
"Chiara non appartiene solamente a voi cristiani. Ora lei e il suo ideale sono eredità dell'umanità intera", ha recitato un monaco buddista ai funerali di Chiara Lubich. Questo volume propone a tutti, oggi, l'insegnamento di Chiara e l'eredità che il Movimento è chiamato a raccogliere in fecondità per la Chiesa e il mondo intero. La maestra trentina che ha fondato l'Opera di Maria nota come Movimento dei Focolari, la cui diffusione è capillare in tutti i continenti, ha fatto una rivoluzione silenziosa. È vissuta in una operosità vibrante ma senza affanni, fatta di meditazioni, iniziative, scritti, discorsi, incontri, viaggi nel mondo; appartata dalla società che predilige il rumore, l'ostentazione. Spiritualità e azione sono state per lei umili e feconde come il lievito e il sale evangelici. I numeri e le iniziative raccontano molto sulla vitalità di un Movimento ora chiamato a non disperdere l'eredità di Chiara. Ma non dicono tutto. Il lascito della fondatrice ai focolari, che negli statuti hanno il nome ufficiale di "Opera di Maria", sta nella visione di un'umanità senza confini, capace di superare barriere, diversità, appartenenze. Una famiglia unita nell'epoca del villaggio globale. Un mondo che abbatte muri e costruisce ponti.
“Correva l’anno 1943. Eravamo all’inizio del Movimento dei Focolari a Trento ed infuriava la guerra…”.
Iniziano così i “fioretti di Chiara”, esperienze vissute da Chiara Lubich, fondatrice dei Focolari, o da altri suoi compagne e compagni, dall’origine del movimento nel 1943 a Trento, fino ad oggi.
Si tratta di semplici fatti straordinari che colpiscono per un’evidenza di luce, per un candore quasi d’infanzia che commuove e fa esultare.
Da quelle prime avventure sono ormai trascorsi quasi 60 anni e i Focolari oggi, nel mondo, tra aderenti e simpatizzanti, sono quasi 2 milioni e mezzo, presenti in 182 nazioni.
Un prodigio evangelico moderno.
Doriana Zamboni è una delle prime compagne di Chiara Lubich e oggi fa parte del Consiglio centrale dei Focolari.
Un susseguirsi di quadretti freschi e vivaci raccontano il don Oreste che solo chi gli stava più vicino ha colto nella sua profondità. Libro + DVD.
Dal 4 gennaio 1935 al 27 dicembre 1944 Angelo Giuseppe Roncalli fu delegato apostolico in Grecia e Turchia con sede a Istanbul. Animato da spirito di carità e desiderio di comprensione, nella città sospesa tra due continenti il futuro papa Giovanni XXIII pose con pazienza le basi di un dialogo con le diverse confessioni cristiane presenti nel Paese, con le autorità della repubblica laica, con il mondo musulmano e con la comunità ebraica, riuscendo anche a prestare nei confronti di quest’ultima un aiuto che contribuì a salvare migliaia di vite umane dall’Olocausto.
Sulla scia di san Carlo Borromeo, della cui figura era stato attento studioso, Roncalli volle essere, prima ancora che diplomatico, vescovo e pastore della piccola e variegata realtà cattolica che ancora abitava l’antica Costantinopoli.
L'autrice
Mariagrazia Zambon, laica consacrata della diocesi di Milano, vive in Turchia dal 2001. Dopo aver trascorso sei anni ad Antiochia nello spirito di cooperazione tra le Chiese, è ora impegnata ad Ankara nella pastorale ecclesiale in favore dei giovani e delle donne, di ogni età, condizione e confessione, offrendo il suo aiuto per accompagnarli in un cammino di fede, di dialogo e di solidarietà umana e curando percorsi di mediazione culturale.
