
Con la canonizzazione di Paolo VI la sua figura - a volte così osteggiata, travisata e per lungo tempo dimenticata - non solo viene innalzata alla gloria degli altari, ma anche restituita alla sua dimensione autentica di sacerdote, vescovo e pontefice. Questo volume ripercorre le tappe dell'itinerario sacerdotale di Giovanni Battista Montini, dai primi anni di formazione al pontificato. Emergono così chiaramente i tratti del suo cammino spirituale, ma insieme anche tutta la sua statura umana ed ecclesiale: la finezza e la sensibilità della sua persona, la tempra della sua fede, la sua apertura al mondo, la sua carità intellettuale, il suo impegno apostolico.
L'autore, che si dice portato più alla riflessione teologica che alla ricerca storica, non propone una rievocazione dell'intera opera di uno dei principali esponenti del cattolicesimo democratico (1926-2007), ma individua i momenti salienti della sua ampia e profonda produzione. Con riconoscenza verso una figura che ha riempito di sogni la sua giovinezza, egli dichiara l'intento di aiutare, attraverso la sua memoria, la parte pensante della comunità cristiana in un momento particolarmente difficile della storia.
«Pietro Scoppola era un vero maestro: di vicende storiche, di problemi religiosi, di questioni attuali. I tre punti di vista si mescolavano insieme senza forzature nel dipanarsi sicuro dei suoi discorsi. Dal presente al passato, dalla politica alla religione: tutto era sempre documentato con la mentalità dell'uomo di scienza, che non lascia niente al caso o all'improvvisazione, ma che tutto passa sotto il segno della dimostrazione e della prova. Ai discepoli e agli interlocutori non rimaneva altro che ammirarlo e seguirlo nelle sue conclusioni e, soprattutto, nel suo metodo» (dall'Introduzione).
Sommario
Introduzione. I. LA VITA. 1. Una vita segnata dal cammino scientifico. 2. Una fede sofferta ma sicura e inossidabile. 3. L'impegno politico diretto. II. L'OPERA. 1. Il Modernismo, primo grande impegno storiografico. 2. I giorni del concilio. 3. La nuova cristianità. 4. Scoppola e il fascismo. 5. La questione romana. 6. De Gasperi un politico cristiano esemplare. 7. Una lunga storia raccontata con amore. 8. Il Partito Popolare. 9. Dal dopoguerra ai nostri giorni. 10. La cultura della mediazione. 11. Un bilancio difficile.
Note sull'autore
GIORDANO FROSINI ha pubblicato presso le EDB diversi volumi nei quali la teologia è ripensata con un impianto sistematico, ma con un linguaggio e con una sensibilità che la comunicano come spiritualità per il credente: Aspettando l'aurora. Saggio di escatologia cristiana (31996); Una Chiesa possibile (32010); La Trinità mistero primordiale (22008); i volumi dedicati a Dio Padre (Incontro al Padre. Una Teo-logia per tutti, 21999), a Gesù Figlio («Chi dite che io sia?». Una cristologia per tutti, 1997), allo Spirito Santo (Lo Spirito che dà la vita. Una sintesi di pneumatologia, 21998); Teologia oggi. Una sintesi completa e aggiornata (21997, nuova edizione 2012); Spiritualità e teologia (2000); Desiderio di infinito. Il cristianesimo e le aspirazioni dell'uomo (2001); La risurrezione inizio del mondo nuovo (2002); Il ritorno della speranza. Una nuova teologia, una nuova spiritualità (2005); Teresa di Lisieux e l'Aldilà (2006); Piccolo manuale di teologia. Una sintesi aggiornata per catechisti e operatori di pastorale (42009); Babele o Gerusalemme? Teologia delle realtà terrestri: I. La città. Seconda edizione riveduta e aggiornata (2007); Un nuovo volto di Dio? (2008); Per un mondo nuovo. La chiesa inizio e serva del Regno (2010); Dio il cosmo l'uomo: exitus - reditus(2011); con Antonio Acerbi, Cinquant'anni di Chiesa in Italia. I convegni ecclesiali da Roma a Verona (2006); e inoltre La chiesa siete voi, Esperienze, Fossano 2009. Alcune sue opere sono state tradotte in albanese, portoghese, spagnolo e polacco.
