
Profilo biografico di Madre Maria Amata Fazio, colei che ha fuso la sua vita con quella della sua Comunita monastica e del suo Monastero della Visitazione di Palermo.
Con una sincerità che sorprende, Beatrice Fazi - la Melina di "Un medico in famiglia" - racconta il suo incontro con Gesù e la conversione religiosa che l'ha salvata da un profondo stato di disordine emotivo e alimentare, anche a seguito di un aborto praticato a vent'anni. Beatrice racconta del suo cuore diventato di pietra, incapace di provare sentimenti, e di quel pozzo senza fondo in cui era caduta, tormentata da una fame inestinguibile, fisica e psichica, che non riusciva a saziare in alcun modo. Dopo un periodo difficile in cui aveva persino iniziato a fare uso di stupefacenti, l'incontro casuale con una compagna di università la riavvicina a Dio. La catechesi sui Dieci Comandamenti, l'inserimento in una comunità del Cammino Neocatecumenale, un pellegrinaggio a Medjugorje e l'incontro con Pierpaolo, poi diventato suo marito, l'aiuteranno a recuperare un ritmo di vita regolare e un ordine nella quotidianità scandito dalla preghiera. In questi anni ha stretto legami con gli amici del Rinnovamento nello Spirito Santo, e si ritrova spesso nelle diocesi di tutta Italia per celebrazioni liturgiche e testimonianze. Il Presidente del Rinnovamento, Salvatore Martinez, l'ha soprannominata "Catecumena Rinnovata", con il compito di annunciare quella misericordia di Dio che abbraccia tutti coloro che tornano a Lui con cuore sincero. Prefazione di Franco Nembrini.
Con una sincerità che sorprende, Beatrice Fazi - la Melina di "Un medico in famiglia" - racconta il suo incontro con Gesù e la conversione religiosa che l'ha salvata da un profondo stato di disordine emotivo e alimentare, anche a seguito di un aborto praticato a vent'anni. Beatrice racconta del suo cuore diventato di pietra, incapace di provare sentimenti, e di quel pozzo senza fondo in cui era caduta, tormentata da una fame inestinguibile, fisica e psichica, che non riusciva a saziare in alcun modo. Dopo un periodo difficile in cui aveva persino iniziato a fare uso di stupefacenti, l'incontro casuale con una compagna di università la riavvicina a Dio. La catechesi sui Dieci Comandamenti, l'inserimento in una comunità del Cammino Neocatecumenale, un pellegrinaggio a Medjugorje e l'incontro con Pierpaolo, poi diventato suo marito, l'aiuteranno a recuperare un ritmo di vita regolare e un ordine nella quotidianità scandito dalla preghiera. In questi anni ha stretto legami con gli amici del Rinnovamento nello Spirito Santo, e si ritrova spesso nelle diocesi di tutta Italia per celebrazioni liturgiche e testimonianze. Il Presidente del Rinnovamento, Salvatore Martinez, l'ha soprannominata "Catecumena Rinnovata", con il compito di annunciare quella misericordia di Dio che abbraccia tutti coloro che tornano a Lui con cuore sincero. Prefazione di Franco Nembrini.
Pierre Favre è tra i più importanti esponenti della Chiesa cattolica e della spiritualità cristiana del ’500, membro del gruppo dei fondatori della Compagnia di Gesù, fonte di ispirazione per generazioni di cattolici, è tornato negli ultimi anni al centro dell’attenzione a seguito della canonizzazione decisa da Papa Francesco, che ne è sempre stato un fervente ammiratore. Il Memoriale è il suo testo più importante, un diario spirituale, intenso e appassionato, in cui s’intrecciano mistica e vita apostolica, slancio missionario e meditazioni intime sul rapporto con Dio. La spiritualità di Pierre Favre, connotata dall’apertura all’altro e dalla costante ricerca del dialogo, palesa oggi la sua attualità nel solco del rinnovamento della Chiesa avviato dal Concilio.
Un'intervista al Cardinale Georges Cottier di Patrice Favre, iniziata nel giorno in cui il Cardinale Joseph Ratzinger si impose il nome come Papa di Benedetto XVI,ove emerge uno sguardo lucido, attento, ma mai distaccato, sulle attese, le illusioni e gli errori della modernita', e affronta qui temi importanti come l'ateismo, l'aids e la contraccezione, l'antisemitismo, gli errori della Chiesa e la necessita' di testimoniare la fede e di camminare nella luce senza timore.
Il libro presenta la biografia di Fabio Moreni, volontario cremonese ucciso il 29 maggio 1993, a soli trentanove anni, nella Bosnia dilaniata dalla guerra, mentre portava aiuti umanitari alla popolazione.
Fabio Moreni aveva tutto ciò che un giovane poteva desiderare: era intelligente (si era laureato con lode a soli ventun anni alla Normale di Pisa), capacissimo nelle relazioni umane, di bell’aspetto e ricco imprenditore, responsabile dell’azienda ereditata dal padre, morto prematuramente. Che cosa dunque lo motivò a impegnarsi in continui viaggi nella ex Jugoslavia messa a ferro e fuoco? Non tanto e non solo motivi umanitari, bensì un vero e proprio cammino di fede, che lo ha condotto a incontrare Cristo nella sofferenza dei fratelli provati dal conflitto. La memoria di Fabio Moreni è oggi tenuta viva dalla Fondazione a lui intitolata, sorta nel 1994 per volontà della madre e di un gruppo di amici che desiderano ricordarne la fede esemplare.
