
Una raccolta delle omelie e lettere pastorali più significative di Oscar Romero, il vescovo divenuto simbolo della assoluta dedizione a Dio e ai poveri.
La figura di Mons. Romero è ancora da molti ricordata ed amata, nonostante il trascorrere degli anni. Ciò che sostenne la sua coscienza di pastore, profeta, credente e salvadoregno, disposto a difendere i diritti umani sino al dono di sé, fu la chiarissima percezione della necessità della liberazione dal peccato come radice di ogni altra liberazione. Cristo risultava essere, nella sua riflessione, colui che porta la liberazione integrale, che non permette di nascondere il conflitto e le responsabilità storiche, ma che invita tutti alla conversione, partecipando in pienezza del dono dello Spirito offerto dal Risorto, tramite i sacramenti, indispensabili per la vita del credente. Romero fece propria una cristologia integrale per sostenere la sequela dei credenti al servizio dei poveri e sofferenti ed illuminare l'azione pastorale della chiesa nella denuncia di mali storici e sociali.
Oscar Arnulfo Romero, l’Arcivescovo ucciso nel 1980 a San Salvador, va verso la beatificazione. Ciò che sostenne la sua coscienza di pastore, profeta, credente e salvadoregno, disposto a difendere i diritti umani sino al dono di sé, fu la chiarissima percezione della necessità della liberazione dal peccato come radice di ogni altra liberazione.
Cristo era, nella sua riflessione, colui che porta alla liberazione integrale e che non permette di nascondere il conflitto e le responsabilità storiche, ma che invita tutti alla conversione.
Romero sostenne fino alla morte il suo servizio al Vangelo, specialmente verso i poveri, illuminando l’azione pastorale della chiesa nella denuncia dei mali storici e sociali.
Il libro "Vita fuoco passione divina. Istanze profetiche in Primo Mazzolari" intende rendere omaggio alla figura di questo straordinario sacerdote parroco, scrittore, e uomo toccato nell'intimo dallo Spirito, in occasione del sessantesimo anniversario della sua morte avvenuta il 12 aprile 1959. La visita di Papa Francesco alla sua tomba il 20 giugno 2017, è stato il gesto che ha confermato la caratura profetica della "tromba dello Spirito Santo in terra mantovana" come lo definì un altro papa, San Giovanni XXIII. La straordinaria capacità di sintesi tra parola di Dio e vita e tra Vangelo e storia, sono state le linee portanti del suo essere stato pastore con l'odore della pecore e profeta di pace e fraternità, rendendo credibile la "rivoluzione cristiana".
Per il bicentenario della nascita del "Santo dei giovani" (1815), una nuova biografia scritta "a sei mani" da tre giornalisti maestri del genere biografico. L'avventura di don Bosco, approdato da una cascina del Monferrato alla periferia della Torino neo-industrializzata, si snoda dentro le carceri, nei quartieri poveri, sulle impalcature dei muratori, nei campi da gioco, nei salotti bene e negli uffici dei politici. Con un unico obiettivo: cercare di salvare i ragazzi da ogni degrado, lavorando sulla prevenzione e consegnandoli al mondo come "buoni cristiani e onesti cittadini". I giovani di oggi, come i loro coetanei che l'hanno incontrato, sanno ancora di poter contare sulle parole e sull'amicizia di questo prete davvero "senza tempo" che si definì, un giorno, "uno scherzo della Provvidenza".
Una biografia dalla lettura agevole, che ripercorre in maniera esaustiva e suggestiva la breve ma articolata avventura umana e spirituale di uno straordinario testimone del laicato cattolico italiano della prima metà del secolo scorso: Teresio Olivelli. "Iscritto all'Azione Cattolica e alla Fuci, non volle separare la sua fede dalla vita pubblica, per questo non esitò ad inserirsi dentro tutte le realtà umane, anche nel fascismo e nella resistenza, per essere testimone di un agire evangelicamente fecondo e portare il suo contributo di credente nella costruzione della città dell'uomo. Nel corso della sua vita di studente, docente, alpino, resistente e deportato, visse i momenti difficili e dolorosi guidato dall'amore assoluto per Dio; per questo non esitò a condividere la sofferenza e la disperazione altrui nei campi di concentramento nazifascisti, fino all'olocausto di sé, in nome della carità e delle virtù cristiane." (dalla Prefazione di Maurizio Gervasoni, Vescovo di Vigevano)
Don Italo Calabrò è un sacerdote di Reggio Calabria, morto di tumore a 64 anni nel 1990. Personalità eccezionalmente dotata, ricopre vari ruoli di responsabilità ecclesiale a livello regionale e diocesano. Cura con amore la sua piccola parrocchia sui monti reggini, angariata dalla presenza mafiosa. Si batte con questa piaga sociale, causa di numerosi delitti nel territorio e sollecita interventi dalle forze civili e religiose e della stessa popolazione ma con interventi di lotta pacifica, secondo il Vangelo.