Queste lettere “private”, indirizzate da Zaccagnini ai famigliari e ad alcuni amici, ci fanno ritrovare il cristiano in politica a causa della fede, in un rapporto particolarissimo con il potere. «attenzione», scrive l’arcivescovo di Modena-Nonantola Erio castellucci, «Zaccagnini non appare mai diviso tra un’obbedienza a Dio e al suo Regno (spiritualità) e una all’uomo e alla storia (impegno politico), ma le pratica assieme, avvertendole come due dimensioni dello stesso amore». Tutte le lettere qui raccolte hanno lo stesso filo conduttore: la vita è un dono, è bella, in sé è un valore incommensurabile e incomparabile; “per fortuna che si muore”, perché solo così si ha la possibilità di conoscere l’unica cosa che vale più della nostra vita: la vita nella Gerusalemme celeste, che Zaccagnini è certo di raggiungere, al massimo con una spinta. La politica? È solo uno strumento per aiutare gli altri. Non è il caso, dunque, di menare vanto per incarichi, onori e onorificenze: tutta roba effimera di cui si perde presto persino la memoria. «Assume prezioso valore», scrive il Presidente Sergio Mattarella nella sua testimonianza, «questa raccolta di scritti così personali, a volte commoventi, comunque espressivi di una umanità tanto ricca da non poter essere ricompresa soltanto nella dimensione politica». Fede, mitezza, ma uomo capace di decisioni solitarie, sottolinea guido Bodrato, mentre Pierluigi castagnetti ci ricorda che «il cuore di Benigno non si era mai inaridito, nonostante la politica». «Un cuore ricco di valori umani», insiste Aldo Preda, che ha curato diverse pubblicazioni su Zaccagnini perché il messaggio di questo cristiano prestato alla politica non vada disperso.
Cent’anni di futuro ci avvicinano a Giuseppe Toniolo (1845-1918), il grande economista e sociologo cattolico proclamato beato dalla Chiesa nel 2012.
Egli fu leader del movimento cattolico tra fine Ottocento e inizi Novecento, promotore della Rerum novarum e della dottrina sociale, un cristiano modello di santità laicale, quella “della porta accanto” indicata da papa Francesco nell'esortazione apostolica Gaudete et exsultate.
Oggi ritroviamo la straordinaria attualità del suo pensiero e della sua azione, un esempio di fede e di vita che fa sintesi in pienezza della speranza nel Risorto, una genialità creativa che affronta le sfide del tempo e traccia le vie di un nuovo umanesimo, per una «società di santi».
Ha vissuto solo 23 anni, l'ultimo neppure concluso. Non era un tipo che si metteva in mostra, piuttosto amava valorizzare gli altri, tanto più se deboli, fragili, emarginati. Ora invece proprio a lei è stata dedicata una mostra a Rimini, durante il Meeting per l'amicizia fra i popoli. Trentadue pannelli con cui si raccontano con testi e immagini gli episodi più significativi della breve ma intensa vita di questa ragazza riminese, discepola di don Oreste Benzi, che tra breve sarà dichiarata beata. Un lavoro prezioso da cui nasce questa nuova biografia illustrata, che permette di cogliere gli aspetti più significativi di Sandra, "santa della porta accanto", capace di illuminare il cammino di chi oggi cerca un senso per la propria vita.
Madou ha tenuto come in uno scrigno, come un tesoro, l'esperienza incredibile ma vera di una vita sbocciata in piena guerra dei diamanti: «Ero molto piccola, ma ricordo bene di aver visto, verso sera, i ribelli entrare con dei grandi fucili nella nostra casa e sparare a tutta la mia famiglia. Solo io sono rimasta viva sotto il corpo di mia mamma». Si trascina nella foresta dove vive con le scimmie per un tempo imprecisato, finché non viene trovata da un missionario.
