso gli atti del processo che condannò gli assassini, ha ricostruito una storia interessante per comprendere un’epoca di violenza e di soprusi che avrebbe meritato maggiore attenzione.
Punti forti
L’onestà e l’amore al proprio dovere. Il coraggio di rischiare la vita per il bene comune. Una tragica pagina di storia italiana.
Destinatari
Tutti quelli che cercano la verità nelle vicende tragiche che minano le istituzioni pubbliche e la tranquillità dei cittadini.
autrice Michela Giordano, 32 anni, giornalista di Pagani (Salerno). Attualmente impegnata con l’emittente televisiva Telenuova e con il quotidiano Il Mattino. Ha collaborato, in passato, con le testate Cronache del Mezzogiorno e Metropolis e con il sito web Agoràvox. Autrice del testo teatrale «A’ Fetenzìa», cronaca di un omicidio impunito. È sposata con un ufficiale della guardia di Finanza, di qui nasce il suo particolare interesse per le forze dell’ordine.
Le dieci meditazioni di cui si compone il testo sono incentrate sulla parola di Dio riguardante il profeta Elia, il cosiddetto Ciclo di Elia, che si estende dal capitolo 17 di 1Re al capitolo 2 di 2Re con i suoi celebri episodi, tra cui: il nutrimento del profeta da parte dei corvi, l’ospitalità offertagli dalla vedova di Sarepta,
i conflitti con il re Acab e la regina Gezabele, la sfida con i sacerdoti di Baal, la manifestazione di Dio sul monte Oreb, la chiamata del profeta Eliseo, la sua ascesa in cielo sul carro di fuoco. Elia, estremo difensore della fede del popolo d’Israele, viene proposto come punto di riferimento per riscoprire il significato pieno della fede. Le meditazioni offrono puntuali e forti provocazioni per dare all’identità cristiana un maggiore impulso di significatività, fedeltà e radicalità. Con un linguaggio coinvolgente, capace di favorire un processo di identificazione e di attualizzazione, viene sviluppato il tema centrale, che può essere così sintetizzato: educare alla fede e vivere la sua profezia nella vita della Chiesa di oggi, dentro un contesto sociale che tenta sempre più di prenderne le distanze. Elia ci sollecita a rileggere la nostra vita che in quanto cristiani siamo chiamati a vivere, contemporaneamente, davanti a Dio e davanti agli uomini.
L’AUTORE
Giuseppe Alcamo è cappellano del monastero di clausura San Michele Arcangelo a Mazara del Vallo (TP) e docente di Catechetica alla Facoltà Teologica di Sicilia.
Ha pubblicato: La Catechesi in Sicilia dal Concilio Vaticano II al Giubileo del 2000 (San Tommaso - LDC, 2006); La “sicura bussola” della Chiesa. La recezione del Concilio Ecumenico Vaticano II e i Convegni ecclesiali nelle Chiese siciliane (Il pozzo di Giacobbe, 2008); La Chiesa educa all’incontro con Gesù. Schemi di catechesi bibliche (LDC, 2011); Nella pienezza del tempo (Libreria Editrice Vaticana, 2011).
In particolare con Paoline: Noi ragazzi di oggi (2009); Associazioni e movimenti ecclesiali. Formazione, catechesi e dinamiche educative (2011); (a cura di) Il compito educativo della catechesi. Il contributo del Documento di base (2011); Abbiamo incontrato il Signore (2012).
Vladimir Ghika (1873-1954), principe rumeno, inizialmente ortodosso, convertitosi poi al cattolicesimo, diventato sacerdote e infine martire, è un'eminente figura del XX secolo. È stato beatificato il 31 agosto 2013. Questo testo ne esplora la spiritualità alla luce delle tappe fondamentali della sua vita. In ogni circostanza seppe essere una luce, una presenza corroborante per i giovani, i malati, i disperati. Imprigionato e torturato sotto il regime comunista, il suo martirio è la testimonianza suprema della sua carità. "La morte può distruggere tutto", diceva "tranne l'amore".
L'autore ripercorre l'itinerario spirituale di Etty Hillesum, come omaggio, a settanta anni dalla sua morte nel campo di sterminio di Auschwitz. La giovane ebrea, inizialmente, lontana da Dio, lo scopre guardando in profondità dentro se stessa e con l'aiuto di un'assidua preghiera. Il libro di Fratel MichaelDavide si pone come modello per un percorso spirituale proponibile anche alle nuove generazioni con il pressante invito a cercare Dio nella propria vita, partendo dall'incontro vero e profondo con la propria realtà di persona umana.
È la storia del Sermig (Servizio Missionario Giovani) e del suo fondatore Ernesto Olivero. Una realtà nata sottovoce, sviluppatasi gradatamente, in modalità impensabili sia a E. Olivero sia ai suoi primi collaboratori, giovani che volevano «cambiare il mondo», combattendo la fame attraverso opere di giustizia, promuovendo lo sviluppo e praticando la solidarietà verso i più poveri.