punti forti
Un prete che vive “accanto” ai bisogni della gente; Una rete di opere di promozione umana e sociale per i più svantaggiati;
Ottimismo verso il futuro.
destinatari
Chi opera nel Volontariato, sacerdoti e quanti si interrogano sui mali della società e “come” porvi rimedio.
autori
Renzo Agasso, nato a San Bernardo di Carmagnola (Torino), sposato, tre figli, venti libri, giornalista, direttore del mensile Camilliani, collaboratore del Nostro Tempo, ha pubblicato tra l’altro, per le Paoline, le biografie del magistrato Gian Carlo Caselli (1995) e Preti in prima linea su tutti i fronti (1995). Per le Edizioni San Paolo, Il caso Ambrosoli (2005), Storia di calcio e d’amore (2005), Martinazzoli (1996), Muccioli (1997), Elogio del somaro (con don Antonio Mazzi, 2006), Dominique Lapierre (2007), Il piombo e il silenzio (con il figlio Domenico, 2008), Vuoi trasgredire? Non farti! (con Giorgia Benusiglio, 2010); per la Rizzoli La vita ai supplementari (con Giovanni Galli), 2010).
L'Ottocento è il secolo dei Santi e tanti ne fiorirono. Ludovico da Casoria (Casoria - NA 1814) è un religioso dei Frati Minori Scalzi, Ordine in cui si trovò quasi senza volontà propria, ma solo per poter continuare gli studi, provenendo da famiglia povera. Ragazzo brillante, per vent'anni insegnò filosofia e matematica e condusse una vita quasi "agiata" finché, dopo richiami dei superiori e una esperienza mistica durante una adorazione eucaristica, decise di cambiare vita e di dedicarsi ai poveri e agli umili, ai diseredati e ai "senza nessuno": dai ragazzi di colore schiavi al Cairo, ai sordomuti, ai vecchi: in breve, qualsiasi emergenza si presentasse ai suoi occhi. Con l'aiuto dei Terziari francescani, che promosse ovunque, fondò i Frati della Carità o i Frati Bigi e le suore Bigie Elisabettine. Ebbe contatti con donne e uomini che hanno lasciato il segno nella loro epoca, da Daniele Comboni a Bartolo Longo, senza contare le donne figlie spirituali che hanno iniziato varie opere caritative. La sua prima biografia fu scritta lo stesso anno della morte dal cardinale Alfonso Capecelatro! "Carità sfrenata, fantasia senza limiti e rocciosa fiducia nella Provvidenza" il suo continuo correre e accorrere era radicato nella fede e nella profondità della sua vita spirituale" come conclude bene Agasso. Beatificato il 18 aprile 1993 da Giovanni Paolo II e canonizzato il 23 novembre 2014 da papa Francesco.
È la storia del Sermig (Servizio Missionario Giovani) e del suo fondatore Ernesto Olivero. Una realtà nata sottovoce, sviluppatasi gradatamente, in modalità impensabili sia a E. Olivero sia ai suoi primi collaboratori, giovani che volevano «cambiare il mondo», combattendo la fame attraverso opere di giustizia, promuovendo lo sviluppo e praticando la solidarietà verso i più poveri.
L’Arsenale militare è divenuto l’Arsenale della Pace, «una casa dove ognuno può ritrovare silenzio e spiritualità, se stesso e il respiro del mondo».
Da Torino ai 5 continenti, attività di servizio dei poveri, formazione dei giovani, con l’obiettivo di vivere il Vangelo e di essere segno di speranza. Metodologia: cambiare il mondo partendo da se stessi. Ampiamente documentato.