Papa Francesco ha dato il suo assenso alla beatificazione di 19 religiosi e religiose della Chiesa d’Algeria, assassinati tra il 1994 e il 1996, a causa della loro tenace fedeltà al vangelo, alla Chiesa e al Paese al quale avevano scelto di restare fedeli, nonostante la violenza islamista che imperversava dappertutto fin dagli inizi degli anni '90.
Questa beatificazione sarà un evento di eloquente spessore e di fondamentale importanza per la Chiesa contemporanea, per molteplici ragioni. I nuovi beati sono anzitutto dei contemporanei che molti di noi hanno conosciuto e frequentato e il loro messaggio è un invito a uscire dalla paura viscerale nei confronti dei musulmani e ad esplorare e individuare possibili percorsi realistici ma generosi di incontro, secondo quanto afferma il decreto conciliare Nostra Aetate. Un vescovo, religiose, sacerdoti e religiosi: il loro ruolo diverso nella Chiesa sottolinea che questa testimonianza di amore totale e disinteressato può essere offerta da cristiani comuni che non hanno cercato di diventare degli eroi.
Pierre Claverie, domenicano, vescovo di Orano, era uno di loro; e, con il priore dei monaci trappisti di Tibhirine, Christian de Chergé, è colui che dal punto di vista teologico ha maggiormente esplicitato il profondo significato di questa presenza discreta della Chiesa in un paese musulmano.
Il ricordo degli abusi perpetrati da un sacerdote quando l'autore era un bambino riaffiora nella sua memoria dopo quasi quarant'anni di oblio. L'autore ripercorre con una penna struggente e toccante il proprio cammino di riscoperta e la presa di coscienza di una ferita che rimane aperta.
È negli anni terribili del «decennio nero», durante il quale in Algeria si contrappongono islamisti e forze armate, che si colloca la straordinaria testimonianza di due uomini. Sono Christian de Chergé, priore del monastero trappista dell’Atas, a Tibhirine, rapito e ucciso nel 1996 con altri sei confratelli, in circostanze non ancora completamente chiarite, e monsignor Pierre Claverie, vescovo domenicano di Orano, assassinato lo stesso anno, con il suo autista musulmano Mohamed, per aver condannato apertamente tutte le forme di violenza.
Si tratta di due figure particolarmente luminose nel cuore della Chiesa d’Algeria, fortificata nella sua volontà di restare con i musulmani algerini, anche dopo l’indipendenza del Paese, dalla personalità del cardinale Duval e dall’impegno di sacerdoti, consacrati e laici.
Sommario
Introduzione. I. Osare l’ospitalità. 1. Il complesso intreccio etimologico del termine «ospite». 2. Ospitalità: gesto sovversivo alla base della relazione. 3. La sacralità del gesto ospitale. II. Pierre Claverie: un algerino per alleanza. 1. Una complessa ricerca identitaria. III. Christian de Chergé e i monaci di Tibhirine. Il lungo apprendistato dell’ospitalità. 1. Incontri interreligiosi e pratiche di ospitalità. 2. Dalla posizione alta a quella bassa: l’esperienza di essere accolti. 3. «Fare un’esperienza con delle esperienze»: un approccio di teologia pratica. 4. Divenire ospite dell’Algeria. Conclusione.
Note sull'autore
Claudio Monge, domenicano, ha trascorso due anni con frère Roger Schutz nella comunità monastica ecumenica francese di Taizé. Vive a Istanbul, dove è responsabile del Centro culturale dei domenicani. Dottore in Teologia delle Religioni e diplomato in Lingua e cultura turco-ottomane all’Università di Strasburgo, ha insegnato all’Università di Friburgo ed è visiting professor in Polonia, Francia, Svizzera, Italia, Canada e Brasile. Consultore del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, è autore di numerose pubblicazioni, tra cui Taizè. La speranza condivisa (EDB 2016).