L’Arsenale militare è divenuto l’Arsenale della Pace, «una casa dove ognuno può ritrovare silenzio e spiritualità, se stesso e il respiro del mondo».
Da Torino ai 5 continenti, attività di servizio dei poveri, formazione dei giovani, con l’obiettivo di vivere il Vangelo e di essere segno di speranza. Metodologia: cambiare il mondo partendo da se stessi. Ampiamente documentato.
«L'uomo non è perfettamente felice fino a che gli rimane qualche cosa da desiderare e da cercare [...]. Perciò rimane nell'uomo il desiderio naturale di conoscere la natura della causa, quando nel conoscere gli effetti arriva a comprendere che essi hanno una causa. Si tratta di un desiderio dovuto a meraviglia, come dice Aristotele, che stimola la ricerca [...]. Ma alla perfetta felicità si richiede che l'intelletto raggiunga l'essenza stessa della causa prima. E allora avrà la sua perfezione nell'unione a Dio, come all'oggetto del suo desiderio, nel quale soltanto consiste la felicità dell'uomo» (Sum. Theol., I-II, q. 3, a. 8).
Il racconto della nuova avventura della fede di Alessandra Borghese, vaticanista di Panorama: dalla gioia della conversione alla decisione di testimoniarla, dai dialoghi con i lettori agli incontri con Benedetto XVI.
In occasione del 97° compleanno di fr. Modestino e a due anni e mezzo dalla sua morte, le Edizioni Padre Pio da Pietrelcina pubblicano la biografia scritta da una sua figlia spirituale.
Un libro che vuole essere un dono per don Maggioni, che compirà 80 anni il 4 febbraio 2012. Il testo ripercorre la vita di don Bruno, dall'infanzia ad oggi, affrontando temi quale il paese natìo, l'entrata in seminario, il fare il prete, il Vangelo, il Concilio Vaticano II, la vecchiaia, i momenti di solitudine, le rabbie, i viaggi... Lo stile è diretto e colloquiale, l'impostazione a domanda e risposta.
Jacopone da Todi (1233-1306), originalissimo poeta e solitario contestatore del suo tempo, viene qui rivisitato e storicamente inquadrato nella biografia e negli scritti da un saggista che si cala bene attrezzato nel succedersi di vicende nodali, le esplora, le ricostruisce, le unifica in un ritratto esemplare. Come nelle sequenze filmiche, in queste pagine scorrono in primo piano le stagioni di una vita sullo sfondo di travagli religiosi e civili che ebbero risonanze e conseguenze europee: la nascita e la crescita, gli studi a Bologna, la professione notarile, il matrimonio, la tragica morte della moglie Vanna, un decennio di esistenza senza dimora, l'entrata in convento, le lotte spirituali, i divieti, la prigionia, la morte. Papa Celestino V lo accolse e benedisse, papa Bonifacio VIII lo perseguitò e maledisse. La consona duttile prosa di Maffeo rende indimenticabile la lettura.
È la più anziana dei sei veggenti di Medjugorje, ma anche la più seguita dai milioni di pellegrini che ogni anno si recano nel paesino della Bosnia-Erzegovina. Dopo essersi sottratta per oltre trent'anni a libri e interviste, Vicka Ivankovic ha finalmente accettato di raccontare tutta la sua storia in un'appassionante confessione a cuore aperto. Vicka riceve messaggi dalla Madonna ogni giorno, da quel lontano 24 giugno 1981 in cui vide per la prima volta la "signora dagli occhi celesti", la "Gospa", come viene chiamata in lingua croata. Con semplicità, parla della sua umile famiglia d'origine, dell'infanzia e di quei giorni straordinari, quando aveva solo sedici anni, sconvolti dall'inizio delle apparizioni. Con la forza di una fede incrollabile, descrive tutti gli eccezionali fenomeni fisici e mistici di cui ancora oggi è protagonista - bilocazioni, vessazioni diaboliche, sofferenze fisiche - ma anche gli incontri commoventi con la Regina della Pace, con gli Angeli e, nei giorni di Natale, con Gesù. Vicka affronta inoltre il grande mistero dei Dieci Segreti, svelando i particolari delle sue visioni dell'Inferno, del Purgatorio e del Paradiso, e accennando all'ultimo sconvolgente miracolo che si ripete da alcuni mesi nella sua casa natale: una statua della Madonna di Lourdes, ogni notte, diventa fosforescente e sembra viva.
Nella Ferrara del 1938, le leggi razziali sconvolgono un amore nato sui banchi di scuola e l'amicizia tra una ragazza ebrea e due giovani, uno ebreo, l'altro no. Lo scoppio della guerra spezza brutalmente i loro sogni e ne intreccia e allontana in modo imprevedibile i destini: mentre i due giovani ebrei conoscono le persecuzioni, i bombardamenti, la fame, l'esilio e il movimento antifascista, il gentile si arruola e finisce ben presto prigioniero in Palestina, dove impara a conoscere il piccolo e nuovo mondo del kibbutz?