"Un grande parroco veneziano: è, forse, questa la definizione e la sintesi più felice e adatta per la figura di Luigi Caburlotto che la Chiesa indica a tutti come 'beato'. Appassionato predicatore, ispirato sempre dalle Scritture, seppe farsi 'ascoltare e capire da ogni categoria di persone, parlando il linguaggio semplice della fede e della carità'. Nella Venezia e nel Veneto dell'Ottocento, Caburlotto visse tempi assai tumultuosi e travagliati, avendo da subito quella brillante intuizione che divenne instancabile priorità d'impegno pastorale: avere cura della gioventù, soprattutto di quella più povera e abbandonata, rispondendo, con modalità differenti e appropriate, alle molte urgenze e sfide di carattere educativo che quell'ambiente e quel tempo ponevano in modo assai evidente. Il testo di Domenico Agasso offre l'opportunità di riassaporare l'intera avventura educativa di don Luigi Caburlotto: l'attività frenetica e generosa, le conquiste e le gioie, le fatiche e le difficoltà che si trovò ad affrontare, lo slancio inarrestabile e coraggioso del carisma (fondò la congregazione delle suore Figlie di san Giuseppe) e anche le raffinate 'perle' di saggezza educativa che rendono la sua figura di straordinario significato anche per la società e la comunità ecclesiale del terzo millennio." (Francesco Moraglia, patriarca di Venezia)
Questo volume tratteggia il profilo umano, spirituale e sacerdotale di un grande vescovo, fondatore, missionario in Africa centrale (Sudan) nel secolo XIX. L’Africa deve molto a questo grande pioniere, che per essa parlò sempre di rigenerazione tra fatiche e sofferenze, portando ovunque il Vangelo e promuovendo lo sviluppo umano nelle terre di missione ove instancabilmente operò.
Destinatari
Sacerdoti, missionari e laici interessanti al tema delle missioni.
Autori
Domenico Agasso sr. Nato nel 1921 a Carmagnola (TO) dove tutt’ora risiede. Ha cominciato il lavoro giornalistico nel 1951 al quotidiano torinese «Il popolo nuovo»e nel 1960 è passato al settimanale mondadoriano «Epoca» a Milano. Dal 1968 al 1971 è stato caporedattore del settimanale cattolico «Famiglia Cristiana», e poi direttore dei settimanali «Epoca» e «Il nostro tempo». Nel 1978 la Casa editrice Mondadori ha pubblicato la sua Storia d’Italia in otto volumi. È autore di opere biografiche come Mi chiamerò Giovanni (Papa Giovanni XXIII) per la Mondadori; Le chiavi pesanti. Paolo VI, Don Bosco e Giacomo Alberione, editore per Dio per l’editrice San Paolo.
Domenico Agasso jr. Nato a Carmagnola (TO) nel 1979, laureato in Scienze politiche, è giornalista e scrittore. Scrive su «La Stampa», e ha collaborato con «Il Sole 24 Ore», «Il nostro tempo» e «La Voce del Popolo». Ha curato per «Famiglia Cristiana» l’opera editoriale I Santi nella Storia.Tra i suoi libri ricordiamo: Il piombo e il silenzio. Le vittime del terrorismo in Italia (1967 - 2003) (con Renzo Agasso, San Paolo 2008, finalista al Premio letterario internazionale Penna d’Autore) e Dentro la storia. CarloTancredi testimone di speranza (San Paolo 2010).
Dopo Giovanni XXIII, sulla Cattedra di San Pietro si sono succeduti Paolo VI, Giovanni Paolo I, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI: tutti "uomini suoi", potremmo dire. Erano difatti già intorno a lui, con funzioni differenti, nel giorno in cui si aprì il Concilio Vaticano II; e nel mondo ferito dalla violenza hanno poi divulgato - ciascuno con il proprio accento - il grido della sua enciclica Pacem in terris, per una pace che non sia solamente cessazione dei combattimenti, ma che sorregga e salvi, in tutto il mondo, l'essere umano. Nei loro appelli il mondo percepisce l'eco della sua voce. E scopre l'attualità e la necessità di quei suoi ammonimenti anche nei pericoli e nelle insidie di oggi. La questione di fondo è sempre, come ha detto lui, "salvare l'essere umano". Papa Giovanni continua a parlare, lo possiamo tutti ascoltare anche oggi. La sua beatificazione, forse, è un preludio, non un epilogo. Una biografia per ricordare papa Roncalli. Con la versione originale del "Discorso della luna".