Don Primo Mazzolari si è sempre definito «il ragazzino di San Colombano», dal nome della cascina in cui nacque «in una gelida notte d’inverno», il 13 gennaio 1890.
Nell’ormai vastissima bibliografia dedicata a una delle figure più significative del cattolicesimo della prima metà del Novecento, è stato sottovalutato il valore letterario, spesso poetico e sempre appassionato della sua prosa narrativa, che si può riscontrare nei racconti, nei saggi letterari e nei diari. Pagine ricche di umanità, attraversate dal ricordo nostalgico del luogo in cui nacque e trascorse gli anni dell’infanzia, della famiglia, dell’esperienza pastorale e della natura.
Nel sessantesimo anniversario della morte di don Mazzolari (2019) questo libro ricorda il «parroco d’Italia» con la scelta di alcune pagine che mettono in luce questo particolare e significativo aspetto della sua vita e il legame sentimentale con i familiari e il luogo nativo.
Sommario
Presentazione (M. Ghilardi). Introduzione. I. Il ragazzino di San Colombano. II. La vocazione. III. Prime esperienze pastorali. IV. La Prima guerra mondiale. V. Da Bozzolo a Cicognara. VI. Cicognara: tra l’argine e il bosco. VII. Ritorno a Bozzolo. VIII. Ancora guerra. IX. Il dopoguerra e l’impegno politico. X. «Pellegrino» al Boschetto. Gli ultimi anni. Bibliografia. Appendice iconografica.
Note sull'autore
Francesco Gonzaga, laureato in Pedagogia all’Università di Parma, è stato insegnate di Lettere nelle scuole secondarie statali. Studioso di storia, è autore di numerosi libri, tra cui Il Boschetto di Cremona. Appunti per una storia (2010) e Le associazioni cremonesi di Mutuo Soccorso (2017).
Maurizio Ghilardi, laureato in Scienze della formazione all’Università Cattolica di Piacenza, dal 2015 è parroco delle comunità del Boschetto e del Migliaro, nella periferia di Cremona.
Giacomo, fratello di Gesù, svolse un ruolo importante all'interno della primitiva comunità di Gerusalemme e contribuì in modo decisivo ad orientare i primi sviluppi del movimento dei seguaci di Gesù. La sua figura però rappresentando la linea dei cristiani di origine giudaica, destinata ad estinguersi o ad assimilarsi ad altri orientamenti di maggiore successo - fu presto oscurata da altri personaggi delle origini, come Pietro e Paolo, che lo superarono per notorietà ed autorità. In questo libro - basato su una lettura attenta del Nuovo Testamento e dei Vangeli apocrifi - si racconta una vicenda appassionante, che pone una serie di interrogativi sulla vita di Gesù, su chi potesse essere il suo vero erede, sui suoi familiari, fratelli e sorelle. Questa storia aiuta a far luce sulle concezioni, i valori, i problemi della primitiva comunità cristiana di Gerusalemme.
Gli ultimi giorni di Cristo, in un crescendo di tensione e intrigo che portò poi alla sua Crocifissione. Una vicenda drammatica, che cambiò il corso della Storia e che coinvolse, segnandoli per sempre, uomini e donne di ogni origine ed estrazione. Fra questi de Wohl concentra il proprio sguardo sul soldato romano Cassio Longino, il centurione che con la propria lancia trafisse il costato di Cristo. Accanto a lui, affascinante figura della tradizione cristiana, una ricca galleria di personaggi: uomini autorevoli e potenti, come Pilato o il sacerdote Caifa, ma anche individui rimasti nell'ombra, come le donne, testimoni non viste di un evento potentissimo. Una storia così intima eppure così universale, raccontata dal punto di vista di chi ha toccato con mano un grande mistero. Un romanzo storico d'ampio respiro, pieno di eventi, tra le opere più significative di de Wohl.