Mons. Alfred Xuereb è stato per cinque anni e mezzo "secondo" segretario personale di Benedetto XVI. Ha accompagnato il Papa nei contesti della sua vita quotidiana più personali e forse meno noti al grande pubblico. Frutto di questi anni è il presente "diario", in cui don Alfred condivide con noi i suoi ricordi personali, emotivamente intensi, di quel periodo. Le Messe del mattino celebrate da Papa Benedetto nella cappella del Palazzo Apostolico, talvolta arricchite da bellissime omelie, le passeggiate nei Giardini Vaticani e in quelli di Castel Gandolfo, i viaggi all'estero, le grandi celebrazioni, i momenti della preghiera e del riposo, gli incontri con Mons. Georg, l'amatissimo fratello, il clima della vigilia natalizia, con i canti e i ricordi d'infanzia di Papa Benedetto, l'amore per gli animali... Non mancano le pagine in cui don Alfred esprime la sua partecipazione ai momenti difficili, di travaglio e di sofferenza, del servizio di Benedetto XVI. Discreti i cenni al diminuire delle forze del Papa; ricche di grande e contenuta emozione le pagine sulla rinuncia al Pontificato. Chiude il libro il commosso commento al funerale che testimonia - anche fotograficamente - l'affetto dei fedeli verso Benedetto XVI. Un diario dai contenuti personali che ora diventa, a suo modo, dopo che Benedetto XVI è tornato alla casa del Padre, anche un libro di storia.
Abate di Mont-des-Cats e poi eremita, padre spirituale dal grande irradiamento, André Louf (1929-2010) è uno di quei maestri il cui lascito è un sapere “trascrizione di un’esperienza”. La presente biografia svela la figura luminosa e complessa di questo talentuoso “pittore dell’interiorità”, raccontandone l’itinerario esistenziale a partire da fonti inedite, in particolare il diario spirituale, dove il monaco espone, senza artifici, dubbi e aspirazioni, desideri e contraddizioni, sofferenze e slanci. Un racconto appassionante dal quale emergono i temi che caratterizzeranno il suo ricco magistero e il suo fecondo ministero, quelli che hanno segnato le grandi svolte della sua vita: la scoperta dell’uomo interiore, le tappe della vita spirituale, la frantumazione del cuore, l’incontro con la misericordia, la via dell’umiltà e della tenerezza…
Charles Wright (Paris 1981), storico di formazione, giornalista, è stato novizio in un monastero cistercense e ha poi avuto accesso agli archivi personali di André Louf.
Il 9 marzo 1941, nella Amsterdam oppressa dall'occupazione nazista, una studentessa ebrea olandese di 27 anni comincia a scrivere un diario destinato a diventare uno dei più notevoli documenti emersi dall'Olocausto. Mentre l'incubo della persecuzione e della guerra assume toni sempre più cupi, Etty Hillesum imbocca un percorso che la porta ad assumere consapevolmente il ruolo di testimone e cronista della terribile realtà a lei contemporanea e a diventare un punto di riferimento per le persone di cui condivide le sofferenze nel campo di smistamento di Westerbork e insieme alle quali parte, per non tornare più, sul treno diretto ad Auschwitz. Attraverso il suo diario e le sue lettere, questa giovane donna approfondisce la sua ricerca di sé e di Dio, interrogandosi sui sentimenti di odio così diffusi fra la gente e sulla vera natura dei carnefici, e maturando una interiorità e una spiritualità così ricche da alimentare, nel periodo più buio del XX secolo, una fortissima speranza nella bontà e nel senso dell'esistenza. La lettura che Woodhouse ha compiuto della sua vita e dei suoi scritti ha, tra gli altri, il pregio di mettere in luce l'attualità di una personalità, la cui sensibilità umana e religiosa è molto vicina a quella delle generazioni del dopoguerra. La storia e il pensiero della Hillesum costituiscono un'importante fonte di ispirazione e riflessione sul vivere, sull'uomo, sulla responsabilità e su Dio.
Il volume-intervista di Cindy Wooden offre un ritratto del cardinale Luis Antonio Tagle. Ore di interviste condotte nel mese di febbraio, maggio e ottobre 2014 a Roma, e nel gennaio 2015 a Manila svelano aneddoti legati alla sua infanzia, alla storia familiare, alla vocazione sacerdotale, alla sua capacità di affrontare e ascoltare le folle. Dalle parole del cardinal Tagle come dice la stessa autrice all'interno dell'Introduzione - traspare "la sua convinzione che tutto ciò che ha compiuto ed imparato sulla vita cristiana, è il risultato dell'amore e dell'insegnamento da parte di persone speciali e dall'ascolto dei poveri".