L’AUTORE
Mauro Faverzani, giornalista, è direttore dell’emittente cremonese Radio 883. Scrittore e saggista, collabora con diverse testate e agenzie, locali e nazionali.
Contributi di: Nino Borsellino, Rossana Caira Lumetti, Giuseppe A. Camerino, Sergio Cristaldi, Giuseppe Dalla Torre, Gabriella Di Paola Dollorenzo, Enrico Elli, Lia Fava Guzzetta, Emerico Giachery, Georges Güntert, Giuseppe Ignesti, Giuseppe Izzi, Nicolina Jorio, François Livi, Maria Luisi, Enrico Malato, Irène Jeanine Mamczarz, Paolo Martino, Franco Musarra, Deirdre O'Grady, Francesca Petrocchi, Paolo Procaccioli, Angelo Pupino, Eugenio Ragni, Concetta Ranieri, Gianvito Resta, Riccardo Scrivano, Giuseppe Talamo, Anna Vergelli.
«Non riferirò quanto ho fatto io. Registrerò quanto altri da me, o il non altro da me e da ogni altro, hanno scritto in me. Farò memoria di un viaggio partito più o meno dalle caverne e sbocciato per tutti nell’avventura del postmoderno. Annoterò, più che i mutamenti noti a tutti, quegli incontri che mi hanno nutrito di gioia e di libertà». Testimone di una generazione che è passata “dalle caverne al postmoderno”, attraversando guerre, ideologie e rivoluzioni tecnologiche, religiose e culturali, Silvano Fausti, gesuita teologo, consegna ai lettori il suo libro più personale e sincero. I sogni di un nuovo Concilio e di una Chiesa meno clericale e meno occidentale, le (non poche) allergie, le benedizioni ricevute e date dimostrano un grande amore per la libertà e per il futuro. Una vita e un’epoca rilette con una profonda sapienza spirituale, facendo tesoro di ogni incontro e di ogni esperienza, qui e in molti paesi del mondo, in particolare nella comunità di gesuiti e famiglie in cui Fausti vive da trentacinque anni a Villapizzone, alla periferia di Milano. La sapienza spirituale del teologo noto a tutti per le sue letture bibliche trova qui la sua dimensione più personale e politica.
L'AUTORE
Silvano Fausti, gesuita, dopo gli studi di filosofia e teologia – conclusi con un dottorato sulla fenomenologia del linguaggio presso l’università di Münster in Germania – è stato docente di teologia. Ha lasciato l’insegnamento per dedicarsi allo studio e al servizio della Parola. Pur lavorando part-time in vari continenti, vive da trentacinque anni in una cascina alla periferia di Milano (Villapizzone), con una comunità di gesuiti inserita in una più ampia comunità di famiglie aperte ai problemi dell’emarginazione. È autore di numerose pubblicazioni bibliche e teologiche, sia di studio che di divulgazione ed è seguito con attenzione anche dal mondo dei non credenti per la sua profondità di lettura della realtà.
«Vivere è l’arte di una liberazione continua da ogni schiavitù di intelletto e volontà, da ogni ignoranza e vizio. Ed è gioia di crescere ogni giorno di più in libertà di amare.»
L'ultimo libro di p. Fausti, quasi un testamento spirituale.
A partire da inedite conversazioni e memorie, la prima biografia di Achille Silvestrini incrocia gli eventi fondamentali del secolo scorso fino agli inizi del nuovo millennio. Nella veste di diplomatico della Santa Sede e di prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, il cardinale Silvestrini ha attraversato un arco temporale che va da Pio XII a papa Francesco. La personalità di don Achille - come amava farsi chiamare - rivive qui attraverso la sua tensione spirituale, la passione per la storia e la politica, l'azione diplomatica, le innumerevoli relazioni, l'impegno nella formazione dei giovani a Villa Nazareth. Il ritratto di questa figura centrale della Chiesa del Novecento ha inizio dalle sue origini, dalle radici e dagli affetti per poi accompagnarci attraverso i passaggi che cambiarono i metodi e le prospettive della politica vaticana: dai primi passi incerti dei periodi più bui - la guerra fredda e le Chiese del silenzio - ai successi dell'Ostpolitik e alla caduta del comunismo, fino agli scenari ampi di una nuova geopolitica sulla quale si è affacciata anche la Cina. Da queste pagine emerge un vero e proprio modello di sensibilità, lealtà, acume e autenticità: un buon esempio, per i giovani credenti e non credenti, di come si possa affrontare il "nichilismo" che minaccia il mondo contemporaneo.
Teresa di Lisieux (1873- 1897), carmelitana, morta ventiquattrenne, è stata definita da Pio XI la più grande santa dei tempi moderni. Ultima figlia di una famiglia benestante, subisce il trauma della perdita della madre ancora bambina. Ha inizio un periodo di incertezza e di ricerca che si conclude con l'ingresso nel Carmelo di Lisieux. E' questa la 'piccola via' che permette a Teresa di guarire da ogni ansia. I nove anni di vita claustrale di Teresa trascorrono nel nascondimento: è novizia e animatrice degli incontri comunitari. Sotto questa veste, la giovane carmelitana è la grande innamorata di Gesù. Vi è poi la malattia che la conduce alla morte precoce.