Pamplona nel 1521 è sotto l'assedio del Regno di Navarra. Ulric von der Flue, detto Uli il Lungo, un arguto mercenario svizzero, intelligente e coraggioso sergente di artiglieria, riesce ad aprire una breccia nelle mura con un colpo di cannone, decretando di fatto la resa degli spagnoli e ferendo un giovane ufficiale basco, Iñigo de Loyola y Licona. A Uli viene affidato il compito di riportare il nobile ferito alla sua casa. Inizia così l'avventura della conversione di sant'Ignazio di Loyola che, insieme a Uli e a una donna travestita da maschio, Juanita, viaggeranno fino in Terra Santa per un pellegrinaggio che cambierà le loro vite. Attraverso gli occhi di Uli seguiamo la storia emozionante del santo tra Spagna, Roma e Gerusalemme, e il suo cammino verso un destino che non avrebbe mai immaginato: quello che lo porterà a diventare Cavaliere di Dio.
Dai giorni da studente a Parigi all'incontro decisivo con Ignazio di Loyola fino ai suoi viaggi come gesuita, la storia illuminante di Francesco Saverio - al secolo Francisco Xavier - è avventurosa come un romanzo: i primi tentativi frustrati di partire per Gerusalemme, la fondazione a Roma di un nuovo ordine, la Compagnia di Gesù; poi finalmente la benedizione della corte reale portoghese per il primo pellegrinaggio in India, raggiunta attraverso un terribile viaggio in nave approdato inizialmente sulle coste del Mozambico. Con la capacità narrativa che lo ha reso famoso in tutto il mondo, de Wohl ci trascina tra Goa, Malesia e Giappone lungo il percorso missionario di Francesco Saverio, che terminò la sua vita nella piccola isola cinese di Sancian. Una vicenda intensa, che sulle orme di una fervente passione religiosa racconta l'Oriente misterioso e affascinante del Cinquecento.
Uno dei personaggi più affascinanti del vecchio testamento, il pastore destinato a regnare su Israele: dal momento in cui il giovane Davide viene unto dal profeta Samuele per volere di Dio, che aveva riconosciuto in lui il nuovo re, la sua vita è ricca di episodi eccezionali. De Wohl racconta questa storia grandiosa con un respiro narrativo da romanzo d'avventura: dagli anni di servizio e persecuzioni sotto re Saul al destino che lega Davide alla principessa Mikal, figlia di Saul, dall'amore per Betsabea agli intrighi per uccidere il marito di lei, Uria, fino al tradimento di uno dei suoi figli, Assalonne, l'autore ci riconsegna tutta la complessità di un personaggio sfaccettato e moderno, capace al contempo di terribile spietatezza e di sconfinata generosità.
La vicenda di padre Puglisi rappresenta un momento cruciale della vita del nostro paese: dalla sua parrocchia nella periferia di Palermo, il prete di Brancaccio si oppose senza compromessi allo strapotere della mafia che condizionava tutta la città. Per questo fu assassinato il 15 settembre 1993 dallo stesso clan responsabile degli omicidi di Falcone e Borsellino e delle bombe di Roma, Firenze e Milano. La Chiesa lo ha dichiarato beato, riconoscendo in lui il primo martire della criminalità organizzata, ed è stato proprio il suo esempio a ispirare le successive prese di posizione contro ogni genere di mafia, che sono culminate con la scomunica da parte di papa Francesco. Questo libro, frutto di quindici anni di conoscenza personale e ricco di testimonianze, disegna un ritratto concreto e intenso di padre Puglisi: dallo spessore umano e spirituale al carisma di educatore, fino alla passione per il riscatto sociale degli emarginati. A venticinque anni dalla morte, per i laici padre Puglisi rimane un esempio sulla strada della legalità e dei diritti civili. Per i credenti, è il profeta di una Chiesa che - come ha chiesto papa Francesco - deve essere un'alternativa d'amore, povera e per i poveri.